Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

lunedì 30 giugno 2008

Post n. 100

Approfitto del POST n. 100 di questo BLOG per raccogliere alcune idee e stimolare la discussione.
Cosa sta accadendo in questo periodo? Sinceramente non se ne sa molto, e non è un buon segno.
Se ci pensiamo bene negli ultimi mesi sono successe cose molto importanti. In particolare è stato eletto un nuovo Collegio Sindacale ed è stata bocciata la variante al Piano di lottizzazione. Sissignori proprio la v-a-r-i-a-n-t-e, quellallà.
Ma come, prima stì poggini fanno un abraradam per la variante, poi la variante viene bocciata e tutti stanno zitti come mummie. Sono strani questi poggini!
Sono emersi poi fatti minori, qui nel nostro blog, come la questione del mancato allargamento della strada all'ingresso di Poggio e il mancato intervento sulle piante colpite dall'incendio dell'estate scorsa. Queste sono le notizie ufficiali, ma è tutto?
Devo dire che mi sarei aspettato almeno un notiziario del CdA e un volantino del Comitato. Trovo negativo che nessuno dei due gruppi d'azione (uno dei quali con responsabilità statutarie) abbia voluto informare i soci, in particolare sull'impatto della bocciatura della variante. Il CdA ci ha informato puntualmente sulla assoluta necessità dei famosi 200 nuovi lotti, senza i quali si rischiava il fallimento della cooperativa e l'arrivo degli speculatori. Adesso che è impossibile raggiungere un livello di urbanizzazione simile a quello prospettato non ci si dice niente? Non è serio. Perchè è chiaro che anche se il piano di lottizzazione dovesse essere riproposto, questo non potrà certamente contenere tutti quei lotti.
Dal Comitato invece mi sarei aspettato l'indicazione di un programma di azione dopo gli ultimi terremoti e, possibilmente, qualche notizia certa su cosa accade in Cooperativa. Questo Comitato sa solo protestare oppure è in grado di proporre ai soci una strada differente per risolvere i tanti problemi che sono emersi? Il Comitato è il Grillo Parlante oppure Mastro Geppetto? (si avvisa la gentile clientela che il ruolo di Pinocchio è stato già assegnato).
In mancanza di informazioni dobbiamo decidere se vivere nel silenzio o accontentarci delle indiscrezioni. Chi genera il silenzio purtroppo alimenta anche le indiscrezioni e la disinformazione. Che facciamo, stiamo zitti perchè chi ha il dovere di informare non lo fa? Non sono d'accordo. Facciamo cosi: uniamo quello che ognuno di noi sa per conoscere tutti un po di più.
Proviamoci. Correggete o integrate quanto segue con le informazioni che avete, oppure commentate:
  • Il nuovo Collegio Sindacale si è insediato. S ha notizia di quali siano state le prime azioni del nuovo collegio? Sono emersi dati significativi?
  • Pare che il consulente "legale" della cooperativa si sia dimesso. E ' vero? Si è poi saputo a quanto ammonta il compenso che la cooperativa si è impegnata a versare a questo professionista e a proposito del quale fu sollevata una annosa questione di "privacy"?
  • Un consigliere di amministrazione che riveste anche l'incarico nel comitato esecutivo, ha presentato le dimissioni per motivi di salute. Nell'esprimere i miei piu' sinceri auguri di guarigione chiedo se questa notizia è confermata e se il consigliere dimissionario sarà sostituito? Con chi?
  • In seguito alla sentenza del TAR per la demolizione dei 68 metri di strada abusivamente asfaltata qual'è la situazione attuale? E' stato rimosso l'asfalto? E' vero che la Coop vuol fare ricorso al Consiglio di Stato?
  • Le piscine, per la prima volta dopo chissà quanti anni, non sono state aperte. Qual'è la situazione?

sabato 14 giugno 2008

Ambiente e burocrazia

AMBIENTE E BUROCRAZIA BONIFICA DELLE AREE BRUCIATE
da Maria Rita Lai

Vorrei segnalare un altro argomento di discussione che ho trovato nel Forum della Cooperativa che, come sapete, è riapparso qualche giorno fa (anche se non aggiornato - vedi nominativi dei sindaci).

Riguarda il problema della bonifica delle aree percorse dall'incendio dell'estate scorsa.
In pratica pare che la Coop non abbia potuto provvedere ancora alla eliminazione dei rami e delle piante bruciate perchè è necessaria una specifica autorizzazione da parte del Corpo Forestale.
Questo problema è stato sollevato da un post di G. Montali, che scrive: "La bonifica non si può iniziare sino a quando non ci sono tutte le autorizzazioni: Forestale, Genio Civile e chissà quali altre che comunque non sono ancora arrivate .... Questo mi sembra un tipico e purtroppo sempre più frequente esempio dove le norme per la salvaguardia dell'ambiente si ritorcono pesantemente sullo stesso provocando danni. Infatti come possiamo notare, la mancata bonifica, oltre a mantenere un paesaggio indescrivibile, danneggia ogni giorno che passa il futuro ripristino ambientale: infatti il seccume ritarda l'accrescimento della nuova vegetazione. Quando poi si provvederà alla bonifica, inevitabilmente con il taglio si danneggerà la vegetazione che nel frattempo è ripartita. In pratica a causa della mancata autorizzazione perderemo minimo un anno di ricrescita. C'è qualcuno che possa intervenire per sbloccare questa situazione assurda?"

Provo a girare il quesito al GRUSAP. Possible che nessuno abbia pensato di coinvolgere anche il GRUSAP in queste attività, che potevano essere svolte nel periodo invernale-primaverile anche con il vostro supporto? Esiste qualcuno dei lettori del blog che ha qualche risposta? Effettivamente il paesaggio che si vede attraversando quelle aree è veramente desolante, anche se molte piante sono riuscite a ricacciare i nuovi germogli, sicuramente l'eliminazione dei rami morti avrebbe favorito la ripresa della vegetazione.

Io posso provare a sentire qualche forestale che conosco, per farmi dare informazioni in merito. Vi farò sapere se riesco a farmi dare delle indicazioni più precise sulle procedure e su come accelerare le autorizzazioni.

Ciao Rita
Immagine: NeoLightEOS

venerdì 13 giugno 2008

La polemica si sposta su un'altra strada

Prendendo spunto dal blog postato recentemente da Luca Madeddu (che ringrazio per avermi dato l’opportunità di approfondire tale tematica), ho ritenuto doveroso informarVi delle verifiche che ho effettuato in Comune.
Per una migliore lettura della vicenda ritengo utile rammentare in questa sede che nel blog il “portatore di interessi ai sensi dell’art. 9 legge 241/90 e successive modificazioni” Luca Madeddu, noto “LIUCCA”, proponeva e raccoglieva le firme per la “Petizione per la messa in sicurezza del tratto di strada che dalla rotonda di Residenza del Poggio si congiunge con Poggio dei Pini”.
Debbo sinceramente confidare che sono rimasto assolutamente sbalordito ed incredulo dinanzi alle inequivocabili conclusioni a cui sono pervenuto attraverso la semplice lettura degli atti in possesso del Comune di Capoterra.
Ed invero, la mancata messa in sicurezza della del tratto di strada che dalla rotonda di Residenza del Poggio si congiunge con Poggio dei Pini, che - come ha peraltro argutamente notato “LIUCCA” –
- “…..riversa in condizioni disastrose…”;
- “contiene una massiccia presenza di buche e avvallamenti”;
- “è ad elevata densità di traffico”;
- le cui “condizioni si aggravano maggiormente in seguito alle precipitazioni piovose rendendo né visibili né prevedibili le insidie stradali”;
- nel quale “il manto stradale manca della necessaria segnaletica verticale creando un ancor maggior pericolo nei momenti di forte traffico”;
e per il quale motivo, prosegue giustamente “LIUCCA”
- “numerosi sono gli abitanti di Poggio dei Pini costretti a riparazioni del proprio veicolo a seguito dei danni provocati dal cattivo stato della strada”;
- e che “nei momenti di transito di veicoli in direzione opposta risulta impossibile evitare le buche presenti nella strada”………………………..
Ebbene: tale responsabilità è da imputarsi non al Comune, ma all’attuale Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Poggio dei Pini, che ha proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (n° 1102/2006, scarica qui per leggere) contro l’espropriazione per causa di pubblica utilità di quella limitata (pochi metri lineari!!!) fascia, indispensabile ad allargare e mettere in sicurezza la strada che tutti i giorni percorriamo!
Insomma, anche se inverosimile da dirsi (e da credersi!), la Cooperativa si è opposta all’esproprio di pochi metri lineari di terreno!!!
Ed invero in questo caso il Comune di Capoterra (la maggior parte delle volte inadempiente verso le giuste esigenze del Poggio) aveva già progettato, appaltato ed affidato i lavori di allargamento e messa in sicurezza, che a causa dell’irragionevole e sciagurato ricorso si sono purtroppo dovuti interrompere, guarda caso, proprio al bivio di Residenza del Poggio.
Tralasciando la superficialità e le evidenti incongruenze formali del ricorso, zeppo di considerazioni destituite di ogni fondamento, ciò che sorprende maggiormente è che il massimo Organo della nostra Comunità si sia opposto alla messa in sicurezza della strada di accesso a Poggio dei Pini, scrivendo che tale messa in sicurezza sarebbe stata “.....incidente in maniera estremamente negativa – ed economicamente svantaggiosa – sui nostri piani di sviluppo di quell’area..…”, non capendo che in gioco c’era (…e c’è…) non soltanto la sicurezza di tutti gli abitanti del Poggio, ma al contrario di quanto irrazionalmente sostenuto la realizzazione di un’opera che avrebbe certamente accresciuto il valore della nostra lottizzazione.
Ma un’altra cosa, in questa vicenda, mi ha lasciato ancora più stupito.
Il “portatore di interessi ai sensi dell’art. 9 legge 241/90 e successive modificazioni” Luca Madeddu, noto “LIUCCA”, nonostante abbia iniziato la raccolta di firme - comunicando nel blog che “…La raccolta firme è iniziata ieri pomeriggio e sono già tantissime, se riuscissimo a raggiungere 1000 firme il comune dovrà ascoltarci per forza…”, non parrebbe aver, a tutt’oggi (nonostante siano decorsi parecchi giorni), depositato alcuna petizione al Comune di Capoterra.
Probabilmente sono stato disattento nel leggere il resoconto del protocollo generale del Comune di Capoterra, e sono pertanto sicuro che l’amico “LIUCCA” – assiduo frequentatore del nostro blog – vorrà comunicare qui pubblicamente data e protocollo certi di trasmissione al Comune.
Tutto ciò anche al fine di smentire le illazioni che vorrebbero che, una volta accortosi della imbarazzante gaffe, abbia subito battuto la ritirata!
Per quanto mi riguarda io continuerò a fare il mio dovere di Consigliere comunale, mi dispiace non aver da subito identificato la reale motivazione della mancata messa in sicurezza della strada (ringrazio ancora Luca per aver stimolato l’approfondimento), ma nel finire del 2006 sono stato - mio malgrado - assente dal Poggio per alcuni mesi.
Proporrò comunque immediatamente una interrogazione urgente per chiedere al Sindaco di attivarsi al fine superare nel più breve tempo possibile la delicata situazione venutasi a creare a seguito del ricorso al TAR.

Franco Magi

lunedì 9 giugno 2008

Sale il blog. Raccontateci il Poggio che vorreste

Premetto che l'andamento del blog non è un argomento ad alta priorità rispetto ai gravi problemi che incombono sulla nostra comunità e su cui, purtroppo, si assiste a un preoccupante silenzio. Il silenzio è foriero non solo di ignoranza (nel senso di non conoscenza), ma nutre automaticamente una disinformazione fatta di voci incontrollate e clamorose che attraversano Poggio dei Pini per poi scomparire come fantasmi. E' il far west del'informazione, tanto più stridente se paragonato con i fantascientifici progressi tecnologici a cui assistiamo quotidianamente. Tutte cose belle che restano fuori dal nostro villaggio, solidamente ancorato al vecchio sistema del "passa parola". Vecchio modo di gestire, vecchio modo di comunicare .. tutto quadra.


Tornando a noi, monitorare gli accessi del blog non è importante per autoincensarsi in caso di crescita o deprimersi in caso di decrescita e neppure per dire quanto siamo bravi o scarsi.
E' invece una cartina di tornasole per comprendere quanta attenzione ci sia, da parte dei residenti, sulle problematiche della "vita al Poggio".
Perchè non è solo di Variante, di Comitato o di Consiglio di Amministrazione che qui si è parlato.
Sono ormai quasi 100 (97 tutti accessibili) gli articoli pubblicati e innumerevoli i commenti, tantissimi gli argomenti.
Nel periodo caldo "dicembre-febbraio" il blog ha ricevuto una media di 100 visite al giorno, con alcuni picchi collegati soprattutto agli eventi più importanti (le assemblee).
In marzo e aprile l'attenzione è calata e di conseguenza anche le visite sono scese a circa 40. In maggio l'inversione di tendenza. Nelle ultime settimane i visitatori giornalieri sono tornati ad essere 100 con punte di 150. Spero che questo dato positivo testimoni anche la bontà del lavoro svolto e sia di buon auspicio per il futuro della comunicazione, della trasparenza e della vivacità sociale della nostra comunità. Un domani spero che questo blog non serva più e che sia soppiantato da un portale di tutti che risponda ai requisiti di qualità e trasparenza che la nostra comunità si merita.
Un invito che mi sento di rivolgere ai lettori del blog, a quelli che solitamente non scrivono: raccontateci il Poggio che vorreste.

Servirà sicuramente agli attuali o ai futuri amministratori a capire in che direzione muoversi, soprattutto in un momento importante come questo.

venerdì 6 giugno 2008

Il significato della partecipazione

Riprendo in questo articolo da una domanda in cui Luca mi chiede di spiegare cosa indendo per "gestione partecipata" della Cooperativa.
Penso che sia un argomento complesso e per niente "scientifico", nel senso che più che di leggi, norme o manuali di gestione , ognuno di noi possa affrontarlo pensando alla sua "visione" di come vorrebbe che le cose funzionassero. Ebbene si, forse sono un visionario.
Una cosa è certa: nessuno potrà dire "non si può fare perchè lo vieta l'art. xxyy del codice civile o la sentenza n. 67345 del Gran Mogol". Sta a noi decidere se e come vogliamo partecipare alla vita della NOSTRA cooperativa.
Non è sufficiente la sola volontà di partecipare da parte del socio affinchè il processo di si realizzi. E' anche necessario che l'organizzazione societaria lo agevoli, trasformando questa "intenzione" in azione concreta. Ma Come? Penso che ci siano molti modi; per esempio stimolando, sensibilizzando, informando, oggi si dice sponsorizzando. Insomma creando un clima favorevole alla partecipazione. Altri due elementi vengono poi spesso trascurati: la progettazione e l'organizzazione. Proviamo a pensare a quante riunioni sono state indette, quate parole sono corse e quante buone intennzioni siano state espresse. Poi, spesso il nulla di fatto. Forse pensiamo che la gente sia strana, che parli, parli e poi non agisca. In realtà spesso manca l'organizzazione che costituisce lo scheletro di ogni iniziativa e senza la quale le buone intenzioni, di cui è notoriamente lastricato il Paradiso, si sciolgono come neve al sole. Il CdA della Coopeartiva dovrebbe essere formato proprio da persone che abbiano queste capacità organizzative.
Se esistesse questa progettazione sarebbe anche più facile coinvolgere i residenti che, per professione o interessi, potrebbero contribuire al raggiungimento degli obiettivi.
In mancanza di questi elementi è praticamente impossible che si avvii un processo di partecipazione: senza informazione, trasparenza, sensibilizzazione il socio si terrà alla larga dalla vita sociale. Il risultato sarà del tutto simile alla situazione che abbiamo vissuto negli ultimi 10 anni: una comunità fondamentalmente estranea alla Cooperativa che dovrebbe invece rappresentarne non solo il fulcro amministrativo ma anche il motore sociale; non sono io a dirlo, lo prevede il nostro Statuto.
Eh sì, perche i molto-spesso-citati-a-sproposito padri fondatori di Poggio dei Pini, non si sono preoccupati di disegnare solo una lottizzazione urbanisticamente armoniosa, paesaggisticamente meravigliosa ed economicamente florida. Hanno anche pensato a un luogo in cui i residenti partecipassero alla vita sociale.
Ma perchè è importante la partecipazione? Abbiamo tutti da fare, il tempo è denaro etc etc. Perche non lasciare le cose come stanno, con i soliti volenterosi che si occupano di tutto?
I risultati di quest'anno hanno rappresentato a mio avviso il classico conto del ristorante dopo la grande abbuffata. La geste ci rimane male vedendo il conto salato, e forse ancor peggio rimarrà quando vedrà le cifre che sono state, non per niente, occultate. E' chiaro che i soldi sprecati in passato non ritorneranno indietro. Ogni euro perso possiamo anche tradurlo in: piscine non funzionanti, palestre e impianti sportivi decadenti, servizi per i giovani e gli anziani mai nati, cura del verde inesistente, rete idrica colabrodo etc.
Partecipare vuol dire molte cose. A prescindere dal valore sociale della collaborazione, vuol dire che un certo numero di prestazioni svolte dai c.d. consulenti e a quanto pare costate moltissimo alla nostra comunità avrebbero potuto essere effettuate da soci. Siamo davvero convinti che su 2000 residenti non si sia qualche ingengere, geologo, informatico, avvocato, commercialista etc. che sia disposto a dare una mano gratuitamente? La risposta a questa domanda è già purtroppo contenuta nelle testimonianze di quei soci la cui disponibilità è stata inspiegabilmente rifiutata. Sui motivi che portano poi a questa scelta di esclusione si potrebbe aprire un discorso molto lungo e doloroso che preferisco rimandare.
Al risparmio diretto provocato dai mancati esborsi verso consulenti esterni dobbiamo poi sommare, se proprio vogliamo parlare di vil denaro, il considerevole risparmio che si ha quando le cose vengono seguite da persone esperte: agire con maggiore professionalità significa fare meno errori e quindi sprecare di meno. Terzo punto: se 15 persone del CdA, (non tutte operative diciamocelo) possono fare un certo numero di cose, magari 50 persone ne possono fare anche molte altre. Sono ottimista? Beh ho immaginato che 50 persone su 2000 vogliano dare una mano, si tratta del 2,5% e ho lasciato gli altri 1950 ad occuparsi dei cani e dei giardini.
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lunedì 2 giugno 2008

Molta confusione sulla privacy

Sebbene la mia personale preferenza vada alle argomentazioni mirate alla costruzione di qualcosa di nuovo per la nostra comunità, dato che questo blog ha rappresentato e continua a rappresentare l'unico strumento di comunicazione a disposizione degli abitanti di Poggio, pubblico tutti i contributi che mi inviate anche se, come in questo caso, si riferiscono ad eventi non simpatici e del tutto negativi.
Voglio però aggiungere che a mio avviso non è inutile o sbagliato fare luce sul passato recente o remoto. Certo sarebbe bello parlare solo di amicizia, collaborazione, crescita, bilanci economici floridi, prospettive future fantasmagoriche. Sarebbe bello, ma purtroppo non rappresenterebbe la realtà che è invece caratterizzata da divisione, mancanza di partecipazione e di informazione, deficit economico, rischio di depauperamento ambientale.
Ritengo quindi che, anche se dolorosamente, i nodi debbano venire al pettine. Non per attivare diatribe personali o addirittura vendette, ma per stabilire chiaramente dove vogliamo andare e come debbano essere portati avanti i processi fondamentali per la nostra comunità e quindi anche per chiarire cosa non vogliamo che venga più fatto o quali siano i comportamenti legittimi e non.
Sarei lieto se, anche nei commenti dei lettori, il prendere atto di errori compiuti in passato, non venisse utilizzato per attaccare personalmente Tizio o Caio ma solo per affermare e chiarire quale sia il giusto modo di operare, per esempio sulla questione della privacy.
Giorgio Plazzotta

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di Franco Magi

Frequentemente lo strumento della privacy viene invocato a sproposito per tentare di impedire la conoscenza di determinati fatti o atti. A questo proposito, senza alcun commento, ho ritenuto utile al dialogo l'inserimento della lettera che il Presidente Calvisi inviava al Sindaco nel maggio 2007 - nel vano tentativo di impedirmi di comunicare agli abitanti del Poggio i contenuti della variante - unitamente alla mia risposta.
A ciascuno di Voi le valutazioni e di commenti.
Franco MagiLoc. Poggio dei Pini 11° strada n° 2009012 Capoterra CATel. 070-8642286 - Cell. 340-8040174e-mail: francomagi@libero.it

A tutti i Componenti del Consiglio di Amministrazionee del Collegio Sindacale
della Cooperativa Poggio dei Pinie per conoscenza
Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco
Al Comandante del Corpo di Polizia Municipale
Al Dirigente dell’Urbanistica del COMUNE DI CAPOTERRA

In data 22-05-2007 il Presidente della Società Cooperativa Poggio dei Pini, usando carta intestata della stessa – e si badi bene il sottoscritto non vi trova nulla di strano a differenza del Dr. Calvisi – ha voluto scrivere al Sig. Sindaco di Capoterra chiedendogli di “assumere i provvedimenti” che riterrà più utili ed opportuni contro lo scrivente.
Premesso il personale apprezzamento per le qualità umane del Dr. Calvisi, non posso però esimermi – nel mio ruolo pubblico di Consigliere comunale che non prevede tra l’altro “le salutari bacchettate istituzionali” probabilmente auspicate – dall’esprimere il più vivo stupore per la Sua condotta da massimo Organo della Cooperativa Poggio dei Pini.
Difficilmente può comprendersi che senso abbia informare il Sindaco di Capoterra delle iniziative intraprese da un Consigliere comunale che peraltro, essendo espressione della opposizione Consiliare, è egli stesso un controllore istituzionale del Sindaco.
Ed invero, come ci viene insegnato fin da giovani matricole della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, il Consiglio comunale è Organo di programmazione e controllo, distinto e funzionalmente autonomo dal Sindaco e dalla Giunta.
Nello specifico però ancora più perplessità destano le singole segnalazioni:
In primo luogo il Presidente Calvisi da atto di un esposto inoltrato dal sottoscritto, qualificandosi come è nella realtà Consigliere comunale, ad una serie di uffici pubblici (che impropriamente Egli definisce Organi, mentre sempre dalle mie reminiscenze giuridiche risulterebbero Organi della Regione Autonoma della Sardegna il Presidente, il Consiglio regionale e la Giunta, non certo il servizio del Genio Civile, il servizio della Tutela del Paesaggio etc…) tutti competenti in ordine alla vicenda segnalata in forza di imperativi obblighi civici prima ancora che morali.
La carta intestata con il logo del Comune è utilizzata proprio per le interlocuzioni istituzionali degli Organi del Comune, come in questi anni lo scrivente - singolarmente e con altri colleghi - ha più volte fatto relazionandosi con la Presidenza della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Prefettura di Cagliari, la Regione Sardegna, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione etc…, ottenendo sempre puntuali risposte e senza che nessuno abbia mai ravvisato in ciò un fatto censurabile.
In secondo luogo il Presidente Calvisi segnala la divulgazione di una comunicazione tra il Comune di Capoterra e la Cooperativa Poggio dei Pini, della quale è venuto in possesso in ragione del suo ufficio, e non essendovi alcuna disposizione di legge che ne secreti la divulgazione davvero incomprensibile risulta l’appello alla presunta violazione della privacy.
Il medesimo ragionamento valga per la copia del piano di lottizzazione della società cooperativa Poggio dei Pini, che Egli definisce “datata bozza”, devo ritenere nel senso di “recante una data”, poiché risulta redatta nel 2006 e quindi piuttosto recente.
In ultima analisi si contesta l’invio di una copia di una lettera che il sottoscritto aveva inviato al Dirigente del settore LL. PP. ed al Comando della Polizia Municipale.
Abilmente il Presidente Calvisi non ha citato l’oggetto della lettera, che verteva su una questione di assoluto interesse per la sicurezza dei cittadini, ed in particolare per gli abitanti di Poggio dei Pini, in relazione alle rotatorie in costruzione sulla strada comunale che conduce alla nostra lottizzazione.
Essendo compito principale del Consigliere comunale quello di occuparsi dei problemi della cittadinanza tale comunicazione – esercizio puro di tali competenze legalmente riconosciute – rivestiva una corretta informativa circa l’attività posta in essere nell’esercizio delle proprie funzioni, della quale è diritto riconosciuto la possibilità di comunicazione.
Peraltro l’esito di tale attività è stato il pubblico riconoscimento dell’errore da parte dello stesso Comune, che ha provveduto a rettificare il proprio operato.
In tutti i predetti comportamenti non si comprende davvero l’attinenza con la richiamata normativa sulla privacy, posto che – come ci insegna la più attenta dottrina giuridica – il tenore dell’articolo 43 comma 2 del T.U.E.L. 267/2000 chiarisce che il Consigliere comunale ha diritto di divulgare quanto appreso a meno che non esista un divieto di comunicazione a terzi; il divieto in questo caso dovrà evincersi da una disposizione di legge.
Ed in effetti la legge ritiene dati sensibili “l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni etc…) e dati supersensibili “quelli relativi alla salute, alla vita sessuale, ai dati genetici, alle impronte digitali, alle rilevazioni antropometriche etc…”
Diversamente opinando, oltretutto, ove si ritenesse che ogni dato personale in senso lato non possa essere divulgato se non in presenza di una espressa conforme previsione normativa, si finirebbe per svuotare di contenuto l’intero impianto della legge 241/90 e s.m., che appare, invece, ispirato all’opposto principio di rendere ostensibili tutti i documenti amministrativi (principio Costituzionale della trasparenza della attività della Pubblica Amministrazione) salvi i limiti eccezionali, imposti dalla tutela della riservatezza.In verità, in tutto quanto segnalato dal Dr. Calvisi è impossibile ravvisare anche una sola di tali fattispecie.
Fortunatamente ho la certezza di condividere con il Presidente della Cooperativa Poggio dei Pini la consapevolezza di vivere in uno stato libero e di diritto, dove è riconosciuta la possibilità di dissentire e di criticare.
Per questo neanche lontanamente voglio interpretare tale lettera come il tentativo di imbavagliare una voce dissonante, di incutere in un certo qual modo la preoccupazione per “possibili conseguenze” per il proprio agire, che ne pregiudichino la libertà e l’autonomo convincimento caso nel quale, quest’ultimo, una segnalazione dovrebbe essere fatta dal sottoscritto a garanzia dei propri diritti e non al Sindaco di Capoterra, ma in ben più opportune sedi.
Di tanto mi correva l’obbligo di informarVi, non tanto perché assumiate i provvedimenti che riterrete più utili ed opportuni, quanto piuttosto per semplice informazione e per un più consapevole esercizio del ruolo di Consiglieri di Amministrazione.Capoterra, 25-07-2007 Cordiali saluti

Franco Magi
Immagine: Noek

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