Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

venerdì 27 febbraio 2009

La Cagliari-Pula non esiste

di Rita Lai
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Nel sito del Ministero dell’Ambiente ho trovato il Decreto VIA n. 259 sulla SS 195, risale al 30 marzo 2007 e riporta le risultanze dell’esame del progetto presentato dall’ANAS.
Purtroppo non vi è allegata alcuna carta ma da ciò che si legge, pare confermato il fatto che la strada oggetto d’appalto, di cui parla Giorgio, riguarda esclusivamente un tratto compreso tra il depuratore CASIC e Pula, manca cioè, perché stralciato a causa di vincoli ambientali, su esplicita richiesta dell’ANAS, esattamente tutto il tratto tra il Depuratore CASIC e la quattro corsie esistente che passa affianco a Sa Illetta.
Nelle premesse si dice che il progetto nel tratto iniziale (lato Cagliari) prevedeva un lungo viadotto per l’attraversamento dello Stagno di Santa Gilla e quindi con un’ampia curva arrivava quasi a lambire lo stabilimento Enichem, per poi portarsi sull’esistente asse stradale a servizio dell’area industriale e denominato “Dorsale CASIC”. Questo tratto in viadotto insisteva su un’area ad elevato pregio ambientale costituente un SIC (Sito di Interesse Comunitario) e una ZPS (Zona di Protezione Speciale), tale area riveste un interesse a livello internazionale e rientra nella convenzione internazionale di Ramsar ed è stata oggetto di Progetti di studio e salvaguardia di interesse comunitario (Progetto Life Natura GILIA 96)

Si legge, quindi, nel procedimento di VIA:
In considerazione degli impatti che si sarebbero generati su tali ambienti di elevato pregio, e conseguentemente ad una richiesta della Regione Autonoma della Sardegna, l’ANAS con nota n. 45249 del 25/11/2005 chiedeva di ridefinire i limiti dell’intervento con inizio al km 6+800 (CASIC) e termine al km 30+016 (Pula).
All’interno di questa nuova ridefinizione del tratto iniziale l’ANAS specificava:
che il tratto compreso tra il km 6+800 e lo svincolo CASIC Dorsale Consortile verrà definito come “bretella di collegamento alla viabilità dell’area metropolitana di Cagliari”. La funzionalità dell’intero intervento, così come ora proposto e sul quale la scrivente Amministrazione chiede di pronunciarsi in merito alla compatibilità ambientale, è garantita dal collegamento verso sudovest con l’attuale SS 195 (circa al km 8+500), già oggetto di interventi di messa in sicurezza (SIC!) da parte del Compartimento ANAS di Cagliari, e verso nord con l’innesto sull’attuale strada consortile CASIC, che consente il collegamento con le statali 130 e 131 (come previsto dalla delibera della Giunta Regionale n. 141/1 del 31/3/2005 richiamata nella nota Regionale).


Pertanto il tracciato oggetto della valutazione finale fatta dal Ministero dell’Ambiente, ESCLUDE l’attraversamento dello Stagno di Cagliari e l’ampia curva in prossimità dello stabilimento Enichem, oltre ai primi due svincoli (Macchiareddu-Contivecchi e CASIC). In particolare il progetto prevede che il tracciato della Nuova SS 195 Sulcitana parta dalla progressiva 10+200 del progetto precedentemente presentato dall’ANAS, nella nuova sede di variante rispetto alla strada attuale. Tale punto viene definito sulla planimetria progettuale come “Inizio Intervento ANAS” ed è collocato poco prima dello svincolo “Dorsale CASIC” ubicato in corrispondenza dell’Inceneritore del CASIC.

Si legge a tale proposito che L’Assessorato dei Lavori Pubblici della RAS ha proposto alla Direzione ANAS, al Ministero dell’Ambiente ed al Ministero per i Beni e le Attività culturali di stralciare dalla procedura VIA il tronco iniziale, dalla Variante Porto Canale (km 0+000) all’innesto sulla Dorsale CASIC (km 6+800), in virtù dell’esistente viabilità locale (quale??) in grado di assicurare il collegamento verso la città di Cagliari e la rete stradale nazionale e provinciale.
Inoltre in sede di esame veniva anche fatto notare che nel tratto tra Capoterra e Poggio dei Pini erano previsti due svincoli denominati Capoterra–La Maddalena e Capoterra-Poggio dei Pini, poichè il Ministero ha rilevato che questi due svincoli erano molto vicini ed era possibile utilizzare la viabilità esistente, convenientemente adeguata, per convogliare il traffico sul primo svincolo, conseguentemente ha stabilito che quello denominato Capoterrra–Poggio dei Pini poteva essere abolito, “riducendo drasticamente gli impatti in termini di occupazione di suolo, di aree intercluse e di impiego di materiali.”

Questo è ciò che si deduce dalla lettura, comunque invio il testo integrale (scarica pdf) a Giorgio così chi vuole se lo potrà leggere comodamente e fare le sue riflessioni.

Io ho capito che questa storia del progetto e dell’appalto per noi è una vera presa in giro: diciamocelo chiaramente non si sta facendo la Cagliari – Pula ma solo la Capoterra – Pula. Il collegamento con Cagliari, a parte un piccolo tratto tra Poggio e l’inceneritore CASIC, di fatto resta tale e quale e non ci sarà ALCUNA ALTERNATIVA ALLA SS 195 tra la rotonda del pontile Rumianca e la quattro corsie esistente verso Cagliari.
Praticamente l’Anas non è riuscita a proporre nessun progetto fattibile e compatibile con le aree protette esistenti, che si riduceva a studiare un tracciato adeguato e a basso impatto ambientale, di soli 6 km, da realizzare nello Stagno di Santa Gilla dentro le saline Contivecchi.
Ciò che lascia però veramente stupiti è che tale decisione sia stata perorata dall’Assessore ai LL.PP. della RAS, ovvero il Dott. Carlo Mannoni che ha deciso di stralciare dalla procedura VIA il tronco iniziale in questione. Insomma la decisione di cambiare il progetto pare non sia stata dell’ANAS ma della Regione!
Propongo di mandare un caloroso ringraziamento, in qualità di cittadini di Capoterra, nonché di utilizzatori della strada, per questa “sensata” proposta dell’Assessore.
Visto che sta per levare le tende dall’Assessorato, propongo che qualcuno si occupi di scrivere subito una lettera di ringraziamenti per aver così brillantemente risolto i problemi della viabilità della SS 195 tra Capoterra e Cagliari!!
Rita
ps: segnalo anche questa notizia dal sito della Regione Sardegna

mercoledì 25 febbraio 2009

Eliminato il bypass sul lago di Poggio

E' stato eliminato il canale bypass provvisorio che impediva all'acqua del Rio S. Girolamo di confluire nel piccolo bacino artificiale di Poggio dei Pini. In seguito al completamento dei lavori di rinsaldamento della diga, i mezzi del Genio Civile si sono spostati verso il canale bypass ripristinando il corso originario del Rio S. Girolamo e del piccolo Rio S. Barbara. In questo articolo vi forniamo numerose immagini che testimoniano l'evoluzione della situazione del lago in questi ultimi mesi. Speriamo che la storia non finisca qui.










Il canale bypass prima e dopo la riattivazione del percorso originale del fiume.




L'acqua riprende a confluire nel lago ma una parte di esso sarà sempre asciutta a causa della ridotta capacità dell'invaso

In questo momento il lago di Poggio ha raggiunto la sua massima capacità di invaso nei periodi di piena. Un dato di fatto, osservabile da chiunque, è che il punto di tracimazione è stato notevolmente abbassato. In questi mesi abbiamo sentito varie indicazioni: a partire dai 2,75 metri a 1 metro. Non sono in grado di effettuare misurazioni millimetriche, ma ho potuto confrontare la quota dello sfioratore attuale con quella dello sfioratore precedente e direi che attualmente questa è almeno 2 metri e mezzo più in basso.

La capacità attuale del lago dipende dalla sua profondità e dalla quota dello sfioratore. Devo supporre che il gran numero di sedimenti che si sono depositati sul fondale nel corso dell'alluvione ne abbia sensibilmente limitato la capacità. Se a ciò si aggiunge che la profondità è stata considerevolmente ridotta ecco che abbiamo un ampio, ma sottilissimo specchio d'acqua in inverno, che la poderosa evaporazione estiva trasformerà in qualcosa di molto più simile a una pozzanghera. Lo vedremo in settembre.

Durante l'opera di rinsaldamento della diga il lago è stato semi-prosciugato. In settembre tornerà ad avere questo aspetto a causa dell'evaporazione.

Ecco invece come appare oggi il lago in piena.

Sino alla settimana scorsa l'acqua bypassava il lago utilizzando il canale provvisorio. La panchina degli innamorati assiste sconsolata allo scempio che la circonda.

L'acqua ora defluisce dal nuovo canale scolmatore

Per ora godiamoci la vista dell'acqua nell'invaso, illudendoci che possa resistere anche in estate. Il colore fangoso passerà mentre la puzza generata dalle fogne a cielo aperto è fatalmente destinata ad aumentare nei prossimi mesi, dato che gli interventi di Abbanoa sono ancora molto in ritardo.

Ci vorrà ancora chissà quanto tempo perchè questo incubo finisca. Non si ha infatti alcuna notizia certa sul futuro dell'invaso artificiale, per ora abbiamo assisto solo a minacce di abbattimento e promesse di salvataggio. In mezzo c'è il rischio di un lunghissimo abbandono nella condizione attuale. Nel frattempo sono finiti nei cassonetti i fogli con le promesse elettorali del 16 febbraio. Non ci ho creduto perchè sono come Tommaso. Però non me ne sono dimenticato. Vedremo quali saranno i fatti.

martedì 24 febbraio 2009

Parte la nuova Cagliari-Pula

L'Anas, dopo avere atteso ben 14 mesi, ha finalmente aggiudicato due lotti della nuova SS 195 Cagliari Pula, per per un finanziamento totale di 164 milioni di euro. I lavori avranno una durata di 3 anni e mezzo. L'impresa che si è aggiudicata l'appalto è la Grandi Lavori Fincosit. Nei prossimi mesi saranno riposizionate le numerose interferenze con le reti tecnologiche ed industriali presenti nell’area e completate le procedure di espropriazione.
Il nuovo tracciato, che passa per le strade consortili di Macchiareddu, consentirà anche il raggiungimento di una velocità pari a 110 km/h. Il vecchio tracciato sarà invece declassato a strada provinciale o comunale.
Nel dettaglio l'opera principale prevede cinque viadotti e si estende dallo svincolo Casic Capoterra (km 10,200) in prossimità della Dorsale Consortile, sino al km 31,016 con l'innesto sulla esistente strada statale 195 in prossimità dell'abitato di Pula.
A proposito di nuova Sulcitana, vi segnalo il blog del Comitato di cittadini espropriati che contiene anche alcune immagini del nuovo tracciato.

lunedì 23 febbraio 2009

Le ultime parole famose

E dopo le "escursioni" su temi di politica nazionale e regionale torniamo alla nostra polemica locale poggina, proponendo questo commento che ho ricevuto qualche settimana fa e che avevo sospeso per rispetto della campagna elettorale in atto e di chi vi era impegnato. Seppur non gradisca una polemica ecessiva e talvolta fine a se stessa, ritengo che sia doveroso da parte mia pubblicare qualsiasi contributo che rispetti le regole del blog. Comprendo che chi ha responsabilità di gestione del patrimonio collettivo possa essere anche sottoposto alla critica, però, veramente, mi auguro di poter ricevere anche contributi che siano propositivi.
G. Plazzotta
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di Franco Magi


LE ULTIME PAROLE FAMOSE…

Con riferimento alla recente ordinanza del Giudice Dr. Giovanni Lavena, che ha accertato che:

  • per quanto concerne il prolungamento della strada n. 7 sino al lotto n. 57 in località Poggio dei Pini, a prescindere dalla realizzazione del tratto di strada in questione, eseguita abusivamente ma ormai prescritta, si deve valutare la rilevanza penale della bitumazione eseguita non prima del dicembre 2005;
  • i lavori eseguiti dalla Cooperativa Poggio dei Pini presso l’omonimo laghetto sono stati eseguiti in assenza di autorizzazione preventiva da parte del Genio Civile (competente in materia di acque pubbliche) e di nulla osta paesaggistico (trattandosi di sito vincolato);

ho deciso di limitarmi a fare un copia ed incolla delle stravaganti affermazioni fatte nei mesi scorsi nel blog: come predetto mi asterrò da qualunque commento, e lascio ai lettori la opportunità di riflettere su quanto è accaduto e di trarne le debite conseguenze.

Non ricordo bene il risultato della consulenza ma sicuramente erano emersi determinati diritti di scelta da parte del proprietario circa l'accesso al proprio lotto, questo lo ricordo, diritti che poi sono stati riconosciuti dal CdA, di cui Calvisi non faceva parte (io ero Amministratore).Scusatemi, ma credo che si tratti del solito "molto rumore per nulla"
Pasquale Cabizza

“… la giurisprudenza la pensava e la pensa diversamente. Al proprietario del lotto 57 è stato riconosciuto il diritto all'accesso dalla strada n.7, in base alla normativa in materia di "servitù" e così si espressero i due avvocati interpellati da me all'epoca.Devo precisare che nel 1994 il proprietario del lotto 57 era un socio qualunque (non voglio dire che esistono i "soci diversi") e come tale è stato trattato dalla Cooperativa.Se errore è stato commesso, ma lo escludo categoricamente, è stato commesso dal CdA del mandato 94-97, me compreso”.
Pasquale Cabizza

“… nessuno di noi è un luminare del diritto. In materia di servitù la cosa non è così semplice come la sta facendo Franco. Io all'epoca ero della sua stessa opinione, e insistevo per l'accesso dalla strada 5, ma mi è stato dimostrato che sbagliavo, e con molta modestia ho accettato il parere dei legali (che non erano amici del socio)”
Pasquale Cabizza

“Se c'è stato errore dico: è stato commesso in buona fede, dal CdA del 94, e il principale colpevole sono io... sono pronto, con la camicia bianca aperta, SPARATE AL PETTO, NON VOGLIO LA BENDA!”
Pasquale Cabizza“

io non racconto balle e le cose sono andate come dico io. Sono disposto a sottopormi alla macchina della verità, però voglio con me anche le persone che sostengono cose diverse dalle mie”
Pasquale Cabizza

“Sembrerebbe che il comune di Capoterra non vada molto d’accordo con il TAR. Per la vicenda laghetto il TAR accogliendo il ricorso della cooperativa non rileva violazioni di legge, se altrettanto succederà per la strada il comune dovrebbe iniziare a ponderare meglio la decisione di multare i propri cittadini. Le cause in tribunale, sono pagate con le nostre tasse. Per ora si sono rivelate solo cause perse
Luca Madeddu, noto “LIUCCA”

Franco Magi

sabato 21 febbraio 2009

A Poggio ha vinto Soru

Ho già annunciato in un post precedente che a Capoterra il centrodestra ha "stravinto": Cappellacci 57,5%, Soru 38,7%. Vero. Però questo dato non è omogeneo all'interno del Comune. A Capoterra ci sono 20 seggi e, se analizziamo il risultato di dettaglio, emerge una situazione piuttosto interessante.
Nel centro storico di Capoterra, Cappellacci vince con percentuali "bulgare": nei seggi di Via Amendola, Via Battisti e Corte Piscedda prende mediamente il 64% contro il 31% di Soru. A Residenza del Poggio vince invece Renato Soru 52% a 45%. A Frutti d'Oro e Su Loi Cappellacci supera Soru meno nettamente, circa 52 a 45.

Poggio dei Pini e Capoterra

Tirando le somme, esiste una netta spaccatura tra Capoterra centro e le lottizzazioni periferiche ed in particolare con Poggio dei Pini dove, per la precisione, 862 elettori hanno preferito Soru, mentre 769 voti sono andati a Cappellacci.
Come leggere questo risultato? A mio avviso il tonfo di Capoterra centro, che poi ha segnato anche il valore dell'intero comune, è dipeso dall'impatto degli interventi di salvaguardia ambientale (leggi vincoli) sulle imprese che operano nel settore dell'edilizia. Gli imprenditori e i lavoratori di questo settore sono particolarmente numerosi in Capoterra centro.
Se mi concedete la battuta, Soru, Veltroni e il PD sono colati a picco in Sardegna (e successivamente anche in Italia) sotto i colpi di entrambe le categorie dei "muratori", quelli con la cazzuola, e quelli con il "grembiulino". Solitamente queste categorie si trovano su fronti opposti, sia nella società che nella polticia, ma Soru pare sia riuscito nell'impresa di portarli dalla stessa parte.

Non ho mai negato, e chi mi conosce personalmente lo sa fin troppo bene, le mie simpatie per l'ex Patron di Tiscali che comunque ringrazio, da cittadino e da sardo, per quella parte di cambiamento che è riuscito a realizzare e anche per il sogno di un futuro migliore e necessariamente diverso. Il mio tributo, espresso nel giorno della sconfitta, non può che risultare sincero e disinteressato e di certo stride con la frenetica corsa al "leccamento di deretano" a cui assistiamo in questi giorni in tutti i gangli del potere regionale e purtroppo (sob) anche in quello dell'informazione. Ciononostante è evidente che qualcosa è stato sbagliato e forse il voto di Capoterra può fare intravvedere, se non tutti, almeno alcuni dei motivi della disfatta.

Le lottizzazioni costiere

Probabilmente non è possibile impostare un cambiamento così radicale negli obiettivi economici di una regione operando solo dal Consiglio Regionale; forse è necessaria una politica nazionale che spinga, finanzi e progetti questo "cambiamento". Probabilmente il tempo di una legislatura non è sufficiente per intaccare e far ripartire un motore corroso da decenni di caste.

E' anche evidente che Soru ha dovuto combattere contro moltissimi nemici, forse troppi: un'opposizione potente, un sistema dei mass-media clamorosamente schierato contro di lui, un governo di diverso colore politico che, contro ogni regola democratica, non ha esitato a danneggiare palesemente una regione che non aveva la "carte in regola" per ottenere quei diritti che vengono invece elargiti come favori. I soli 7 milioni di euro attribuiti dal governo italiano all'emergenza alluvione di Capoterra ne sono una prova lampante. L'"azzurra" Catania ha ottenuto ben 100 milioni per il problema della "polvere vulcanica". A tutti questi nemici si aggiungano anche i "parenti-serpenti", quei potentati che sono cresciuti e hanno proliferato all'interno delle forze politiche che hanno poi costituito il PD e che non avevano nessuna intenzione di abbandonare il loro vecchio modo di fare politica. Soru aveva dato il via a una svolta globale che smantellava anche quelle sacche di privilegio colorate di rosso. A mio avviso questo già bastava per decretare la sua sconfitta. E' arrivata poi la crisi economica mondiale a dare il colpo definitivo al progetto di Renato Soru. Per molta gente "affamata" la visione "soriana" di soffrire oggi per avere "la gallina domani", molti hanno preferito la promessa di un "uovo oggi".
La lungimiranza si sa, non è dote degli affamati. E' forse per questo che Soru ha vinto a Poggio, dove forse il suo progetto a lungo termine è risultato più convincente. Il messaggio che ne scaturisce potrebbe essere questo: la strada è quella giusta, però è necessario percorrerla garantendo il lavoro a tutti i settori della società.
C'è da chiedersi, a Capoterra, se nel pessimo risultato del centro sinistra abbia influito anche la sfiducia e la censura nei confronti della giunta comunale attualmente in carica.
E il voto di Poggio pro Soru, in così netta controtendenza, come ce lo spieghiamo?
Chiedo ai lettori la loro opinione.

venerdì 20 febbraio 2009

5 milioni ad Abbanoa per le reti distrutte

E' stata emanata il 5 febbraio 2009 l'Ordinanza (scarica) n. 2 del Commissario delegato per l'Emergenza (l'ex Presidente della Regione Renato Soru) che ha per oggetto l'approvazione del Progetto di "ripristino delle funzionalità del servizio idrico integrato nei comuni colpiti dall'alluvione."
Con questo atto si da il via ai lavori, o meglio, alle procedure che porteranno alla risoluzione di uno dei più gravi problemi che insistono sul nostro territorio. Questo atto assegna alla società Abbanoa la gestione dei lavori e quindi dal 6 febbraio la "palla" è nelle mani di questà società.
Siamo a fine febbraio, i mandorli sono già fioriti, le euforbie preparano la loro esplosione gialloverde, i ciclamini e le eriche nel sottobosco sono pronti a ricordarci che la primavera è alle porte, ma le fogne sono praticamente nella stessa situazione in cui si trovavano il 22 ottobre. Sono state eseguiti alcuni interventi urgenti, ma diversi chilometri di rete fognaria sono stati completamente divelti dalla furia delle acque, anche perchè erano stati sistemati proprio nell'alveo del fiume (furbescamente).
Insomma la primavera è alle porte, il caldo sta per arrivare, il ruscello, che è oggi il S. Gerolamo diventerà presto rigagnolo per poi sparire del tutto. Resterà solo il liquame e Dio solo sa con quali conseguenze dal punto di vista igienico-sanitario. Contemporamente il mare viene inquinato a causa della rottura dell'impianto di sollevamento di Su Loi. Era proprio il caso di perdere questi 3 mesi?
Siamo qui ad annunciare le delibera ma stiamo ancora parlando di carta. Si è perso del tempo prezioso e chissà se se ne perderà ancora. Quando saranno ultimati i lavori, perlomeno quelli più urgenti? Giugno? Luglio? Tutti sappiamo quanto è caldo il giugno sardo. Un vero peccato che alla celerità con cui sono stati erogati i dei rimborsi non si sia provveduto con altrettanta velocità anche per la realizzazione delle infrastrutture. In questo modo abbiamo avuto un pezzo di Svizzera (rimborsi), ma rischiamo di avere anche un pezzo di Bèlice.


Uno scarico fognario a cielo aperto a Poggio dei Pini

Ad ogni modo l'Ordinanza prevede la suddivisione dei lavori in due comparti da realizzare (un terzo comparto si riferisce ad opere urgenti giù realizzate).
  • Lavori da mandare in appalto sulla base di un progetto preliminare (comparto idrico e comparto fognario)
  • Lavori da effettuare con estrema urgenza, non inseribili nel comparto A in quanto attinenti ad ulteriori criticità da rimuovere immediatamente
Per il primo comparto Abbanoa procederà all'affidamento della progettazione con una procedura aperta che prevede solo 10 giorni di tempo per la presentazione delle offerte (scadenza 2 marzo), il criterio di aggiudicazione sarà il prezzo più basso. Speriamo che non sia sacrificata la qualità e che vi sia vigilanza e trasparenza sui lavori.
Fortunatamente l'ordinanza prevede, per alcune realizzazioni, una procedura urgente che non richiede l'espletamento di una gara. Questa procedura sarà utilizzata per la rifunzionalizzazione del serbatoio pensile di Su Loi, per le prese di alimentazione delle lottizzazioni costiere, per l'impianto di sollevamento fognario di Poggio dei Pini e per alcuni interventi da svolgersi al di fuori del bacino del S. Girolamo.

Dal punto di vista economico l'ordinanza stanzia 3 milioni e 583 mila euro per i lavori da effettuare con gara (procedura aperta).
Per i lavori di estrema urgenza già effettuati sono stati stanziati 341 mila euro, mentre per quelli ancora da realizzare l'importo è di 662 mila euro. Il Totale, comprensivo di spese generali, sicurezza etc. raggiunge la cifra tonda di 5 milioni di euro.
In seguito all'emanazione di questa ordinanza, Abbanoa ha emesso il Bando per l'aggiudicazione dei lavori che dovranno essere assegnati con procedura aperta (scarica).
Nell'oggetto del bando, che riporto integralmente è contenuta la descrizione generale di ciò che sarà realizzato: "progettazione esecutiva e nell’esecuzione di tutte le opere di ripristino delle infrastrutture del Sistema Idrico Integrato danneggiate dalla alluvione del 22 ottobre 2008, principalmente in Poggio dei Pini (Capoterra), ma anche in Assemini, Cagliari e Quartu S.Elena. In particolare dovranno essere ricostruiti tratti di rete idrica e fognaria, eseguita la ricerca perdite in Poggio dei Pini e Capoterra centro capoluogo, ripristinata la funzionalità di numerosi impianti di sollevamento fognari, costruito ex novo un collettore fognario dello sviluppo di circa 3,7 km del DN 350 mm, realizzato ex novo un tratto di acquedotto dello sviluppo di circa 0,95 km del DN 200 mm, costruiti sette nuovi impianti di sollevamento fognario, realizzati nuovi collegamenti fognari nella rete fognaria di Cagliari."


Sul bordo del canale scolmatore di Poggio dei Pini si può notare la tubazione interrotta.

Il termine di esecuzione dei lavori è di 20 giorni per la progettazione e 180 giorni per le opere anche se è previsto un premio per la consegna anticipata.
Le offerte saranno aperte il 2 marzo.

Sinceramente non so quanto tempo si debba aggiungere a quello stabilito nei bandi per le varie azioni burocratiche. Speriamo veramente che non vi sia alcuno spreco di tempo prezioso. Ipotizziamo che il 9 marzo inizino i lavori. Dopo 20 giorni saranno pronti i progetti, e ci vuole un'altra settimana per valutarli, arriviamo al 6 aprile. Ipotizziamo che i lavori inizino immediatamente. 180 giorni fanno 6 mesi. I lavori dovrebbero essere consegnati entro il 6 OTTOBRE 2009. Correggetemi se sbaglio.

giovedì 19 febbraio 2009

50 mila visite per il blog

Qualcuno di voi tra poco farà impostare contatore delle visite del blog alla considerevole cifra di 50.000.
Purtroppo non vincerà alcun premio ma tutti insieme possiamo esprimere la nostra soddisfazione per l'esistenza di questo spazio libero e indipendente che ci permette di restare in contatto tra di noi e che ha certamente svolto una importante funzione per l'intera comunità capoterrese sin dal giorno in cui è stato aperto.

martedì 17 febbraio 2009

A Capoterra stravince il centrodestra

Il sito del Comune di Capoterra pubblica i risultati definitivi delle elezioni regionali nel nostro comune. Il seguente grafico riassume la situazione.
Elezione del Presidente della Regione

Elezione della Giunta Regionale

Se confrontiamo il valore di Capoterra con quello regionale (dato non ancora definitivo) possiamo notare che Soru prende 5 punti percentuali in meno e Cappellacci 5 in più. Cinque punti sono veramente tanti.

Nelle liste di Partito si dimostrano più forti a Capoterra rispetto al dato regionale le liste: MPA +3,8%, UdS +3,7%, PSd'Az +2.8%, PDL +2.2%. Si mostrano invece più deboli le liste: UDC -5.5%, Riformatori -2%, Rifondazione Comunista -1.4%, PD -1%, IRS -0.9%, PS -0.7. Più o meno simili al dato regionale i valori delle altre liste. Alcune notevoli differenze sono senz'altro da attribuirsi alla presenza di alcuni candidati locali particolarmente votati (UDS, PSdAZ e MPA).

Non disponendo ancora di dati definitivi, ne per le liste ne per i candidati è anche azzardato indicare quali siano i candidati capoterresi che si aggiudicheranno un seggio nella Giunta Regionale.

Non dovrebbero avere problemi Marco Espa (PD), Christian Solinas (PSd'Az), Mario Floris (UDS) e Mariano Marras (MPA) che risultano al primo posto nelle rispettive liste circoscrizionali. Non so se possa passare Raffaele Farigu dell'UDS.

La sconfitta di Soru significa cemento su Poggio dei Pini?

Le elezioni regionali si sono concluse con la netta sconfitta di Renato Soru. Aldilà delle considerazioni politiche sull'esito del voto nel Comune di Capoterra (ne riparleremo) e sulle numerose ripercussioni che questo potrà avere sia a livello regionale che comunale, la domanda che molti si fanno è: quali ripercussioni avrà l'uscita di scena di Soru sulla questione "Variante al Piano di lottizzazione di Poggio dei Pini"?

Indubbiamente il nome di Soru è legato, tra le tante cose, anche all'applicazione di misure di protezione e di tutela del territorio come non si erano mai viste prima (legge salvacoste, Piani Pesaggistici etc.). Dal punto di vista della bagarre politica, per alcuni si è trattato di vincoli eccessivi che hanno inutilmente strangolato l'economia della nostra isola, mentre per altri questi vincoli erano necessari per avviare una svolta nel modo di gestire il territorio, facendo sviluppare una economia non più basata sulla sua graduale consumazione, ma su uno sfruttamento sostenibile dell'ambiente. Un simile processo richiede tempo, lungimiranza e coesione, tutti elementi che sono probabilmente mancati in Sardegna in questo questo contesto. La forte crisi economica mondiale ha poi dato il colpo di grazia al progetto del governatore uscente spingendo molti elettori a seguire la promessa del "pane subito". I posteri diranno chi ha avuto ragione, non è di questo che voglio parlare.

Il nostro problema, molto locale forse, ma fondamentale per la nostra comunità, è che i famosi vincoli incidono molto anche sul futuro di Poggio dei Pini. I dettami del Piano Paesaggistico Regionale sono stati alla base della bocciatura della famosa Variante al Piano di Lottizzazione. Si tratta, tanto per ricordarlo ancora una volta, di quell'intervento di urbanizzazione che prevede la realizzazione di 200 nuovi lotti edificabili nel territorio del nostro centro residenziale. Come più volte ampiamente descritto nel nostro blog, molti di questi lotti, per vari motivi, non sono edificabili secondo le normative vigenti. Le incompatibilità si riferiscono alla insufficiente distanza dai corsi d'acqua principali, alla presenza di impluvi, alla copertura vetegale protetta (addirittura pinete), all'eccessiva pendenza con relativo rischio idrogeologico. L'esperienza recente dovrebbe poi fugare quel tipico ragionamento italico che poterebbe a pensare "tanto poi sono fatti di chi se lo compra". Insomma, il "pacco" legalizzato che è stato propinato da imprenditori senza scrupoli e amministratori disgraziati ai cittadini che prima comprato e poi perduto la casa a Frutti d'Oro 2 e Rio S. Girolamo. Non è cosi! Perchè i danni delle case che crollano li paghiamo tutti noi e non parliamo poi della tragedia di chi attraversa ponti o strade insicure.

Il 22 ottobre, come se non bastasse, la più grave alluvione che la storia di questo territorio ricordi, con il S. Girolamo divenuto più grande del Tevere, ha sottolineato qualcosa che comunque la conoscenza e la ragione avrebbero dovuto tenere sempre ben presenti: viviamo in un territorio molto delicato e costruire senza rispettarlo significa mettere a rischio la vita delle persone.
Ricordiamoci che la tragedia delle case devastate presso la costa e delle vittime di questa alluvione è cominciata il giorno in cui qualcuno, SBAGLIANDO, ha messo la firma su un semplice foglio di carta scrivendo: edificabile. Queste parole non dovrebbero mai sembrare vuote e superflue. Dopo il 22 ottobre davvero mi auguro che non vengano mai dimenticate, tra un mese, come tra un anno, dieci o cinquant'anni.

Poggio dei Pini 22 Ottobre - a dieci metri da questo ponticello si vogliono realizzare nuovi lotti

Il fatto è, comunque, che oggi quel progetto di Variante si trova all'esame della Regione che, dopo avere sospeso il suo giudizio, dovrà fornire il suo definitivo responso. Non si tratta di fare testa o croce in quanto i responsabili del procedimento dovranno applicare le normative vigenti. Le normative, come ricordato, dicono che quelle case lì non si possono fare.
Ma adesso che Mr. Vincolo dovrà sloggiare, dopo il consueto rimescolamento dei vari responsabili negli Assessorati, che cosa succederà? Potrà il nuovo Governatore Cappellacci modificare questi vincoli e dare il via libera alla Variante di Poggio, come molti temono? Oppure assisteremo al solito "magheggio" in cui, tra una frase in politichese e una in burocratichese verrà acceso il semaforo verde, magari anche grazie al silenzio di stampa in cui si usa più la lingua della penna.
Sicuramente questo iter sarà vissuto con trepidazione e preoccupazione sia tra gli abitanti di Poggio dei Pini che tra i vari soggetti pronti a muovere le ruspe e ad incassare, da ogni metro cubo di cemento, progetti, impianti, infissi, visure, atti notarili e chi più ne ha più ne metta.

Resta poi da chiarire un altro punto di cui volutamente nessuno parla o scrive. Se queste case la gente non le vuole, se devono essere messe in luoghi a rischio o che rovinano il paesaggio, perchè devono essere costruite? E' stato istituito l'harakiri a Poggio dei Pini? C'è una logica del profitto d'impresa che mi sfugge dato che la Cooperativa non ha fini di lucro?

La risposta sarebbe: perchè è necessario reperire i soldi per ricostruire tutte le infrastrutture utilizzate dai cittadini italiani che vi abitano e da decenni pagano le tasse allo Stato e al Comune. E' come se per il rifacimento del manto stradale di Via Cadello si dovesse vendere ai privati un pezzo del Parco di Monte Claro.
E' una situazione assurda che non trova una spiegazione logica. Dovremmo dire grazie a chi (Cooperativa Poggio dei Pini e Comune di Capoterra) ha fatto si che le opere di urbanizzazione di una lottizzazione rimanessero in una situazione di gestione provvisoria eterna. L'alluvione ha fatto sparigliare questi giocatori di poker poco abili e adesso tutte le carte sono sul tavolo.

Che si fa?

mercoledì 11 febbraio 2009

Le sentinelle di granito

I sentieri che consentono di raggiungere la sommità del M. Santa Barbara sono numerosi.

Ho già presentato in questo blog il "Sentiero dei crinali" che, partendo dall'Osservatorio Astronomico percorre l'intero crinale dell'arco montano comprendente P.ta Sa Menta, Pta Mustaddini, M. S. Barbara e che ritorna a Poggio dei Pini passando per la fascia tagliafuoco, la Chiesetta di S. Gerolamo e l'Hydrocontrol.
Altre due salite si inerpicano sul lato destro e sinistro della montagna. Una parte dal borgo di S. Barbara e un'altra dalla strada 71 in zona Centro Commerciale di Poggio dei Pini.
In entrambi i casi questi sentieri raggiungono il crinale in un punto molto distante dalla cima.

In realtà il versante del M. S. Barbara che sovrasta Poggio dei Pini è ricco di sentieri che vanno in tutte le direzioni. Talvolta si interrompono improvvisamente, in altri casi permettono di realizzare un bel percorso. L'alluvione del 22 ottobre ha poi ingigantito i canaloni pietrosi rendendo pericoloso il passaggio nelle parti più elevate del costone. La maggior parte dei sentieri sono difficilmente riconoscibili. Vi sono anche alcune mulattiere, soprattutto nella zona del villaggio di S. Barbara. Seppur non numerose come n altre zone (es. Conchioru) sono ancora visibili alcune strutture costituire da muri e massicciate in pietra, sicuramente risalenti al'attività di produzione del carbone da legna.

Il sentiero che vi propongo oggi è invece quello che raggiunge la sommità del monte percorrendo la via più diretta, passando tra Mustaddiu e il Canale Tintionis. In questa immagine Google Earth si il percorso è segnato in bianco.


Se avete gambe e tempo noterete nella mappa una possibile deviazione che allunga un il percorso permettendovi di esplorare un altro angolo della montagna.

Il punto di partenza, come si vede chiaramente da questa immagine, è la strada 65 di Poggio dei Pini. Da lì in poi la salita è costante, si passa dai 150 metri della partenza sino ai 530 metri del crinale, per poi salire, volendo, sino alla cima del monte posta a m. 615.
Poichè come è noto non vi sono segnalazioni, sarà molto facile perdere il sentiero prendendo una falsa pista o uno degli altri percorsi che attraversano il costone del monte. In generale vi consiglio di non abbandonare mai la "traccia" sul terreno e, in caso di dubbio, proseguite sempre in salita. Se avete un GPS potete contattarmi, vi invierò la traccia.



Ho battezzato questo tracciato "il sentiero delle sentinelle di granito" perchè è passando di qui che incontrerete il maggior numero di queste formazioni rocciose di granito rosa che caratterizzano il S. Barbara anche rispetto alle montagne limitrofe (Aingiu Mannu, Conchioru).

In questo articolo vi mostro una carrellata fotografica con alcune di queste sentinelle rocciose. Un tempo questa era zona frequentata dagli eremiti devoti a S. Antonio. Oggi che nessuno è disposto ad affrontare gli stenti dell'eremitaggio, restano solo questi giganti di pietra rosa a vigilare sulla valle del S. Girolamo.





venerdì 6 febbraio 2009

Rimborsi a tempo di record, emergenza ritardi per le infrastrutture

Prosegue a ritmo serrato la procedura di rimborso dei danni subiti alle abitazioni dalle vittime dell'alluvione. In un incontro tenutosi a Frutti d'Oro giovedi scorso i rappresentanti del comitato tecnico, che ha fornito gratuitamente la consulenza necessaria alla preparazione delle pratiche di rimborso, hanno comunicato alcune utili informazioni. Il Comune di Capoterra avrebbe già esaminato circa la metà delle oltre 800 pratiche presentate. La mia impressione, seppur da non addetto ai lavori, è che l'azione di questi volontari, coordinati da Sonia Greco e Mariano Paolella, abbiano offerto ai numerosi cittadini colpiti da questo tragico evento, un supporto di grande livello non solo professionale, ma anche umano. Come sempre accade in situazioni drammatiche, i migliori esempi di solidarietà provengono da "comuni cittadini", seppur ampiamente qualificati. Senza il loro intervento le vittime maggiormente colpite avrebbero avuto un grattacapo in più a cui pensare e qualche centinaia di euro in meno a testa (300 mila euro il risparmio complessivo).
In seguito all'approvazione delle pratiche, i danneggiati potranno procedere alla realizzazione e alla successiva fatturazione dei lavori per i quali sarà approvato il rimborso.
Invito i nostri concittadini che hanno vissuto questa interessante esperienza di volontariato, sia a Frutti d'Oro che a Poggio, a condividerla con i lettori del blog, scrivendoci le loro impressioni.

Se la problematica "rimborsi" legata all'alluvione ha sempre viaggiato con una estrema rapidità, non si può dire lo stesso di altri importanti "fronti" della ricostruzione. Come già sottolineato da Rita Lai nell'articolo precedente, ci sono molte situazioni che sembrano segnare il passo, destando preoccupazione non solo in collina, ma anche tra i cittadini delle zone costiere.

La mappa dei danni ci mostra che le abitazioni maggiormente danneggiate si trovano presso la costa, mentre nelle lottizzazioni collinari troviamo maggiori danni alle infrastrutture. Un grosso problema sembra essere costituito dal fatto che i soldi per le infrastrutture sono ampiamente insufficienti. Non ha certamente aiutato la miseria di soli 7 milioni di euro elargita dal governo nazionale (100 milioni invece per un pò di cenere sulla città di Catania). Il rischio è che le infrastrutture restino allo stato attuale per chissà quanto tempo. L'unica opera certamente "coperta" è il futuro ponte che ricollegherà il rione Pauliara con il resto di Poggio dei Pini, ma per le altre (diga compresa) ... non si sa. Considerato che da queste opere dipenderà la qualità della vita di migliaia di residenti per i prossimi anni, forse sarà il caso che i cittadini stessi si interessino a quello che avviene con i soldi stanziati e spingano affinchè vengano reperiti ulteriori fondi.

Uno dei tanti ponticelli sottodimensionati che dovranno essere costruiti con criteri completamente differenti


Resta il fatto che a tre mesi e mezzo dal disastro la viabilità, la sicurezza, gli studi idrogeologici, le reti idriche e fognarie siano ancora disastrate.

Se è vero che alcune opere non possono essere realizzate in pochi mesi (es. ponti), è anche vero che permangono situazioni di pericolo per la mancanza di piccoli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza (transenne, mega-pozzanghere, piccoli smottamenti etc.). Vogliamo assistere a qualche altro incidente prima di mettere quattro transenne? E per riprsitinare alcuni piccoli smottamenti ci vuole molto? L'imputato principale di queste accuse è sempre il solito: il famigerato Comune di Capoterra, quello che ha permesso le costruzioni nel letto del fiume e che oggi trascura gli sventurati che hanno acquistato quelle case.

Una sensazione sembra farsi strada sempre più nella gente che assiste a questo immobilismo che sa tanto di menefreghismo. "Siamo alle solite, il Comune di Capoterra non interviene nelle lottizzazioni che sono considerate territori di serie B". Le tasse, però, sono di serie A.

I cittadini di Frutti d'Oro conoscono bene lo speciale trattamento della Capoterra-madre-matrigna, in quanto abituati da tanti anni di emarginazione ed abbandono. La novità di quest'anno è costituita dall'ingresso, tra i cittadini di serie B, anche degli "aristocratici poggini", quelli che "facciamo tutto da soli". La retrocessione è un trauma e ciò spiega il fatto che non se ne siano ancora resi conto. Passa il tempo però ... e vedendo che le Beverly Hills cagliaritane sono state trasformate in un pantano maleodorante, forse la gente comincerà ad aprire gli occhi sulla realtà e a svegliarsi dalla catalessi ipnotica in cui quale sono stati abilmente inseriti dagli amministratori della Cooperativa degli ultimi 20 anni. Chiamate Giucas Casella, è venuto il momento di svegliarsi.
La mia speranza, da poggino-capoterrese-cagliaritano-sardo-italiano-europeo, e che questa disgrazia possa offrire a molti dei miei concittadini, un regalo di cui erano del tutto privi. L'umiltà con cui armarsi per ritornare velocemente agli splendori del passato. Torneremo in serie A? Ne sono convinto e, perchè non, questa volta, insieme agli altri capoterresi?

In questo clima di rabbia e di sospetto (ben lontana dalla "solidarietà" sbandierata a parole nei comizi elettorali di questi giorni) qualcuno ipotizza addiritttura che il Comune possa "dirottare" parte dei fondi destinati alle zone colpite dal nubifragio verso altre aree comunali.

Un altro fattore positivo è costituito, negli incontri tra le vittime di Frutti d'Oro, dall'assenza di recriminazioni nei confronti degli incolpevoli laghetti collinari. Ricordo che una significativa parte dello stesso uditorio aveva richiesto addirittura l'abbattimento della diga di Poggio dei Pini solamente due mesi prima. Ritengo che ciò dipenda dal fatto che la popolazione delle lottizzazioni costiere, correttamente informata anche grazie a questo nostro BLOG, ha capito che quelle dighe non rappresentano un pericolo per le loro abitazioni, ma una ricchezza per l'intero territorio, anche in termini di sicurezza e non solo di salvaguardia ambientale e paesaggistica.

Il problema della sicurezza avrà un ruolo centrale nelle attività che si svolgeranno da queste parti nei prossimi anni, perchè su una cosa sono tutti d'accordo: la gente ha diritto di vivere senza l'angoscia e la paura che sopravviene all'arrivo di ogni acquazzone.

E' probabile che uno degli elementi del piano di messa in sicurezza del territorio costiero sarà la delocalizzazione di un certo numero di edifici. In pratica una fascia di abitazioni sarà demolita per far posto alla canalizzazione del Rio. Se ne parlerà certamente nei prossimi mesi.

A Poggio dei Pini vi segnaliamo che sono FINALMENTE iniziati i lavori per la costruzione del guado richiesto anche da una delle due petizioni (la seconda, quella "inutile") di cittadini che sono giunte al Comune di Capoterra. I lavori sono a carico del Genio Civile come è già stato ricordato più volte nel blog. Il passaggio delle auto da questo guado consentirà di accorciare il percorso automobilistico tra le due zone di Poggio dei Pini di circa 4 km. Attendiamo con ansia anche notizie sulla sistemazione della strada sterrata che conduce al guado (da Tanca Irde ai campi sportivi) e il ripristino di un passaggio pedonale presso la Terrazza, utile in particolar modo per i ragazzi che prendono il bus.
Un'ultima cosa. Ieri ho ricevuto la prima bolletta dell'acqua post alluvione. L'acqua non è potabile, qualcuno mi può dire che cosa mi viene chiesto di pagare?

lunedì 2 febbraio 2009

Vediamo chi mantiene le promesse

di M. Rita Lai
Qualcuno qui nel blog ha fatto riferimento, di recente, alle promesse mantenute e alle promesse pre-elettorali. Sicuramente in questo momento di intesa campagna elettorale è il caso di stare ben attenti a chi farà la prima mossa, e a chi inizierà a fare le “solite promesse”.
Vediamo di fare un po’ il punto della situazione a proposito di chi ha mantenuto le promesse fatte in questi mesi.
Chi è passato in questi ultimi giorni della settimana davanti al piazzale del bar-pizzeria La Terrazza avrà visto che il Genio Civile stava provvedendo ad eliminare i due cancelli che bloccavano l’accesso all’area antistante il bar, ed a spostare in avanti, verso il fiume la recinzione che delimitava il cantiere.


La strada comunale riaperta al traffico all'ingresso di Poggio dei Pini

A parte Enel, Telecom e Abbanoa che nei giorni immediatamente successivi hanno lavorato per riattivare tutti i servizi interrotti dall’evento alluvionale, bisogna riconoscere che le uniche due amministrazioni pubbliche che hanno mantenuto fin’ora le promesse, fatte nei vari comunicati ed incontri con gli amministratori, sono state l’Assessorato LL.PP. della RAS con il suo Servizio del Genio Civile di Cagliari e la Protezione Civile della Provincia che ha messo a disposizione i mezzi e anche il personale per eseguire le lavorazioni.

Il cancello di ingresso al cantiere del Genio Civile

A completezza di ciò bisogna anche ricordare che l’ENAS subito dopo l’evento, su richiesta del Genio Civile, ha provveduto ad eseguire, con propri mezzi e personale, tutti i rilievi topografici di precisione sul corpo diga per consentire agli ingegneri idraulici e geotecnici di fare le prime valutazioni sulla stabilità del rilevato arginale e per predisporre il progetto di ripristino di emergenza. Più recentemente tali rilievi sono stati ripetuti, dopo l’esecuzione dei lavori nell’area del lago, per effettuare delle più attente verifiche idrauliche e dare la possibilità ai consulenti di esprimere un parere sull’idoneità sia del corpo diga attuale dopo i lavori, sia dello sfioratore ridimensionato o sull’opportunità di un suo ulteriore adeguamento (verifiche attualmente in corso).

L'ultimo gradone del nuovo rilevato arginale
L'argine che delimita il canale sfioratore

Dobbiamo anche ricordare il lavoro svolto dal Laboratorio Geotecnico della Provincia che ha eseguito a tempo di record prima i prelievi e le analisi sul rilevato arginale esistente e danneggiato dall’alluvione e successivamente i sondaggi geognostici, utili sia per ricostruire esattamente la stratigrafia dei materiali costituenti tutta la diga dall’altro verso al basso (circa 14 m), sia per l’installazione di tre piezometri nel corpo arginale (sono indicati dal coperchio rossi nella foto qui sotto), indispensabili per monitorare un’eventuale infiltrazione dell’acqua dal lago, potenzialmente assai pericolosa, perché avrebbe denunciato la presenza di lesioni nella diga, che per fortuna non si è verificata.

Uno dei tre piezometri nel corpo arginale

Per quanto riguarda invece il tanto sospirato guado davanti ai campi sportivi, anche qui bisogna fare alcune considerazioni e precisazioni. Il Genio Civile è stato incaricato ufficialmente di approntare i lavori immediatamente dopo le festività di fine anno, dopo le due petizioni firmate dagli abitanti di Poggio e dai residenti di Capoterra che frequentano la zona sportiva. Per eseguire i lavori sono necessarie sia gabbionate che tubazioni carrabili in acciaio, non presenti a gennaio nei depositi sardi. L’ordine è partito nelle prime settimane di gennaio e solo lunedì arriveranno in Sardegna, a quel punto il Genio Civile, che nel frattempo avrà terminato i lavori sul corpo diga, potrà spostare i mezzi a valle ed iniziare a ripristinare il guado in maniera adeguata.
Resta ovviamente il problema della strada che, come più volte riferito da queste pagine del blog, ha la necessità di essere sistemata adeguatamente con materiali adeguati e non con il terreno argilloso, plastico e impermeabile, presente nel sito spalmato alla bell’e meglio sopra quello attuale. Questi lavori però sono di competenza del Comune in quanto la strada che porta alla rotonda di Tanca Irde non appartiene alla Cooperativa Poggio dei Pini. Vedremo, a tale proposito, cosa farà il Comune con il suo Ufficio Tecnico.


Il guado come si presenta oggi
Torniamo alla strada comunale che attraversa Poggio dall’ingresso della lottizzazione, superando il Rio S. Gerolamo sul ponte delle piscine e poi proseguendo verso l’Hydrocontrol e il cimitero di Capoterra, attualmente è dissestata in più punti; in particolare davanti alla pizzeria sono visibili ancora i tubi della fogna a cielo aperto che continuano ad essere accessibili a chiunque vi passi vicino, soprattutto adesso che la recinzione del cantiere è stata spostata.
Fognatura a cielo aperto nel piazzale d'ingresso a Poggio
Pozzetto da cui fuoriesce acqua
Ovviamente andrebbe risistemato l’asfalto nel tratto tra l’ingresso alla lottizzazione e la strada n. 24, poco oltre fino al ponte delle piscine, e nel tratto davanti all’Hydrocontrol, oltre alla necessità della messa in sicurezza, temporaneamente fino alla loro ricostruzione definitiva, dei due ponti sul Rio S. Gerolamo, quello delle piscine e quello dell’Hydrocontrol, ripristinati entrambi a due giorni dall’alluvione con materiali di riporto e mezzi della Protezione Civile e dell’esercito e sicuramente non del tutto “a norma”.

L'ingresso a Poggio dalla strada comunale S. Barbara

Ci auguriamo, quindi, che il sindaco con tutti i suoi assessori e i tecnici comunali si ricordino che questa strada, benché attraversi Poggio, è di competenza comunale e che, come interventi di “somma urgenza”, i cittadini si aspettano che dopo tre mesi e mezzo si possa vedere finalmente un minimo interessamento anche per Poggio dei Pini e non solo e soltanto promesse.

Sulla questione ponte in ferro aspettiamo ancora risposte precise e circostanziate dal Comune, così come aspettiamo di sapere quando inizierà la progettazione del ponte definitivo per Pauliara, la cui realizzazione è stata affidata al Comune. Speriamo che il Comune sia stato informato che il progetto di massima del ponte, esattamente nel punto dove dovrà essere costruito, esiste già, poiché la Cooperativa qualche anno fa aveva dato l’incarico dello studio ad un ingegnere. Per abbreviare i tempi forse sarebbe opportuno che i progettisti facessero conoscere al Comune l’esito dei loro studi.

Ovviamente, per non limitarci solo alla nostra comunità poggina, sarebbe auspicabile che il comune provvedesse almeno a mettere in sicurezza il ponte ubicato nella lottizzazione San Girolamo sull’omonimo fiume, è indispensabile la sistemazione di un’adeguata protezione con una spalletta o guard-rail attualmente ancora distrutto e sostituito dalle transenne, che ad ogni colpo di vento si rovesciano sulla carreggiata, costituendo un serio pericolo sia per pedoni sia per le macchine che vi transitano.

E che dire, infine, dello stato in cui versa la Via dei Genovesi, attualmente unica via d’ingresso a Pauliara? Oltre al fatto che la sede stradale ha una larghezza assolutamente inadeguata, quando piove si trasforma in un fiume quasi continuo da Poggio fino alle case del Rio S. Girolamo-le Case del Sole: vi si possono contare almeno tre corsi d’acqua che la attraversano perpendicolarmente, riversando sull’asfalto acqua e detriti, causando anche qui pericoli e fastidi sia per i numerosi passanti e per i ragazzi che aspettano l’autobus nell’unica fermata, sia per gli automobilisti.
Il lato di valle della Via dei Genovesi eroso dal fiume

Su questa strada percorsa da tutti i residenti e da chi, non residente, si deve recare agli impianti sportivi, servirebbe un intervento urgente di allargamento della carreggiata e di sistemazione del tratto in via di cedimento sul alto di valle, dove il fiume sta erodendo poco a poco l’asfalto. Vogliamo forse aspettare che succeda qualche incidente, più o meno grave, prima di porvi rimedio?

Aspettiamo fiduciosi le promesse e poi ci attrezzeremo per verificare tempi e modi degli interventi

Per finire vorrei ricordare che oggi si è svolta, organizzata dal GRUSAP – Gruppo Salvaguardia Ambientale Poggio dei Pini, una giornata di pulizia di tutta Poggio. Grazie ai volontari dell’Associazione e ad alcuni soci e residenti, sono state raccolte montagne di rifiuti di ogni genere: carta, plastiche, bottiglie, lattine, tubazioni spaccate, vasi trasportati dall’acqua, sedie, recipienti, scaldabagni rotti e tanto altro ancora. Non tutta Poggio è stata ripulita e sicuramente dovremo organizzare altre giornate per finire il lavoro.
Sarebbe anche utile se riuscissimo a liberare alcune aree anche dalle macerie, segnalo ad esempio la zona sportiva dove sarebbe necessario ripristinare recinzioni crollate e muretti.
Ma mi preme far notare, inoltre, che oggi è stato ripulito e sistemato finalmente il sentiero che attraversa la pineta lungo il lago, unica via di collegamento pedonale tra Pauliara ed il resto della lottizzazione, per il quale a poche settimane dall’alluvione era stata inoltrata dai residenti un’apposita richiesta alla cooperativa, soprattutto per l’eliminazione del fango che vi si era depositato. Abbiamo aspettato inutilmente tale intervento e adesso grazie ai ragazzi del GRUSAP finalmente quel sentiero è di nuovo percorribile abbastanza agevolmente.

Il sentiero lungo lago ripristinato

Speriamo solo che non diventi nuovamente una pista da motocross e che i cavalieri si tengano alla larga con i cavalli e i loro maleodoranti escrementi!!!

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