Si lo so alle elezioni comunali manca ancora un mese ed io ho già decretato il nome del nuovo sindaco.
Il fatto è che la situazione è così chiara che non bisogna essere indovini per capire cosa succederà. Così come, a mio avviso, era ovvia la previsione che avevo fatto qualche settimana fa sulla bocciatura, da parte del Movimento Cinque Stelle, della lista di candidati capoterresi capitanata da Montis.
Infatti è andata proprio cosi'. Perchè? La versione propinata dai mancati pentastellati si affida al solito vittimismo: "colpa dei dissidi interni". In realtà la litigiosità rappresenta quasi una costante nell'attività di questo movimento che fa della "destrutturazione organizzativa" uno dei suoi punti cardine (a mio avviso un grave errore).
Potrei portare decine di esempi, ma basterebbe leggere questo recente articolo sulla situazione di Quartu S. Elena per capire che, la presenza di dissidi non impedisce affatto la creazione di una lista ufficiale targata Movimento Cinque Stelle.
Oh attenzione, non che negli altri partiti non si litighi. Conosciamo bene, tanto per restare nell'ambito capoterrese, le incredibili diatribe del PD, del PSI (ebbene si, esiste ancora) e di SEL, peraltro tutte basate su giochi di potere e poltrone.
I veri motivi vanno quindi ricercati da altre parti. A mio avviso un elemento chiave è il mancato coinvolgimento degli iscritti del comune di Capoterra nella scelta dei candidati. Chi manovra dietro la lista Montis afferma che Capoterra sarebbe un paese troppo piccolo per giustificare questo modus operandi. Curioso come Capoterra venga talvolta considerata "una città di 25 mila abitanti", oppure "paesino piccino picciò" a seconda delle convenienze. E la famosa "democrazia partecipata" del Movimento? Vale solo per qualche dettaglio e non per la scelta dei candidati? Bisogna essere dei seri free climbers per arrampicarsi sugli specchi con considerazioni simili.
Credo che anche la pressione mediatica sul candidato Montis e sui suoi muscoli abbia fatto insorgere nello staff del Movimento il sospetto di una proposta che fosse priva di contenuti politici concreti e si basasse invece, su immagini e slogan più adatti al rotocalco di un salone di parrucchiera che a una azione di rinnovamento politico di un grosso centro urbano.
Ad ogni modo è arrivato il bollino rosso. Capoterra non avrà alcuna lista del Movimento Cinque Stelle. La lista capitanata da Montis sarà una lista civica con nome e simbolo che richiama quello del Movimento fondato da Grillo e Casaleggio, con l'evidente obiettivo di intercettare il voto di qualche elettore disinformato.
Quali sono gli effetti della mancata presenza del Movimento 5 Stelle alle elezioni comunali di Capoterra? Secondo me disastrosi. Alle elezioni politiche di due anni fa M5S era stato il primo partito nel nostro comune facendo registrare il 35% dei consensi. Ovviamente questo risultato non sarebbe stato replicabile alle elezioni comunali. La presenza di un forte voto di scambio, di legami familiari che da decenni monopolizzano la vita politica del comune e anche la scarsa popolarità che avrebbe avuto un outsider proveniente da una lista pentastellata avrebbero impedito di raggiungere quel risultato e di conquistare il comune. A Capoterra, grazie a Dio, non tutti si vendono il voto e molti hanno memoria delle numerose defaillances dell'attuale amministrazione comunale (milioni di euro derubati da Gema, Abbanoa, CACIP, strade colabrodo, tasse altissime, favoritismi etc.).Secondo me M5S avrebbe potuto ottenere il 15% piazzando due rappresentanti nel consiglio comunale. In minoranza certo, ma volete mettere la differenza tra l'accesso alla documentazione direttamente dalla "stanza dei bottoni", la possibilità di incidere sulle votazioni controverse, rispetto a qualche manifestazione di protesta (pur utile) fuori dalla porta del Consiglio?
Chi ha provocato questo disastro ha sulla sua testa enormi responsabilità.e dovrebbe pensare seriamente a cercarsi un lavoro e dedicarsi ad altro. E' vero che, ognuno di noi, volendo cambiare le sorti di questo paese cosi' ancorato al passato, potrebbe creare una propria lista e candidarsi, ma il treno che stava passando, quello del Movimento 5 Stelle, era ben diverso dalla Lista Puddu o Licheri. Il gran lavoro effettuato dai pentastellati a livello nazionale avrebbe potuto portare i suoi frutti anche a Capoterra. Non sarà così.
Eliminato il possibile scossone provocato dalla presenza di una lista a cinque stelle, lo scenario politico comunale diventa di una semplicità disarmante. Il blocco di centro destra è privo di una figura forte che possa contrastare lo strapotere di avversari che, governando il paese da 15 anni, hanno intrecciato una poderosa ragnatela di clientele. .
Cinque anni fa questo ruolo è stato svolto da Lucia Baire, ma questa volta i candidati di quell'area politica non sono assolutamente all'altezza.
Per la coalizione cosiddetta di "centro sinistra" (ma in realtà di sinistra non ce n'è nemmeno l'ombra) si prospetta, pertanto, una vittoria facile facile. Non è un caso che il Psd'Az, noto per passare allegramente da uno schieramento all'altro, questa volta si schieri con il centro sinistra.
Avremo quindi un secondo mandato per Francesco Dessi. Auguri.
La speranza è che, perlomeno nella scelta dei candidati, possa emergere "il meglio del peggio" e che, toccando ferro, nella prossima legislatura si facciamo meno errori rispetto a quanto avvenuto in passato.
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