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domenica 18 novembre 2018

Mulas: "lavori malfatti, tutela privacy e attacchi personali"


Ciao Giorgio
pensavo di riscrivere tra tanto tempo perché nella mia totale ingenuità ero convinta che il consigliere Franco Magi per una volta sarebbe stato sincero ed invece non si è discostato dal solito inqualificabile comportamento e pertanto intervengo a chiusura della faccenda, almeno sul tuo blog.
Vado con ordine:
innanzitutto, con buona pace di chi rideva, ma come disposto dalle norme vigenti, mi ha risposto il comune nella persona del Segretario Generale per comunicarmi che “non risulta siano stati adottati atti specifici relativamente al ponte”, quindi,  anche relativamente ai lavori di “ripristino”, (che ritengo decisamente insufficienti se non addirittura dannosi qualora, con eventi alluvionali oramai frequenti, il materiale aggiunto a contenimento delle spalle venisse spostato dall’acqua e si accumulasse più a valle creando il classico effetto diga) ritengo che oltre alla mancata verifica statica del ponte, il Sindaco Dessì adesso si ritrovi sulle spalle anche la responsabilità dell’esecuzione di lavori eseguiti senza alcun accertamento preliminare, alcun progetto ed in maniera pedestre e non conforme alle regole dell’arte; aggiungo che, con un senso di responsabilità pari a zero, sono addirittura stati fatti lavori di bitumatura del tratto stradale che interessa appunto il ponte, con il passaggio di fresatrici e altri mezzi d’opera, compreso il rullo, per stendere e compattare il materiale fresato e riciclato esponendo così le strutture del ponte a carichi, vibrazioni e movimenti di macchine operatrici…

E di tali lavori darò notizia agli enti preposti al controllo e alle verifiche dell’opera!
Non starò qui a ripetere per l’ennesima volta che la prevedibilità degli eventi alluvionali individua delle precise responsabilità e specifici obblighi in capo al sindaco Francesco Dessì: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!
E fin qui il ponte…
Passando a ciò che mi coinvolge direttamente (la pubblicazione della “mia” lettera) trovo strana la distrazione sulla presenza del “modulo di richiesta di accesso generalizzato” scaricato dal sito comunale (nella lettera che ti ho inviato si possono verificare gli allegati), ed infatti, come detto, il comune ha “dovuto” rispondere e ti allego la comunicazione. Abbandono la questione relativa ai miei diritti si o no, perché dialogare con chi non conosce la normativa e persiste a scalciare come un mulo lo trovo sinceramente inutile; ai tuoi lettori la raccomandazione di informarsi soprattutto sul FOIA, leggere le linee guida ANAC e altre fonti decisamente più autorevoli di me e dei consiglieri comunali sulla trasparenza e sulla privacy. Anche la lettura della giurisprudenza sarebbe utile se venisse  fatta con obiettività, senza tralasciare ciò che non fa comodo, anche perché è difficilissimo trovare sentenze che stabiliscano o solo bianco o solo nero.  
Per quanto attiene la riscrittura della lettera e l’accesso agli atti dei consiglieri comunali, ma in particolare del consigliere Franco Magi: per me è chiaro come il consigliere sia entrato in possesso di quel testo nell’arco di poco più di 24ore; infatti il 22/03/2017 è stato ottenuto da parte del suddetto consigliere l’accesso alle credenziali del protocollo comunale in entrata e in uscita, ivi compresa la possibilità di aprire le scansioni e di fare ricerche attraverso la preesistente funzionemediante la sentenza del TAR Sardegna n. 240/2017 (scarica), che definirei una non-sentenza, avendo dichiarata cessata la materia del contendere per la consegna delle credenziali avvenuta precedentemente alla data fissata per la sentenza; quindi mi chiedo se il Responsabile del trattamento dei dati personali individuato ai sensi del Reg. UE/670/2016 (regolamento europeo sulla tutela dei dati personali) sia a conoscenza della consegna delle chiavi di accesso al protocollo… ma non solo… c’è da chiedersi a questo punto come si possa coniugare la consegna di quelle credenziali di accesso con il  suddetto regolamento e con il D.to Lgs. 33/2013 che riordina la “disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni ”, come aggiornato nel 2016.
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Non ho nessuna intenzione di fare la disamina di queste normative, ma mi interessa soltanto porre l’accento su alcuni elementi fondamentali evidenziati dalla giurisprudenza e dal D.to Lgs. 33/2013: l’oggetto dell’accesso dei consiglieri comunali è rappresentato dagli atti comunali e non già genericamente da tutta la documentazione presente negli uffici, in quanto destinato all’attuazione del ruolo funzionale di rappresentanza dei consiglieri comunali i quali possono verificare (o meglio “devono” essendo stati investiti di quel ruolo dai voti dei cittadini) e vigilare sulle attività poste in essere dall’ente locale e pertanto ovviamente devono conoscere gli atti…  da questo punto di vista la numerosissima giurisprudenza è sempre riferita al diritto di accesso, appunto, ad atti specificatamente comunali, laddove si legge che l’istanza di accesso non può essere esercitata su dati personali per la tutela dovuta dall’ente per le posizioni soggettive individuali; non solo… lo stesso decreto citato introduce un rifiuto all’accesso generalizzato “se il diniego è necessario per evitare un pregiudizio concreto alla tutela […] della protezione dei dati personali […] e della libertà e segretezza della corrispondenza” sulla base dell’art. 15 Cost. che prevede espressamente che - La libertà e la segretezza della corrispondenza sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto con atto motivato dall’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge”. Insomma, per farla breve, il controllo da parte dei consiglieri può essere esercitato sugli atti del comune, non sulle richieste del cittadino che, invece, deve essere tutelato dall’ente locale che ne detiene i dati personali e la corrispondenza. E ciò proprio per evitare usi distorti degli atti/dati acquisiti.
Quindi per tornare alla mia lettera sospetto che il consigliere Franco Magi, vista la velocità con la quale ha riscritto la lettera, abbia approfittato di quelle credenziali per accedere al documento, e l’averla riscritta è stato chiaramente l’unico modo per rendere pubblico quel documento non volendo dichiarare esplicitamente come lo ha ottenuto. Infatti se lo scopo dell’accesso come detto è funzionale al ruolo di consigliere che “dovrebbe” rappresentare le esigenze dei cittadini e non i suoi interessi personali, allora rendere pubblica la mia lettera evidenzia un comportamento del consigliere Franco Magi debordante rispetto allo scopo del suo accesso, che intanto non doveva avvenire, e poi è stato utilizzato per scopi meramente personali allo scopo di tentare di danneggiarmi, ridicolizzando il mio comportamento e dimostrando quindi un uso della mia corrispondenza per scopi estranei a quanto dichiarato nella numerosa giurisprudenza.
Aggiungo che proprio il FOIA in nome della trasparenza, prevede che gli enti locali tengano il registro degli accessi che, per il comune di Capoterra, è pubblicato sul sito istituzionale… ma le lettere ovviamente non sono accessibili.
Quindi? Quindi, poiché ad essere tolleranti si rischia di cadere proprio nel “paradosso dell’intolleranza”, avendo la netta sensazione che perdurando questa situazione noi cittadini di Capoterra siamo di fatto “spiati”, per nulla tutelati, ma esposti ad eventuali attacchi personali che nulla hanno a che fare con la funzione di consiglieri comunali, mi attiverò affinché il comune modifichi questa situazione, segnalando la questione agli enti competenti;  aggiungo che inoltrerò al blog del comitato-noviadotto, che non contiene alcuna notizia relativa agli amministratori, ai firmatari degli articoli, al trattamento dei dati identificativi delle persone delle quali fa il nome e pubblica le immagini, la richiesta affinché rimuova immediatamente la riscrittura della mia lettera, il mio nome e la mia immagine, non avendo mai ricevuto una richiesta di consenso per la pubblicazione di questi dati/documenti.
Infine, e chiudo, ritengo incomprensibile la reazione del consigliere laddove lancia offese anche ad altre persone totalmente estranee alla mia iniziativa. Ma sarà poi il consigliere a scrivere? Ogni volta che compare un articolo sul blog del comitato è senza firma… Certo che ne ha di coraggio se neanche si firma!
Ludovica

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