Sin dai miei primi anni di vita a Poggio (parliamo della fine degli anni '80) ho avuto difficoltà a orientarmi con la denominazione delle strade di Poggio. Le nostre strade, insolitamente, riportano una denominazione numerica che, in Italia, non rappresenta certamente la norma.
Ma la vera difficoltà non sta nel fatto che al posto di Via Roma, Mazzini, Garibaldi, qui ci ritroviamo con le strade 26, 3 o 48. Ciò che veramente fa uscire fuori di testa non solo i visitatori, ma anche i residenti, è che i numeri sono sparpagliati per la lottizzazione seguendo un criterio degno di Bartezzaghi. Io che abito nella strada 24, non sono limitrofo alle strade 23 o 25, ma alla 4 alla 26 e alla 16.
Se nei miei primi anni a Poggio mi era impossibile ricordare a memoria dove si trovasse una strada, ammetto che a 30 anni di distanza la situazione non è affatto cambiata.
In quegli anni, così poco tecnologici, capitava soventemente di trovare automobilisti disperati che vagavano per la lottizzazione alla ricerca di una strada, chiedendo aiuto ai passanti che solitamente non erano in grado di aiutarli. Ciò che cercavano magari era a Pauliara, ma loro erano completamente fuori strada, a Bellavista o viceversa. A poco serviva l'unica mappa stradale posizionata all'ingresso della lottizzazione, coadiuvata, nel 2009, da altre mappe agli incroci dei vari rioni.
Per molti anni ho utilizzato l'utilissima agendina verde offerta ai soci dalla Cooperativa, che conteneva, nelle ultime pagina, una mappa stradale.
Quando nel 1997, realizzai il sito Internet Linea Poggio (uno dei primi siti sardi) pubblicai una mappa stradale, ma erano ben poche allora le persone dotate di connessione telematica e, certamente, non ne disponevano nell'automobile.
La vera svolta si ebbe con la capillare diffusione dei GPS. Dapprima si trattava dei costosi Tom Tom presenti nelle auto di fascia più alta. Da un certo numero di anni ogni smartphone dispone di un GPS integrato e di un applicazione di navigazione stradale, risolvendo definitivamente il problema.
Ma quanta fatica!
Ma torniamo indietro alla fine degli anni '60, quando le strade di Poggio dei Pini vennero disegnate e gradualmente realizzate. L'utilizzo della denominazione numerica non si doveva, come ci ricorda Mauro Dadea nel suo libro dedicato alla storia di Poggio a "un presunto vezzo cosmopolita degli urbanizzatori, ma in realtà allo stabilizzarsi nell’uso di un codice che si intendeva assolutamente provvisorio. L’intenzione iniziale degli amministratori, infatti, era quella di rimarcare ulteriormente la vocazione ecologista del nuovo centro residenziale, dando alle sue strade altrettanti nomi di fiori".
Tre anni fa, la Cooperativa ha voluto dedicare alcune strade della lottizzazione ai 12 soci fondatori di Poggio dei Pini. Si tratta però di dediche. Per ovvi motivi burocratici il nome delle strade rimarrà per sempre quello della Settimana Enigmistica.
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