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mercoledì 27 maggio 2009

La Lago di Poggio all'Ente Foreste?

Non è ancora ufficiale, ma sembra ormai certo che il lago di Poggio dei Pini sarà gestito in futuro dall'Ente Foreste della Sardegna.

La notizia non giunge come un fulmine a ciel sereno. Il portavoce della Cooperativa, Antonio Sechi, aveva più volte annunciato che la Cooperativa, attuale concessionario del sistema dei laghi di Poggio, avrebbe potuto rinunciare alla gestione dell'invaso. Le indiscrezioni di questi giorni sembrerebbero confermare che si stia procedendo in questa direzione.


In un ambito di scarsissima informazione e di frequenti manipolazioni della stessa, non sappiamo poi se l'artefice di questa decisione possa essere la Cooperativa oppure se si tratti di una imposizione proveniente dagli Enti Regionali. I laghi e i corsi d'acqua sono difatti un bene demaniale e non appartengono a società private. La concessione potrebbe essere stata revocata per gravi inadempienze, oppure potrebbe essere il concessionario ad avervi rinunciato. In questo caso, mi chiedo, come avrebbe potuto il CdA prendere una decisione così importante senza consultare e informare i soci?

Sappiamo anche che sugli eventi del 22 ottobre, e soprattutto sulle conseguenze più tragiche, è in corso una inchiesta giudiziaria volta ad accertare la presenza di eventuali responsabilità.
E' indubbio che, considerato quello che è accaduto, in futuro questa diga debba offrire maggiori garanzie di sicurezza, ed è necessario che anche la viabilità e tutte le infrastrutture che sono ad essa collegate rispettino le norme esistenti.

Il passaggio all'Ente Foreste non sorprende di certo. L'invaso "Saggiante", nato per scopi irrigui negli anni 50, aveva oggi la sua principale utilità nella funzione anticendio. L'Ente Foreste sta procedendo alla realizzazione, in Sardegna, di alcuni nuovi laghetti collinari che hanno proprio questa funzione. Si sta procedendo anche alla acquisizione e ripristino di invasi già esistenti e da tempo dismessi. Uno di questi è il laghetto di S. Antonio che si trova a pochi km da noi, nella valle del Gutturu Mannu e realizzato per supportare le attività della vicina minera di S. Leone, poco più a monte di Cirifoddi.

La diga di s. Antonio nel Gutturu Mannu sarà ripristinata e gestita dall'Ente Foreste


Il mio parere personale su questo trasferimento di competenze, qualora dovesse essere confermato, è positivo. E' vero che noi cittadini italiani abbiamo poca fiducia nella gestione pubblica, ed è altrettanto vero che questa sfiducia è spesso ampiamente meritata, ma a Poggio dei Pini si è voluto realizzare una specie di stato-fantasma. I fondi provenienti dalla vendita dei lotti e dalla quote dei soci sono stati impiegati per gestire strutture che solitamente sono di competenza pubblica. Il risultato è, a prescindere dai danni causati dall'alluvione, sotto gli occhi di tutti. Abbiamo gestito le infrastrutture, ma il numero e la qualità dei servizi presenti è addirittura inferiore a quello realizzato dai fondatori di Poggio nei primi 20 anni di vita del nostro centro residenziale. Potremmo anche volere continuare a gestire noi tutto quanto, ma i soldi non ci sono più e cementificare il nostro territorio costituirebbe un incomprensibile harakiri. Le strutture poi hanno bisogno di manutenzioni, adeguamenti, rifacimenti. Semmai la Cooperativa deve cercare di tutelare l'interesse dei soci svolgendo, nei confronti degli enti gestori di questa strutture, quelle funzioni di collaborazione, partecipazione, vigilanza, pressione che potrebbero favorire l'ottenimento di un livello di servizi più elevato.

5 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao, se il lago dovesse passare ad una gestione univoca senza tener conto del parere di chi abita in questo luogo che è a mio modo di vedere l'unica forma di Pubblico con la P maiuscola, sarà soltanto un atto di inciviltà di puro stampo dittatoriale forse anche di sinistra ma questo non mi interessa e chi la sta mandando avanti dovrebbe uscire allo scoperto anzichè nascondersi dietro i cespugli come un povero sirbone ( senza offesa per i cinghiali ).

Una gestione partecipata è quello che si fa in quelle regioni civili e democratiche che tengono conto in primis del volere delle popolazioni locali, in sintesi non mi oppongo duramente ma consiglio invece di creare un gruppo che lo gestisca dove venga rappresentato anche da chi vi abita, l'università di scienze e qualche associazione che ha nello statuto questo tema, la cooperativa e il comune di Capoterra dove il lago è situato.

In Italia ci sono dei parchi gestiti con questa formula, è gestita l'acqua potabile con questa formula, sono gestiti addirittura dei parchi fluviali.

Chi avvalla questa situazione rischia di essere un dittatore sconsiderato e forse anche in buona fede che sta arrecando un grosso danno alla colettività, ci vorrebbe un referendum, quindi il Sig. Secchi se è lui che decide in questo senso dovrebbe tener presente che sta agendo senza la volontà popolare e sta risbagliando nuovamente in termni generali di gestione, resta il fatto che bisognerebbe prima di tutto sentire la gente che abita attorno, quindi la mia opinione ha un valore simbolico, la tua idem.


cercare su google : gestione partecipata.

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

le scelte importanti per la nostra comunità (e la gestione del lago è una di queste) dovrebbero vedere la partecipazione delle persone interessate. Se poi parliamo di attività della cooperativa c'è lo statuto che lo prevede obbligatoriamente.
Ritengo pero che le varie tesi debbano essere esposte in modo chiaro e documentato senza anatemi nei confronti di chi la pensa in modo differente. Agire così non aiuta a capire cosa è meglio per tutti.

giacomo ha detto...

Ma il lago di Poggio non era un simbolo dell'identità di questo posto fino a qualche mese fa???

Forse il caldo ha creato qualche perdita di memoria.

In cagliaritano stretto c'è un termine preciso per dare un nome alle persone che vogliono lasciare ad altri senza almeno prima pensare....non la dico tutta la frase perchè è anche un pò volgare...ma inizia così : ammolla.......a

Ecco la categoria di codesti personaggi che la rincorrono sempre.

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo aiutami a capire.
Il lago di Poggio ripristinato nelle sue dimensioni originali e messo in sicurezza non sarebbe più un simbolo dell'identità di questo posto se fosse gestito dall'Ente Foreste? Trasferiranno il lago? lo copriranno con un telone?

giacomo ha detto...

Ciao, Non succede niente di tutto questo, magari si avrebbe una cattiva gestione o una bellissima gestione, questo non lo so ed è per questo che molto democraticamente sostengo una gestione partecipata.

Questa manovra purtroppo rientra nelle pazze decisioni di alcuni che pur di non far vivere e decidere chi abita in questo posto vogliono dare tutto ad altri, della serie se non comando io voi non comandate, è uguale al fu gruppo sportivo, alla cooperativa e ad ogni cosa di questo posto visto in ottica delgi ultimi anni.

Il dare al lago poi la sola valenza di pozza per l'antincendio la dice tutta, è questo che mi spaventa e guarda caso lo dicono le persone che lo vorrebbero gestire, il lago è di fatto un'area umida di una certa importanza, quindi anche dal punto di vista naturalistico va salvaguardato, cercando di preservare la natura esistente e valorizzandola ancor di più, nel lago ad esempio vivono diverse specie animali e vegetali, negli anni 70 ci fu anche un tentativo di inserire la trota sarda, andò a monte a causa dei veleni per le zanzare, furono introdotti altri tipi di pesci, il lago può rappresentare anche una forma di svago con delle areee adibite al relax , così come ci dovrebbero essere delle aree a tutela integrale, ci vivono anche delle rare tartarughe, ci sono quindi un insieme di fattori esistenti e complessi, ci vive anche l'uomo attorno che va anch'esso salvaguardato :) - ma poi perchè non usufruire anche della azione di salvaguardia da parte di privati o associazioni e più generalmente di chi vi abita nei pressi, è questo l'assurdo di questa manovra insensata e distruttiva.

E se l'ente foreste facesse tagliare tutti gli alberi in un colpo solo cosa si farebbe, di nuovo le tante battaglie contro quello o quell'altro, non credo, e questa soluzione non rappresenta un motivo valido e di fiducia, molto meglio se a decidere fosse un organo appunto composto da più parti ( gestione partecipata ) avente una caratteristica dominante che va dal tecnico allo scientifico e sopratutto al naturalisitico.

Per quanto mi riguarda poi la regione e ben lungi dal darmi una certa fiducia, cambiano i politici, cambiano i responsabili, cambia un pò tutto , comuqnue questa facenda va portata a conoscenza di tutti per far si che appunto tutti si pronuncino.

Per me questa decisione autoritaristica mi sembra l'ennesima cavolata di chi ha nella testa per sua forma mentis quello di dare sempre tutto agli altri a gestire, ognuno può fare tutto quello che vuole, ma soltanto quando parla delle sue cose e non di quelle di tutti.

Volevo ricordarti che il lago di S. Antonio è pieno per sbaglio, ed era vuoto da ormai 10 anni a causa di una assente politica gestionale proprio da parte della regione, manca un collaudo e si è riempito perchè è intasato lo scarico di fondo, ben venga che venga gestito dall'ente foreste, perchè li siamo in piena foresta e perchè anche quello ha un valore di tipo naturalistico oltre a quello dell'antincendio, chi ne ha parlato qui in questo blog mi sembra che sono stato io tempo fa, in quanto avevo fatto una panormaica dei laghi circostanti e dove ancora oggi e nella realtà l'unico lago ben tenuto era proprio quello di Poggio, ma che allora si sfruttino delle dinamiche appunto di compartecipazione, questo di sicuro arricchirebbe la questione dei laghi e avanteggerebbe tutti quanti, liberi cittadini e amministrazioni pubbliche.



Ciao Giacomo

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