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martedì 11 giugno 2013

Come risolvere il problema dell'acqua a Poggio: la rete duale


Innanzitutto chiariamo, per chi non ne abbia mai sentito parlare, cosa sia questa "rete duale". Si tratta di un sistema idrico in cui la consueta conduttura dedicata all'erogazione dell'acqua potabile viene affiancata da una seconda conduttura nella quale circola acqua non potabile proveniente da pozzi, bacini idrici o da processi di riutilizzo della rete fognaria. Insomma, in poche parole, due tubi invece di uno. Come è facile intuire, questa seconda conduttura sarebbe destinata ad usi irrigui

Come è noto la conformazione urbanistica di Poggio dei Pini, costituita esclusivamente da residenze monofamiliari che insistono su lotti di terreno piuttosto grandi, fa si che il 90% del consumo idrico derivi dall'irrigazione dei giardini.
Utilizzare acqua potabilizzata, depurata, analizzata ... ha sempre rappresentato uno spreco. Negli ultimi anni il costo dei servizi idrici si è impennato, anche perchè il sistema che gestisce la risorsa è stato unificato e le tariffe vanno a coprire le non poche inefficienze, che prima venivano assorbite dal sistema (debito pubblico).  Proprio a Capoterra alcuni mesi fa si è verificato il clamoroso episodio della protesta di cittadini imbufaliti dopo aver ricevuto bollette significativamente più onerose rispetto a quelle degli anni passati. Le numerose irregolarità di quella operazione ha indotto il Comune a fare immediatamente marcia indietro per evitare l'ennesima denuncia. 
La stessa super bolletta è arrivata anche a Poggio dei Pini dove, però, a fare da cuscinetto tra il consumatore e l'ente erogatore (Abbanoa) c'è la Cooperativa che ha assorbito l'aumento senza fiatare e senza dare troppa pubblicità alla cosa. Questo aumento andrà a incidere negativamente sul bilancio della Cooperativa e si ripercuoterà sicuramente anche sulle tariffe pagate dai soci.   

Da qualche anno il gruppo di soci che spinge per un rinnovamento nella gestione della Cooperativa, propone di inserire tra gli obiettivi futuri la realizzazione di una rete dedicata all'irrigazione dei giardini. In questo sistema di "rete duale", l'acqua potabile sarebbe erogata, come per tutti i cittadini, dal servizio pubblico, mentre l'irrigazione sarebbe affidata alla conduttura gestita dalla Cooperativa.
Questa soluzione rassicurerebbe anche chi teme che la Cooperativa, liberatasi finalmente dall'onerosa e illegale gestione dei servizi pubblici, si ritrovi ad essere  inutile e debba essere chiusa. Al contrario, l'erogazione dell'acqua per irrigare sarebbe un servizio di grande utilità ed anche innovativo dal punto di vista ambientale. Perchè si, una volta Poggio era una località innovativa!

Veniamo ai costi e ai benefici. Il costo di questa infrastruttura si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro.   
Si tratta di una cifra importante, ma ricordiamoci alcune cose. La Cooperativa nel 2007 ha proposto ai soci di "regalare" 5 milioni di euro al Comune per rifare daccapo tutte le infrastrutture "pubbliche". 
Se negli ultimi decenni la Cooperativa fosse stata amministrata con maggiore lungimiranza, questa cifra sarebbe stata facilmente recuperata nel periodo "delle vacche grasse", quando la vendita dei lotti ha fatto affluire molti milioni di euro che si sono dissolti in mille rivoli, senza che i soci fossero beneficiati da alcuna nuova struttura o servizio. La hit parade degli sprechi è assai ricca. Per essere brevi citerò le mille progettazioni urbanistiche, con varianti e controvarianti, la storiaccia della "Poggio Sport Village", il pagamento, per decenni, della manutenzione di tutte le opere di urbanizzazione, le oscure spese legali e consulenze varie. 

Realizzare la rete duale significa liberarsi del problema della riduzione di pressione che si verifica ogni anno. All'arrivo dell'estate gli impianti di irrigazione vanno al massimo creando un picco di consumi che l'infrastruttura attuale non riesce a sopportare. Ultimamente Abbanoa ha anche ridotto la portata d'ingresso e la carenza di una linea diretta di collegamento al serbatoio di S. Barbara fa si che quest'ultimo non riesca a riempirsi, lasciando a secco le abitazioni delle zone più elevate e, costringendo la Cooperativa a fare i salti mortali, togliendo l'acqua alternativamente a quasi tutti i soci. 

Tornando al "vil denaro" il costo di produzione dell'acqua "grezza" è estremamente inferiore e il sottosuolo di Poggio dispone di falde sufficienti a garantire la disponibilità di questa risorsa. I soci pagherebbero quest'acqua molto meno di quella fornita da Abbanoa e il margine di ricarico consentirebbe alla Cooperativa di ammortizzare l'investimento effettuato per la realizzazione della nuova rete. Si aggiunga che i costi di gestione sarebbero ulteriormente ridotti se la Cooperativa finalmente si decidesse a installare qualche impianto fotovoltaico. 

I poggini si libererebbero dall'incubo dell'aumento dei costi di Abbanoa e della mancanza di acqua o dalla triste soluzione di non innaffiare più i giardini. 
Se in vantaggi economici non sono tutto per voi, potrete comunque pensare alla possibilità di inserire nel ciclo delle acque irrigue quelle provenienti dal riutilizzo delle acque reflue, creando un fantastico ciclo virtuoso ed ecologico. 

Qualcuno, in alternativa alla realizzazione della rete duale, ha proposto di realizzare un pozzo per ogni famiglia, quindi ben 800 pozzi a Poggio dei Pini. Si tratta di una idea astrusa (eufemismo) per tutta una serie di motivi.  Il sottosuolo di Poggio non è tutto uguale. Ci sono zone con falde freatiche e altre che ne sono prive. Qualcuno ha speso 10 mila euro per una trivellazione senza trovare nemmeno un goccio d'acqua, mentre altri, più fortunati, hanno trovato una vera e propria sorgente. Alcuni hanno trovato falde salmastre, soprattutto nella zona di Pauliara che si trova a soli 50 metri sul livello del mare. E' chiaro che in questa situazione se si scava un pozzo della profondità superiore (es. 70 metri) si potrebbe finire a pescare acqua con infiltrazioni salate. Innaffiare il giardino con acqua salmastra sarebbe un disastro: non solo morirebbero tutte le piante ma si sterilizzerebbe addirittura il terreno. Se poi vado a realizzare una miriade di pozzi, distanti pochi metri l'uno dall'altro, rischierei fortemente di impoverire la falda, facendola abbassare e rendendo quindi inutilizzabili tutti i pozzi realizzati in precedenza. I proprietari dovrebbero andare ancora più a fondo a cercare la falda in un continuo e folle inseguimento.  

Anche dal punto di vista economico l'ipotesi "pozzi per tutti" risulta ampiamente deficitaria.  Se dividiamo la spesa di 2 milioni e 500 mila euro per 800 soci otteniamo la cifra di 3 mila euro a socio, mentre la realizzazione di un pozzo profondo 100 metri vale circa 10 mila euro, sempre che si trovi l'acqua. Aggiungiamo che ci sarebbero ottocento pompe sommerse da alimentare e manutenzionare per un costo stimato di circa 300 euro all'anno per socio. 
Se si realizzasse la rete duale il costo di erogazione sarebbe un decimo (circa 31 euro all'anno per socio) inclusa anche la manodopera. Il risparmio è evidente.

In questo contesto si inserirebbe il discorso sul finanziamento per la realizzazione dell'opera. Appare chiaro, però, che le soluzioni alternative sono molto più onerose e per questo motivo tale investimento si ripagherebbe ampiamente con il risparmio.

4 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao a tutti,

ho letto questo articolo in velocità e a volte basta , sopratutto quando si tratta di cose a mio parere illogiche, dispendiose e surreali , diciamo al limite del fantacientifico.

I punti che contesto sono 3 e so anche che a volte neanche davanti all'evidenza e per partito preso, certe persone non capiscono.

1) Il costo della rete duale e la sua manutenzione, se permettete è preferibile mantenere una rete per l'uso potabile, proprio coloro che vogliono la rete duale vogliono cedere l'utilizzo e la gestione delle reti attuali dell'acqua potabile e molto più importanti e strategiche. Lo statuto dice che la Cooperativa può decidere di mantenerla e la convenzione si basa sullo statuto, la Cooperativa ha facoltà di gestirla.

2) i pozzi esistenti e non censiti sono già una miriade, autorizzati e a norma di legge, chi ha il pozzo mai sarebbe d'accordo con questa spesa pazza. Essere Cooperativa vuol dire fare pochi pozzi utili a tutti così come si è sempre fatto, ma proprio i nuovi abitanti del Poggio, compresi quelli della rete duale, non vogliono sentir parlare di cooperazione, diciamo tutti e due gli schieramenti per via di svariati motivi, preferiscono affrontarsi e spingere, tra chi vuole una variante e non riesce a farla perchè politico e sopratutto perchè incapace a causa di un settore specifico che non contempla i tuttologi, e chi continua a cercare di continuare con i bisticci devastanti, dati di fatto e realtà.

Da'altronde , a tutti e due i gruppi, mancano le idee per creare alternative economicamente vantaggiose. Il Poggio in questi 20 anni non è riuscito a far nulla se non a creare disagi sociali, primo tra tutti la distruzione di una realtà sportiva esistente, non è riuscita a fare niente di alternativo in merito alle rinnovabili e tra le tante, non è riuscito a fare qualche pista ciclabile/campestre oltre quel tratto fatto prima che univa il centro al centro commerciale, è chiaro che quì è venuta d abitare una tipologia di persone davvero strana, mi riferisco a chi vuole a tutti i costi comandare, da dove arrivano per essere tutti così duri di testa?.

3) Chi abbassa la pressione dell'acqua commette un gesto degno dei barbari e colpisce nel mucchio, andrebbero invece colpiti coloro che innaffiano dalla mattina alla sera i prati e non i giardini, ci vuole più cultura per capireche andrebbero incentivate le essenze originarie, chi vuol il prato è libero ma il consiglio è quello di dimezzarlo e di studiare meglio la flora esistente.

Per quanto riguarda il pozzo per tutti, è chiaro che la mia non era una proposta e lo capisce anche uno Scemo , era invece una provocazione, sappiamo però che i poltici da pollaio a volte fanno finta di nn capire per avvantaggiarsi delle loro insesatezze. In ogni caso Il calcolo preciso dovrebbe essere fatto, escludendo i pozzi esistenti, quanti sono ? non lo sanno perchè non sono censiti così come tutti e due gli schieramenti non fecero la analisi di mercato circa le capacità di vendita dei futuri lotti, mancava una seria analisi di mercato e penso manchi il censimento dei pozzi esistenti che, se esistesse, farebbe a pugni con i calcoli della rete duale.

La mia proposta ufficiale era invece deposistata all'interno del mio programma presentato in Cooperativa, un pozzo intelligente che sarebbe servito per 6/8 famiglie, a spese delle stesse e con il supporto della Cooperativa.

Cerchi di usare il cervello signor rete duale.

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

ciao Giacomo
innanzitutto sarebbe meglio affrontare una problematica cosi' importante e "pratica" allontanandoci dalle questioni relative alla fazione A e alla fazione B, che infatti anche io ho solo sfiorato nel mio articolo.
Voglio pensare e sperare che su una questione del genere ognuno si esprima valutando la convenienza collettiva, o, se vogliamo, anche quella sua personale.
Ho cercato di fornire alcuni elementi di valutazione, ma lo scenario è senza dubbio ricco di ulteriori spunti.
Quanti sono i pozzi a Poggio? Ogni pozzo dovrebbe essere autorizzato (altrimenti è illegale) e quindi anche il numero dei pozzi dovrebbe essere conosciuto accedendo all'apposito registro. Quindi i pozzi dovrebbero essere tutti "censiti". Inoltre si dovrebbe sapere se il pozzo è realmente funzionante e attivo perchè non è detto che il proprietario di un pozzo già esistente, che tra l'altro deve accollarsi la spesa dell'emungimento, non sia anche interessato ad usufruire della rete irrigua.
Spannometricamente ritengo che non possano esserci più di 150 pozzi e quindi il discorso dell'approvvigionamento riguarderebbe comunque la stragrande maggioranza delle abitazioni (650 su 800) + quelli che hanno il pozzo e non gli funziona bene per qualche motivo. Credo anche che ci siano delle norme che impediscono la realizzazione di un numero cosi' elevato di pozzi, quindi se io presentassi domanda probabilmente mi sarebbe rifiutata se esiste un altro pozzo nelle vicinanze, senza contare poi che non tutti questi 650 nuovi perforatori del sottosuolo troverebbero l'acqua. Non condivido la tua affermazione sulla possibilità, da parte della Cooperativa di continuare a gestire l'acqua potabile. E' vero che le prime convenzioni con il Comune attribuivano alla Cooperativa questo compito praticamente sine die, ma sia le convenzioni più recenti che le leggi nazionali (che hanno un valore giuridico nettamente superiore a quello di una convenzione) impediscono questa possibilità. Il TAR si è già pronunciato in questa direzione e presto sentiremo anche il parere del CdS. Se non si realizzerà la rete duale resterà in piedi solo l'opzione Abbanoa, con i suoi costi elevati, soprattutto per i grandi consumatori. Ci sono poi le soluzioni singole, come il pozzo privato, ma se parliamo di cooperativa dobbiamo immaginare un servizio per tutti i soci, altrimenti hanno ragione quelli che dicono che la Coop non serve a niente.

giacomo ha detto...

Non dappertutto si possono fare, si aggiungerebbe anche l'opzione data dall'eventuale sfruttamento mutliplo di pozzi già esistenti qualora il socio proprietario fosse d'accordo, chiaramente difficile ma possibile.

L'acqua potabile gestita dalla Coop è possibile mantenerla, la stessa Cooperativa può, in base allo statuto, decidere di gestirsela, così come farebbe con la rete duale, stessa cosa , solamente che la rete duale è uno sfizio costosissimo e invece l'altro c'è già, inoltre chi ha firmato lo statuto non può andare contro lo stesso, a meno che nn lo si cambi.

Per favore, non si continui con queste fesserie perchè questa sarebbe la peggiore di tutte.

Visto che i soldi sono importanti sintetizzerò così il totale dei costi futuri e dei disservizi=

rete duale + gestione della stessa + elettricità per il pompaggio + manutenzione motori + prezzi folli di Abbanoa compresi disservizi e conteggi errati + spesa che dovrà coprire quel famoso 20% di pozzi esistenti che non parteciperà . La matematica non è un'opinione.

In ogni caso la cosa più grave sarà ancora una volta la continuità dei dissapori che provocherà infinite battaglie legali, sappiamo che esiste anche questa tipologia di persone per la quale non c'è rimedio :)



Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

alla situazione dei pozzi multipli ci avevo pensato anche io, forse perche sono un po' sognatore come te, ma come tu stesso dici, sarebbe molto difficile, direi impossibile. il proprietario del pozzo dovrebbe metterlo a disposizione dei vicini, dividendo le spese, ma anche subendo una servitù e il sistema avrebbe la criticità dei litigi, della gestione dei guasti, della quantità utilizzata, degli orari etc. Secondo me impossibile. Continuo a ribadire che la Coop non potreva e probabilmente non potrà gestire la rete idrica potabile. Non ha senso credere se cio' sia giusto o sbagliato perchè è la legge e basta e la legge è superiore a qualsiasi statuto di cooperativa. Nel conto economico mischi le spese di gestione della rete non potabile con quella di Abbanoa, i cui prezzi folli, che comunque a mio avviso possono essere combattuti legalmente, non ci interesserebbero piu' una volta che l'irrigazione fosse servita da una rete apposita. Che importanza avrebbe se il mc costa 0.30 oppure 1,5 euro se il consumo mensile fosse di soli 10 mc?

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