Ci siamo lasciati qualche mese fa parlando del problema del costo della risorsa idrica per gli abitanti di Poggio dei Pini. I fatti sono chiari: a partire dal 2019 la bolletta dell'acqua subirà un notevole incremento perchè i poggini saranno costretti a pagarla alle tariffe "standard" anche se, come è noto, gran parte di quella risorsa viene utilizzata per irrigare i giardini.
Sini ad oggi, infatti, la Cooperativa poteva vantare un regime di acquisto agevolato, anche in virtù del fatto che, caso più unico che raro a livello nazionale, è la Cooperativa stessa a gestire acquedotto e fognature, facendosi carico delle manutenzioni e delle perdite che, in una rete in gran parte vetusta (anni '70), non sono certamente inferiori al 20/30%. Gli utenti "civili" di Abbanoa ovviamente non pagano tutti questi extra costi ma, si sa, ai poggini viene spesso riservato un trattamento speciale.
La Cooperativa, dopo un avvio brioso, non ci ha fatto sapere quale sarà lo scenario gestionale della rete negli anni a venire. Se è vero che le relazioni con il Comune di Capoterra saranno ridefinite con una convenzione su cui vige il più stretto riserbo, quali accordi saranno presi con Abbanoa?
La Cooperativa manterrà la proprietà della rete, oppure questa sarà ceduta alla società regionale di gestione? Quali saranno le condizioni di una eventuale cessione? Da una parte sembrerebbe che cedere la rete sia la condizione più conveniente, perchè in questo modo sarà l'ente gestore a farsi carico delle manutenzioni e delle perdite. Esattamente come per tutti gli altri cittadini italiani!
Ma è noto che Abbanoa è considerato un pozzo senza fondo con costi elevati e qualità del servizio scadente. La tentazione di "fare da soli" perlomeno parzialmente, potrebbe essere forte, tantopiù che la Cooperativa non deve partire da zero. Dispone di pozzi, infrastrutture e know how. Certamente ogni metro cubo prodotto dalla Cooperativa avrebbe un costo di gran lunga inferiore rispetto a quello del baraccone Abbanoa. Potrei essere d'accordo, ma qualcuno mi spieghi come potremmo inserire, in questo contesto, i costi per il rifacimento di una rete che è già allo stremo. Si tratta di milioni di euro.
Non vorrei che, come fatto in passato, si volesse perseguire la politica del "babbo morto", lasciamo il problema a chi verrà dopo.
Uno scenario che ho, invece, sempre ritenuto interessante, è quello della cosiddetta rete duale, cioe' della realizzazione di una fonte di approvvigionamento idrico secondario rispetto a quello potabile, quindi di acqua "grezza" da destinarsi al solo uso irriguo. Questa soluzione, oltre a presentare la non secondaria attrattiva del risparmio economico, è anche ampiamente più ecologica. Utilizzare acqua potabilizzata e analizzata per i giardini è uno spreco che non può più essere tollerato ed è incredibile che a Poggio dei Pini non si sia mai intervenuto, soprattutto nei famosi anni '90, quelli dei lotti e delle "vacche grasse". Se gli amministratori poggini fossero stati lungimiranti in quegli anni, avremmo risparmiato migliaia di euro a famiglia e oggi non avremmo una spada di Damocle sulla testa.
Lo scenario della realizzazione di una rete duale tout court pare purtroppo sfumato. I lavori di posa della rete del gas, a cui ci si sarebbe dovuti appoggiare, non procedono e forse sarebbe impossibile utilizzare quella infrastruttura per posare anche la seconda rete idrica. C'è poi il problema del grosso investimento iniziale e, non ultimo, il fatto che un buon numero di residenti dispone già di un proprio pozzo e non gradirebbero partecipare alle spese di un intervento che non li riguarda direttamente.
La risposta a queste problematiche è stata suggerita dalla stessa Cooperativa. Non sio chi ne sia esattamente l'artefice, ma mi voglio complimentare su questa pagina per l'iniziativa. Realizzare pozzi "di quartiere" con una rete "duale" che andrebbe a estendersi gradualmente, richiederebbe investimenti abbordabili e scaglionati (ogni anno qualche pezzo in più), con tempi di ritorno piuttosto rapidi. Solo chi veramente interessato verrebbe allacciato e, in pratica, dividerebbe le spese con gli altri utenti della sua zona.
A quel punto poco importa se le tariffe idriche di Abbanoa dovessero raddoppiare, perchè i consumi verrebbero drasticamente ridotti.
Se poi ci pensate bene, dietro questo progetto compare la vecchia anima cooperativistica con cui è nata Poggio dei Pini. Facciamo le cose insieme e le condividiamo.
La sfida, a questo punto, oltre che nei tavoli della Cooperativa, si sposta dentro ognuno di noi. La vera domanda à: siamo ancora una Cooperativa oppure Poggio dei Pini è diventato solo un bel posto in cui vivere ognuno per i fatti suoi?
1 commento:
Poggio dei Pini 20.08.2018
Carissimo Giorgio,
Parole Sante le tue:
Purtroppo mi duole constatare che ormai nella Cooperativa, come tu affermi, ognuno vive per i fatti suoi e quanto prima cesserà di essere un bel posto come giustamente tu affermi ed anche io condivido.Ciò comporterà sicuramente un graduale deprezzamento del valore delle attuali abitazioni e riduzione dei costi di mercato non più apettibili, sia per i lotti esistenti che per quelli previsti dal nuovo e ultimo piano di lottizzazione.Che dire nei confronti di chi ci ha guidato in questo ultimo quinquennio se non rimettere ai posteri l'ardua sentenza.Peccato che ciò si sia verificato e a me non rimane altro che ringraziare chi in passato ci ha guidato ma che ora non ci sarà più. Resto in fiduciosa attesa che qualcuno animato da buona volontà, trovi le soluzioni piu appropriate per risalire la china in cui ci troviamo e auspico un doveroso cambiamento di rotta, da chi ci sta guidando.
In attesa di suggerimenti appropriati saluto tutti coloro che mi leggono e porgo cordiali saluti.
Procolo D'Agostino
Posta un commento