Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

domenica 27 settembre 2009

Al via il nuovo Portale di Poggio dei Pini

E' stata avviata la fase di sperimentazione del nuovo Portale della Cooperativa Poggio dei Pini (www.poggiodeipini.com)
Di questo "oggetto" ne abbiamo parlato a lungo anche in questo blog. E' del 13 dicembre 2007 il post intitolato "Breve storia di Internet a Poggio" e nei nostri documenti è scaricabile il primo testo approvato dalla Cooperativa nel 2006, il Piano Telematico.
La nostra comunità era partita a spron battuto nei primi anni dell'esplosione di Internet (1996) con iniziative che erano all'avangardia, quantomeno a livello regionale, se non nazionale. In seguito, come molte altre cose qui a Poggio, il declino, l'obsolescenza, la sonnolenza, il silenzio.
Mentre Internet esplodeva come fenomeno di massa, a Poggio si continuava a comunicare con le tecnologie della carta e penna, del ciclostile e del piccione viaggiatore. Romantico forse, ma anche molto dispendioso, e forse anche frutto di un calcolo dannoso per l'intera comunità: meno informazione, meno seccatori, decisioni più facili. In realtà, come si è dimostrato: meno informazione e partecipazione, più errori, più sprechi, più illazioni e conflittualità, meno risorse e meno vita sociale.
Un Portale di Poggio era già esistito, anzi ne sono stati realizzati ben tre. Il primo, nel 2005, fu commissionato (e pagato) a una società privata, ma rimase per almeno 2 anni completamente vuoto, prima di scomparire. Il secondo lo realizzò il sottoscritto, nel 2006, ma venne "affossato" dopo un mese senza mai decollare. Mi si disse: "abbiamo troppo da fare", e io pensai: "ma se sto facendo tutto io!!".
Il terzo venne realizzato all'inizio del 2007 (non si sa bene da chi, non vi è alcuna documentazione in Cooperativa), rivelandosi però statico, povero e privo di interazione. Con la stessa misteriosità con cui era apparso, scompariva ogni tanto dal mondo del World Wide Web, per poi ricomparire e sparire di nuovo.
In seguito all'uscita, nel novembre del 2007, e all'inaspettato successo di questo blog, primo vero strumento telematico di larga diffusione comparso a Poggio dei Pini, la Cooperativa mise online anche un forum che, per essere generosi, non era idoneo a svolgere il suo ruolo.

Oggi ci riproviamo. Nel frattempo è avvenuta una piccola rivoluzione in Cooperativa, il 20 giugno, ed è quindi certo che le titubanze, le "sparizioni" e l'inconcludenza degli anni passati venga sostituita, come promesso dai molti dei nuovi amministratori, da una incondizionato impegno verso una informazione più massiccia, una maggiore interazione tra Coop e soci, e una rivitalizzazione della vita sociale della nostra comunità, utilizzando anche lo strumento telematico.
Il risultato è questo Portale di Poggio dei Pini www.poggiodeipini.com che, sebbene in fase sperimentale, è a tutti gli effetti già perfettamente funzionante. I principi ispiratori del portale sono contenuti in un articolo che ho intitolato, proprio per quello che si è appena detto, "Dove eravamo rimasti".

Qualcuno, nell'apprendere che mi stavo occupando di questa nuova realizzazione, mi ha chiesto di trasformare questo poggiodeipini.blogspot nel Portale della Cooperativa. L'ho ritenuto un grande complimento e una attestazione di stima nei confronti di questo blog che ha servito la nostra comunità e anche quelle dell'intero territorio capoterrese. Voglio pensare che, nel suo piccolo, abbia anche un pò contribuito ad un avvicinamento tra realtà che solo qualche anno fa erano divise da veri e propri fossati.
In realtà ho sempre ritenuto che una comunità come la nostra, così ricca di potenzialità sociali, culturali ed imprenditoriali e di non poche iniziative già attive da tempo, non debba essere servita da uno strumento (il blog) che nasce per la comunicazione personale (uno a molti).

La piattaforma software utilizzata per la realizzazione del nuovo Portale di Poggio dei Pini è un CMS (Content Management System). Un sistema orientato alla gestione di contenuti che provengono da numerose fonti e nel quale più soggetti possono avere ruoli attivi nella creazione e pubblicazione delle informazioni. Non quindi un unico editore che si rivolge ai lettori, ma molti soggetti che si rivolgono all'intera comunità (strumento collaborativo).
Queste almeno sono le sue potenzialità. Un contenitore, per quanto di pregio, può diventare uno scrigno di tesori oppure restare una scatola vuota, se non gli si mette dentro nulla.
Allo stesso modo una bellissima piazza resta un mero esercizio architettonico se la gente non la frequenta.
Ecco perchè l'utilità di questo nuovo portale, così come è stato per questo blog, non dipende tanto dall'abilità dei suoi realizzatori, o dalla sua raffinatezza grafica, ma soprattutto dalla nostra partecipazione attiva, dalle cose che riusciremo a trovarvi per migliorare la qualità della nostra vita e da quelle che riusciremo a metterci per arricchire l'intera comunità di cui facciamo parte.

Il blog morirà? No. Il blog ha svolto, in questi due anni, un ruolo che non gli competeva. E' stato il centro dell'informazione qui a Poggio, a causa della latitanza dell'istituzione che ha questo compito per Statuto. Il blog è stato però anche un luogo in cui io personalmente, Giorgio Plazzotta, ho espresso le mie idee, supportato i valori in cui credo e le inziative, mie e di altre persone che operano nel nostro territorio. Tempo permettendo, continuerò a utilizzare questo piccolo balcone per questo scopo.
Le informazioni che riguardano la vita della Cooperativa, il suo rapporto coi soci e con i residenti, tutto quell'intreccio di inizative che, mi auguro, ancor più che in passato verranno realizzate a Poggio dei Pini è giusto che vivano all'interno del Portale che deve rappresentare la vera piazza telematica dell'intera comunità.

Il Portale di Poggio per chi è? Per i residenti certamente, ma anche per tutti coloro che hanno relazioni e rapporti con il nostro centro residenziale. Non quindi un sito generalista, un contenitore di diatribe politiche, un "telefono amico" per persone afflitte da problemi psicologici o un sito per "frizzi e lazzi". Ci sono mille cose del genere nel web.
Questo Portale ha lo scopo ben preciso di supportare le attività della Cooperativa Poggio dei Pini e tutte le iniziative che riguardano la nostra comunità.
Come in una piazza reale ci si guarda in faccia quando si parla, anche nel Portale gli utenti, i redattori e gli amministratori avranno sempre un nome e cognome (vero), a tutela della serietà e della serenità delle relazioni interpersonali.
Essendo in centinaia, ognuno con il suo carattere, non sarà facile. Meglio il silenzio? Proviamoci, ma partiamo con il piede giusto. Vi chiedo quindi il piccolo sforzo iniziale di effettuare una registrazione un pò più complicata della media e poi di "lanciarvi" nella lettura o nell'utilizzo del forum.
Se poi, bontà vostra, avete dimestichezza con il mondo del software e volete darmi una mano, a breve organizzeremo un corso per "publisher" del Portale con l'obiettivo di aumentare il numero di persone che è in grado scrivere contenuti e di supportare l'attività delle associazioni poggine.

Proposta di legge per la messa in sicurezza del territorio

di Marco Espa
Mentre in Consiglio Regionale prosegue la discussione sul piano casa, le pioggie cadute ieri hanno di nuovo messo in crisi il territorio di Capoterra , in particolare le zone gia duramente colpite
E' piovuto relativamente poco - dichiara Marco Espa - e il nostro territorio è andato nuovamente in crisi: Frutti d'oro, su Loi, su Spantu, Rio san Girolamo.
Mentre in Consiglio regionale si discute del piano casa (che nulla dice sul dissesto irogeologico), Capoterra ha bisogno di discutere di una legge SALVA case, per salvare le case di chi le ha già, e la vita dei 10 mila residenti da possibili nuove alluvioni.
Urge la discussione del nostro progetto di legge tutto relativo non a contributi ma alla definitiva messa in sicurezza del territorio, presentato ad aprile e che ancora giace in consiglio regionale. E' urgente discuterlo, la gente ha paura, sa che non ci sono risorse per la messa in sicurezza definitiva del territorio. L'unico strumento è l'urgente discussione del progetto di legge che prevede stanziamenti per 40 milioni di euro e che sarà sicuramente provvidenziale per finanziare lo studio per la sicurezza del territorio che presto sarà consegnato agli organi regionali.
Serve inoltre che ci sia la proroga dei poteri al commissario straordinario per l'alluvione, attualmente Ugo Cappellacci, in corso di scadenza. Bisogna risanare oltre a Capoterra, zona a rischio per eccellenza, tutto il bacino del Cagliaritano, Pirri, Monserrato, Assemini, cosi densamente abitato. Ci servono anche risorse dallo Stato che ricordo, fino ad oggi ci ha concesso incredibilmente solo 6 milioni di euro."Qui sotto il progetto di legge


RELAZIONE DEI PROPONENTI

La presente proposta di legge intende colmare un vuoto normativo in materia di urgenti interventi strutturali per la messa in sicurezza delle aree interessate agli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra.
In questo momento, dopo l'immediata azione pubblica di ristoro dei danni subiti dai privati, bonifica e primo ripristino delle aree interessate, rimane estremamente urgente la definitiva messa in sicurezza del bacino idreogeologico del Rio San Girolamo onde poter dare nuova serenità, oggi mancante, alla popolazione del territorio a rischio che si può stimare intorno alle 20.000 persone.
Capoterra è un territorio che, in particolare negli ultimi 50 anni, ha visto fenomeni di vasta antropizzazione: ricordiamo un solo dato significativo, la superficie occupata dall'edificato interno del bacino del Rio San Girolamo è passata da 10,29 ettari del 1960 a 278,22 del 2006 con un aumento di più del 2.500 per cento in così pochi anni.
Oggi si manifesta la necessità di dare seguito con estrema urgenza, sulla base degli studi nel frattempo portati avanti dalle strutture della Regione e in corso di realizzazione, a tutti quegli interventi di messa in sicurezza di lungo periodo, di sistemazione idraulica ed idrogeologica dell'area che resta, sotto il profilo generale, ancora vulnerabile ed a rischio. Manca, peraltro, un piano di protezione civile in grado di riportare le popolazioni insediate a livelli accettabili di qualità della vita in rapporto al rischio.
L'articolo 2 prevede a tal fine la redazione di un Piano straordinario di interventi infrastrutturali in grado di risolvere in via definitiva, e per le condizioni oggettive dei luoghi, le condizioni di rischio mediante la previsione di opere idrauliche, urbanistiche ed architettoniche adeguate. In particolare, per ridare sicurezza e serenità alla vita quotidiana della popolazione sono previsti, al comma 3 dell'articolo 2, interventi di informazione costante, attraverso tecnologie che prevedano l'uso della messaggistica istantanea (sms) e tutti i sistemi atti a tenere aggiornati i cittadini dell'evoluzione degli eventi climatici considerati a rischio.
L'articolo 3 prevede, infine, una dotazione finanziaria straordinaria al Comune di Capoterra per il ripristino ambientale, le opere viarie ed i servizi generali necessari alla ricostruzione urbanistica degli insediamenti investiti dall'alluvione e densamente abitati, comprese le infrastrutture dei condomini delle località colpite, danneggiate non solo dall'alluvione, ma anche dall'uso necessario dei mezzi pesanti di soccorso. Propone inoltre la costituzione del "Parco fluviale San Girolamo" al fine di ridare vivibilità al territorio e agli di una zona così duramente colpita.
Le procedure previste nella presente proposta di legge sono in gran parte in capo al commissario delegato per l'alluvione e vengono approvate dall'Autorità di bacino regionale.

TESTO DEL PROPONENTE

Art. 1 Finalità e oggetto della legge
1. La Regione Sardegna, per far fronte all'evento eccezionale del 22 ottobre 2008 che ha interessato il territorio di Capoterra, predispone un Piano straordinario di interventi, nelle aree ricadenti nel bacino idrografico del Rio San Girolamo, in cui sono ricompresi interventi di messa in sicurezza, sistemazione e riassetto idrogeologico ed interventi di edilizia residenziale per le abitazioni da delocalizzare. Predispone, altresì, un piano di protezione civile per l'intero territorio del Comune di Capoterra, che individua le modalità di allarme ed evacuazione della popolazione nei casi di situazioni di emergenza.

Art. 2 Natura degli interventi
1. Il Piano straordinario di interventi predisposto dal Commissario delegato per l'alluvione sulla base degli studi già a disposizione dell'Amministrazione regionale e di quelli in via di acquisizione, avviati dopo l'evento del 22 ottobre 2008, è approvato dal Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino unico regionale e prevede gli interventi in deroga alle norme vigenti.
2. Il Piano straordinario individua gli interventi di riassetto idrogeologico e le abitazioni ricadenti in aree a rischio per cui si rende necessaria l'eventuale delocalizzazione. Gli interventi di riassetto idrogeologico ricompresi nel Piano sono approvati e realizzati con procedure di urgenza. Per la delocalizzazione delle abitazioni la Regione, anche attraverso il recupero di risorse finanziarie nazionali e comunitarie, si fa carico del 100 per cento degli oneri incidenti sui privati.
3. Il Servizio di Protezione Civile entro un mese dalla entrata in vigore della presente legge predispone il Piano di protezione civile per il Comune di Capoterra che è approvato dalla Giunta regionale. Il Piano deve prevedere, individuando forme di coordinamento tra i livelli istituzionali preposti alla protezione civile, le modalità:a) di informazione, prevenzione e formazione della popolazione;b) di allarme anche attraverso l'utilizzo di tecnologie avanzate comprensive di adeguati sistemi di messaggistica istantanea e di allertamento;c) di intervento per l'evacuazione preventiva della popolazione in caso di previsione di situazioni di emergenza, in particolare legate a eventi meteorologici e idrogeologici di rilevante problematicità.

Art. 3 Contributo straordinario al Comune di Capoterra - Costituzione del Parco fluviale San Girolamo
1. Al Comune di Capoterra è concesso un contributo straordinario di euro 10.000.000 per le opere di ripristino ambientale, della viabilità e infrastrutturali site nel territorio comunale anche all'interno delle pertinenze comuni condominiali private delle località e frazioni di Frutti d'oro, Rio San Girolamo e Poggio dei Pini e per promuovere e costituire il "Parco fluviale San Girolamo", anche attraverso modalità partecipative di coinvolgimento diretto della popolazione e delle associazioni di cittadini e del territorio formalmente costituite.

Art. 4 Norma finanziaria
1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 40.000.000 per l'anno 2009.
2. Alla relativa spesa iscritta nel bilancio della Regione per l'anno 2009 si fa fronte con quota parte delle entrate proprie della Regione di cui al titolo III dello Statuto speciale per la Sardegna.

Art. 5Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna.

venerdì 25 settembre 2009

Canone di depurazione - ulteriori sviluppi

Apprendiamo che il Comune di Capoterra ha emesso la Delibera n.158 del 16/09/2009 avente come oggetto: RIDETERMINAZIONE DEL CANONE DI DEPURAZIONE NEI QUARTIERI COLPITI DALL'EVENTO ALLUVIONALE DEL 22/10/2008.
La delibera è scaricabile sal sito del Comune e dal nuovo Portale della Cooperativa (www.poggiodeipini.com, sezione Documenti, atti pubblici, accessibile agli utenti registrati) e prevede di "esonerare dal pagamento della quota parte del canone di depurazione le lottizzazioni di Frutti d’Oro 2° e Rio San Girolamo e le lottizzazioni di Poggio dei Pini e la Residenza del Poggio per i rispettivi periodi di interruzione;
Di incaricare gli uffici Servizi Tecnologici , Tributi e finanziario ,ognuno per la parte di propria competenza, di adottare gli atti amministrativi esecutivi di tale direttiva;".
Devo ritenere, ma vorrei a questo proposito il conforto di qualche lettore, che questa nuova delibera abbia effetto solo sulle bollette non ancora pagate. Per quelle già pagate si dovrà invece chiedere il rimborso seguendo quanto suggeritoci di seguito da Rita Lai che mi ha inviato qualche giorno fa anche un fac simile di modulo da inviare al Comune che può essere scaricato anch'esso dal nuovo portale della Cooperativa (http://www.poggiodeipini.com/) anche dai visitatori non iscritti nella sezione ocumenti - Interesse Pubblico.
di Rita Lai
Come già avevo avuto modo di segnalare qualche tempo fa, in questi giorni i cittadini di Capoterra hanno ricevuto le cartelle per il pagamento del canone di depurazione fognaria per l'anno 2008.
E’ noto che dal 22 ottobre 2008 fino a qualche mese fa, sia nella intera lottizzazione Poggio dei Pini, sia in quella di Residenza del Poggio, ma anche in alcune delle lottizzazione costiere, il servizio di depurazione di fatto non è stato erogato, a causa della mancanza di condotte e collettori fognari e della distruzione degli impianti di pompaggio che consentivano il rilancio dei reflui verso il depuratore di Macchiareddu.
Da ciò ne consegue che il canone dovuto al comune per il 2008, tramite la ditta incaricata della riscossioni (CENSUM S.r.l.) dovrebbe essere quanto meno ricalcolato detraendo la quota relativa ai mesi in cui il servizio non esisteva. Lo stesso discorso vale anche per il canone del 2009, che saremo chiamati a pagare nel 2010.

Sull’argomento esiste una sentenza della Corte Costituzionale (n.335 del 10.10.2008) per un caso simile, la sentenza giudica illegittima la norma che obbliga al pagamento del canone delle acque reflue anche in assenza di depurazione, per guasto o insussistenza anche temporanea della rete fognaria. Il testo riassunto della sentenza è il seguente:
“La Corte Costituzionale riuniti i giudizi, 1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall’art. 28 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»;2) dichiara, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi».

Per chi volesse informarsi meglio questo è il link al testo integrale della Sentenza:
http://www.giurcost.org/decisioni/2008/0335s-08.html

Suggeriamo quindi, a tutti i residenti, sia quelli che devono ancora pagare, sia quelli che hanno già provveduto al pagamento dell’intero canone di inviare una lettera raccomandata alla CENSUM S.r.l ed al comune, sul fac-simile di quella allegata (scarica file). In questo modo potranno chiedere il ricalcolo del canone del 2008 e diffidare il comune che per l’anno 2009 non emetta fatture con importi “sbagliati”.
Rita Lai

giovedì 24 settembre 2009

Canone acque reflue: si può chiedere il rimborso al Comune

Nel mese di agosto in questo blog e nel sito dell'Associazione 22 Ottobre si è fatto ha più volte riferimento al problema del pagamento del canone per la depurazione delle acque reflue richiesto per intero ai cittadini colpiti dall'alluvione che, come è noto, non hanno usufruito del servizio per lunghi periodi. A questo proposito faccio riferimento agli articoli pubblicati qui da Rita Lai il 22 agosto e da Gianleonardo Corda nel blog dell'Associazione 22 Ottobre il 26 agosto .
Ricevo e pubblico volentieri un approfondimento di Luca Madeddu su questo tema che approfondisce e chiarisce ulteriormente la situazione.


di Luca Madeddu

Con la sentenza della Corte Costituzionale 335/2008, il Giudice delle Leggi ha sancito il principio in base al quale non può essere richiesta la tariffa di depurazione fognaria ai cittadini che non usufruiscono del servizio quando questo è assente o inattivo.
Con riferimento alle fatturazioni per i servizi di fognatura e depurazione successivi agli eventi alluvionali del 22 ottobre 2008 e, della sentenza della Corte costituzionale n335/2008, dobbiamo preliminarmente costatare che l’importo richiesto assume la veste di tariffa e non di tassa. Il sistema tariffario, che compare sul sito del Comune di Capoterra, prevede due voci la cui somma determina il totale da corrispondere al gestore del servizio di depurazione.
Esso è cosi composto:

tariffe fogna e depurazione (deliberazione n. 153 del 16/07/2003)


  • a) Servizio fognatura:- tariffa base € 0,10531 per mc.;

  • b) Servizio depurazione:- tariffa base € 0,30986 per mc.;

In base alla sentenza suddetta, entrambe le voci che determinano il “quantum” da pagare, servizio fognatura, servizio depurazione, dovrebbero concorrere a quantificare il totale del rimborso.


Gennaio 2009 - Le fognature di Poggio riversano i liquami nel Rio S. Girolamo

Difatti, la norma censurata, “imponendo l’obbligo di pagamento in mancanza della controprestazione, prescinde dalla natura di corrispettivo contrattuale della quota e, pertanto, si pone ingiustificatamente in contrasto con la ratio del sistema della legge n. 36 del 1994 che, come si è visto, è invece fondata sull’esistenza di un sinallagma che correla il pagamento della tariffa stessa alla fruizione del servizio, per tutte le quote componenti la tariffa del servizio idrico integrato, ivi compresa la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione”. Neppure potrebbe opporsi”- soggiunge la Corte costituzionale – “che la denunciata irragionevolezza non sussiste in considerazione di un’adombrata natura di prelievo tributario della quota tariffaria riferita al servizio di depurazione. L’unitarietà della tariffa impedisce, infatti, di ritenere che le sue singole componenti abbiano natura non omogenea, e, conseguentemente, che anche solo una di esse, a differenza delle altre, non abbia natura contrattuale”.

Questo significa che il rapporto tra il contribuente, destinatario del servizio, e l’ente erogatore del servizio e di tipo contrattuale e in mancanza della causa giustificativa del pagamento (la depurazione delle acque reflue) sussistono i requisiti di cui all’art 2033 del codice civile che vuole che a fronte di pagamenti non dovuti si abbia diritto alla restituzione di quanto versato.

Subito dopo la pubblicazione della sentenza, i gestori del servizio idrico integrato, si trovavano a dover sacrificare circa 350 milioni di euro l’anno più le somme pregresse per un ammontare complessivo di circa 3.2 miliardi di euro. Al fine di “porre riparo” in qualche modo al pronunciamento del Giudice delle Leggi, si è tentato inizialmente di limitare le perdite attraverso un aumento delle tariffe poiché il legislatore mostrava serie difficoltà nel trovare una soluzione capace di rimediare a una perdita così consistente.

Naturalmente l’abile legislatore è riuscito in qualche modo a limitare gli effetti della sentenza.
Con la Legge 27 febbraio 2009, n. 13 sembrerebbe che il legislatore abbia posto un limite al totale delle restituzioni dovute. La Legge n. 13 del 27 febbraio 2009, prevede che i clienti allacciati alla rete fognaria, ma con scarico non depurato, possano avere una tariffa di depurazione diversa dai clienti con scarico depurato. La competenza a determinare le tariffe di depurazione, sia per il periodo passato, sia per il periodo futuro, per gli utenti non depurati, è stata demandata dalla succitata legge 13 alle Agenzie di ATO, che devono ottemperare entro giugno 2009.

Tale tariffa dovrà tener conto dei costi già sostenuti per progettazione e parziale realizzazione degli interventi volti alla depurazione degli scarichi. Infatti, seguendo il disposto dell’art. 8sexies, il legislatore ha ridefinito il concetto di servizio di depurazione comprendendo in esso “i costi di progettazione e di realizzazione o completamento degli impianti di depurazione e connessi investimenti”, i quali sono assunti a “componenti vincolati della tariffa del servizio idrico integrato”, che, per effetto della nuova legge, concorreranno alla determinazione del corrispettivo dovuto dall’utente. Infatti, ai sensi del primo comma, secondo periodo, dell’art. 8sexies, tale componente è dovuta.“nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, a decorrere dall’avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all’attivazione del servizio di depurazione, purché alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati”.
Questo significa che secondo il legislatore i costi relativi alla progettazione e realizzazione sono comunque a carico dei contribuenti i quali concorrono attraverso il pagamento della quota tariffa “servizio di depurazione” che deve essere comunque pagata.
Obbligato alla restituzione della parte rimanente è il Comune che ha percepito le somme non dovute, in quanto la ripetizione dell’indebito oggettivo rappresenta un’azione restitutoria (e non risarcitoria) a carattere generale, che è circoscritta tra il solvens e il destinatario del pagamento (Cass.civ, sent. n. 5926/1995).
Non vorrei sbagliare ma dubito che il comune adotti un provvedimento in autotutela e restituisca le somme non dovute. Il cittadino dovrà presentare personalmente istanza di autotutela chiedendo il rimborso delle somme versate e non dovute. Inutile dire che il medesimo discorso vale anche per le tariffe relative ai consumi idrici ai quali è stata applicata la regolare tariffa sebbene le ordinanze sindacali ne abbiano limitato l’utilizzo.
Io ho preparato una bozza di massima ma ho bisogno di sapere, per perfezionarla, se il servizio fognatura del comune di Capoterra è gestito dal comune o da Abbanoa. Purtroppo nel sito non ho trovato nulla a riguardo. Questo per capire se l’esenzione riguarderà solo una delle voci della tariffa o entrambe.
Chi trovasse qualche notizia utile può inviarmi una mail al seguente indirizzo mail: lucamadeddu@yahoo.it

Proliferano i tralicci

di Giampaolo Lai

Informo che la Società Cooperativa ha stipulato un contratto con la Soc. Videolina Spa in forza del quale quest’ultima trasferirà l’attuale postazione televisiva presente dalla cima di Sa Birdiera alla cima di Punta Sa Menta (immediatamente sopra il lago) in prossimità della postazione della vedetta ai fuochi. Questo in attuazione di quanto deliberato dal CdA in data 8 FEBBRAIO 2008. Il Comitato Tecnico, nel gennaio 2008, ha esaminato il progetto di Videolina che, ed avendolo ritenuto a basso impatto ambientale, ha espresso parere favorevole. Il Comitato Esecutivo ha chiesto al CdA di esprimere il parere definitivo. Il CdA, tenuto conto del parere espresso dal Comitato Tecnico e dal Comitato Esecutivo sulla nuova localizzazione, lo approva all’unanimità dando esecuzione al contratto.
La simulazione del nuovo impianto, sul nuovo sito è visibile nelle fotografie allegate.
Al riguardo si ricorda che i Soci, con apposito referendum, avevano manifestato a stragrande maggioranza la volontà di allontanare tutte le antenne televisive e non il loro trasferimento su altre aree della Soc. Poggio dei Pini.

E di conseguenza due postazioni risultano dimesse. L’unica ancora esistente è quella della Soc. Videolina. La deliberazione del CdA cessato è stata assunta in contrasto con il pronunciamento dei Soci, adottata in segreto (cioè senza che i Soci ne abbiano avuta previa informazione), comporterà il posizionamento di un ingombrante traliccio metallico di non modesta altezza (20/25 metri), le emittenti che si installeranno (i cui valori sono sconosciuti soprattutto con riferimento all’inquinamento da radiofrequenze) avranno la funzione di irradiare segnale radio televisivo verso territori estranei alla nostra residenza, in quanto la nostra località riceve il segnale radiotelevisivo direttamente dal monte Serpeddì.

Il compenso per tale servitù non parrebbe noto né indicato sulle deliberazioni richiamate ma, si suppone, che sia il medesimo a suo tempo percepito per l’occupazione del sito di Sa Birdiera (un importo annuo modestissimo).

Il contratto è, a mio parere fortemente carente, non contiene alcuna clausola di salvaguardia circa i valori delle emissioni (tutela della salute), non impedisce alla Soc. Videolina di ospitare altri soggetti (come era in effetti accaduto nella precedente postazione) evento di cui la Società Cooperativa aveva avuto conoscenza in maniera molto casuale.
Per le ragioni indicate ma soprattutto per il disprezzo nel quale è stato tenuto il risultato referendario, e pertanto la volontà dei Soci, invito tutti ad attivarsi con una lettera di protesta da indirizzare all’attuale Consiglio di Amministrazione contenente l’invito a soprassedere dall’attuare il progetto indicato in attesa che venga indetto un nuovo referendum per verificare quale possa essere la volontà dei Soci residenti ed in particolar modo di quelli del quartiere di Pauli Ara immediatamente interessati sia per l’aspetto visivo (Valutazione di impatto ambientale) sia per quello delle radiofrequenze gravanti sul quartiere. E’ intuitivo che la Società, per questo ritardo richiesto, subirà un danno economico irrilevante data la esiguità del canone ipotizzato il cui importo, neppure quello minimo, risulta fissato dal CdA. nella delibera richiamata. Questa carenza dovrebbe indurre l’attuale CdA a procrastinare la nuova installazione anche in considerazione che la collina di Birdiera risulta tutt’ora ingombra, pare immotivatamente, della postazione televisiva.

Socio Giampaolo Lai – telefono 725302


Chiedo anche la collaborazione di altri Soci con cui attivare altre iniziative per impedire questo ulteriore schiaffo in nostro danno. E ciò in quanto vi sarebbero altri atti adottati dal CdA cessato che meriterebbero conoscenza da parte di tutti.

Inquinatore seriale

di Silvio Ceccarelli

Alcuni giorni fa un c.... ha lasciato un grosso sacco di immondizia nascosto fra i cespugli della strada 39 nella parte che scende in direzione del torrentello santa barbara.
La strada fa una scarpatina, ci sono cespugli che stanno rinverdendo dopo i danni dell'incendio del 2007, il solito tentativo era di occultarlo nella macchia, ma il fetore non si può nascondere. Alcuni mesi fa, prima che iniziassero i lavori del nuovo impianto fognario, sulla strada 46 erano stati abbandonati, sempre occultati fra i cespugli, due sacchi di immondizia. Nell'effettuare gli scavi probabilmente saranno finiti sotto terra.
Sulla strada 43 ci sono ancora i residui di una sacco abbandonato. Aperto e fatto a pezzi dagli animali, col tempo le sostanze organiche si sono decomposte e rimane nel terreno, sotto una bella quercia, il residuo che non si decompone, piatti e bicchieri di plastica, tetrapack di bibite.
Ancora qualche mese fa ho trovato in cunetta, fuori dalla mia recinzione due sacchi (nuovamente sulla strada 43).
Per evitare che animali di passaggio ne facessero scempio, li ho infilati in un sacco nero, non trasparente, e li ho fatti ritirare assieme al mio secco residuo. Se non sbaglio ho anche rischiato una sanzione in quanto contenevano materiale non differenziato.
Mi sono limitato a citare quello che ho visto e vedo vicino a casa mia ma so di altri casi del presente e del passato.
Bisognerebbe chiedersi cosa si può fare per contrastare le malefatte di questi farabutti. Individualmente credo poco, oltre che cercare di intervenire a posteriori e cercare di tener pulito il proprio intorno. Mi piacerebbe sapere cosa ha fatto, se lo ha fatto, la Cooperativa, per prevenire, per contrastare, se indaga per identificare il malfattore; se nei programmi dei nuovi amministratori rientri un progetto per tenere puliti gli spazi pubblici e salvaguardare la macchia, le pinete, i corsi d'acqua e forse anche la nostra salute.

Silvio Ceccarelli

martedì 15 settembre 2009

L'Associazione 22 Ottobre scrive al Sindaco di Capoterra

Siamo a Settembre. Piove, e anche molto. Per questa sera è prevista una allerta meteo nella nostra zona. Occhio agli scantinati e ai guadi, per favore.

Con l'acqua "emergono" anche le parole del Sindaco di Capoterra, Giorgio Marongiu, che in giugno aveva annunciato, più volte, che a "Settembre il Comune di Capoterra avrebbe avuto un Piano di emergenza".

D'altronde in una diretta a Videolina il resp. della Protezione Civile regionale Cicalò aveva affermato che "i comuni sardi che dispongono di un piano per la Protezione civile sono pochi, ma non sono due, saranno una ventina" (quali?). Una persona di buon senso penserebbe che dopo il disastro che è successo a Capoterra e la consapevolezza che questo territorio, sul quale si addensano sempre le nuvole anche quando a Cagliari c'è il sole, sarebbe stato messo immediatamente in sicurezza. INVECE NO. Siano a metà settembre e non si muove niente. Insomma, siamo alle solite.

Per cercare di avere risposte a nome della cittadinanza, ovviamente preoccupata, l'Associazione 22 Ottobre ha scritto al sindaco Marongiu la lettera che potete scaricare qui.

Ci saranno delle risposte? Anche il silenzio sarebbe una risposta forte e chiara.

Una delle tante piene di media intensità sfiora il vecchio ponte sulla Sulcitana (Pasqua 2009). Il territorio è a forte rischio iderodologico e privo di un valido piano di emergenza comunale.

sabato 12 settembre 2009

Tutte le strade .... meno una

Ci avviciniamo al 22 ottobre. Tempo di bilanci. Ci sarebbero da scrivere non uno, ma venti articoli su questo argomento. Cinque sarebbero sulle cose fatte e 15 su quelle non fatte.
Oggi vorrei parlare di viabilità, ed in particolare di viabilità comunale.
Le strade non comunali, la strada Statale 195 "Sulcitana" e la provinciale Capoterra-Maddalena, sono state prontamente ripristinate, seppure con le medesime caratteristiche di inadeguatezza idralulica che presentavano prima dell'alluvione (soprattutto la Sulcitana!).
Tutte le altre strade cancellate, dissestate o anche solamente danneggiate sono invece di proprietà e competenza comunale. Qual'è la situazione oggi?
Le strade hanno un impatto notevole sulla nostra vita quotidiana. In tutti questi mesi abbiamo assistito ai lenti lavori di ripristino. Prima di là, poi ancora più in là ... e quà??
Deviazioni, strade alternative, lavori in corso, transenne. Negli ultimi 10 mesi ne abbiamo visti in vari punti del territorio comunale. Io lo attraverso quotidianamente in diagonale per recarmi a Macchiareddu e ho memorizzato molti dei lavori stradali eseguiti. Li ho riportati in questa mappa che è senz'altro incompleta.

D'altronde quel giorno maledetto non è esondato solo il S. Girolamo, ma tutti i ruscelli e gli impluvi hanno assunto proporzioni tali che nessuna opera idraulica ha potuto resistere. Quando c'era. Perchè chi da Poggio dei Pini si reca a Capoterra per la strada che parte dalla Terrazza, sa bene quale è la qualità di costruzione di queste "arterie".



Ma vediamo ora ai colori. Perche nella mappa ho messo quadratini verdi e quadratini rossi?
I verdi indicano i danni stradali riparati, mentre i rossi indicano le strade ancora dissestate.
La linea azzurra indica invece il corso del Rio S. Girolamo che, come sappiamo, ha rappresentato l'epicentro di questo catastrofico evento. Spero sia inutile ricordare che i danni maggiori alle cose, ma soprattutto alle persone, si sono verificati lungo il corso di questo fiume e non sotto la casa del sindaco di Capoterra.
A un anno da quel maledetto giorno avrei preferito non dovere ribadire, come se fosse stato dimenticato, che quasi tutte le vittime sono state colpite proprio mentre attraversavano le strade.
Guardando la mappa c'è da chiedersi come mai il comune di Capoterra ha ripristinato i danni alle strade comunali in zone piu' lontane dall'epicentro e, direi clamorosamente, no ha ancora sistemato la strada vicinale di S. Barbara nel punto che costeggia il lago (sic!) di Poggio.
Ho sentito le scuse più disparate. C'erano i lavori di Abbanoa sulla rete fognaria. Vero, ma come ampiamente documentato in questo blog, sono terminati lo scorso maggio.
Altra panzana clamorosa è quella che assegnerebbe la proprietà delle strade vicinali di S. Barbara e dei "Genovesi" alla Cooperativa Poggio dei Pini. Si tratta evidentemente di una falsità smentita, oltre che dal buon senso, anche dalla Convenzione del 1970 tra il Comune e la Cooperativa che ribadiva la titolarità comunale delle strade vicinali.
Ma allora perchè il Comune non ha ancora sistemato la sua strada, situata in uno dei punti più colpiti e dove l'assenza del ponte causerà, il prossimo inverno, ancora moltissimi disagi.
Come può il partito di maggioranza che ha espresso anche il sindaco (PD), continuare ad agitare la demagogica bandiera della solidarietà? Forse che i residenti di Poggio dei Pini non pagano le tasse e non meritano solidarietà se vengono colpiti da una calamità? E non è che gli abitanti di Frutti d'oro siano stati trattati meglio.

Dato che non possono esistere motivi reali per questa gravissima omissione, quali sono i veri motivi, a cosa mirano il Sindaco e la sua eterogenea maggioranza?
Purtroppo penso che per capire cosa c'è sotto dobbiamo abbandonare il campo della ragionevolezza ed addentrarci nello squallido mondo della politica e del potere.
Quel mondo in cui si decide di costruire una città sul letto del fiume, sul bordo della frana, un cimitero o un edificio pubblico diventano dighe. Quel mondo ha preso atto della nostra protesta di qualche mese fa, ha assorbito anche il dileggio mediatico di "Striscia la Notizia" e si prepara ad andare avanti per la sua strada, con i suoi "valori" e gli interessi di sempre. Un anno è passato; i danni materiali sono stati rimborsati, le recinzioni sono state riscostruite , gli intonaci rifatti, una rotonda è stata realizzata a 10 metri dal fiume, quattro persone non ci sono più.
La gente deve vivere e lavorare, non può appostarsi ogni giorno davanti al comune per chiedere al Sindaco "che state facendo?".
Sappiamo che l'acqua ritornerà e la prossima volta, stando così le cose, farà ancora più danni. Sistemeranno i ponti, le strade, l'alveo? Forse, se queste necessità si sposeranno con quelle della politica e degli affari. Altrimenti, no.
Cosa possiamo fare noi? Protestare, denunciare? Forse. Oppure fare anche noi politica, ricordando a questi signori che alla prossime elezioni e a quelle che seguiranno ci ricorderemo di quello che faranno e di quello che non faranno. Noi votiamo.

Maggio 2009. Posa della condotta fognaria. La strada è ancora così.


mercoledì 2 settembre 2009

Visita alla personale di Pantoli - Castello di S. Michele

di Carlo Congiu

Tutti noi che abbiamo la fortuna di vivere a Poggio dei Pini sappiamo che è un posto molto speciale. Lo è perché ci consente uno stile di vita sicuramente unico in un ambiente che non conoscerà mai l’urbanizzazione selvaggia, ed è speciale anche perché hanno scelto di vivere qui anche tante persone speciali che ci rendono ancora più orgogliosi di essere “poggini” come loro.

Una di queste persone è Primo Pantoli, uno degli artisti contemporanei più rappresentativi della Sardegna. Un artista che definirei poliedrico in quanto la sua vena artistica ci consente di conoscere Primo Pantoli pittore, scultore, scrittore e scenografo.
Chi, come me, ha avuto il piacere di vedere la sua mostra, non può non rendersi conto della sua grandiosità. I più svariati materiali, come rete metallica, gesso, plexiglass, bronzo, dalle sue mani prendono vita e ci regalano emozioni.
La personale di Primo Pantoli rimarrà aperta a Cagliari, presso il Castello San Michele, sino al 6 settembre. Sono esposte un centinaio di opere come pitture, tempere, collage, incisioni, chine, sculture, scenografie e manifesti, che ripercorrono la sua esperienza di vita ed artistica dalla fine degli anni ’50 al 2009.
Per sabato 5 settembre stiamo organizzando una visita con i “poggini” che desiderano vedere la personale dell’amico Primo. Per l’occasione avremo una guida d’eccezione, infatti Primo si è reso disponibile per illustrarci personalmente le sue opere.
Invito quanti sono interessati a contattarmi al 3395008836.

Carlo Congiu

Post più popolari