Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

venerdì 10 novembre 2023

11 novembre 2007 - sedici anni fa, la rivoluzione di Poggio

Con tutte le cose brutte che dobbiamo leggere tutti i giorni, oggi voglio ricordavi un anniversario. Di quelli belli però. 
Esattamente 16 anni fa, nel nostro piccolo borgo, si è svolta una rivoluzione che ha portato ad almeno due grandi risultati. Il più importante, direi eclatante, è che un maldestro tentativo di radere al suolo le pinete di Poggio dei Pini venne bloccato grazie al veemente intervento di centinaia di residenti. Spesso queste proteste contro il cemento finiscono con la vittoria del cemento (e dei soldi che ci sono dietro le speculazioni), ma quella volta andò diversamente. 
Lo dico soprattutto per quei ragazzi che oggi hanno meno di 25 anni e non possono avere vissuto quegli eventi. Vi rendete conto una Poggio dei Pini senza pinete? Ebbene, questo incubo si stava per avverare esattamente 16 anni fa. 

Non starò qui a ricordare tutti gli eventi di quel periodo, ma vorrei testimoniare, per chi non lo ha vissuto, questo episodio importante non solo per il nostro territorio,  ma come esempio di risultato positivo di una mobilitazione popolare.
Utilizzo la data del 11 novembre 2007, come momento emblematico, perchè in questa data fu scritto il primo articolo di questo blog che ha avuto un ruolo importante in quelle vicende.
Nonostante la rete Internet fosse già molto utilizzata, non era ancora uno strumento alla portata di tutti e le informazioni spesso circolavano ancora su fogli cartacei con tutti i limiti che questo comportava. Un piccolo blog di paese, invece, ha dato la possibilità a tutti di sapere, condividere e, soprattutto, partecipare.

Come in ogni rivoluzione, non fu certo una passeggiata e non ci furono solo rose e fiori.  Chi aveva avuto la bella idea di radere al suolo le pinete (per costruirci delle case ovviamente) non mollò la presa molto facilmente, provocando un conflitto sociale costringendo i "difensori"  "combattimento" ovviamente verbale, ma comunque spiacevole come tutti i conflitti, tantopiù quando si svolgono in un piccolo paese dove ci si conosce tutti.

Ad ogni modo, il risultato fu raggiunto. La "variante" al piano di lottizzazione che prevedeva la cancellazione quasi completa delle pinete di Poggio fu bloccata non solo dai soci. Intervennero anche il  WWF e altre associazioni ambientaliste, fino alla bocciatura definitiva della Regione Sardegna.

Oltre ad avere "salvato" le pinete (scusate se è poco), un risultato secondario di quella "rivoluzione" fu il ricambio nella gestione della Cooperativa. Il gruppo dirigente che aveva "messo radici" da decenni nella gestione della Cooperativa e che si accingeva a cementificare le pinete, fu allontanato dai soci. Il bilancio della Società, ormai privata di lotti da vendere, faceva registrare una perdita annuale di circa 500 mila euro. Per ripianare questa perdita, nel passato erano sempre stati sacrificati i famosi "lotti", ma la malagestione era proseguita anche dopo il loro esaurimento. 
Oggi, come sappiamo, il risultato economico della Cooperativa viaggia su un sostanziale pareggio e se ciò avviene lo dobbiamo proprio a quell'azione che ha portato ad un ricambio generazionale. 
 
La rivoluzione del 2007 la ricordano bene le centinaia di protagonisti, ma viene generalmente tenuta nascosta per motivi inconfessabili. 

giovedì 23 dicembre 2021

Le nutrie nel laghetto di Poggio

La presenza e la diffusione della nutria nella nostra isola sono cose risapute da tempo. Sappiamo che questi animali alloctoni erano stati importati per l'allevamento e la produzione di pellicce nella metà degli anni '80, in quel di Escalaplano e, in seguito al fallimento dell'iniziativa. erano stati liberati andando a popolare moltissimi corsi d'acqua.
Io personalmente ne ho visto moltissime nei canali dello stagno di Santa Gilla almeno di 12 anni fa. Qualche anno fa una intera famigliola stazionava nella zona dei parcheggi del supermercato i Gabbiani che si trova proprio sul bordo dello stagno. 
Non mi era, pero' mai capitato di vederne a Poggio dei Pini.
Alcuni giorni orsono un lettore mi ha inviato questa foto che testimonia come le nutrie abbiano colonizzato anche il nostro laghetto. Non escludo che ci fossero anche prima, oppure le copiose piogge del mese di novembre hanno favorito la loro risalita lungo il corso del Rio S. Girolamo in piena.  
Non essendo un esperto non mi sbilancio, ma chiederei a chi ha cognizione di causa di fornirci informazioni relative agli impatti di una eventuale proliferazione della nutria nel nostro lago. 







mercoledì 10 novembre 2021

La piccola rivoluzione di Poggio dei Pini del 2007

Il tempo, si sa, smussa gli angoli e aiuta a vedere le cose da una diversa prospettiva rispetto al momento in cui accadono. Sono passati ben 14 anni da quell'autunno del 2007 in cui si verificarono gli eventi che mi accingo a ricordare. I teenager di oggi non erano nati, i giovani uomini e donne di oggi, allora erano bambini.  Ricordare quegli eventi eventi aiuterà loro a conoscere una piccola, direi bella storia della nostra comunità e  probabilmente consentirà a chi l'ha vissuta in prima persona di rianalizzarla insieme a me, "col senno del poi".

Questa storia potrebbe interessare anche a chi non risiede nel nostro piccolo borgo, perchè è una storia assai rara di vittoria della gente rispetto agli attacchi che vengono così tanto spesso portati alla natura e alla sua bellezza. E' un argomento molto attuale in questa era di cambiamenti climatici ed epidemie. Sottolineo però l'elemento "rarità". Quasi sempre gli attacchi speculativi contro la natura hanno successo e le proteste di cittadini (quando ci sono) non sortiscono alcun effetto aldilà di qualche "bla bla". In questa occasione, fortunatamente, non è andata così. 

domenica 4 aprile 2021

Il puzzle delle strade di Poggio

Sin dai miei primi anni di vita a Poggio (parliamo della fine degli anni '80) ho avuto difficoltà a orientarmi con la denominazione delle strade di Poggio.  Le nostre strade, insolitamente, riportano una denominazione numerica che, in Italia, non rappresenta certamente la norma. 

Ma la vera difficoltà non sta nel fatto che al posto di Via Roma, Mazzini, Garibaldi, qui ci ritroviamo con le strade 26, 3 o 48. Ciò che veramente fa uscire fuori di testa non solo i visitatori, ma anche i residenti, è che i numeri sono sparpagliati per la lottizzazione seguendo un criterio degno di Bartezzaghi. Io che abito nella strada 24, non sono limitrofo alle strade 23 o 25, ma alla 4 alla 26 e alla 16.  

giovedì 15 ottobre 2020

Il gratta e vinci e la trattativa col Comune

di Giuseppe Elia Monni

L’altro giorno un Socio ripeteva: “Un Amministratore si giudica dai risultati che raggiunge”. Questa affermazione sembra così vera da essere ovvia. E invece non è così: spesso i risultati non ci dicono se un Amministratore ha agito bene o male. Un esempio. Se un Amministratore spende 10 mila euro per acquistare dei Gratta&Vinci e grazie ad essi fa incassare alla Società 10 milioni, il risultato è eccezionale ma tutti noi diremmo ch’è stato un irresponsabile, cioè un pessimo Amministratore. Anche un risultato oggettivamente ottimo, insomma, deve essere valutato in relazione a molti altri elementi: l’entità e la probabilità dei rischi che sono stati corsi; il rapporto tra risorse impiegate e risultato raggiiunto; le possibili alternative; etc. In particolare, l’avvedutezza di un Amministratore si misura da “come” ha operato la scelta gestionale, perchè ciò che accade dopo dipende da mille variabili, tra le quali vi è anche la scelta gestionale, che però pesa assai poco. Un buon Amministratore, quindi, è colui che pondera più elementi (è impossibile ponderarli “tutti”) dopodichè i risultati possono arrivare o meno, possono essere buoni o cattivi, ma questo spesso non dipende da lui.

martedì 7 luglio 2020

I nuovi vertici della Coop sono operativi. La minoranza diserta. E ieri un colpo di scena

di Giuseppe Monni

Il 70% dei soci, alle elezioni, ha premiato il gruppo di Federico Onnis, che infatti è stato confermato Presidente. L’Esecutivo sarà composto dai più votati, perché i soci hanno riconosciuto a loro il diritto dovere di gestire la Società.
E infatti si lavora già: sfalci, acquedotto, riavvio dei lavori al vecchio Parco giochi. Ma c’è anche un gruppetto che vorrebbe sabotare. Chi sono, cosa stanno facendo, e perché? 
Cerco di raccontarlo, per chi come me è patito di politica poggina. Se invece, comprensibilmente, non siete interessati a beghe così piccole, potete non preoccuparvene, perché la Coop proseguirà a lavorare come sempre. Che è l’unica cosa davvero importante.

lunedì 25 maggio 2020

Stravince la lista degli amministratori uscenti. Con qualche polemica

di Gìuseppe Monni
Una vittoria schiacciante, più del doppio dei voti della lista avversa. Con una affluenza straordinaria. C’è stata anche un’accesa discussione durante lo spoglio, a proposito di 95 schede pervenute via pec, anche se (lo diciamo subito) il risultato sarebbe stato lo stesso anche senza quelle schede. Ma andiamo con ordine.
Il primo dato clamoroso è l’affluenza: altissima, nonostante le restrizioni, una procedura completamente nuova, la necessità di compilare moduli piuttosto complessi, etc. Anche il voto palese (contestato da alcuni) non ha creato alcun problema alla stragrande maggioranza dei soci. I votanti sono stati 490, il che rappresenta un record. Infatti, si tratta di 490 soci che hanno espresso le loro istruzioni di voto personalmente, dettandole direttamente al Rappresentante designato senza alcuna mediazione, senza alcuna delega, diversamente da come accade di solito col sistema delle deleghe “in bianco”. 

domenica 24 maggio 2020

Domani elezioni a Poggio. Scrutinio con voto palese


In questo periodo ci sarebbero molti argomenti da trattare: termine del mandato del CdA, elezioni con procedura Covid + polemicuzze, nuovo piano di lottizzazione approvato. Troppa carne al fuoco. Mi limiterò ai temi legati al rinnovo del CdA poggino. 
Il 25 maggio si terrà l'assemblea "virtuale" dedicata all'approvazione del bilancio 2019 che sarà seguita dallo spoglio delle schede votate dai soci nel corso delle ultime tre settimane, secondo la modalità di cui ho già parlato nel precedente post, quella del voto "in differita" con la scheda, in busta chiusa, consegnata a un intermediario (il capoufficio).  La scelta di effettuare questo tipo di votazione ha ovviamente generato polemiche, amplificate dal fatto che siamo sotto elezioni ed è quindi naturale che ogni pretesto venga utilizzato per attaccare la fazione avversa.

domenica 3 maggio 2020

Elezioni in tempo di Covid. Il 25 maggio a Poggio si vota con l'"intermediario"

La Cooperativa Poggio dei Pini ha comunicato ai soci che le elezioni per il rinnovo del CdA e l'approvazione del bilancio del 2019 si terranno il prossimo 25 maggio.  La grande novità riguarda le modalità di voto. che saranno molto diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati.  

Come è facile immaginare, a causa della pandemia, quest'anno non sarà  possibile tenere la consueta assemblea annuale con centinaia di partecipanti stipati in una sala. Il Governo, tramite decreto legge,  ha prorogato sino a fine giugno i termini per l'approvazione dei bilancio e ha anche definito le modalità  con cui possono essere rinnovate le cariche sociali. Alle società vengono offerte non una, ben tre opzioni alternative:

mercoledì 4 marzo 2020

Capoterra. Un paese speciale, ma molti non lo sanno

Dal punto di vista "geografico-territoriale", nella mia vita ho vissuto tre stagioni. Sono stato un bambino "contintentale", un ragazzo "cagliaritano" (di San Benedetto), ma sono diventato uomo a Capoterra.  Se non conoscete questo paese, vorrei presentarvelo per farvi capire quanto sia speciale. Se invece credete di conoscerlo, e magari non ne avete una buona considerazione,  vi invito a focalizzare alcuni aspetti che potrebbero farvi cambiare idea.  Capoterra, per un certo verso, è un paese da fiaba, diverso da tutti gli altri. 
Lo so che tra gli abitanti della Sardegna, Capoterra non sempre ha una buona reputazione. Paese di bracconieri e di gaurrus sbertiroris. Sarà anche vero, ma è una valutazione superficiale. Cerchiamo di andare più a fondo e di fare emergere le tante altre cose che ci caratterizzano, nel bene e nel male.
Se Roma è stata definita Caput Mundi, un paese che veniva chiamato Caput Terrae, non poteva essere una banale periferia sub-metropolitana. 

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