Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

giovedì 25 settembre 2008

Gruppo di acquisto energia elettrica

di Giacomo Cillocu

Ciao, vedo che il blog è stanco, e allora vorrei proporre da subito qui nel blog il primo esperimento di gruppo d'acquisto tra i residenti sul fronte dell'energia elettrica per le case e le famiglie, sarà una azione che dapprima non avrà nessuna interferenza con l'attuale cda che per il momento non si fa sentire ufficialmente sul fronte della cooperazione e sul fronte del risparmio energetico.

Chiedo a Giorgio e offro anche la mia collaborazione per uno spazio qui nel blog o con altro sito internet per pensare e progettare al fine di poter raccogliere le eventuali e si spera molte adesioni a questo primo gruppo d'acquisto che vedrà come tema la fornitura dell'energia elettrica, in pratica mettere a frutto la mia prima proposta che ho fatto alla cooperativa per quanto riguarda l'acquisto da un unico gestore che sarà il migliore offerente in relazione ad una richiesta unica.

La cooperazione penso che debba partire da queste inziative che ripeto andranno aldilà del rapporto con la cooperativa stessa.

immagine: mareadjrock

sabato 13 settembre 2008

Tabula rasa

di Giacomo Cillocu

Altra notizia molto importante e allarmante, al Poggio sono arrivati dei nuovi soci che hanno buttato giu diversi alberi nel proprio giardino, teniamo presente che la casa era gia costruita, parrebbe che a questi signori gli sia stato detto da parte di qualcuno in Cooperativa che i pini sono da tagliare in quanto sono pericolosi per gli incendi, (stronzata detta da qualche ignorante), gli olivastri e i lentischi sono ancor di più pericolosi in quanto ricchi di sostanze oleose, parrebbe che anche un ginepro sia stato buttato giu assieme a un leccio, stiamo parlando di alberi di età media di 40 anni che sono in qualche modo parte integrante del paesaggio.
Vorrei sapere se è possibile che ciò avvenga, se possono farlo anche se sono nel loro lotto, e se la cooperativa può avvallare certe situazioni, perchè mi sono informato è la situazione è contorta e va in un certo modo a sfavore di questi nuovi soci un pò barbari. chi sa qualcosa in proposito??
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Ciao a tutti, vi aggiorno con la notizia dei grandi pini abbattuti vicino alla residenza del Poggio lato Poggio dei pini, all'interno di un lotto dove già c'è una casa.
Sono stati segati circa 9 grandi pini d'aleppo di età di circa 35/40 anni, motivo: perchè davano fastidio gli aghi e perchè in un piccolo spazio si dovrà fare una piscina, l'area in questione è soggetta sicuramente ad un vincolo paesaggistico (legge Galasso) e probabilmente anche all'ulteriore vincolo dei 300 metri dal lago.
Ciò significa che qualunque alterazione del territorio (anche visiva) deve essere preventivamente autorizzata dagli Organi competenti (inquesto caso Corpo Forestale e Tutela del Paesaggio). Sono ammissibili senza autorizzazione solo i tagli colturali (potature). Aggiungo anche che tali alberi erano la casa di una nutrita colonia di tortore ( circa 20 ) e che erano ancora in periodo di cova, ora immaginate la scena con le tortore che stanno frugando tra i rami caduti. Diamo il benvenuto alla nuova socia che a quanto pare gli piace la parola "tabula rasa" che lei stessa avrebbe pronunciato, e che vorrebbe anche far tagliare alcune piante dei vicini. Ho gia personalmente incominciato la verifica di tutta la situazione informando gli organi competenti. Al Poggio servirebbe subito un chiaro regolamento per l'ambiente che metta a tacere certe persone che non hanno nessuna qualifica seria per pronunciarsi ma che hanno il dovere di seguire e far seguire il buon senso per prima cosa e le regole regionali e nazionali sulla tutela della natura.
Visto che il Poggio si chiama Poggio dei Pini e non Poggio de pioppi o delle querce, ci vorrebbe anche una maggior tutela verso queste magnifiche piante con un regolamento speciale che tuteli quelle esistenti che in questo periodo siccitoso sono tra le altre cose verdissime. Ho sentito anche che qualcuno vorrebbe anche cambiare il nome togliendo " Poggio dei Pini ", pitticcu su macchiori!!
Spero che il Poggio inteso come governo si pronunci ufficialmente, così come è sempre stato in passato e prenda le distanze sempre ufficialmente verso questa azione molto grave.
Ciao Giacomo
immagine: fabiux

venerdì 5 settembre 2008

Una concreta possibilità di risparmio energetico

Ricevo, da parte del Comitato per lo Sviluppo Sostenibile, una lettera inviata alla 
Cooperativa Poggio dei Pini che pubblico integralmente e che invito i lettori a commentare. Mi auguro personalmente che vi sia un seguito concreto, sia per il possibile risparmio economico, che per l'attivazione di una partecipazione che superi gli "steccati".

Al Presidente Coop. Poggio dei PiniDott. Giovanni Calvisi

Oggetto: R.A.S. - Bando pubblico impianti fotovoltaici.
Deliberazioni Giunta Regionale n° 21/37 del 08
/04/08 e n° 34/22 del 19/06/08.

Lo scrivente Comitato, avuta conoscenza del bando pubblico regionale che contempla l'erogazione di contributi a favore delle P.M.I. (non escluse le soc. Cooperative) auspica che la nostra Cooperativa presenti la domanda per beneficiare di tale opportunità.Il Comitato fa presente che la nostra Cooperativa consuma annualmente quasi 100.000 euro di corrente elettrica, e quindi ha rimarcato interesse a beneficiare di tale contributo a cui si somma quello aggiuntivo derivante dal "conto energia".
Tutto ciò nell'ottica di attivare un circuito virtuoso volto al contenimento dei costi di esercizio. Si allega copia della domanda da compilare e presenta
re da cui risultano anche gli allegati che andranno presentati sia per via telematica che in forma cartacea entro e non oltre il 18-09-2008.
Lo scrivente auspica che l'opportunità offerta dal bando regionale venga colta ed offre la propria fattiva collaborazione per tutti gli adempimenti eventualmente utili al fine di giungere al perfezionamento della domanda e del proseguo dell'iter burocratico.
Si fa presente che le spese vive per l'inoltro della domanda sono irrisori
e, mentre il successivo perfezionamento della pratica potrà comportare una spesa massima inferiore a 1.000 euro, ogni onere compreso.

Poggio dei Pini, 05-09-2008
Cordiali saluti
immagine: Trebosc

giovedì 4 settembre 2008

Un anno dopo: parliamo di piscine

di Giacomo Cillocu
Ciao a tutti, oggi 03 settembre ho partecipato a una riunione in cooperativa assieme ad un gruppo di persone ( circa 10 ), in sintesi l'oggetto della riunione erano le piscine del Poggio, voglio scrivere questo in quanto ritengo utile che tutti sappiano quanto succede perchè personalmente sono dell'idea che la Cooperazione deve partire da un coinvolgimento generale e quindi anche da una giusta e puntuale informazione, intanto dico grazie sia al Presidente Calvisi che ha palesemente dato un chiaro e costruttivo segno di apertura che al Poggio si è verificato soltanto alcune volte, sia al neo Consigliere Luca Madeddu organizzatore di questo si spera fortunato incontro, hanno partecipato tra gli altri anche il neo consigliere Emanuele Levanti e il Parroco di Poggio Don Alessandro il tutto per dare ancora più spinta e partecipazione a questa mini nuova impresa.
Le piscine hanno come tutti sappiamo diversi problemi ( anche rilevanti) di natura tecnica e burocratica che comunque sono da quantificare ancora con una corretta e approfondita analisi che verrà svolta nel prossimo periodo.
Si vorrebbe come prima cosa percorrere la strada della gestione " social popolare " integrata da un ufficioso sistema consortile che coinvolga tutte le realtà del Poggio, ricordo anche che la gestione sociale è quella che ha permesso di gestire la piscina per 25 anni con sufficienza e con poche spese garantendo però un servizio ai soci tutto sommato egregio e continuativo.
C'è da dire anche che le alternative reali sono di fatto 3, la prima è quella appena scritta, la seconda è quella di darla ad una società che la gestisca, la terza che è quella a cui tutti non sono stati d'accordo è quella di venderla , tuttavia rimane aperta qualora ci fossero problemi insormontabili e sopratutto mancanza di adesione e di collaborazione.
Il gruppo ha mostrato la voglia e l'orientamento di percorrere la prima, tuttavia se non si dovesse avere un risultato positivo questa strada si sceglierebbero le altre 2 e per ultima quella di venderla per motivi di forza maggiore.
Il clima giusto dovrebbe essere quello degli inizi del Poggio e cioè di quando si è costruita la piscina, circa 30 anni fa, con una forte collaborazione da parte di moltissimi soci.
La cosa più importante è capire da subito che la vera forza è nella partecipazione di tutti, anche perchè da qui ad arrivare alla vendita ( che poi sarebbe svendita) ci passerebbe poco tempo.
In sintesi si è ipotizzato una sorta di progetto finanziato a fondo perduto, dove una volta stabilite le spese minime si passerà ad una vera e propria raccolta di fondi tra i soci e probabilmente in più con un mini programma di sponsorizzazioni.
Aggiungo, concludo ed esprimo la mia opinione personale nonchè di altri, la mia posizione è quella di voler appunto procedere a una gestione gia collaudata ( la vecchia strada ) ovvero appunto quella della gestione sociale che anche dal punto di vista economico è la più sicura in tutti i sensi, la ricordo in breve, negli anni passati la Cooperativa aveva n. 2 bagnini stagionali ( generalmente figli di soci )che gestivano la piscina per tutta l'estate, la biglietteria e i suoi incassi andavano alla Cooperativa, la gestione e la manutenzione pure, l'accesso alle piscine era consentito ai soci, famiglie, amici e ospiti, le guardie ogni tanto passavano e garantivano anche il controllo.

Per ora è tutto

Ciao Giacomo
immagine: Cristina MR

lunedì 1 settembre 2008

Gli ovvi motivi della bocciatura della variante

di Franco Magi

Anche se inspiegabilmente ed irritualmente anonimi, gli estensori dell'ultimo autorevole ed imparziale "NOTIZIARIO" hanno comunicato ai Soci che avrebbero voluto "dare ampie e dettagliate spiegazioni sui motivi che hanno portato la Regione a sospendere l'iter di approvazione della variante (...)", attendendo "di conoscerne le motivazioni prima di esprimere qualsiasi giudizio in merito".

Poiché desidero facilitare ed agevolare il loro "sincerissimo e spontaneo" desiderio di dare spiegazioni ai Soci, ritengo opportuno pubblicare le motivazioni ufficiali del diniego formulato dalla Regione Autonoma della Sardegna ed ottenuto dallo scrivente a seguito di una banalissima istanza di accesso agli atti amministrativi (che chiunque può presentare) senza che nessuno opponga inverosimili, simpatiche e fantascientifiche teorie sulla applicazione della privacy.

Anche perché le spiegazioni dovranno essere esaustive e pertinenti, posto che per la elaborazione di questa variante sono state impegnate risorse della collettività.

Tralasciando gli aspetti di merito della variante, i quali essi stessi giustificavano (come di fatto è accaduto!) una bocciatura a priori della stessa da parte dei Soci (urbanizzazione delle pinete storiche, dei beni identitari, aumento abnorme del numero di abitanti, mancata consultazione etc.), ciò che mi ha sorpreso è la inadeguatezza degli attuali amministratori sotto il profilo amministrativo e la loro palese inesperienza e difficoltà ad interpretare norme di legge che per la stragrande maggioranza di noi assumono i contorni dell'ovvietà: quasi che anche le cose più elementari assumessero per loro difficoltà titaniche.

Ma vediamo analiticamente i principali motivi del diniego espresso dalla Regione (scarica cliccando qui pagina1 - pagina2):

La RAS ha sostenuto che:
  • l'intervento non è ammissibile alla procedura di intesa in quanto ai sensi delle norme del PPR la variante ad un piano di lottizzazione non è prevista nel regime transitorio";

  • che tale intervento non rientra nella fattispecie delle zone C intercluse né contigue con il tessuto abitato limitrofe al Comune o alle frazioni;

  • che l'intervento modifica sostanzialmente lo stato dei luoghi e la configurazione dell'assetto urbanistico;

La stessa RAS ha inoltre soggiunto che l'intervento "potrà eventualmente essere proposto in fase di adeguamento del PUC al PPR".

Appare superfluo ricordare in questa sede che il PUC a Capoterra è atteso da oltre 40 anni, e che il fatto che l'intervento possa essere eventualmente proposto, non significa affatto che automaticamente debba essere approvato. Infatti, da umile Consigliere comunale - pur non essendo un urbanista - né un conoscitore del diritto come gli attuali amministratori, ho rilevato che perfino dal punto di vista tecnico la variante è zeppa di errori: ad una approvazione tecnica ostano infatti numerosissimi motivi, quali ad esempio:

  • il mancato rispetto della legge 353/2000, infatti le previste volumetrie prospicienti l'Hydrocontrol e quelle contigue alla scuola elementare (Sa Birdiera) non potranno essere approvate in quanto tali aree sono state percorse recentemente da incendio "le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni";

  • non potrà essere approvata la realizzazione di nuove volumetrie su aree poste a meno di 150 metri dal Rio San Gerolamo (fiume censito nel demanio idrico regionale);

  • anche i lotti proposti in aderenza ai beni identitari non rispettano il Piano Paesaggistico Regionale.

La semplice lettura delle motivazioni dimostra chiaramente che la Regione non ha dovuto neppure valutare nel merito la variante, in quanto la ha direttamente dichiarata inammissibile. Ed ancora: adeguare il PUC al PPR significa disciplinare l'assetto urbanistico dell'intero territorio comunale. Significa dunque partire dalla attuale popolazione residente, ipotizzare una crescita compatibile nell'arco del prossimo decennio e distribuire in modo ragionato ed omogeneo la volumetria residenziale ed i servizi. La verità è che l'aumento abnorme del numero di abitanti previsto dal Consiglio di Amministrazione non potrà, a mio modesto giudizio, trovare accoglimento in sede di adeguamento del PUC al PPR, sempre ammettendo che i tempi storicamente lunghi dell'urbanistica a Capoterra si riducano improvvisamente!

Ma senza continuare a discutere di norme di legge, di sentenze, di atti e di pronunce, come taluni nell'ultimo anno hanno fatto a sproposito, noi dobbiamo interrogarci sul nostro futuro utilizzando la ritrovata verità ed il buon senso.

Ed il buon senso ci dice che la vera risorsa del Poggio non sono i metri cubi, ma il verde che ci circonda. Uno sviluppo urbanistico del Poggio è ammissibile, purché sia meno faraonico e non incida sulle aree di pregio e sui beni identitari, ma soprattutto sia concordato con gli abitanti e non imposto con arroganza dall'alto. La verità ci dice inoltre che i fallimenti, le liquidazioni coatte, gli sciami di speculatori erano solo diversivi (peraltro di cattivo gusto!) per cercare di nascondere il vero fallimento, che invero è nella gestione della cosa collettiva da parte degli attuali amministratori.

L'interrogativo che resta nelle coscienze di molti, dopo la presentazione di una variante irricevibile normativamente, irrealizzabile urbanisticamente e sbagliata politicamente è: chi e perché ha speso i soldi?

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