Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

giovedì 29 novembre 2007

Niente paura, please

La paura è un sentimento utile. Ci permette di salvarci la vita e di migliorarla. La paura si associa a quelli che sono i nostri valori e ci spinge ad agire per difenderli quando questi vengono messi a rischio. La paura però, si dice, è anche una brutta bestia che opera nell'irrazionalità. Sta a noi tenerla a bada con le armi della conoscenza, per evitare di compiere scelte azzardate. C'e' sempre qualcuno che ci prova a venderci un prodotto o un'idea facendo leva sulle nostre paure e sulla nostra ignoranza. L'unico modo che abbiamo per difenderci è la conoscenza.
Purtroppo questa premessa si applica al momento attuale. Tra i soci di Poggio dei Pini vengono fatti serpeggiare dei timori, alimentati dalla nota scarsa conoscenza delle problematiche relative alla situazione economica della nostra Società e da una informazione poco chiara e dettagliata. Ritengo che queste false paure debbano essere contrastate.
A mio avviso la realtà è la seguente:
  • la Società Cooperativa Poggio dei Pini non corre alcun rischio di liquidazione, svendita o chiusura, indipendentemente dal tipo di Piano di lottizzazione che sarà varato. La nostra società possiede beni per un valore di svariati milioni di euro e le opere che deve realizzare sono alla sua portata anche senza snaturare l'assetto urbanistico del centro residenziale. Dormiamo pure sonni tranquilli e, al limite, scelgliamo amministratori capaci che gestiscano al meglio le molte risorse disponibili;
  • la quota condominiale che tutti noi versiamo alla Cooperativa non potrà essere drasticamente alterata, come da alcuni paventato, in quanto questa eventualità è vietata addirittura dal nostro Statuto (si parla di quota modica). Il bilancio, inoltre è in pareggio, le opere di urbanizzazione sono in gran parte state realizzate, un certo numero di lotto sarà comunque ceduta per realizzare ciò che manca.

Morale della favola: dormiamo tranquilli ma evitiamo il disinteresse altrimenti rischieremo di comprare le creme di Wanna Marchi.

mercoledì 28 novembre 2007

Ecco le mappe

Sono riuscito a recuperare alcune mappe. Si tratta del Piano di lottizzazione originario e della variante proposta e approvata dai soci nel marzo 1997. Purtroppo non dispongo di immagini della variante "a sorpesa" del 2007. Sarebbero utili per potre confrontare le tre situazioni, che costituiscono poi la chiave di tutta la questione odierna.
Consentire a tutti i soci di esaminare le mappe nel dettaglio significa fornire una corretta informazione ed evitare di "manipolare" la realtà utilizzando frasi sensazionalistiche oppure artifici linguistici che nascondono la verità. In questo caso Internet ci viene in aiuto e mostra la sua superiorità rispetto ai foglietti che anacronisticamente vengono ancora utilizzati per informare i soci.

Passiamo alla prima mappa: il Piano di lottizzazione originario del 1970.

Potete scaricare il file (circa 6 Mb) cliccando qui.

Il Piano di Lottizzazione del 1970

Se avete scaricato il file e lo state osservando, diamogli un'occhiata insieme, cercando di identificare sulla mappa le zone che ci interessano maggiormente e che sono state citate nei post precedenti.
In basso tutta la zona siglata C7 è quella della c.d. "lottizzazione di montagna", in zona Osservatorio e nel versante di Masoni Ollastu. La zona C8 è quella che si trova a ridosso del villaggio di S. Barbara. Sulla zona di colore verde B2 a sa Birdiera è scritto "edilizia speciale residenziale". Anche le aree segnate in colore marrone sono denominate "Residenze ed edilizia speciale" e comprendono in particolare le zone A2 e A3. Ci soffermiamo meno sulle zone colorate di giallo (servizi), celeste (sportivo) e giallo-quadrettato (parcheggi) e la zona viola denominata "Centro Comunitario".

Veniamo adesso al 1997. Potete scaricare il relativo file (1.2 mb) cliccando qui.

La variante al Piano di Lottizzazione approvata dai soci nel 1997

Esaminiamo insieme anche questa mappa. In particolare ci interessa: quali sono le modifiche presenti in questa variante rispetto al Piano di Lottizzazione del 1970?
Vi invito pertanto a concentrarvi su due colori: il rosso e il verde acceso. In rosso sono riportati circa 52 lotti "nuovi", cioè lotti che sono stati inseriti in aree "verdi". Possiamo notare che questi lotti sono inseriti in varie zone, ma che in nessun caso vengono intaccate le pinete.
Le zone segnate in verde chiaro, invece, rappresentano le aree che sono edificabili nel piano di lottizzazone del 1970 e che invece si proponeva si rendere inedificabili. Si possono chiaramente notare, le due lorttizzazioni di montagna, la zona intorno ai laghi e la pineta di Sa Birdiera. Nella stessa mappa in viola sono segnate le aree a edilizia speciale che saranno sicuramente edificate.
Ora purtroppo ci manca la mappa del 1997. La vedremo probabilmente esposta alla prossima riunione, ma forse possiamo anticipare, avendola vista, che nella nuova mappa le aree verdi trasformate in edificate, sono "sostanzialmente" molte di più e posizionate "male".

lunedì 26 novembre 2007

Alcune immagini dei nuovi lotti

Ho ricevuto da Franco Magi un file che contiene, oltre alle sue considerazioni personali, anche alcune immagini relative a stralci della variante al piano di lottizzazione. Sono solo due delle numerose aree dove sono inseriti nuovi lotti, forse le più inutili e clamorose perchè vanno ad intaccare pinete che hanno dato il nome al luogo in cui viviamo.
Cerco in inserire le due foto in questo post.


Un notiziario della cooperativa dedicato al Piano di lottizzazione

E' stato appena stampato e consegnato ai soci un notiziario della Cooperativa dedicato interamente al Piano di Lottizzazione. Il fatto che esca un notiziario facilita certamente la comprensione del problema da parte dei soci che il prossimo 1 dicembre saranno invitati a una assemblea per discuere proprio su questi temi e che la domenica successiva (9 dicembre) potranno esprimere il proprio parere votando per il referendum consultivo. Il fatto che questo documenta venga emesso adesso, invece, testimonia come un argomento di così fondamentale importanza era stato affrontato con una informazione insufficiente.
Il documento appena consegnato contiene una riepilogo della situazione che è fondamentale per la maggior parte dei soci, alcuni dei quali abitano a Poggio da troppo poco tempo per conoscere a fondo una situazione molto complessa. Delle necessità di un riepologo mi sono reso conto conto anche io quando ho pubblicato il post precedente. La rivisitazione dei fatti presentata nel notiziario e, in particolare, la lettura della situazione presente e futura è chiaramente impostata in modo tale da portare il lettore a perorare la posizione tenuta dal CdA. E' normale che sia così e fa parte di una sana dialettica che nel nostro centro si è purtroppo assopita negli ultimi 10 anni. Tu mi dici come la vedi tu e io ti dico come la vedo io. Vi sono, tuttavia, alcune inesattezze che contesterò più inseguito.
Adesso che abbiamo l'informazione (meglio tardi che mai) il blog può favorire la possibilità di confronto tra tutti noi e la diffusione di materiali (come le mappe) che possono essere d'aiuto a tutti noi per comprendere e scegliere.
Gli stralci di notiziario riportati nell'ultimo numero di novembre testimoniano che una qualche informazione c'è stata anche in precedenza. Bisogna prenderne atto, anche se una amnesia collettiva sembra avere impedito alla quasi totalità dei soci di comprendere cosa stesse realmente accadendo. Distrazione? sicuramente. Mancanza di chiarezza? Pure. E' indiscutibile che i poggini, nell'ultimo decennio non sono stati mai così lontani dalla vita della Cooperativa. La scarsissima partecipazione alle assemblee annuali mi sembra ne sia una controprova. D'altra parte non mi sembra che gli ultimi CdA abbiano fatto molto per contrastare questo disinteresse. Molti impegni e molte cose da fare, certo, ma anche molti consiglieri, aggiungerei io. Non erano Supermen i consiglieri degli anni '80 che, oltre a gestire una cooperativa che allora doveva anche "costruire", gestivano anche le piscine, seguivano il gruppo sportivo e organizzavano momenti di socializzazione oggi scomparsi.
Oltre alla sonnolenza di cui siamo tutti corresponsabili, una comunicazione che avviene con alcuni "spezzoni" riportati nei notiziari cartacei e con, mi sia concesso, una certa mancanza di chiarezza (affermazione che poi giutificherò) non costituisce certamente una informazione idonea all'importanza di questo argomento.
Vorrei ricordare che il CdA che nel 1997 si apprestava ad effettuare una operazione di "variante" a quanto contenuto nel Piano di lottizzazione originario della nostra Cooperativa ha ritenuto opportuno indire una riunione e un referendum ben prima che si sollevasse l'indignata protesta dei soci e che in quella riunione erano state esposte le mappe dettagliate dell'intervento. Oggi, invece, andremo a discutere una variante che è stata già presentata al Comune senza consultare i soci; l'assemblea informativa e il referendum avvengono solo dopo la ben nota azione di protesta. Ovviamente una variante non può essere certo frutto di qualche infuocata assemblea in cui centinaia di soci vogliono dire la loro. Come fare? Semplice. Come è stato fatto nel 97: assemblea preventiva e approvazione dei soci su una proposta già elaborata da parte del CdA.
Il "notiziario" di questi giorni afferma, nella seconda pagina (non sono numerate) che "l'attuale progetto ha sostanzialmente rispettato e posto in essere le deliberazioni assunte dai predecenti CdA e dato concreta attuazione alle scelte fatte dai soci con il referendum del 1997". Questa affermazione non corrisponde a verità a meno che non ci mettiamo a cavillare sul significato del termine "sostanzialmente". La variante è uguale a quella approvata dai soci oppure no? Si o No,? oppure sostanzialmente si o sostanzialmente no? Cosa significa sostanzialmente? In realtà ho esaminato le carte, quelle nuove e quelle vecchie. Da un confronto, seppur rapido, appare evidente c he un significativo numero di lotti che non erano riportati nelle mappe del 1997 e lo sono invece in quelle del 2007. A me le due cartografie sono sembrate SOSTANZIALMENTE molto differenti.
Perchè è importante questo punto? Perchè se la variante proposta fosse "sostanzialmente identica" a quella approvata dai soci nel 1997, l'attuale CdA vedrebbe legittimata la sua iniziativa effettuata senza consultare i soci. Qualora, invece, le due proposte dovessero essere considerate "sostanzialmente differenti" allora il CdA avrebbe probabilmente dovuto effettuare una nuova consultazione dei soci. L'unico modo per quantificare le differenze tra la variante del 2007 e quella del 1999 è di effettuare un confronto tra le due cartografie.
Nel notiziario vengono esposte le "finalità della variante" ma senza numeri. Perchè? I soci non sanno forse contare? Non esiste un piano economico reale? A mio avviso i numeri che stanno alla base di queste importanti decisioni devono essere comunicati.
Bene invece, nel notiziario, la quantificazione delle volumetrie e del numero di abitanti. Adesso la situazione è più chiara almeno sotto questo aspetto. Si perde volumetria e non si costruisce in montagna. Nessun accenno all'aumento della densità abitativa nelle aree edificate (quelle in cui viviamo), della riduzione delle areee verdi, dell'aumento del traffico e del rumore, tutte cose che, evidentemente, non conviene considerare ma che, ne sono certo, stanno a cuore a tutti noi.
Poi si parla di cosa accadrebbe se il piano di lottizzazione non fosse approvato e si prospettano scenari drammatici. Si tratta di scenari realistici? Sono quelli della liquidazione della cooperativa e dell'aumento della densità abitativa gli unici due scenari possibili? Non ne esiste un terzo in cui si costruiscano solo le zone necessarie a costruire questa benedetta fognatura?
La concomitanza con una consultazione e con una azione di forte critica nei confronti del cdA potrebbe far sospettare che gli scenari apocalittici siano utilizzati per creare dei timori nei soci.
Vorrei concludere con una osservazione: insieme alle problematiche che si riferiscono al piano di lottizzazione, sentiamo spesso affiorare altre questioni che non hanno nulla a che vedere con questo argomento. Si parla di interessi personali, di azioni vandaliche effettuate dagli amministratori nei confronti dell'ambiente, di azioni di disturbo effettuate e fini di destabilizzazione e così via. Non mi sembra un modo giusto di dialogare. Non è il modo con cui si possano raggiungere gli obiettivi legati agli interessi della nostra comunità. Il CdA ha il dovere di informare i soci sul suo operato, e deve accettare anche un dialogo costruttivo che a volte può comprendere anche la critica (ma perche mai il plauso?). La critica costruttiva, comunque non deve essere vista come "destabilizzante". Al tempo stesso tutti gli amministratori che hanno prestato parte del proprio tempo nei molti CdA che si sono succeduti hanno contribuito alla crescita della nostra comunità e meritano la riconoscenza dei soci e anche la massima fiducia. Questo CdA è stato indubbiamente sottoposto ad una serie di attacchi su questioni di varia natura che non ha riscontro con le amministrazioni precedenti. Personalmente non ho condiviso nessuna delle precedenti azioni critiche e mi sembra che anche la maggior parte dei soci le abbia ignorate. Se la critica è ammessa, il tiro al bersaglio è deleterio per tutti e mi sembra anche non meritato. Penso che sia opportuno concentrarci sulla questione del piano di lottizzazione per evitare di sollevare polveroni immensi il cui unico risultato sarebbe la confusione.

domenica 25 novembre 2007

La nuova variante al Piano di Lottizzazione

Parliamo di questo fantomatico Piano di Lottizzazione. Innanzitutto ci tengo a precisare le fonti delle informazioni che pubblico. Ho partecipato ad alcune riunioni tenute dal "comitato" che vuole opporsi alla variante e a una relazione tenuta dal CdA della Cooperativa proprio su questo argomento. Posso pertanto affermare di avere ascoltato entrambe le "campane" e probabilmemte di potere quindi fornire al lettore una visione "bipartizan" del problema. Inoltre nel 1997 ho personalmente redatto le cartografie relative alla variante che venne proposta in quell'anno e conosco quindi bene sia il piano di lottizzazione originario che la prima proposta di variante.
Nel 1970 o giù di li, venne redatto il Piano di Lottizzazione che tutti abbiamo conosciuto quando siamo entrati a far parte della Cooperativa e abbiamo acquistato un lotto di terreno.
Quel piano è ancora oggi in vigore ma più volte si è cercato di "modificarlo". Perche? Il motivo principale è la presenza, in quel piano, di alcune aree edificabili situate in zone "non opportune" sia da un punto di vista sia "paesaggistico" che economico. Si tratta, in particolare di una zona situata a cavallo del crinale montuoso dove si trova l'Osservatorio Astronomico, parzialmente esposta verso Poggio dei Pini, ma anche verso la incontaminata vallata del Rio Masoni Ollastu. Per semplicità la denomineremo "lottizzazione di montagna". Appare evidente che l'impatto ambientale di un intervento urbanistico in quell'area sarebbe elevato e che anche i costi di urbanizzazione in un territorio così scosceso sarebbero imponenti, riducendo notevolmente la convenienza della realizzazione.

Con il passare delgi anni si è rafforzata la convinzione che non fosse opportuno costruire in quell'area e nel 1997 venne indetto un referendum consultivo tra i soci che proponeva la rinuncia alla lottizzazione dell'area montana e alle relative "cubature" con il conseguente recupero di una parte delle stesse posizionando circa 50 lotti in aree interne a limitrofe alle aree attualmente già edificate. In quell'occasione mi occupai della redazione delle cartografie della variante che sono state sottoposte a referendum e che sono conservate presso gli uffici della cooperativa.


Grusap - 1999

Nonostante il referendum la variante al Piano di Lottizzazione del 97 non andò in porto. Non mi è chiaro il motivo. Restò pertanto in vigore il "vecchio" piano di lottizzazione.
Nel frattempo, anche gli ultimi lotti di proprietà della Cooperativa sono stati venduti. Non esistono quindi, al momento, lotti in vendita da parte della Cooperativa. Il bilancio della cooperativa è in sostanziale pareggio quindi la vendita di nuovi lotti non è necessaria per ripagare le spese di gestione corrente. Ma allora perche si vogliono realizzare nuovi lotti e, di conseguenza, costruire nuove abitazioni? Perchè il concordato tra comune di Capoterra e Cooperativa prevede la realizzazione, da parte di quest'ultima, di alcune opere di urbanizzazione primaria che sarebbero poi cedute al Comune. Alcune di queste opere sono già state realizzate (strade, illuminazione, scuole) ma resterebbe comunque l'oneroso rifacimento della rete fognaria ( stima: 7 milioni di euro) e anche il rifacimento delle strade (ma siamo sicuri?) più altre opere che vengono stimate altri 7 milioni per un totale di 14 milioni di euro. A questa cifra andrebbero aggiunti i costi di urbanizzazione delle nuove aree per altri 4 milioni di euro, portando il totale del fabbisogno a circa 18 milioni di euro. Queste sono cifre fornitemi dal CdA.


Su queste cifre sarebbe a mio avviso utile un'approfondimento serio. Se, infatti, appare evidente che alcune opere dovranno essere certamente realizzate e che per farlo sarà necessario vendere nuovi lotti, non può infatti essere trascurata una "quantificazione dettagliata". Ben diverso sarà infatti realizzare 10, 100 o 1000 nuovi lotti.

Torniamo comunque alle nostre "mappe" del Piano di Lottizzazione, quelle di cui per il momento possiamo solo parlare o che possiamo visionare di persona in Cooperativa (peccato non poterle mostrare qua). Abbiamo detto che tutte le lottizzazioni realizzate sono state assegnate e che la Coop. non ha altri lotti da assegnare. Giusto. Abbiamo anche detto che sotto l'Osservatorio nessuno vuole costruire. Vi sono altre aree che erano previste nel Piano di Lottizzazione Originale che non sono state ancora edificate? Si. Esistono due aree (denomonate A2-A3) situate all'ingresso di Poggio dall'altra parte della strada rispetto alla Residenza, prima del lago piccolo. In queste aree verranno realizzate case bifamiliari. Una ulteriore area si trova nella zona delle antenne di Sa Birdiera. Una terza area si trova in zona "S. Barbara" e anche a questa sembra che la Coop. abbia deciso di rinunciare, forse perche anch'essa "montana" ( da chiarire). Sulla edificabilità di queste aree penso che nessuno possa obiettare perchè erano previste sin dal piano di lottizzazione originario del 1970.
Il problema, e qui veniamo al nocciolo della questione, riguarda il posizionamento di un certo numero di lotti in aree in cui non ne è mai stata prevista la presenza. Abbiamo detto che nel 1997 circa 50 lotti erano stato "proposti" in aree non previste. Poi quella variante non è mai diventata effettiva ma comunque era stata presentata e approvata dai soci.

Pranzo sociale al Rudere del Grusap che dovrebbe essere abbattuto

Ma cosa prevede la nuova variante del 2007?
Sebbene il CdA ritenga di avere informato i soci su questo argomento e non dica certamente il falso quando afferma che pochi soci si presentano negli ultimi anni alle assemblee, è a mio avviso innegabile che un simile argomento avrebbe dovuto "obbligatoriamente" ottenere una approvazione da parte dei soci perchè si tratta di variazioni che incidono profondamente sulla essenza stessa di questo luogo. Non si tratta di decidere dove posizionare ogni singolo lotto, ma di approvare o meno una modifica sonstanziale allo stato dei luoghi e a quanto pianificato al momento della fondazione del Poggio. Alcuni affermano che tale approvazione sarebbe dettata anche dallo Statuto, ma su questo argomento cedo voletieri la parola ai più ferrati in materia.


Sta di fatto che il CdA ha presentato al comune una variante al Piano di lottizzazione senza consultare i soci e, mi sembra di potere affermare senza possibilità di smentita, con una informazione sull'argomento che se non nulla, è stata estremamente scarsa e poco dettagliata.
Ma la fantomatica variante cosa prevede? Ho avuto l'occasione nella giornata di ieri di venire a conoscenza di qualche dettaglio che vi riporto.

  1. Le cd. lottizzazioni di montagna (Osservatorio e S. Barbara) non vengono rese inedificabili del tutto nel nuovo piano di lottizzazone (restano ci classe C3), ma a quelle aree viene applicato un indice di fabbricabilità così basso da renderle in pratica inedificabili.
  2. In cambio di questa sostanziale "rinuncia" il comune restituisce alla Poggio dei Pini un'area limitrofa alle scuole di Sa Birdiera che era stata precedente ceduta al comune, oltre a un piccolo "ritaglio" situato presso il Centro Commerciale.
  3. Le aree all'ingresso di Poggio (C2-C3) vengono lottizzate a lotti bifamiliari (che erano da sempre previsti);
  4. Una ampia area situata nel colle di sa Birdiera (zona antenne) viene lottizzata con lotti unifamiliari. Quest'area comprende ora anche i terreni restituiti dal comune ed è quindi molto più ampia di quanto previsto nei precedenti piani e varianti;
  5. vengono spalmati in varie zone di Poggio dei Pini un numero di lotti che non ho potuto quantificare ma che è comunque di gran lunga superiore a quanto previsto dalla precedente proposta di variante del 1997. Questi lotti sono inseriti all'interno di aree "verdi" cioè di quelle aree che sono state risparmiate dai primi pianificatori per creare delle zone si "respiro urbanistico". In altri casi sono state invece addossate a lotti che prima si trovavano sul limite estremo dell'area lottizzata.

Ciò è quanto emerge da una relazione esposta a me e ad altri soci da parte del CdA. Immagino, ma su questo ognuno è invitato a dire la sua, che sui punti dall'1 al 4 quasi nessuno abbia da obiettare. L'unica novità riguarda l'escamotage dei terreni di Sa Birdiera restituiti ha consentito di recuperare una piccola parte della cubatura persa "in montagna". E' però è sul punto 5 che andrebbe avviata una riflessione.

La rinuncia a questa aree di respiro urbanistico o la loro riduzione, l'aumento della densità abitativa nelle aree già edificate non cambierà in modo sostanziale la qualità della nostra vita? Appare evidente che Poggio dei Pini e La Residenza del Poggio, non sono la stessa cosa, gli spazi sono diversi. L'impressione è che lo saranno anche tra la Poggio di oggi e quella di domani.


(nella foto Festa dell'albero 1999 in una zona che sarà invece edificata a Pauliara).

Inoltre, è giusto che chi ha scelto il proprio lotto in una determinata posizione e con una determinata situazione intorno ad esso debba vedere oggi completamente stravolto il proprio mondo? E' chiaro che questo avverrà solo per alcuni soci, quelli interessati dalle variazioni, mentre per altri no. Se anche questa azione fosse legale, è comunque anche corretta e giusta?

Chi propone questa variazione così importante e così poco pubblicizzata (mea culpa seppur tardivi sarebbe comunque apprezzati) afferma che è necessario. A mio avviso a fronte di una simile richiesta devono essere anche proposti i piani economici dettagliati dai quali risulti che le lottizzazioni "previste", quelle dell'ingresso e delle antenne per intenderci, non sono sufficienti a portare avanti il piano concordato con il comune. Se lo fossero sarebbe stato un grave errore buttare al vento le nostre aree verdi a causa di una errata valutazione. Perchè questo è il rischio che si corre e sul quale siamo invitati a pronunciarci.

Sarebbe il caso di indicare come si intende spendere i denari provenienti dalla vendita di tutti questi lotti. Stiamo parlando di realizzare queste opere di urbanizzazione, oppure si pensa di effettuare anche altri "investimenti" futuri? A proposito di investimenti mi piacerebbe ppoi che qualcuno scrivesse a proposito della operazione Poggio Sport che, per quel che ne so non mi è sembrata di gran successo.

Un'ultima cosa, che sembra aggiungere al danno, la beffa. Qualora questa variante vada in porto quali saranno i primi lotti ad essere venduti ed edificati? Quelli i cui costi di urbanizzazione (portare luce, fogne, strade) sono più alti o quelli in cui sono più bassi? Questi ultimi ovviamente. E quali sono? Sono quelli dietro casa vostra!

Il risveglio del poggino dormiente

La nuova variante al piano di lottizzazione e le polemiche che ne sono conseguite hanno creato, in questo periodo, una notevole fibrillazione tra i soci. Ebbene si, molti, compreso il sottoscritto, si sono svegliati da un lungo periodo di torpore e sonnolenza. Alcuni hanno continuato il letargo, ma la prospettiva che stesse avvenendo qualcosa che va ad intaccare il nostro piccolo "mondo" e, di conseguenza, anche gli interessi economici personali, ha fatto suonare le sirene d'allarme. E' un pò triste pensare che i residenti di Poggio, o almeno la paggior parte di essi, si disinteressi della vita del centro residenziale, non fornendo alcun contributo alla collettività, e poi si mobiliti solo quando vengono toccati in prima persona. molte delle nostre lacrime sono di coccodrillo, ma così è.. se vi pare.

Veduta di Poggio dal M. S. Barbara

Nel prossimo post cercherò di entrare nel merito della variante al Piano di lottizzazione utilizzando informazioni che ho reperito parlando con le persone o per avere partiecipato alla stesura della precedente variante del 1997. In generale ricordo che le informazioni che pubblico possono essere parziali e che le opinioni sono per definziome, personali; come tali, possono essere più o meno condivisibili. Benvenuto il dialogo su questo tema cui tutti i lettori possono partecipare inviando commenti o scrivendomi.

La storia di questi giorni la si conosce. Si è formato un comitato che possiamo dire "capitanato" da Franco Magi, un giovane residente che fa politica attiva ed è consigliere comunale a Capoterra. Franco ha effettuato anche in passato alcune denunce che riguardano l'operato della cooperativa e tutti noi abbiamo ricevuto in più occasioni alcuni fogli in proposito. Al comitato hanno aderito numerosi soci, è stata raccolta una sottoscrizione per indire un referendum che ha raccolto centinaia di firme.

Domenica 9 dicembre si terrà il referendum, che se non vado errato è consultivo. La cooperativa comunque ha già presentato la sua proposta di variazione al comune (ritenendo di non dovere interpellare i soci). Non so cosa succederà qualora il referendum dovesse avere un esito favorevole alla mozione del comitato per il "no". Sarei anzi molto interessato a conoscere il vostro parere sulle possibili evoluzioni della questione.

lunedì 19 novembre 2007

Creato il blog



Ho creato questo blog in seguito alle roventi polemiche sorte all'inizio di novembre 2007 all'interno della nostra comunità in relazione alla proposta di variante al Piano urbanistico Comunale (PUC). Di questo argomento, spero, si discuterà ampiamente anche in questa sede, voglio però innanzitutto dichiare quali sono le ragioni che mi hanno spinto a creare questo blog e quali sono gli obiettivi che vorrei raggiugere.

Innanzitutto chi sono io? Mi chiamo Giorgio Plazzotta, abito a Poggio dei Pini dal 1992 e di professione sono analista informatico (ecco anche il faccione). Non ho mai fatto parte di alcun Consiglio di Amministrazione della Cooperativa, non sono iscritto ad alcun partito politico e quindi ritengo di potere affermare senza possibilità di smentita che l'unico motivo che mi spinge a scrivere in queste pagine è legato alla difesa ed al miglioramento del luogo in cui, insieme alla mia famiglia, trascorro una buon parte della mia vita.

A Poggio dei Pini, ma ne parlerò più ampiamente in un post successivo, ho realizzato alcune iniziative telematiche sin da anni pionieristici per la rete (1996) e successivamente, quando il numero dei residenti connessi a Internet ha raggiunto livelli significativi ho cercato, senza mai effettivamente riuscirci, di creare una piazza telematica che potesse fungere da supporto per iniziative a carattere sociale nella nostra comunità. I risultati sono davanti agli occhi di tutti: la comunicazione è carente, la disinformazione ha la possibilità di espandersi a macchia d'olio, i malintesi proliferano, l'interesse e la partecipazione dei residenti non è mai stati così bassi.
Cosa fare? Per quanto riguarda la comunicazione è assolutamente neccesario abbandonare l'anacronostico sistema dei foglietti che mi ricordano tanto il periodo dei "ciclostile" anni '70, sicuramente romantico ma non molto efficace. Per questione di costi e spazio questi strumenti possono contenere poche informazioni e possono essere "pubblicati" con una frequenza molto diradata. A mio avviso, e non sto certamente facendo una affermazione clamorosa, la soluzione è una sola: usare INTERNET. Andiamo non si sta proponendo di adottare tecnologie da base spaziale, oggi un sito internet costa 35 euro all'anno, oppure zero come questo blog, i computer e l'ADSL mi sembra abbia una diffusione capillare a Poggio (peccato non avere questo dato), anche le macellerie di Usellus (paese di due amici miei) hanno il proprio sito internet.

Come agire? Questo blog è aperto a tutti, ivi comprese le persone impegnate nell'amministrazione della Cooperativa o coloro i quali si occupano di politica all'interno di partiti. Vorrei però che partecipassero in particolare i residenti di Poggio dei Pini che non hanno altri strumenti per fare sentire la propria voce, non possono pubblicare volantini o rivolgersi all'Unione Sarda. A voi rivolgo un invito particolare e condividere questa iniziativa. Tutti abbiamo poco tempo ma se ogniuno mette una pietra forse potremo costruire una piccola casa. Scusate per la frase fatta, ma vorrei que questo strumento fosse di tutti noi, quindi vi invito a partecipare a una sorta di redazione telematica. Se non vi sarà partecipazione e condivisione questa pagine saranno disperse nel vento. L'obiettivo del blog è comunicare tra di noi, scambiarci idee e informazioni eventualmente anche dialogare con gli amministratori. Ci potrebbero essere altri risultati positivi: minori "malintesi", scelte ammnistrative condivise, possibilità di incontro. Non mi sembra poco.

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