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venerdì 3 agosto 2012

Lo strano slalom della nuova SS 195

In Italia, per costruire una strada, così come qualsiasi grande opera pubblica, ci vogliono 20 anni. Quelli della mia generazione hanno seguito l'odissea del Porto Canale, pensato e progettato in un determinato momento e realizzato quando molte cose era cambiate, ivi compreso il pescaggio delle grandi navi container. Anche sul fronte viabilità non scherziamo. Stendendo un velo pietoso sulla situazione delle ferrovie sarde, quanti anni ci sono voluti per eliminare gli incroci a raso dalla SS131?  E ancora non è finita. Mentre nel nord dell'isola si anela la fantomatica Sassari-Olbia, la strada della morte, in Provincia di Cagliari due importanti arterie hanno attraversato i sogni di intere generazioni: la nuova orientale sarda  e la SS 195 per Pula

Mentre la prima ha dovuto superare, oltre ai soliti ostacoli provocati del mangia-mangia, anche non indifferenti asperità orografiche, la nuova statale 195 doveva percorrere territori pianeggianti. Lo slalom e gli ostacoli, molto più subdoli, erano rappresentati dagli interessi dei vari proprietari terrieri, talvolta politici o collegati ad essi. Guarda caso, solo adesso che la strada è ai nastri di partenza, si  muove anche il PUC del Comune di Capoterra , ma che combinazione! Strada e PUC sembrano quindi essere legati da un destino comune. Forse nel PUC capoterrese troveremo anche le risposte ad alcune domande che riguardano la strada. Infatti il progetto era pronto dai tempi di Mosè, oltre un decennio fa c'erano addirittura i soldi stanziati e che dire della gara d'appalto già assegnata e poi bloccata? Qualcuno sospetta l'esistenza di difficoltà generate da interessi alla modifica del tracciato originario (che nessuno conosce).
In effetti se diamo un'occhiata alla mappa ci viene più di un dubbio. A destra si va in direzione di Sarroch, mentre a sinistra c'è Capoterra. 



Impossibile non notare l'ampia deviazione a doppia esse che la strada deve fare per evitare la lottizzazione "Le case del Sole" (1), che si trova proprio in mezzo al tracciato. Sarebbe curioso sapere che relazione cronologica ci sia tra la realizzazione del primo tracciato e l'edificazione di quella lottizzazione.  
Come vediamo esistono due "varchi" tra Le case del Sole e Poggio dei Pini (2) a ovest e Rio S. Girolamo (3) a est. Si è scelto di far passare la strada in direzione Poggio. In questo modo è stato possibile evitare un terreno sul quale era stata progettata una lottizzazione che, in pratica, unisce Le case del Sole e Rio S. Girolamo. Chissà se quella lottizzazione sarà prevista nel nuovo PUC (domanda retorica). Certo che il proprietario di quei terreni sarà stato moooolto contento nel constatare che la strada non passa di la, ma che fortuna!

Possiamo notare un'altra cosa. Lo spazio esistente tra Poggio dei Pini (2) e Le Case del Sole (1) è piuttosto ampio, ma il tracciato va a sfiorare le case di entrambe le lottizzazioni. Perche non è passato in mezzo?
Andiamo a vedere un dettaglio questa zona, in basso vediamo la case del rione Pauliara. In alto la lottizzazione "Le case del sole".


In questa immagine si vede come la grande strada a quattro corsie sfiori alcune case di Poggio dei Pini che si trovano lungo la strada. Indubbiamente per gli abitanti di quelle abitazioni cambieranno molte cose, e non in meglio, ma ne parleremo più avanti.
Ci sarebbe da chiedersi come mai la strada non passi più o meno a metà tra le due lottizzazioni, creando meno disturbo ai residenti.
Vediamo allora un'altra mappa.




In questa mappa ho riportato, insieme al tracciato definitivo (in nero) due possibili alternative che ho disegnato io un pò a casaccio. Ovviamente si tratta di un esercizio di fantasia. Io non sono un progettista di infrastrutture stradali e potrebbero esserci vari motivi tecnici che hanno obbligato i progettisti a scegliere questo percorso a doppia S.  

Uno dei due tracciati alternativi, il rosso, poteva passare tra Le Case del Sole e Rio S. Girolamo. Guardate che dritto!  Certo che una lottizzazione nel punto 5 non sarebbe stata possibile.
Il tracciato verde invece sarebbe passato nella stessa zona di quello definitivo ma senza sfiorare le case di Poggio e del Sole. Questo tracciato avrebbe disturbato la realizzazione della azienda agricola che si trova dove è segnato il punto 4.

Morale della favola: per non disturbare Tizio e Caio alla fine chi ci rimetterà sono i soliti "poveri cristi" senza santi in paradiso. Persone che hanno fatto l'investimento della loro vita costruendo una casa in campagna per stare in pace, affrontando, per amore del verde e della quiete, tutti quei disagi che comporta la lontananza dai servizi offerti dalla città. Queste persone adesso si troveranno una super strada davanti alla finestra di casa.
Dà fastidio, soprattutto perchè si poteva certamente evitare

Nel 2008, quando questo tracciato è stato reso pubblico, si è formato un comitato di persone che avevano costruito la propria casa in aree di campagna nella tuerra capoterrese e si trovavano improvvisamente nei guai. Nonostante quel tracciato fosse ben noto anche a Poggio, la Cooperativa non è mai intervenuta per tutelare i suoi soci. I soggetti interessati forse non sono molti, a seconda della distanza parliamo di una ventina di abitazioni, ma per loro il danno, sia economico che morale, è enorme. La Cooperativa aveva il dovere perlomeno di intervenire. Se la Cooperativa non interviene in un caso come questo, ma allora, a cosa serve?

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