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giovedì 29 aprile 2010

Il salvinio molesto

Probabilmente ricorderete la vicenda dei lavori eseguiti dalla Cooperativa Poggio dei Pini alcuni anni or sono nei pressi del cosiddetto "lago piccolo". L'obiettivo di quella amministrazione era probabilmente dare una sistemata alla zona e di intervenire su un problema che riguardava quel piccolissimo bacino, infestato da una pianta acquatica denominata "Salvinia molesta". Il condizionale è d'obbligo in quanto, a quel tempo, ben poche informazioni giungevano ai soci a proposito delle attività svolte dalla Coop. Era quella la "vision" di allora: raccontare il meno possibile per tenere alla larga potenziali rompiscatole, cioè i soci.
Ad ogni modo, qualche tempo dopo l'intervento delle ruspe e lo svuotamento temporaneao del piccolo bacino, il consigliere comunale Franco Magi aveva segnalato ai soci tramite volantino, e anche alle autorità, il possibile sussistere di violazioni della normativa. Il Comune di Capoterra aveva sporto denuncia e alla Cooperativa erano state anche comminate delle sanzioni Recentemente, invece, il TAR ha dato ragione alla Cooperativa, stabilendo che per non vi era stata alcuna violazione della legge. Questi, semplificando, sono i fatti.
A Poggio la strumentalizzazione e la distorsione delle notizie è una attività molto praticata che può contare su adepti che addirittura vi si dedicano a tempo pieno. L'obiettivo è quello di disinformare il poggino trafelato, preso dalle sue attività professionali e familiari oppure l'anziano che ha poche possibilità di accedere ai mezzi di informazione telematici, nei quali, evidentemente, le notizie sono scritte nere su bianco. Il secondo obiettivo è quello di gettare discredito sull'attuale consiglio di amministrazione che, un pò come nella politica nazionale, vuole essere presentato come "uguale al precedente", in modo da rivalutare una strategia di gestione della Cooperativa che ha prodotto risultati negativi da molti punti di vista. Essendoci ben poco "storico" a cui appigliarsi, ogni pretesto è buono e ogni notiziola, anche piccola, può essere utile alla "causa". Ma torniamo alla nostra "Salvinia" e agli eventi di fine 2007.
E' vero che Franco Magi in quel periodo ha sollevato una serie di problematiche relative alla gestione della Cooperativa. In alcuni casi, come nella della vicenda del laghetto piccolo o della bitumazione della strada 7, da quelle segnalazioni sono partite azioni legali che, è bene ricordarlo, non possono essere avviate dal cittadino che effettua la segnalazione, bensì dalle auorità competenti. Se oggi chiamo il 112 e dichiaro che domani sbarcheranno gli alieni a Poggio non credo che l'esercito si schiererà sul M. Pauliara in attesa dell'evento. e se lo facesse se ne dovrebbe assumere la responsabilità.
Indubbiamente in quel periodo Franco Magi ha effettuato numerose segnalazioni che, in alcuni casi, si riferivano a presunte irregolarità di ben poco conto. Qualcuno dice che dietro questa sua azione ci fossero anche delle questioni "personali", ma qui mi fermo, perchè veramente non sono affari che possano riguardare me o i lettori di questo blog.
Ricordo perfettamente il giorno in cui ricevetti nella cassetta delle lettere il foglio in cui si denunciavano le attività nel laghetto piccolo e ricordo bene anche la mia reazione "ma chi se ne frega". Chi mi conosce sa quanto io ami la natura, pun non osando definirmi un naturalista. Non per questo mi metto però a sbraitare ogniqualvolta viene pestato un filo d'erba. Credo che a Poggio non sia necessario avere la foresta vergine che arriva sino alla propria recinzione. Ci troviamo ai margini di un'area naturalistica enorme, il c.d. Parco del Sulcis, che io conosco bene avendo percorso a piedi e in mountain bike molti dei suoi sentieri. Il verde che circonda le nostre case, quello che attraversiamo quando ci spostiamo a piedi da un posto all'altro del centro residenziale, a mio avviso non deve essere "vergine" ma deve poter essere usufruito: sentieri, alberi e cespugli potati, erbacee diradate e cosi via.. Ecco perchè in linea di massima non mi sono interessato alla segnalazione di quei lavori, pur ammettendo che, se fossero state violate delle leggi, non l'avrei approvato. Il TAR ha quindi stabilito che quei lavori erano regolari e chi ha sanzionato la Cooperativa aveva sbagliato. Per quanto mi riguarda, sono molto soddisfatto di questa sentenza perchè sancisce la regolarità di lavori che io stesso avevo ritenuto utili e perchè sancisce la non responsabilità della Cooperativa di cui faccio parte, innanzitutto come socio, prima ancora che come amministratore.

E' giusto quindi ricordare, e penso che Franco possa confermarlo, che in seguito alla sua denuncia furono ben pochi i residenti che si interessarono a questa vicenda.
Eppure molti ricordano un sollevamento popolare a Poggio alla fine del 2007, e ricordano che a capo della "sommossa" di oltre 200 soci c'era proprio lui, Franco Magi. Tutto verissimo.
Chiariamo allora che tutti quei soci, e io sono uno di loro, si svegliarono da un lungo periodo di torpore, in seguito a una questione ben diversa: la cementificazione delle pinete. Ce ne siamo dimenticati? E che dire di tutta una serie di eventi che emersero subito dopo. Una variante al PdL, la costruzione di 200 nuove abitazioni, uno stravolgimento dell'assetto urbanistico di Poggio dei Pini portata avanti senza che vi fosse una preventiva approvazione da parte dei soci ne tantomeno una adeguata informazione. Tutto quanto in sfregio allo Statuto della Cooperativa.
ci siamo dimenticati la negazione dell'accesso agli atti richiesta con lettera firmata da 130 soci per impedire di far sapere che la Cooperativa stava per spendere 150 mila euro per una sola consulenza?. Altrochè salvinia molesta. E ben pochi si sono appassionati alla questione della bitumazione della strada 7. I veri problemi erano altri. Io che di salvinia e di strada 7 me ne sono sempre fregato, rivendico con orgoglio di avere fatto qualcosa per salvare le pinete di Poggio dal cemento e di avere contribuito a disattivare il sistema gestionale che ha portato la Cooperativa a una situazione economica non florida e al depauperamento delle strutture sociali, lo sport innanzitutto.
Qualcuno tenta adesso di confondere le acque, strumentalizzando la decisione del TAR sulla salvinia per tentare di fare apparire come prive di fondamento tutte le questioni sollevate da Franco Magi, il "salvinio molesto". A quest'ultimo si può a mio avviso attribuire una certa esagerazione nell'evidenziare, oltre ad alcune gravi irregolarità, anche fatti inifluenti. Quando si esagera si rischia di ottenere risultati contrari a quelli voluti, un pò come il difensore che attua una marcatura troppo aggressiva, facendosi espellere. D'altra parte non si può negare che l'intera comunità era assopita in un sonno profondo e che l'azione di Franco ha risvegliato un pò tutti, consentendo di attivare un processo di rinnovamento e rinascita del nostro centro residenziale. Le pinete certamente sono state salvate.
Ognuno di noi potrà poi "leggere" la situazione come meglio crede. Io mi limito a esprimere il mio punto di vista e a ricordare i fatti che supportano le mie considerazioni.

domenica 18 aprile 2010

Siti, blog e portali

Nel 1996, quando collaboravo con la Biblioteca di Poggio dei Pini, realizzai "Linea Poggio", il primo sito capoterrese. Erano tempi pionieristici per Internet ed allora, per tutti, bastava questo unico termine (sito) per identificare un contenitore di pagine pubblicate sulla grande rete.
Con il passar del tempo il web si è evoluto e sono mutati anche gli "oggetti" che lo popolano.
Un numero sempre più ampio di persone di tutte le età, in un crescendo lento ma inesorabile, si è affacciato su questo mondo ha subito un bombardamento di termini telematici che talvolta ha generato confusione, soprattutto nelle persone non più giovanissime. L'adozione, talvolta sfociata in abuso, di termini anglofoni ha reso la vita ancor più complicata per quelle generazioni che, oltre a non avere affrontato la rivoluzione telematica in età scolare, spesso hanno avuto anche poca dimestichezza con la lingua inglese e scarse disponibilità economiche per effettuare viaggi di studio o di piacere, master e quant'altro.
Ecco quindi che non pochi fanno la faccia da pesce lesso se gli viene chiesto "che browser usi?". E se ti dicono "scrivilo con il word-processor", ti viene la voglia di prendere carta e penna e mandare tutti a quel paese. Ci sono ancora problemi ad afferrare la differenza tra hardware e software, non si capisce bene cosa sia un server, il provider questo sconosciuto, ed il panico assale il malcapitato utente a cui viene richiesto di impostare l'SMTP e il POP per configurare la posta elettronica. Un miracolo che non siano aumentate le vendite di piccioni viaggiatori.
In questo contesto è comprensibile che non tutti possano apprezzare la differenza tra un sito, un portale e un blog. Non è questione di età. Anche chi si definisce "giovane poggino" mostra grande confusione in questo campo. Cercherò allora di fare chiarezza avvalendomi di Wikipedia.

Un sito è "un insieme di pagine web correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti accessibili con un browser tramite World Wide Web su rete Internet".
Sia il portale comunitario che il blog sono pertanto SITI. Concentriamoci allora su queste due tipologie di pubblicazione telematica per comprendere in cosa si differenzino.

Un portale è un sito web che costituisce un punto di partenza, una porta di ingresso, ad un gruppo consistente di risorse di Internet o di una intranet. Nel caso del nuovo strumento telematico della Cooperativa Poggio dei Pini il "portale" vuole introdurre il visitatore all'interno delle risorse telematiche che si riferiscono alla comunità e al territorio di Poggio dei Pini. D'altronde la Cooperativa, che gestisce questo strumento, rappresenta indiscutibilmente il più importante soggetto di questo territorio. In questo senso quindi "Portale di Poggio", di un territorio molto ristretto e di una comunità di utenti molto ben delineata.
Esistono molti portali che presentano invece campi d'azione ben più ampi: il portale della natura, il portale della cantante Madonna e così via. L'oggetto di cui si occupa il portale è decisivo per definire quali dovrebbero essere le sue caratteristiche. Non si può dire come dovrebbe essere fatto un portale, senza considerare questo punto di partenza: cosa vogliamo rappresentare, chi sono e di cosa hanno bisogno i destinatari di questa pubblicazione. Ecco perchè è a mio avviso errato paragonare siti internet che hanno obiettivi e utenti differenti. E' come dire che la Mini Minor è migliore della Renault 4 senza considerare se chi la deve usare debba percorrere strade di campagna o di città.

Veniamo invece al blog che, sempre secondo Wikipedia: "E' un sito internet, generalmente gestito da una persona, in cui l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni riflessioni, considerazioni, ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video."

Credo che dopo aver letto queste definizioni sia a tutti più chiaro quale sia la differenza tra un blog e un Portale e mi aspetterei quindi che sia più difficile confondere questo mio blog PERSONALE con il Portale DELLA COOPERATIVA. Mi è capitato più volte, infatti, di sentire o addiruttura leggere comunicati di persone che confondono una cosa con l'altra. Talvolta ciò accade in malafede. La presenza di un ristretto gruppo di persone che "remano contro", cercando di distorcere la realtà è fatto a molti ben noto. D'altronde dquesto blog ha da subito pestato i piedi a una certa lobby poggina, facendo diventare il sottoscritto e le pubblicazioni telematiche che gestisco oggetto di maldestri tentativi di "lancio di sterco bovino".
Finora il letame è servito solo come ottimo concime e passo dopo passo l'informazione e le relazioni tra le comunità che compongono la galassia urbanistica capoterrese sono cresciute anche grazie, spero, al mio piccolo contributo.

Nell'equivoco tra sito e portale cadono talvolta anche persone in buonafede, confuse dalla terminologia tecnologiche. E' a questi ultimi che mi rivolgo.

Aggiungerei qualche considerazione di contorno. Come si fa, oggi, a realizzare un blog?
Ci sono molti modi. E' possibile, potendo gestire un server internet o uno spazio web, installare piattaforme software che ci consentano di realizzare blog altamente personalizzati. Se poi siamo in grado di programmare, potremmo anche realizzare il nostro blog dotato di caratteristiche uniche. Complicato? Beh si, abbastanza.
Esistono però alcune soluzioni "online" che permettono di realizzare blog senza la necessità di disporre di alcun sever o di programmare alcunchè. In poche ore chiunque è in grado di realizzare il suo blog e iniziare a popolarlo con i suoi pensieri, le sue riflessioni. Basta avere le basilari nozioni di come si usa un programma di videoscrittura. Certo, il blog risultante sarà un pò simile a tanti altri (proprio come questo), ma se l'importante è il contenuto questo fattore può passare in secondo piano.
Quello che state leggendo è chiaramente un blog ed è stato realizzato in 2 ore, una sera di due anni fa. Io sono un informatico, è vero, ma un mio cugino filosofo sessantenne ne ha realizzato uno ancora più bello, facendo tutto da solo.

Il fatto che quando è nato questo blog (fine 2007) non esistesse alcun sito attivo nella nostra comunità è una assurdità che certamente non dipende da me, ma semmai da chi avrebbe dovuto utilizzare la telematica per informare e interagire con gli ormai numerosissimi internauti poggini. A causa di quella carenza questo blog è diventato un punto di riferimento, non solo per le opinioni espresse dal sottoscritto e dai lettori, ma anche per l'informazione. Chi ha seguito le vicende della famosa "cementificazione delle pinete di Poggio" e tutta la storia del post alluvione, quando il blog era il punto informativo più completo, utilizzato anche dai tecnici del genio Civile, sa bene di cosa sto parlando.
Anche se qualcuno getta fango (eufemismo) su questa iniziativa per invidia o vendetta, questi sono risultati che non possono essere cancellati e di cui sarò sempre fiero.

Fortunatamente oggi la situazione è cambiata. Infatti non esiste solo questo mio blog personale. La Cooperativa ha finalmente realizzato un Portale comunitario che realmente contiene informazioni sempre aggiornate e consente l'interazione con i suoi utenti. Non dimentichiamo che a Poggio ci sono anche altri siti personali e di associazioni come, tanto per fare alcuni esempi, quelli di Antonio Falda (www.antoniofalda.it) e Giacomo Cillocu (www.poggionatura.it), quello del Grusap (www.grusap.it) e della Biblioteca (www.bibliotecapoggiodeipini.org).
In realtà anche domani, chiunque di voi che legge questa pagina, potrebbe decidere di aprire un blog per informare, raccontare, mettere a disposizione dei visitatori qualcosa che potrebbe essere interessante oppure utile.

Non so se questa disquisizione sulle diverse tipologie di siti e sul panorama telematico di Poggio vi abbia offerto spunti di conoscenza e di riflessione nuovi. Spero di si.
Forse sarà più facile comprendere quanto siano ridicole certe dicerie da bar o da ufficio postale che, purtroppo, vengono talvolta diffuse anche da Consiglieri della Cooperativa.
Come si fa a dire che il sottoscritto detenga il monopolio dell'informazione di Poggio? Questo blog è abbastanza seguito, bontà vostra. Chi non lo gradisce si può aprire il suo in un batter d'occhio, come d'altronde hanno fatto Antonio, Giacomo etc. Chi glielo impedisce? Beh certo che criticare senza fare niente di costruttivo è molto più comodo che sbattersi ogni giorno per costruire e riempire di contenuti un portale, per rispondere a chi scrive, per attivare nuove iniizative.
Capisco che il paese soffra della sindrome causata dallo strapotere mediatico berlusconiano, ma cercare di trasferire quello scenario a Poggio mi sembra ridicolo.
Io inoltre sono molto più alto e ho accettato senza complessi la sparizione della mia capigliatura. Non scherziamo, quindi.

Oltre che gestore di questo blog sono anche amministratore del Portale della Cooperativa. Lo sarò fintanto che i soci lo vorranno o fin quanto potrò e vorrò farlo io. Si da il caso che 310 soci abbiano scritto il mio nome su una scheda e quindi non credo che si possa dire che questo incarico "sia piovuto dall'alto". Il Portale poi non è mio, anche se ne sono il principale artefice. E' un regalo che volevo fare da molto tempo alla comunità in cui vivo. Ho dovuto farmi eleggere nel CdA per farlo, pensate un pò, dato che i due precedenti consigli di amministrazione hanno ignorato o affossato la mia gratuita e incondizionata collaborazione. Alla faccia della partecipazione dei soci!
A proposito di partecipazione, qualcuno si è lamentato del fatto che faccio tutto io. Fantastico! Nella prima pagina del blog, dal 7 settembre al 19 dicembre 2009 (più di tre mesi) ha campeggiato questo annuncio:: chi fosse interessato a partecipare alla Redazione di questo Portale è invitato a scriverci.
Quanti hanno risposto? Nessuno. E le persone che si sono lamentate del fatto che faccio tutto da solo hanno mai oferto la loro collaborazione? NO. E allora come la definireste la faccia di queste persone? Fate un pò voi ...
A proposito di linguaggio "colorito" ecco un'altra importante differenza che c'è tra un blog e un portale comunitario.
Il primo, come è detto, è gestito da una persona che sceglie lo stile comunicativo che ritiene più opportuno. E' noto che il blog più visitato d'Italia sia quello di Beppe Grillo che del VAFFA ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia. Adoro Grillo. Innegabilmente ha però anche molti detrattori che non lo possono vedere. A chi non piace, come suol dirsi ... cambia canale.
Un Portale comunitario non può adottare un simile approccio. La Cooperativa, o il Comune, o la Regione o anche una Parrocchia, dovrebbero rappresentare tutti i membri di una certa collettività e non possono adottare uno stile personalistico. Il loro obiettivo primario dovrà essere quello di comunicare con tutta la comunità che rappresentano. E' ovvio che lo stile del VAFFA, per quanto efficace, ironico, satirico e divertente, non si addice a questo genere di pubblicazioni. Bisognerà adottare uno stile probabilmente più formale e se vogliamo noioso, che però raggiunga lo scopo di essere accettabile per tutti.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario disporre e far rispettare un regolamento. Qualsiasi insieme di persone che interagisce deve rispettare delle regole. Quando le persone sono centinaia, centinaia di caratteri, di idee, di interessi, il rischio del caos, della rissa e della conseguente morte della comunicazione è elevatissimo. Recentemente c'è stata una polemica nel forum del Portale poggino, provocata da personaggi che, casualmente, si trovano spesso impelagati in polemiche. Senza nemmeno leggere il Regolamento, costoro ritenevano di avere il diritto di utilizzare uno strumento comunitario così delicato per dar sfogo a sermoni farciti di espressioni "colorite", illazioni calunniose, provocazioni fini a se stesse. Imitare Beppe Grillo non è facile perchè lui è un attore comico di rango e se proprio si vuole seguire quella strada, la via migliore è quella di aprirsi il proprio blog e non può essere concesso di inquinare un luogo di discussione che è di tutti.

giovedì 8 aprile 2010

Spegnete i riflettori


Dal 22 ottobre 2008 è passato 1 anno e mezzo, cioè 530 giorni. Sin dai primi giorni dopo l'evento, il Genio Civile ha incominciato a lavorare sul corpo diga e sul canale scolmatore.
I mezzi sono andati su è giu per alcuni mesi, prima di abbandonare l'area lasciandosi dietro una diga ripristinata, un canale allargato e, purtroppo, un lago ridotto a una pozzanghera.
Nel frattempo qualcuno ha pensato bene di lasciare un riflettore da stadio acceso 24 ore su 24. Un bel consumo non c'è che dire, e che spreco!

Adesso, con l'arrivo della primavera. La vegetazione sta riconquistando il lato della diga che era stato eroso dalle acque. Si attende, in tutta la zona, il ritorno delle ruspe che dovranno lavorare alla sitemazione definitiva dell'area. Ehi si perchè se è vero che quegli interventi eseguiti "in emergenza" hanno svolto il loro compito, adesso che l'emergenza è finita la realtà di pPggio dei Pini è quella di un lago che non c'è, una zona sportiva che non c'è e, in generale, il rio S. Girolamo e tutti i suoi affluenti sono una cava di sabbia e pietre.

E' comprensibile che in quei giorni del post alluvione, con i lavori in corso e un certo eccessivo allarmismo che riguardava la diga, qualcuno abbia deciso di piazzare quei riflettori li. Ma adesso, 500 giorni dopo, è ancora il caso di mantenere tutti quei watt inutilmente puntati sul corpo diga giorno e notte?
Il faro non da fastidio a nessuno. Non si sono abitazioni in quella zona. E' solo una questione di risparmio energetico, di denaro pubblico buttato al vento.
Spero che qualcuno legga questo articolo e si decida a spegnere l'interruttore.

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