Ciao Giorgio
pensavo di riscrivere tra tanto
tempo perché nella mia totale ingenuità ero convinta che il consigliere Franco
Magi per una volta sarebbe stato sincero ed invece non si è discostato dal
solito inqualificabile comportamento e pertanto intervengo a chiusura della
faccenda, almeno sul tuo blog.
Vado con ordine:
innanzitutto, con buona pace di
chi rideva, ma come disposto dalle norme vigenti, mi ha risposto il comune
nella persona del Segretario Generale per comunicarmi che “non risulta siano stati adottati atti specifici relativamente al
ponte”, quindi, anche relativamente
ai lavori di “ripristino”, (che ritengo decisamente insufficienti se non
addirittura dannosi qualora, con eventi alluvionali oramai frequenti, il
materiale aggiunto a contenimento delle spalle venisse spostato dall’acqua e si
accumulasse più a valle creando il classico effetto diga) ritengo che oltre
alla mancata verifica statica del ponte, il Sindaco Dessì adesso si ritrovi
sulle spalle anche la responsabilità dell’esecuzione di lavori eseguiti senza
alcun accertamento preliminare, alcun progetto ed in maniera pedestre e non
conforme alle regole dell’arte; aggiungo che, con un senso di responsabilità
pari a zero, sono addirittura stati fatti lavori di bitumatura del tratto
stradale che interessa appunto il ponte, con il passaggio di fresatrici e altri
mezzi d’opera, compreso il rullo, per stendere e compattare il materiale fresato
e riciclato esponendo così le strutture del ponte a carichi, vibrazioni e
movimenti di macchine operatrici…
E di tali lavori darò notizia
agli enti preposti al controllo e alle verifiche dell’opera!
Non starò qui a ripetere per
l’ennesima volta che la prevedibilità degli eventi alluvionali individua delle
precise responsabilità e specifici obblighi in capo al sindaco Francesco Dessì:
non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!
E fin qui il ponte…
Passando a ciò che mi coinvolge
direttamente (la pubblicazione della “mia” lettera) trovo strana la distrazione
sulla presenza del “modulo di richiesta di accesso generalizzato” scaricato dal
sito comunale (nella lettera che ti ho inviato si possono verificare gli
allegati), ed infatti, come detto, il comune ha “dovuto” rispondere e ti allego
la comunicazione. Abbandono la questione relativa ai miei diritti si o no,
perché dialogare con chi non conosce la normativa e persiste a scalciare come
un mulo lo trovo sinceramente inutile; ai tuoi lettori la raccomandazione di
informarsi soprattutto sul FOIA, leggere le linee guida ANAC e altre fonti
decisamente più autorevoli di me e dei consiglieri comunali sulla trasparenza e
sulla privacy. Anche la lettura della giurisprudenza sarebbe utile se venisse fatta con obiettività, senza tralasciare ciò
che non fa comodo, anche perché è difficilissimo trovare sentenze che
stabiliscano o solo bianco o solo nero.
Per quanto attiene la riscrittura
della lettera e l’accesso agli atti dei consiglieri comunali, ma in particolare
del consigliere Franco Magi: per me è chiaro come il consigliere sia entrato in
possesso di quel testo nell’arco di poco più di 24ore; infatti il 22/03/2017 è
stato ottenuto da parte del suddetto consigliere l’accesso alle “credenziali
del protocollo comunale in entrata e in uscita, ivi compresa la possibilità di
aprire le scansioni e di fare ricerche attraverso la preesistente funzione”
mediante la sentenza del TAR Sardegna n. 240/2017 (scarica), che definirei una
non-sentenza, avendo dichiarata cessata la materia del contendere per la
consegna delle credenziali avvenuta precedentemente alla data fissata per la
sentenza; quindi mi chiedo se il Responsabile del trattamento dei dati
personali individuato ai sensi del Reg. UE/670/2016 (regolamento europeo sulla
tutela dei dati personali) sia a conoscenza della consegna delle chiavi di
accesso al protocollo… ma non solo… c’è da chiedersi a questo punto come si possa
coniugare la consegna di quelle credenziali di accesso con il suddetto regolamento e con il D.to Lgs.
33/2013 che riordina la “disciplina riguardante il diritto di accesso civico e
gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte
delle pubbliche amministrazioni ”, come aggiornato nel 2016.
.
Non ho nessuna intenzione di fare
la disamina di queste normative, ma mi interessa soltanto porre l’accento su
alcuni elementi fondamentali evidenziati dalla giurisprudenza e dal D.to Lgs. 33/2013: l’oggetto dell’accesso dei consiglieri
comunali è rappresentato dagli atti comunali e non già genericamente da tutta
la documentazione presente negli uffici, in quanto destinato all’attuazione del
ruolo funzionale di rappresentanza dei consiglieri comunali i quali possono
verificare (o meglio “devono” essendo stati investiti di quel ruolo dai voti
dei cittadini) e vigilare sulle attività poste in essere dall’ente locale e
pertanto ovviamente devono conoscere gli atti… da questo punto di vista la numerosissima
giurisprudenza è sempre riferita al diritto di accesso, appunto, ad atti
specificatamente comunali, laddove si legge che l’istanza di accesso non può
essere esercitata su dati personali per la tutela dovuta dall’ente per le
posizioni soggettive individuali; non solo… lo stesso decreto citato introduce
un rifiuto all’accesso generalizzato “se il diniego è necessario per evitare un
pregiudizio concreto alla tutela […] della protezione dei dati personali […] e
della libertà e segretezza della corrispondenza” sulla base dell’art. 15 Cost.
che prevede espressamente che - La libertà e la segretezza della corrispondenza
sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto con atto motivato
dall’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge”. Insomma, per
farla breve, il controllo da parte dei consiglieri può essere esercitato sugli
atti del comune, non sulle richieste del cittadino che, invece, deve essere
tutelato dall’ente locale che ne detiene i dati personali e la corrispondenza. E
ciò proprio per evitare usi distorti degli atti/dati acquisiti.
Quindi per tornare alla mia
lettera sospetto che il consigliere Franco Magi, vista la velocità con la quale
ha riscritto la lettera, abbia approfittato di quelle credenziali per accedere
al documento, e l’averla riscritta è stato chiaramente l’unico modo per rendere
pubblico quel documento non volendo dichiarare esplicitamente come lo ha
ottenuto. Infatti se lo scopo dell’accesso come detto è funzionale al ruolo di consigliere
che “dovrebbe” rappresentare le esigenze dei cittadini e non i suoi interessi
personali, allora rendere pubblica la mia lettera evidenzia un comportamento
del consigliere Franco Magi debordante rispetto allo scopo del suo accesso, che
intanto non doveva avvenire, e poi è stato utilizzato per scopi meramente
personali allo scopo di tentare di danneggiarmi, ridicolizzando il mio
comportamento e dimostrando quindi un uso della mia corrispondenza per scopi
estranei a quanto dichiarato nella numerosa giurisprudenza.
Aggiungo che proprio il FOIA in
nome della trasparenza, prevede che gli enti locali tengano il registro degli
accessi che, per il comune di Capoterra, è pubblicato sul sito istituzionale…
ma le lettere ovviamente non sono accessibili.
Quindi? Quindi, poiché ad essere
tolleranti si rischia di cadere proprio nel “paradosso dell’intolleranza”, avendo
la netta sensazione che perdurando questa situazione noi cittadini di Capoterra
siamo di fatto “spiati”, per nulla tutelati, ma esposti ad eventuali attacchi
personali che nulla hanno a che fare con la funzione di consiglieri comunali, mi
attiverò affinché il comune modifichi questa situazione, segnalando la
questione agli enti competenti; aggiungo che inoltrerò al blog del comitato-noviadotto,
che non contiene alcuna notizia relativa agli amministratori, ai firmatari
degli articoli, al trattamento dei dati identificativi delle persone delle
quali fa il nome e pubblica le immagini, la richiesta affinché rimuova immediatamente
la riscrittura della mia lettera, il mio nome e la mia immagine, non avendo mai
ricevuto una richiesta di consenso per la pubblicazione di questi
dati/documenti.
Infine, e chiudo, ritengo
incomprensibile la reazione del consigliere laddove lancia offese anche ad altre
persone totalmente estranee alla mia iniziativa. Ma sarà poi il consigliere a
scrivere? Ogni volta che compare un articolo sul blog del comitato è senza
firma… Certo che ne ha di coraggio se neanche si firma!
Ludovica
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