Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

domenica 18 ottobre 2009

Un anno fa il dramma: a che punto siamo?

Ci siamo. E' passato un anno da quel terribile 22 ottobre 2008. L'anniversario ci spinge tutti alla medesima riflessione: qual'è il bilancio di questi 365 giorni?

L'Asilo di Rio S. Gerolamo: poteva essere una strage.

Penso che aldilà dei diversi punti di vista personali, si possa essere tutti d'accordo sul definire altamente insufficiente ciò che è stato fatto. Possiamo poi sbizzarrirci con gli aggettivi più disparati, ma il succo è comunque questo.
Vorrei provare a riepilogare, in questa pagina, ciò che è stato fatto a grandi linee. Si tratta ovviamente della mia lettura personale.
Veniamo ai fatti.
La Regione Sardegna è stata rapidissima nell'erogare i rimborsi. Gran parte degli sforzi iniziali sono stati giustamente orientati verso le persone, le loro case danneggiate, i beni immobili distrutti. Non sono in grado di dire se siano stati commessi errori in quella fase, ma ho personalmente parlato con alcuni dei residenti nelle zone maggiormente danneggiate, quelli che, per intenderci, avevano 2 metri d'acqua al pian terreno. Mi sembra di poter dire che, tra i rimborsi pubblici e le donazioni, alla fine chi ha avuto danni materiali ha potuto anche ripararli. Se così non fosse vi invito a raccontare la vostra esperienza qui.

Oltre ai rimborsi erogati, sono stati subito spesi alcuni milioni di euro per gli interventi di estrema emergenza. Come è facile immaginarsi, i cumuli di terra e di pietra da rimuovere hanno richiesto un grande sforzo. A Poggio il corpo della diga è stato ripristinato, il canale scolmatore è stato allargato e, purtroppo, il livello del lago è stato abbassato decretando la morte, speriamo temporanea, del già piccolo bacino.
Così come ho più volte tenacemente contrastato chi ha diffuso informazioni false su presunte responsabilità del lago nella esondazione avvenuta più a valle, ritengo che siano sbagliate anche le critiche nei confronti degli interventi realizzati sulla diga e sul lago dal Genio Civile. Quella struttura, difatti, sebbene abbia resistito alla più imponente alluvione degli ultimi 400 anni, non dava più le garanzie di sicurezza che sono invece richieste a tutte le opere idrauliche, tantopiù che oggi dobbiamo fare i conti non più con un valore di portata teorico e sottostimato di 150 mc/sec, ma con i 400 mc/sec reali del 22 ottobre 2008. E' stato quindi giusto, a mio avviso, intervenire. Non si poteva lasciare così. Anche in questo caso sarò ben lieto di ospitare pareri discordanti.


Il Corpo diga di Poggio rapidamente ripristinato dal Genio Civile

Anche la diga di Poggio, così come i 5 ponti che attraversano il S. Girolamo o come gli argini vicino alle zone abitate, dovrà essere in grado di reggere una nuova piena di quella portata. L'intervento del Genio Civile ha dato priorità all'aspetto sicurezza del sistema lago-diga, rispetto alle altre importanti funzioni di questo piccolo bacino, che fungeva anche da presidio contro gli incendi e cassa di espansione per le piene del fiume. I poggini devono capire ed accettare questo sacrificio. Speriamo che in futuro tutte le funzionalità del lago siano ripristinate. Non è un interesse solo dei residenti di Poggio, ma di tutti i capoterresi, tranne forse quei pochi che preferiscono augurarsi un territorio più povero, senza acqua e alberi, per soddisfare il bieco sentimento dell'invidia o per nascondere le responsabilità politiche di una gestione scellerata del territorio comunale.

A proposito di Comune, è difficile trovare aggettivi appropriati per definire la sua azione. Deludente? Spezziamo però una lancia in suo favore. Il comune di Capoterra non ha ricevuto dalla Regione il becco di un quattrino e non si può pretendere che potesse far fronte a questa emergenza solo con le sue forze. E' stato abbandonato dalla regione, soprattutto dal punto di vista economico. Quale Regione, quella di Soru o quella di Cappellacci? Entrambe, perchè se è vero che Soru ha lavorato benissimo nei primi 3 mesi, purtroppo la sua scelta di anticipare la data delle elezioni di 5 mesi si è rivelata una beffa per il nostro territorio devastato. I suoi calcoli elettorali, peraltro perdenti, a quali risultati hanno portato? Nessun piano di sicurezza ancora attivo, ponte che isola il quartiere di Pauliara non costruito, tanto tempo perso nelle progettazioni. Grazie Renato.

L'ingresso della giunta successiva è stato un pò come mettere la moviola. La macchina burocratica regionale ha ripreso i suoi ritmi lenti a cui, ahimè, tutti gli italiani sono abituati. La trasparenza, la comunicazione e la partecipazione sono stati del tutto assenti. I cittadini si sono sentiti abbandonati a se stessi. Le cronache raccontano di una passeggiata "digestiva" di Capellacci a Poggio dei Pini, tampinato da un consigliere della Cooperativa. La Barracciu l'altro giorno ha ammesso candidamente di non essere mai venuta a Poggio dei Pini in tutto un anno e di essere rimasta sorpresa nel constatare che la situazione era ancora disastrosa. Ma Capoterra e Poggio dei Pini non sono nell'Idaho, cara Francesca. Si trovano a soli 17 km da Cagliari, scirarì. Qui non si tratta di seguire il proprio territorio di provenienza perche oggi il S. Girolamo è il Belice della Sardegna e tutti i consiglieri sardi dovrebbero farsi in quattro per cancellare questa vergogna.

L'unico "politico" che la lavorato sempre apertamente per risolvere i problemi del nostro territorio e lo ha fatto comunicando con i cittadini è Marco Espa, lo dico apertamente e senza timidezze. Propaganda politica, e sia!. Per me la politica non è sterco bovino solo perchè alcuni nostri rappresentanti sono disonesti. Per me la politica è come quella che fa Marco e non mi vergogno di sottolinearlo, tantopiù che adesso non ci sono elezioni in vista. Non importa se l'amico che mi scrive email anonime paragonandomi a Berlusconi adesso mi chiamerà Stalin.

Tra i tanti fronti dell'alluvione, un grosso rischio è stato scongiurato tra marzo e maggio. Ne abbiamo parlato a lungo. L'intero sistema fognario di Poggio e Residenza (2500 abitanti) finiva nel S. Girolamo e l'estate si avvicinava. In soli 3 mesi le ditte incaricate da Abbanoa hanno realizzato le condutture della zona più a rischio e in altri due mesi hanno ripristinato l'intera rete fognaria. Grazie.

Finora abbiamo parlato di attività finanziate dalla Regione (giunta Soru) e realizzate in tempi abbastanza rapidi. Ci sono però ancora due realizzazioni finanziate immediatamente, ma clamorosamente non ancora realizzate a 1 anno dall'evento: lo studio idrogeologico ed il Ponte per Pauliara, opere per le queli sono stati stanziati, rispettivamente 500 mila e 1 milione di euro.
Che fine hanno fatto?
Lo studio idrogeologico è stato affidato alla società Hydrodata di Torino, dopo varie lungaggini non si capisce come mai questo studio non sia ancora stato presentato. A quanto si dice siamo in dirittura d'arrivo, ogni settimana mi dicono che sarà presentato ... quella dopo. Ma quanto tempo perso! Se si considera che da questo studio dipendono i calcoli che dovrebbero essere utilizzati per tutte le opere ingegneristiche e idrauliche, si comprende ancora di più la gravita di questi ritardi.
Del ponte mi riprometto di parlarne in un successivo post anche perche proprio ieri ho sentito alcune balle clamorose che riguardano proprio questo progetto e vorrei condividerle con voi. Diciamo, per ora, che quest'opera finanziata immediatamente, assegnata dapprima al Comune di Capoterra e poi al Genio Civile è ancora in fase di progettazione. I 200 residenti di Pauliara passeranno un altro inverno d'inferno. Hanno il diritto di sapere almeno perchè.

Torniamo comunque al Comune di Capoterra. Ho ricordato che questo ente è stato lasciato solo e senza risorse ad affrontare una situazione drammatica. Non è giusto pretendere l'impossibile... però ..
Il Sindaco e i suoi assessori, ogni volta che li sento, ricordano che ci sono 4 o 5 ponti da rifare, come per dire, cose grosse. Il comune non solo non ha i soldi per fare i ponti, ma non sarebbe neanche in grado di appaltarli, così almeno dicono loro. Saranno esperti perlomeno nel Tetris?
Però almeno della viabilità minore se ne potrà occupare, oppure no? Difatti se ne è occupato, ma in modo alquanto strano. Incominciando dal centro storico, per arrivare poi verso le zone più disastrate. Forse, il Comune di Capoterra è molto sensibile e non voleva disturbare i residenti delle zone alluvionate di Poggio, Frutti d'Oro e Rio S. Girolamo che percorrono ancora strade piene di buche, con le cunette erose, con il conseguente pericolo di incidenti e danni alle vetture. Ma già, quelli delle lottizzazioni sono ricchi. E' anche possibile che non volesse rovinare, con l'asfalto, quel fantastico set cinematografico da "The day after" che tanto impressiona i politici regionali le poche volte che questi vengono dalle nostre parti anche se in visita personal-mangereccia. Nella zona di Frutti d'oro ad ogni pioggia si formano enormi pozzanghere, testimonianza di lavori effettuati alla carlona (eufemismo). Il Comune non può sistemare nemmeno le pozzanghere, ma si limita a scaricare la responsabilità su altri, l'Anas in questo caso.
Ma la più grave mancanza del comune era e resta il Piano di Emergenza, quello che avrebbe potuto salvare la vita delle quattro vittime capoterresi dell'alluvione, quello che è da anni obbligatorio, quello che ancora oggi non è operativo, anche se se ne parla. Anche in questo caso via con lo scaricabarile: "la Regione non ci ha dato le linee guida quindi, caro cittadino, mi dispiace ma se piove .. deppis morri".
Prima di arrivare alla situazione odierna, vorrei anche ricordare che Capoterra è un comune della repubblica italiana e che il governo nazionale ha versato per questa calamità la bellezza di 6 milioni di euro. Giustissimo assegnare 1000 milioni di euro alla recente tragedia di Messina, ma nosus ita seus, burdus?

L'associazione 22 Ottobre ha rappresentato i cittadini e ha diffuso la conoscenza del territorio alluvionato

E i cittadini? Non voglio dilungarmi ma nel mare di inadempienze e ritardi non posso non sottolineare che, come disse Faber, "dal letame spesso nascono i fior". Questa disgrazia ha offerto alla comunità capoterrese, storicamente divisa per motivi urbanistici, in molti nuclei seprati e distanti più socialmente che geograficamente, una occasione per costruire un tessuto sociale più coeso e per liberarsi di inutili e dannosi "muri" che le varie comunità avevano eretto e che l'acqua, fregandosene, ha abbattutto. Sta a noi adesso lavorare affinchè i semi di questa nuova solidarietà e amicizia diventino alberi resistenti.

Qualche giorno fa la Regione ha stanziato 35 milioni di euro per la messa in sicurezza del Bacino del S. Girolamo e per il ripristino di danni a Poggio e in altre frazioni. I cittadini si chiedono come saranno spesi questi soldi. Verrà sicuramente realizzato un piano. Da questi soldi dobbiamo detrarre l'IVA e le progettazioni, se va bene ne restaranno 25 per le opere vere e proprie. Mi sembra ovvio che non si potrà realmente mettere in sicurezza il territorio.

Cosa c'è da fare? Cinque ponti, partendo da monte: Borgo S. Girolamo, Hydrocontrol, Poggio str. 51, Rio S. Girolamo e SS. 195. Sistemazione dell'alveo dei fiumi con particolare riferimento alle zone abitate. Adeguamento delle dighe di Poggio e dissabbiamento del lago, sistemazione degli impluvi montani, rimboschimento. Certamente ho dimenticato qualcosa.

Esempio di ponte con sezione insufficiente


Per i politici quindi due missioni: spendere bene questi pochi soldi e bussare a cassa con l'avaro governo nazionale per trovare altri fondi.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Giorgio, sai che apprezzo sempre il tuo sforzo di chiarezza e davvero ti ritengo tra quelli che più si documentano sulla nostra situazione e più si danno da fare. Capisco che anche tu voglia rispettare la par condicio nell'attribuire colpe e responsabilità, nè io mi voglio fare paladina di nessuno. Però...il fatto che Soru (PROPRIO PER RAGIONI DI DIFESA DEL NOSTRO TERRITORIO!) abbia dovuto (secondo la sua etica, che può essere criticata ma è comunque da rispettare per le motivazioni che l'hanno animata)rassegnare le dimissioni, aprendo così la strada al governo dei cementificatori, che se ne fregano altamente delle situazioni difficili della gente comune (e qui potrei scrivere un dossier), non può essere addebitato come causa dell'abbandono del nostro territorio, cosa che riguarda SOLO le persone che ora ci stanno amministrando. Detto questo, mi fa piacere che Marco Espa si stia dando da fare, anche se i risultati non si vedono, come non si sono visti per le sue crociate sulla scuola...E il CDA? Non ne parli? Come mai? Eppure adesso si sono adeguatamente insediati per poter dare un segnale della loro presenza, che si annunciava rivoluzionaria per il territorio. Il giornale che hanno diffuso, per altro abbastanza interessante, era pieno di "farò", che a me sono parsi frutto di una politica di impotenza, di grande, grande confusione. Non c'è mai pace in questo luogo, per un motivo o per un altro. Bisogna dare luogo ad iniziative concrete, alzare la voce, fare pressione sull'opinione pubblica, denunciare che latita! Grazie, comunque.

Giorgio Plazzotta ha detto...

ribadisco per la 25millesima volta che in questo blog trovano spazio solo i commenti di persone che non si vergognano di dichiarare la propria identità.

Sandro Atzeni ha detto...

Non voglio sembrare ripetitivo ma visto che il rimpallo di responsabilità e competenze va avanti da troppo tempo è il momento di far da se, pertanto ripropongo che l'associazione 22 ottobre si costituisca lista civica e si presenti alle prossime comunali, il momento buono è ORA, non si aspetti l'ultimo momento.

giacomo ha detto...

Sul ponte e sulla sua progettazione ci vorrebbero tre ( 3 ) cosettine immediate, la prima è una denuncia alla corte dei conti perchè tenga sotto controllo la spesa ( pubblica ), la seconda è quella di avere una tempistica certa sull'appalto, la terza è che si spieghi per scritto e con atto ufficiale il perchè non si sia utlizzato un progetto gia esistente che avrebbe ridotto tempi e costi ( sempre pubblici ), quest'ultima voce invece è stata l'unica ad aver avuto una risposta immediata, la risposta è stata quel progetto non si poteva realizzare, le scuse? rotonde, travi, sicurezza, e altre castronerie rilanciate e dette non ufficialmente ma sapute per vie traverse, prima di dire che un progetto realizzato da un ing. non funziona e che tra le alte cose questo ing. vive qui da una trentina d'anni , bisognerebbe valutarlo bene, così non è stato fatto, la cosa mi insospettisce un bel pò ma potrei anche sbagliarmi.

La cosa gravissima però sono i tempi, questo ponte sarà pronto forse nel 2011 o peggio nel 2012.

La Regione come sempre è in ritardo prima, durante e dopo.


Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

guarda sandro non credo,anzi lo scludo. poi ogni individuo è libero individualmente di fare ciò che vuole.
le comunali comunque mi sembrano lontane

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo ti riferisci al progetto dell'ing. Medda?
mi sembra che lo stesso autore lo considerasse inutilizzabile. se hai altre notizie forniscile ma per favore dati certi.
Io penso che questo ponte sarà pronto in estate comunque sempre in grave ritardo

silvio ceccarelli ha detto...

Caro Giorgio come al solito le tue analisi sono precise, puntuali ed anche piacevoli alla lettura.
Se mi posso permettere questa volta rilevo una stonatura.
Perchè quel "Grazie Renato"?
Perchè invece non diciamo grazie a quei consiglieri di maggioranza che hanno votato contro, se non ricordo male, su un emendamento ad una legge in discussione su argomento urbanistico?
Argomento delicatissimo sul quale quei consiglieri hanno espresso una evidente riserva mentale.
Argomento che vediamo oggi stravolto da questa maggioranza.
Stravolgimento che consentirà di poter edificare, incrementando volumetrie, indiscriminatamente dovunque persino in riva al mare e nei greti dei fiumi.
Comunque tutti questi consiglieri, sia della maggioranza precedente che della nuova, hanno un atteggiamento comune: non si sono mai visti, sul nostro territorio, neppure per delle passeggiate digestive.
Buonanotte Silvio

Giorgio Plazzotta ha detto...

Scusa Silvio ma l'argomento era l'alluvione. La legge salva coste e la leggere "edifica coste" della nuova maggioranza c'entrano solo indirettamente con questo tema. Non ho mai negato la mia simpatia per Renato Soru, pero' non credo nell'infallibilità di nessuno. Anticipare le elezioni è stato un errore e indubbiamente, giusto o sbagliata che fosse, questa decisione ha intralciato l'opera di ricostruzione danneggiando tutti noi.

Giorgio Plazzotta ha detto...

il primo commento senza autore è in effetti di Donatella Lissia che ha dimenticato di firmare.
Le rispondo qui.
Donatella il mio post è già molto lungo, se avessi dovuto parlare anche della Cooperativa, di come ha gestito le sue strutture interessate dall'alluvione, di come è rimasta senza un euro proprio guando servivano, il post sarebbe diventato un romanzo.
Ovviamente non credo che tu o altri pretendano che la Coop adesso spenda milioni di euro (che non ha) per ponti, argini o strade. Penso che al cda si possa invece chiedere incisività nel tutelare gli interessi dei soci e dei residenti. Ti assicuro che il CdA in questi mesi ha fatto i passi che doveva fare nei confronti degli enti che dovevano muoversi. Ovviamente il successo non era e non sarà mai assicurato considerato il peso relativo che può avere la nostra comunità in ambiti vasti come quello regionale. Alla fine però un po' di soldi sono arrivati. Ti faccio presente che la piccola frazione di Poggio dei Pini è espressamente citata come destinataria di questo finanziamento. Ti sembra poco? Merito di tanti certamente, ma sappi che il CdA ed in particolare il Presidente ha lavorato per mesi per raggiungere questo risultato. Mi sembra che la tua critica non sia giustificata e si dovrebbe invece esprimere, in questo contesto, una generale soddisfazione, anche se forse quei soldi non basteranno per tutto.
Anche la strada della Terrazza, sebbene sia comunale, rappresenta il primo vero intervento del comune di Capoterra all'interno di Poggio dei Pini da... 40 anni. prima non avevano messo nemmeno una lampadina!
Speriamo non sia l'ultimo viste le tasse che paghiamo.
Non chiediamo miracoli a questo CdA, aiutateci invece a rimettere la nave nella giusta rotta. Non so se hai notato che le promesse aperture sull'informazione e la trasparenza piano piano sono state realizzate. Questo vuol dire che se ai soci qualcosa non va, invece di tramare nell'ombra, come si era soliti fare e qualcuno ancora fa, adesso sono aperte le porte per una telefonata, email messaggio nel forum, visita personale. Leggendo il Portale ci si potrà fare una idea di quello che succede e, mi auguro che gli scenari, le leggende e le bufale varie non abbiano più motivo di esistere.

giacomo ha detto...

Ciao, il ponte avrebbe funzionato benissimo e sarebbe stato probabilmente meno costoso e meno rischioso.

Il ponte avrebbe avuto delle travi da 36 metri e due appoggi laterali rinforzati per un totale di 9 metri, il passaggio delle travi sarebbe stato possibile tramite opere modeste ( demolizione rotonde e ricostruzione ) , non avrebbe interessato le aree di appoggio su strada, dove invece adesso per via della grandezza di quest'opera verranno ristrette ( a pauliara ), avrebbe consentito un passaggio di acqua pari a 1600 mc secondo.

Tenuto conto che di ponti non ne sono crollati escluso quello in legno lamellare alla foce, e neanche quello basso e antico sulla sulcitana presso la lottizzazione di rio San Girolamo, si desume che quel ponte dell'ing. Medda avrebbe funzionato perfettamente anche in caso di eventi ancora più devastanti.

Forse avevi capito male, ma se vuoi lo puoi sentire di persona.

Di fatto gira voce che anche questo milione di euro stanziato da Renato Soru ( mi sembra ) non basterebbe più ma la cosa più sorpredente è che a distanza di un anno ancora non si è fatto niente, per un ponte da fare in operapenso che i tempi saranno di circa 2 anni dall'inzio della sua costruzione.


Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

non sono un ingegere civile e non mi intendo di tali progetti. ad ogni modo non ritengo questa questione importante. l'importante è che il ponte non è stato ancora realizzato e non è nemmeno incominciato. non c'è dubbio che il nuovo ponte per pauliara, considerato il fatto che si trova in un canalone piuttosto profondo, non avrà certamente problemi anche nel caso di una nuova piena.

giacomo ha detto...

Ciao, scusa mi hai chiesto delle altre informazioni e io le ho scritte, ma ita asi buffau :) .

Quelli che ho messo sono dati certissimi e non c'è bisgono di essere ingegneri per riportare delle notizie, la cosa strana è che la prima cosa che hanno detto e molto velocemente era che questo progetto non si faceva e ne facevano un altro, tale ponte come da progetto sarebbe costato non più di 700.000 euro.

ciao Giacomo

Post più popolari