Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

sabato 25 dicembre 2010

Torre delle Stelle vs. Poggio dei Pini - le novità un anno dopo


Gentilissimo sig. Plazzotta,

come ricorderà ci eravamo conosciuti “telematicamente” circa un anno fa.

Ora le scriviamo di nuovo, dopo aver letto gli ultimi articoli del suo ottimo blog. Lo facciamo per due motivi: il primo è per aggiornarvi su vicende di Torre delle Stelle che ci paiono significative anche per la vostra realtà e che in questi giorni hanno visto una svolta “storica”.

Il secondo è per “confortarla” sul fatto che l’esistenza, a Poggio dei Pini, di “cattive abitudini” e di pratiche non proprio di cristallina trasparenza di cui abbiamo letto, non è un’ esclusiva della vostra località: le vediamo in azione, con modalità molto simili, anche a Torre delle Stelle. In particolare è sorprendente la comunanza in tema di disinformazione sfacciata e pervicace, finalizzata a difendere,interessi (molto) particolari, che essendo in rotta di collisione con quelli della comunità hanno necessità di essere mascherati o nascosti.

Con l’aggravante che se a Poggio dei Pini la Cooperativa, regolarmente costituita secondo la legge, esiste, a Torre delle Stelle, vista la mancanza di parti comuni in comproprietà tra i proprietari, il “condominio” la cui esistenza viene posta alla base di questo apparato, neppure esiste e la località è pubblica al 100% (tranne ovviamente i lotti dei privati).

Torniamo al primo motivo: un anno fa, eravamo intervenuti su questo spazio web evidenziando come il Comune di Capoterra avesse ben precisi obblighi di gestione delle opere di urbanizzazione primaria (strade, acquedotto, parcheggi, illuminazione pubblica) della vostra lottizzazione, che per legge devono essere trasferite al Comune entro 10 anni dalla stipula della convenzione di lottizzazione (art. 28, comma V della legge 1150 del 1942). La gestione di quelle infrastrutture, come abbiamo letto nell’articolo prima menzionato, costituisce invece, a tutt’ora una pesante palla al piede per il funzionamento della vostra Cooperativa.

Per l’adempimento degli stessi obblighi verso Torre delle Stelle da parte del Comune di Maracalagonis, dopo anni di richieste vane in tal senso, un gruppo di proprietari, sotto il coordinamenteo della Nuova Associazione Torre delle Stelle, era ricorso al TAR. Nel novembre dell’anno scorso era arrivata, nell’ambito di quel ricorso, un’ordinanza del Tribunale Amministrativo (402/2009) che imponeva al Comune di farsi carico del funzionamento e della manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e della rete idrica.

La lungamente attesa svolta è arrivata i giorni scorsi, quando il Comune, ottemperando agli obblighi di legge ribaditi dalla suddetta ordinanza ha formalizzato con 4 delibere di Giunta, la presa in carico di strade, rete idrica, parcheggi e illuminazione pubblica (già presa in carico, quest’ultima, a partire dal 1995) segnando così un passaggio “storico” per Torre delle Stelle e sanando una situazione che penalizzava la comunità sotto vari aspetti. Vediamoli:

  1. Nonostante il versamento dell’ ICI all’aliquota quasi massima (6.7 per mille), che frutta ogni anno incassi di circa 1 milione di Euro al Comune di Maracalagonis (molto più di quanto Capoterra incassi da Poggio dei Pini), i servizi e la gestione delle infrastrutture (esattamente per finanziare i quali l’ ICI è finalizzata) venivano omessi dall’Amministrazione comunale e i proprietari dovevano versare una sorta di seconda “ICI” (il cosidetto condominio, che in realtà non esiste mancando le proprietà comuni che per definizione formano un condominio). Si trattava di una plateale violazione del patto di cittadinanza, il quale prevede che al pagamento di un’imposta corrisponda l’erogazione di un servizio.

  2. L’apparato privato finanziato con questa “seconda ICI”, palesemente illegittima, non era ovviamente in grado di garantire un livello di gestione di infrastrutture pubbliche primarie adeguato e conforme alle norme di legge. Inoltre, i costi di interventi “usa e getta” senza fine, nel corso degli anni ha di gran lunga soppiantato quelli che si sarebbero affrontati per porre un rimedio definitivo (pensiamo, per esempio, alla mancata, finora, pavimentazione ecologica delle strade, che una volta completata azzera praticamente i costi della manutenzione; nell’arco di due decenni solo per la manutenzione è stato “buttato” qualche milione di Euro che avrebbe permesso la copertura di tutto l’asse viario principale)

  3. L’illegittimità della situazione ha tagliato fuori per oltre 30 anni tutte le infrastrutture pubbliche di Torre delle Stelle dal circuito dei finanziamenti pubblici (regionali, comunitari, ecc) di cui al contrario hanno beneficiato quasi tutti i centri costieri della Sardegna, impedendo l’adeguamento e l’ammodernamento delle infrastrutture primarie e perciò causando un’arretratezza oramai insostenibile. Con la formalizzazione della presa in carico e il ripristino della legalità amministrativa, strade e rete idrica rientreranno nell’ambito della programmazione regionale, con l’accesso agli indispensabili finanziamenti (pensiamo soprattutto alla fatiscente rete idrica, che potrà usufruire dei finanziamenti dell’Autorità d’ Ambito per l’indifferibile adeguamento)

  4. Il comprensorio, nell’ambito di questa mancata gestione dell’Amministrazione comunale, ha visto crescere un degrado legato a numerosi interventi abusivi, compiuti in aree e infrastrutture pubbliche (e questo aspetto segna un primato per Torre delle Stelle, visto che di solito gli abusi riguardano terreni privati), tanto più gravi e inaccettabili considerato che il contesto ambientale-paesaggistico di pregio aveva determinato sin dal 1969 l’apposizione del vincolo paesaggistico in tutta l’area di Torre delle Stelle. Ricordiamo ad esempio, la recente realizzazione di uno scarico abusivo conferente direttamente sull’arenile di Genn’e Mari che ha prodotto gravi conseguenze per lo sversamento di fango e il dissesto della spiaggia; estese gettate di cemento lungo le strade comunali per il quale il Comune di Maracalagonis ha emesso un’ordinanza di sospensione dei lavori dopo aver accertato che le opere realizzate sono da considerarsi completamente abusive; la devastazione della macchia mediterranea lungo l’alveo del rio Gavoi nei pressi della spiaggia di Cannesisa.E altro ancora.

  5. L’insorgere di tensioni sociali legate alla privatizzazione di fatto di beni primari come l’acqua, che hanno portato ai gravi fatti di violenza del 4 agosto scorso, per i quali è in corso un procedimento penale per lesioni a carico di una persona.

  6. Lo svilupparsi, negli anni, di un macroscopico conflitto di interessi in capo a chi gestisce il c.d. condominio: poiché quella posizione garantisce un cospicuo compenso monetario ed altri vantaggi, si è assistito sempre più chiaramente, ad un utilizzo dei soldi versati dai proprietari per impedire che l’assunzione degli obblighi di gestione e manutenzione in capo al Comune, facesse venir meno la necessità del c.d. condominio e quindi dei vantaggi che esso garantisce a chi lo gestisce. A costo di andare pesantemente e assurdamente contro gli interessi della comunità.

Ecco che allora ingentissime somme di denaro (diverse decine di migliaia di Euro all’anno) sono finite in cause legali contro il Comune nel tentativo di impedire (sic!) la pavimentazione ecologica (in materiale lapideo) delle strade sterrate, che attualmente non lasciano alternativa tra fango e polvere (opposizione totalmente infondata e infatti fallita,i lavori dovrebbero iniziare a giorni). Oppure, in surreali, grotteschi ricorsi al TAR contro il ripristino urgente delle strade effettuato dal Comune in seguito al nubifragio del 10 ottobre 2010 (intervento di protezione civile in seguito a calamità naturale) e contro una delibera comunale che affida la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale comunale ad una ditta (sì, per quanto possa sembrare uno scherzo, si chiede davvero al TAR di tenere a carico dei proprietari i costi di stretta spettanza comunale e di tenere lontano il Comune anche in caso di calamità naturali!). Tutto ciò, incredibilmente, all’insaputa di coloro i cui soldi vengono usati per pagare le parcelle agli avvocati, ossia i proprietari di immobili di Torre delle Stelle che mai si immaginerebbero che i soldi da loro versati vengono usati per andare clamorosamente contro i loro interessi. È come se il presidente della vostra Cooperativa, all'insaputa dei soci, avesse citato al TAR il Comune di Capoterra per interventi di ripristino urgente della viabilità di Poggio dei Pini dopo l'alluvione dell'ottobre 2008. Poiché ci rendiamo conto della inverosimiglianza di quanto riferiamo, invitiamo chi volesse avere riscontri documentali a visitare il nostro sito, in particolare questo link

http://torredellestelle.blog.tiscali.it/2010/11/24/un-ricorso-al-tar-contro-il-ripristino-urgente-delle-strade/

Ricordiamo come nel 2007, nell’ambito della mancata gestione delle opere di urbanizzazione primarie da parte del Comune di Maracalagonis, un esposto di un gruppo di residenti ha portato ad un’ordinanza del GUP di imputazione coatta per il sindaco in carica in quel periodo con l’ipotesi di reato prevista dall’art. 328 C.P. (omissione d’atti d’ufficio).

La presa in carico di Torre delle Stelle da parte del Comune di Maracalagonis rappresenta dunque un’ottima notizia per tutta la comunità e apre una nuova stagione per Torre delle Stelle, dove, ripristinati i fondamentali amministrativi e abbandonati definitivamente il vivere alla giornata e la precarietà del passato, si potrà programmare e investire per il futuro, adeguando le infrastrutture primarie (rete idrica in primis, attualmente fatiscente) e avviando una gestione del territorio basata sulla partecipazione e il coinvolgimento della comunità, finalmente rispettosa dei luoghi e consona al pregio ambientale del comprensorio.

La salutiamo cordialmente e auguriamo buone feste e un felice anno nuovo a lei e a tutta la comunità di Poggio dei Pini.

Francesco Iurato
Nuova Associazione Torre delle Stelle
www.torredellestelle.blog.tiscali.it
ass.torredellestelle@gmail.com

lunedì 20 dicembre 2010

Da Poggio con furore

In relazione a una riunione organizzata dalla fazione legata ad alcuni vecchi manovratori di Poggio dei Pini (e sottolineo alcuni), ho ricevuto tre messaggi che gli autori mi hanno chiesto di pubblicare espressamente su questo blog.

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Caro Giorgio, scrivo a te, nel tuo blog e non nel forum della Cooperativa, perché trovo questo "posto" virtuale più accogliente e rassicurante. Sono appena uscito, prima della fine, dall'incontro organizzato dagli oppositori (perché di questo si tratta) all'attuale CdA. Sono dovuto andare via per il profondo disagio che ho avvertito in questo incontro tra "vicini di casa". Ho assistito a scene di violenza verbale tali da farmi ritenere che sia il caso di fermarci subito prima che sia troppo tardi
Ricordo bene cosa dissi all'Assemblea in occasione dell'aumento delle quote annuali. L'aumento poteva essere anche doppio e il rientro poteva essere "spalmato" su 5 anni se questo fosse servito a salvare ogni posto di lavoro. Ma ricordo bene anche la reazione dei vostri "oppositori" che si stracciarono le vesti urlando contro voi affamatori perché aumentavate le quote. Quegli stessi che si sentivano troppo poveri per pagare qualche decina di euro in più, e oggi si strappavano le vesti urlando contro gli amministratori. Quelli stessi che hanno impedito a Manuele di spiegare e a Giuseppe addirittura di parlare. Oggi si trattava di un incontro per parlarsi addosso, per dirsi tra persone che la pensano allo stesso modo quello che, per chi lo dice, è diventata ormai una verità assoluta e indiscutibile. Ci può stare. Era una riunione privata tra sostenitori dei precedenti amministratori della Cooperativa che, ovviamente, non potevano tollerare interventi di chi oggi amministra al posto loro. Ma ciò che mi ha colpito è stata la violenza. Fuori dalle righe. Fuori contesto. Fuori controllo.
Cosa volevano fare? C'era un tipo che si agitava come un matto, che si alzava, inveiva e urlava contro Giuseppe. Altri che continuavano ad urlare ad ogni affermazione o spiegazione. Ma allora perché erano stati invitati gli amministratori. Per esacerbare gli animi. Per far capire a qualche fuori di testa (e li dentro purtroppo ne ho visto) che quelli erano i nostri "vicini di casa" da colpire. Questa è follia. Chi ha organizzato questo ha la responsabilità morale di ciò che accadrà.
Era troppo per me e sono andato via.
Mentre uscivo dall'incontro un mio "vicino di casa", già consulente a pagamento della precedente amministrazione, ha pensato bene di apostrofarmi perché io stavo con "quei pezzi di merda là", gli amministratori ovviamente. Ma perché? Quale è la mia colpa? Di non stare con chi ha posto le premesse per quello che accade oggi? No, non sto con loro! Li trovo ipocriti e immorali. Ieri erano troppo poveri per pagare l'aumento, l'altro ieri pagavano consulenti esterni a go go, e oggi speculano sulla pelle di chi ha perso il posto di lavoro.
E' uno schifo. Ed esprimo il mio biasimo per tutti quelli che continueranno ad alimentare questo clima... chissà magari fra un po' andranno anche in giro a spaccare le vetrine di tutti gli amici di "quei pezzi di merda".
A proposito, lo sciacallaggio nei confronti di chi ha perso il posto di lavoro per cercare consenso e ritornare sulla "seggiolina" della Poggio dei Pini è stato veramente vomitevole.

Roberto Trudu

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Ciao Giorgio,

Oggi si è svolta l’assemblea richiesta da una parte di Soci e alla quale mi sono ritenuto invitato perché ho trovato, nella posta, l’invito “A TUTTI I SOCI DELLA COOPERATIVA”. Quindi quel TUTTI mi ha persuaso che potessi partecipare e, verificandosi l’opportunità, anche esprimere le proprie idee sugli argomenti di discussione.

Uno dei promotori, il Dott. M.Anedda ha svolta una dotta relazione sulla situazione economico-finanziaria. Essendo io a digiuno di competenze contabili specifiche mi sono astenuto dall’intervenire su quanto esposto. La relazione terminava con un sunto che potrebbe essere questo (almeno per ciò che sono riuscito a comprendere): la situazione economico-finanziaria NON appare preoccupante. PERO’ … Ecco quest’ultima affermazione mi ha permesso di formulare questa domanda: “non avendo più, come tutti sanno, lotti da vendere per coprire le spese, in quale maniera dobbiamo operare per recuperare risorse con cui realizzare INVESTIMENTI soprattutto avuto riguardo a quel PERO’ sottinteso come io l’ho percepito” ? Solo INVESTIMENTI perché la relazione spiegava che le entrate per quote ordinarie coprivano le spese correnti ordinarie inclusi gli ammortamenti. La risposta mi ha molto tranquillizzato perché dalla lettura del foglio di invito ho letto al punto 1) Situazione economico-finanziaria della società (presupposto DALL’AUMENTO DELLE QUOTE SOCIALI E DI ALCUNE SCELTE DOLOROSE DEL CONSIGLIO).

Nel corso della discussione su questo punto un intervento mi ha sommamente fatto riflettere. E’ stato detto che la Società con l’attuazione dell’attività di cessione dei RELIQUATI (azione programmata dal precedente CdA e abbandonata dall’attuale CDA) si sarebbero reperiti ricavi per circa 300.000 €. Questo tesoretto avrebbe messo in sicurezza la Società (che non è stata, non è e non sarà in pericolo vista la sua fortunata condizione economica, come affermato dal relatore Dott. Anedda assolutamente competente). La riflessione che è sorta in me sul caso RELIQUATI deriva dalla constatazione (chiunque potrà rendersene conto andando a verificare le carte) che in molti casi non di RELIQUATI si trattava bensì di importanti estensioni di terreni confinanti con altri di proprietà di fortunati Soci. Ho visto, in definitiva, che qualche Socio, a vil prezzo, avrebbe potuto acquisire terre a lui confinanti ANCHE DI MIA PROPRIETA’ (in quanto partecipe della Società). Su questi terreni fra dieci, venti , trenta anni, il legittimo proprietario confinante che l’avesse acquistato a vil prezzo, avrebbe poi potuto EVENTUALMENTE costruire un’altra casa che avrebbe potuto fruttargli un gruzzoletto. Oppure rivenderlo ricavando anche una sommetta poiché con il tempo avrebbe assunto la condizione di fabbricabilità.

Ora io intendevo esprimere all’Assemblea di SOCI DELLA COOPERATIVA questo concetto soprattutto in quanto il moderatore (Dott. Anedda) aveva consentito al precedente oratore di fare un’affermazione non corretta. Oltretutto fuori tema rispetto al punto in discussione. Un gruppo di Soci schierati in prima, seconda e terza fila (soprattutto) non ha gradito che si ricordassero verità differenti (le mie) ed ha preso a rumoreggiare sconsideratamente a causa della palese difficoltà a volersi sentire riferire cose non gradite. Che io so essere vere ma anche loro lo sanno.

Altrettanta gazzarra, ma anche con più veemenza è capitato quando altri, al di fuori della cerchia dei facinorosi, hanno cercato di fornire spiegazioni sulle decisioni dell’attuale CdA secondo una logica pragmatica ed hanno cercato di fornire motivazioni obiettive sulle decisioni assunte dal CdA in ordine ad aspetti gestionali (esempio Ufficio Tecnico).

A questo punto ho capito di trovarmi NON in un’assemblea di TUTTI I SOCI DELLA COOPERATIVA – come è scritto nel volantino di invito – ma in quella di una PARTE DI SOCI e specificatamente di quella che discende dai comportamenti voluti e perseguiti dal precedente CdA di cui cito solo due strani episodi.

Nell’imminenza delle ultime elezioni il precedente CdA (credo due giorni prima della sua scadenza) ha concesso in locazione a un’imprenditore, per un prezzo mortificante (per la proprietà) un locale sociale. E’ possibile pubblicare questo contratto ?

Su richiesta scritta di 180 Soci era stato chiesto al precedente CdA l’accesso agli atti (verbali del CdA). Si rammenta infatti che alle richieste “semplici” fatte da singoli Soci era stato negato l’accesso. Ebbene finalmente (con la costante presenza molto vigile di un Consigliere) al sottoscritto ed al Geom G.F. Vacca (delegati dai 180 firmatari) era stato concesso di sfogliare i verbali solo che su quello che a noi interessava specificatamente conoscere erano presenti degli ….OMISSIS.

Ricordo anche i rifiuti ripetutamente frapposti dal precedente CdA all’uso della sala che oggi ospita l’attuale riunione. Ecco un diverso modo di rapportarsi ai Soci.

Ricordo anche un episodio ancora più grave: un certo Consigliere ed anche Amministratore aveva ritenuto opportuno occultare (letteralmente facendole custodire al di fuori degli uffici Sociali) alcune carte (rivelatesi poi di scarsa rilevanza e immeritevoli di occultamento) e tuttavia carte protocollate con ciò sottraendole alla conoscenza dell’intero CdA. Di questo episodio mi ero molto lamentato ma soprattutto avevo valutato la pocchezza dei contenuti di quelle carte su cui, altri, invece vedevano un grande progetto.

Oggi leggo i verbali comodamente da casa mia aprendo il PC sul portale (ottimo) della Società Cooperativa Poggio dei Pini di cui sono Socio.

Termino affermando senza tema di essere smentito che ho prestato la mia opera in qualità di componente del Collegio dei Sindaci, di Consigliere (ho redatto innumerevoli verbali) il tutto SEMPRE A TITOLO VERAMENTE GRATUITO E COME ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO. E credo anche di aver scoperchiato qualche altarino che ha consentito alla Società di stipulare qualche contratto a condizioni più vantaggiose per la Cooperativa e ciò nonostante qualche velato bastian contrario interno alla Società. Si dice che qualcuno avebbe offerto GRATUITAMENTE la propria opera ma poi, si dice che abbia presentato fattura ed anche lettera di legale chiedendo un compenso che avrebbe dovuto essere VOLONTARIATO.

Ecco brevi riflessioni che ho maturato dopo aver abbandonato, alle 18,30 quell’assemblea che non era DI TUTTI I SOCI DELLA COOPERATIVA ma di una SOLA PARTE DI ESSI.

E questo in aperto contrasto con la civile discussione sviluppatasi nella precedente riunione di Soci del 12/12.

Giampaolo Lai

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Sono socia della Cooperativa da 5 anni esatti e residente da 1; da un anno circa seguo da vicino le vicende della nostra Comunità e del Consiglio di Amministrazione che abbiamo votato.
Ho osservato e ascoltato, partecipando ad alcune riunioni periodiche e leggendo gli articoli del forum, i comportamenti e i discorsi di alcuni soci e sono rimasta più volte esterrefatta e senza parole.
Pensavo di vivere in una Comunità di soci legati tutti dagli stessi principi etici, così come previsto e riportato nel nostro statuto in cui si dice per l’appunto: che possono acquisire la qualifica di socio le persone che rispondono ai seguenti requisiti: ottima condotta morale e civile, buona educazione, cultura, lealtà e serietà, senso di solidarietà, riservatezza, tolleranza, spirito di collaborazione e di adattamento “ (Statuto Cooperativa art. 4 S “soci”).
Evidentemente le mie erano solo false illusioni e speranze, da una parte l’organo amministrativo lavora per la Cooperativa (e quindi per i soci, che tra l’altro l’hanno eletto) e dall’altra un gruppo di “faziosi” lotta contro, schermandosi dietro mogli, generi, amici etc…onde evitare di agire in prima persona: organizza riunioni nascoste e convoca assemblee parallele pianificando le azioni da attuare contro l’organo amministrativo che la maggioranza dei soci ha votato.
Sono disgustata e purtroppo seriamente preoccupata per la serenità e futuro della nostra Comunità, sinceramente non riesco a capire da dove provenga tutto questo odio e rancore verso persone che stanno, per la prima volta dopo tanto tempo, prendendo delle decisioni e ponendole in essere sul serio anche a costo di sembrare impopolare.
Non capisco perché si debba pensare sempre che dietro ogni azioni compiuta ci sia del marcio o qualche cosa di oscuro.
Concludo con una speranza, visto che siamo in pieno clima natalizio, mi auguro che le cose cambino e ci si trovi tutti uniti per lo stesso fine: il bene della nostra Comunità di persone e per il nostro territorio.
Auguri a tutti

Alessandra Barlini

venerdì 10 dicembre 2010

La mala politica

Sono un analista informatico e mi capita spesso di effetuare analisi costo-benefici. Se ci pensate bene, tutti quanti noi, qualsiasi sia la nostra professione, effettuiamo questo tipo di analisi in continuazione.

Capita sia quando ci troviamo al supermercato a fare la spesa, così come quando dobbiamo fare un investimento importante o una scelta di vita. Ci troviamo a valutare i pro e i contro, che mettiamo in una ipotetica bilancia. Poi togliamo il chiodo e cerchiamo di capire da che parte pende. Talvolta ci troviamo nella condizione di non avere dubbi, perchè i "pro" sono nettamente più pesanti dei "contro", o viceversa. In altre situazioni di maggiore equilibrio, siamo costretti comunque a dovere optare per una delle due o più soluzioni. Anche nell'amministrazione di realtà più grandi della nostra famiglia, mi piacerebbe che prevalesse questo tipo di analisi. In realtà sappiamo tutti che non è così.
Ciò non avviene quando entra in campo la faziosità. Mi vengono in mente almeno due ambiti della nostra vita in cui la faziosità prende spesso il sopravvento sulla ragionevolezza: la mala politica (quella marcia di oggi, non quella di Socrate) e il tifo sportivo.
Quante volte, nel tifare la nostra squadra di calcio, abbiamo minimizzato le colpe dei nostri giocatori, ingigantendo quelle degli avversari o incolpando l'arbitraggio? Poi magari a mente fredda e rivedendo la moviola ci accorgiamo che la "gannedda" l'aveva fatta il nostro mediano, o che il rigore che avevamo urlato in realtà era una simulazione del nostro centravanti, ma molto probabilmente non lo ammetteremo mai, soprattutto non di fronte a un tifoso dell'altra squadra. Purtroppo anche in politica succede lo stesso e i risultati sono quelli che vediamo, non solo nei dibattiti televisivi, ma anche nelle scuole, nei posti di lavoro, nei problemi dei giovani o dei pensionati.
La mala politica è fatta di tattica, strategia e sotterfugio molto più che di idee e progetti. In politica il bene della "fazione" di appartenenza viene prima di quello dei cittadini. Quando una proposta proviene da altri, sarà osteggiata a priori, anche se ottima. Il successo della proposta degli "avversari" deve essere evitato a qualunque costo, a prescindere dagli effetti positivi che potrebbe avere per il cittadino. Eh si perchè se hanno successo gli altri, questo suonerebbe come una sconfitta per la propria "fazione".
Un altro tipico giochetto politico è quello di attribuire agli avversari le proprie colpe, anche se con illazioni pretestuose. A questo proposito mi viene in mente un esempio poggino. Negli anni 80/90 i notiziari della Cooperativa avevano un direttore iscritto all'albo dei giornalisti. In modo alquanto curioso, dopo pochi mesi di lavoro, i direttori si dimettevano puntualmente, tant'è che alle fine, esauriti tutti i giornalisti di Capoterra, il notiziario era diventato un misero foglietto dattiloscritto che veniva redatto da "ignoti". Ho fatto personalmente parte della redazione dell'ultimo Notiziario "ufficiale" diretto da un noto giornalista e scrittore capoterrese nel 1998. Le interferenze da parte di chi gestiva la Cooperativa a quell'epoca furono talmente forti da provocare, poco dopo, le dimissioni del direttore. Bene, oggi questo stesso Solone della libertà di informazione che cercava di imbrigliare l'esterrefatto giornalista, accusa il sottoscritto di essere addirittura un monopolista a Poggio. Parlare di monopolio su Internet è ovviamente un controsenso, ma forse la cosa può essere "bevuta" da qualche sprovveduto poco telematizzato. In realtà questo Blog ed il suo piccolo successo non dipendono da qualche investitura di palazzo a cui quel signore è abituato, ma a duro lavoro e passione. Anche domani questo nostro politico di razza se ne può aprire uno, ma non lo farà perchè è molto più facile criticare ed infangare che costruire e lavorare.
In politica, comunque, la cosiddetta "macchina del fango" da i suoi risultati (è difatti molto utilizzata), peccato che rovini l'armonia sociale. Quando si creano queste polemiche l'osservatore esterno poco informato sarà tentato a pensare che c'è qualcosa che non va in entrambi i contendenti e si allontanerà lasciando campo libero ai più potenti, che quasi mai sono i più giusti. Lo stesso avviene quando si vuole nascondere un proprio errore o una valutazione che poi il tempo e i fatti hanno dimostrato essere sbagliata. Errare humanum est, ma ammettere l'errore ... mai. Piuttosto si cercherà di costruire una storia "modificata" contente pezzi di verità misti a dimenticanze e falsificazioni.
Ancora un esempio poggino: la famosa variante che prevedeva la cementificazione delle pinete e la presenza di una decina di lotti in terreni su cui, pochi mesi dopo, si è riversata una valanga d'acqua e di fango. Questa variante non solo è stata duramente contestata da centinaia di soci, ma anche criticata da associazioni ambientaliste a caratura nazionale e bocciata dalla Regione. Nonostante questa vera e propria debacle, costata ai soci quasi 100 mila euro di progettazione, qualcuno continua a dire "fatela andare avanti" anche se è impossibile, oppure dice che la nuova è uguale a quella bocciata, altra cosa impossibile. Ci si arrampica su qualsiasi specchio pur di non ammettere che, forse, qualcosa non andava in quel progetto.
Qualcuno però l'ha approvato subito. Sapete chi? Il Comune di Capoterra. E come mai questo improvviso "amore" per le proposte della Cooperativa Poggio dei Pini, dopo anni di scaramucce? La risposta è cruda: perchè il Comune sa benissimo che da molti anni avrebbe dovuto prendere in carico le infrastrutture di Poggio, e quindi occuparsi della relativa manutenzione. Solo con i nuovi lotti la Cooperativa avrebbe avuto le risorse per continuare a fare questo incredibile regalo all'amministrazione capoterrese. Sapete quanto costa ai soci della Cooperativa questo regalo? Ve lo dico subito: 100 mila euro ogni anno! E sapete quanti soldi sono entrati nelle casse del comune solo dall'ICI di Poggio dei Pini negli ultimi 10 anni? 750 mila euro. Per portare avanti queste iniziative, che appaiono poco convenienti per i soci, è però necessario il silenzio informativo, guai a raccontare e informare, i "sudditi" potrebbero mangiare la foglia. I blog liberi, da Wikileaks a questo, danno fastidio.
Un altro classico elemento che vi farà capire se avete a che fare con persone indipendenti o con un soggetto politico è costituito dai cosiddetti "falsi volontari". Si tratta di quelle persone che vi avvicinano con fare amichevole e vi danno "il consiglio giusto" solitamente condito da qualche bella calunnia. Uno potrebbe chiedersi cosa spinge queste persone a dedicare il proprio tempo a dare consigli a voi, a bussare alle vostre porte, consegnare volantini. Vi consiglio di indagare. Se scoprirete qualche poco celato interesse professionale o qualche parentela che vi porta direttamente ai capi-fazione, allora saprete di essere vittima di una strumentalizzazione politica. E' molto probabile che a Poggio si costruiranno nuove aree lottizzabili, e dovranno essere affidati lavori ai professionisti che si occupano di edilizia. Inoltre la Cooperativa, soprattutto se fosse poco trasparente, non è obbligata a seguire le procedure dell'ente pubblico e può assegnare lavori in modo più "diretto". Insomma ci siamo capiti. Ovviamente non troverete queste persone quando c'è bisogno di volontariato vero.

Un'altra caratteristica del politico è la faccia tosta. L'altro giorno in TV ho visto un politico che ha passato la sua gioventù a manifestare con violenza negli anni di piombo (menando sia giovani che poliziotti), Oggi, diventato ministro, si erge a difensore della polizia e inveisce contro i manifestanti. A Poggio, chi ha buttato al vento centinaia di migliaia di euro in operazioni sbagliate si erge a maestro nell'economia.
C'è poi la tattica della delegittimazione dell'avversario; quando qualcuno dà fastidio, perchè magari opera bene e non può essere contrastato con i fatti, si mettono in giro illazioni di vario tipo che mirano a scalfirne l'immagine.
Che dire poi del'abitudine, tipica della mala politica, di nascondere i risultati positivi ottenuti da chi non appartiene alla tua fazione? E dire che a Poggio il destino del lago sembrava segnato. Salvarlo, dopo quello che era successo e dopo gli attacchi portati avanti da alcuni invidiosi, sembrava una impresa impossibile. Oggi invece sappiamo con certezza che tra qualche anno una delle bellezze naturalistiche simbolo dell'intero comune, tornerà a vivere con il medesimo splendore di prima. Di questo ovviamente i faziosi non fanno menzione.
Dulcis in fundo, come se tutto ciò non bastasse, talvolta arrivano le minacce e le intimidazioni più forti, a cominciare dalle gomme delle auto squarciate per finire chissà dove.

Insomma, ho provato a descrivere cosa intendo per mala politica elencando un campionario di tattiche e trucchi a cui assisto da 35 anni in televisione e, purtroppo, da qualche anno anche nel luogo in cui vivo. C'è da chiedersi: ma serve la mala politica in un piccolo paese semidevastato dall'alluvione, con poche risorse economiche e molte cose da fare?

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