Di questo ponte di Pauliara nel blog ne abbiamo parlato in lungo e in largo. Abbiamo seguito tutto l'iter che avrebbe dovuto, a quasi due anni dal 22 ottobre 2008, vedere già realizzata un'opera pubblica che, suvvia, non è impegnativa come il Ponte sullo stretto di Messina.
Difatti, anche se il sindaco di Capoterra una volta affermò che questo ponte sarebbe aldilà dalle capacità organizzative di un comune di ben 30 mila abitanti, di opere come questa ne vengono realizzate decine ogni anno in molti comuni sardi, come utilmente riportato in un commento di Giuliano Patteri, sempre qui nel blog. Beh in realtà questa scusa non è niente se confrontata con quella "sparata" dal consigliere comunale Mallus qualche mese dopo: "non si può fare un ponte che collega due proprietà private". No comment.
Ad ogni modo quei sette mesi che sono stati sprecati dal Comune di Capoterra stanno diventando quasi ininfluenti se paragonati con il il tempo biblico che una nutrita schiera di enti e agenzie regionali stanno impiegando per avviare i lavori.
Ricordare che il famoso milione di euro era stato stanziato solo 1 mese dopo l'evento alluvionale fa una certa tristezza, se si pensa al nulla che è stato fatto nei due anni successivi.
In questa stagione estiva il fastidio si sente, perchè attraversare quella specie di Acheronte in secca con buche e sassi non fa certo bene alle sospensioni e agli pneumatici delle automobili. in inverno, però, lo sappiamo tutti, quel guado e tutte le sue alternative rappresentano un disagio veramente dantesco.
Anche dal punto di vista psicologico, la realizzazione del ponte avrebbe potuto rafforzare il senso di presenza ed efficienza dello stato in seguito a quella che è stata una delle peggiori calamità regionali di sempre. Costruire è il contrario di distruggere, fornisce un senso di positività e di ottimismo, anche se nessuno dimenticherà mai quel giorno.
Nello scorso dicembre è stata data con enfasi la notizia della realizzazione del progetto "quasi definitivo" del ponte. Il Portale della Cooperativa Poggio dei Pini ha diffuso anche i rendering fotorealistici del nuovo ponte. Sembrava fatta. Quanto ci vorra? Un po' di burocrazia, certo, ma ci vorranno 5 mesi di lavoro. Siamo a dicembre, beh dai, in autunno il ponte dovrebbe essere pronto.
Arriva la primavera e si scopre che la burocrazia sta "aggredendo" come un cancro l'iter del ponte mentre il "povero" Genio Civile (che ha in mano la patata bollente ammollata da Marongiu e dai suoi "dilettanti della politica") non sa più che pesci pigliare. D'altronde la legge è legge e un funzionario non può fare a meno di applicare la burocrazia, anche se è perfettamente consapevole della sua inutilità, perchè altrimenti non farebbe il suo dovere e rischierebbe grosso.
L'intero territorio di Capoterra fa parte di un'area sottoposta a vincolo come potenzialmente inquinata, in quanto si trova, seppur molto distante, tra le aree industriali di Sarroch e di Macchiareddu. Certo tutti sanno che un eventuale sversamento di idrocarburi nella raffineria non potrebbe attraversare tutto l'agro di Villa d'Orri, mezza tuerra capoterrese e risalire il corso del S. Girolamo sino ai piedi del M. Pauliara. Nessuno potrebbe immaginare che una perdita nelle condotte dell'Enichem di Macchiareddu possa attraversare lo stagno di Capoterra, svoltare dopo le Case del Sole, attraversare l'altra mezza tuerra capoterrese e giungere anch'essa li, ad inquinare il Rio S. Girolamo. Eppure, siccome qualche idiota ha deciso di disegnare un areale vincolato tanto vasto, anzichè realizzarne due intorno alle rispettive aree industriali (manu cancarara?) tutti si devono adeguare e devono fare cose completemente inutili: carotaggi, campionamenti, analisi, pareri, verifiche e via discorrendo. Tutto questo poteva essere evitato solo da SuperPippo (Ugo), l'uomo che ha i superpoteri di Commissario per l'emergenza. Come sappiamo tutti dalle cronache sembra essere impegnato in tutt'altre faccende e in tutt'altre emergenze che non riguardano propriamente i cittadini sardi.. E dire che avevamo tirato un sospiro di sollievo quando lo stato di emergenza, nel novembre scorso, era stato prorogato di un altro anno. Ma a che cosa è servito?
Insomma, siamo ad agosto, e il ponte di Pauliara deve essere messo ancora in gara. Dicono che a settembre sarà aggiudicata, e che poi potranno iniziare i lavori. Io sinceramente non ci credo, come non ho creduto all'annuncio dei lavori per la messa in sicurezza del Rio S. Girolamo (giugno è ampiamente passato, caro assessore Carta) e mi aspetto di leggere degli ennesimi ritardi dovuti ad imprevisti, norme, vincoli, codici.
Una cosa per adesso è certa: l'inverno prossimo il ponte non ci sarà. Mettiamoci l'anima in pace. Prepariamoci ai consueti guadi avventurosi, all'aggiramento di 7 km, ai disagi per gli studenti, per le attività sportive etc. Grazie Ugo, Deus ti di paghiri.
14 commenti:
Leggo una certa benevolenza verso i burocrati che poverini devono applicare la burocrazia. Non sono tanto convinto della buonafede di questi personaggi che ritengo legati a filo doppio con i politicanti di turno e sono loro sodali. Se esiste la volontà di risolvere i problemi, si risolvono. Occorrono i carotaggi? Si fanno. Occorrono le analisi chimiche delle carote? si fanno. Occorrono i soldi? Si prelevano da quel milione a disposizione che credo possa e debba essere utilizzato per tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione agli espropri alla costruzione.
Basta la volonà di risolvere i problemi.
La primavera prossima ci saranno le elezioni comunali a Capoterra.
Si potrebbero studiare forme di pressione cui sottoporre i candadati. Sicuramente ci sono aspettative sia a destra che a sinistra e i vcoti che possono arrivare dagli abitanti di Poggio e dontorni potrebbero far gola agli interessati.
Una proposta, vecchia e già in più occasioni minacciata, ma mi sembra mai attuata, potrebbe essere quella di restituire, in massa, i certificati elettorali.
Si possono ipotizzare altre iniziative, anche da attuare nell'immediato. Avevo sentito che gli abitanti delle zone a mare, frustrati dai problemi relativi al traffico della Statale, alle necessità di attraveramento e percorrenza per raggiungere le scuole ed i servizi in genere hanno o dovranno attuare forme di protesta e proposizioni ma non so a quali livelli. Ritengo comunque importante trovare un'azione comune anzichè lamentarsi e piangersi addosso.
C'è troppo silenzio e rassegnazione nei nostri quartieri.
Cerchiamo di scrfollarci di dosso sia la rasseganzione che l'apatia.
Cerchiamo di trascorrere un buon ferragosto, poi cerchiamo di svegliarci e scoprire che siamo ancora combattivi!!!.
Silvio la burocrazia non è staat creata dal funzionario di Abbanoa o dell'ente regionale di turno, ma dal sistema dei partiti. Non credo che abbia senso prendersela con questi funzionari.
Concordo sul fatto che ci sia rassegnazione e senso di impotenza, come sempre d'altronde. Io vedo anche dei segnali di cambiamento e se permetti penso di avere partecipato a una delle poche reali situazioni in cui dalle parole e dai buoni propositi si è riusciti a passare anche ai fatti. Le comunali di capoterra? vedremo cosa succede ma non sono molto ottimista. Penso che vinceranno sempre i soliti ma penso anche che crescerà la forza di chi porta avanti un modo nuovo di fare politica.
Ciao, l'unica azione che si può fare è quella dell'esposto alla procura della repubblica per i seguenti mancanti interventi: mancata messa in sicurezza del fiume, mancata realizzazione del ponte di Pauliara anch'esso legato alla stessa messa in sicurezza della popolazione residente e non.
E se questi non sono degli imbecilli patentati è probabile che tutti i soldi che erano stati messi a diposizione sono con molta probabilità legati a doppio filo con lo scandalo nazionale legato agli appalti del signor orziaras, di qualche signorotto della protezione civile e con la cricca dei delinquenti patentati che piano piano stanno venendo inquisiti.
Il Poggio dovrebbe muoversi in questo modo, il Poggio e tutte le lottizzazioni che sono oggi in forte pericolo in caso di nuova alluvione visto e considerato che nel mondo questi fenomeni stanno aumentando in maniera esponenziale.
E basta poi con il patetico teatrino della difesa di enti regionali o simili che non hanno mosso un dito se non per spostare qualche montagna di terra e per fare interventi sommari che per certi versi hanno peggiorato la situazione, la realtà è sotto gli occhi di tutti e l'unica azione è quella bellica legata alle carte bollate in maniera tale da tirar fuori questa grande e prossima abbuffata di soldi per fare degli interventi ciclopici e sbagliati, chi difende questi organi incapaci e pieni di accozzati buoni a nulla si assuma da oggi in poi le sue reponsabilità in materia di gestioni locali, comprese le responsabilità sul tutto dei massimi organi politici e amministrativi della regione sarda a partire dal dopo alluvione e riguardanti questa nuova gestione di centro destra.
Senza contare che c'era gia un progetto pronto almeno per il ponte e che da subito è stato messo fuori gioco per motivi abbastanza discutibili.
ciao Giacomo
Scusa Giorgio se ti contraddico.
La burocrazia è stata inventata proprio dagli esecutori delle norme che regolano le varie materie. Il funzionario che le applica puntigliosamente, rallentando artificiosamente la risoluzione dei problemi viene definito "Burocrate" che dovrebbe esere inteso come aggettivo dispregiativo e dequalificante della figura del funzionario.
Il burocrate che rallenta acquisisce potere, chi gli si rivolge, cittadino o politico, deve supplicare. Dalla supplica trae vantaggi.
Può essere che il politico chieda al suo funzionario di non far funzionare a dovere le pubblica amministrazione per suoi interessi di partito o di casta o di lotte interne, ma è sempre il burocrate al centro delle scelte.
Non hai accennato alla volontà di tornare combattivi.
Silvio penso che su questo punto abbiamo una differente sensibilità, non penso si possa affermare chi ha la verità in mano.
io continuo ad afifdare la responsabilità a chi ha il vero "pallino" del potere in mano e non agli esecutori. Va bene molti si questi sono arrivati in quei posti partendo da concorsi truccati, dal clientelismo, dal voto di scambio etc. Sebbere questo non mi entusiasimi, anzi mi faccia rivoltare lo stomaco continuo a pensare che queste figure non possano cambiare la situazione. La situazione può essere cambiata solo dagli elettori che dovrebbero capire che vendere il voto come si diceva una volta "per un piatto di malloreddus" poi si ritorce loro contro. Aveanno forse un piccolo obolo da parte dei potenti, ma i loro figli vivranno in un paese in declino senza possibilità di lavoro, gli ospedali saranno inefficienti, i trasporti pure etc.
Purtroppo a mio avviso sono ancora pochi gli elettori disposti a distogliersi dal giogo della partitocrazia. Oggi a mio avviso essere combattivi significa alimentare e sostenere quelle realtà di una nuova politica che vedo nascere, anche a Capoterra.
Troppe cose stanno andando storte. L'ultima la vicenda dell'acqua, con Abbanoa che arbitrariamente ne riduce l'apporto. Situazione per fortuna sistemata ma che ha creato molto disagio nei residenti e anche danni. I giardini pubblici di Cagliari e dintorni innaffiati a manichetta, Poggio a secco. La regia sempre la stessa: Abbanoa.
Siamo prossimi a settembre 2010 e del cantiere per il ponte neanche l'ombra. Manco fosse quello di Messina. Non si farà, e sono passati 670 giorni, quasi due anni.
Visto come non si stanno evolvendo le cose sarebbe stato utile oppure no il ponte militare che si è ripetutamente invocato ? Nel nord Italia ce ne sono in esercizio da oltre 50 anni e tengono benissimo. Nulla, il Poggio continua a vivere nello stato di abbandono post alluvione, a mio avviso totale. Con rassegnata impotenza di fronte al degrado.
Lo stradello sotto la diga ha, oramai, una viabilità vera e propria anche se totalmente fuori legge. Mancano solo i divieti di sosta. Ma nessuno se ne fa più carico: pur di evitare "rumors" è consentita da tutti (Comune in testa).
Sono assolutamente d'accordo con Giacomo. Bisogna portare questi fatti in Tribunale. I Poggini devono dare mandato agli Amministratori affinché provvedano al riguardo. A questo punto è il non aver fatto nulla per sistemare il danno più pesante subito dalla nostra Comunità.
Silvio parla di elezioni e pressioni sui candidati. Ma questi sono tutti venditori di fumo. Prendiamo formalmente posizione anche con le altre zone residenziali a stacchiamoci da Capoterra, capace soltanto di mungere. Ecco, questo dovrebbe essere a mio avviso, il significato di una mobilitazione.
Qualcuno ha sentito direttamente, riportandone l'intervento su questo blog, dell'impegno speso da SuperPippo (Ugo) per rimettere a posto il Poggio. Sbaglio ?
Un milione di €uro per il ponte, centinaia di migliaia di €uro per il gruppo sportivo. Irrisolta la questione lago. Transenne a destra e manca.
E' grazie a questa burocrazia che i furbetti riescono a rubare.
Saluti.
Maurizio
Maurizio come forse ricorderai avevo sollecitato la realizzazione di un ponte militare subito dopo l'alluvione, per l'esattezza il 26 ottobre 2008, con questo post del blog: http://poggiodeipini.blogspot.com/2008/10/un-genio-poco-geniale.html.
Il tuo commento odierno conferma una cosa che appariva ovvia anche allora e cioò che ci sarebbero voluti molti mesi per realizzare un nuovo ponte e che quindi era opportuno realizzare un collegamento provvisorio. Perchè non è stato fatto? Secondo me c'è una sola risposta: vigliaccheria. Mettere un ponte provvisorio in quella posizione significa comunque prendersi delle responsabilità, assumere dei rischi, lavorare, darsi da fare. Chi glielo fa fare al presidennte della regione, al direttore del genio o al sindaco di Capoterra di fare tutto cio? E che c'è scritto Giocondor?
La separazione da Capoterra non è precorribile e anzi a mio avviso deve essere attuato il processo opposto. Capire e far capire che la Capoterra di oggi comprende anche tutte le frazioni. non ci vuole molto basta cercare di mettere in comune persone che nella zucca abbiano più di qualche neurone.
Hai ragione anche Tu. Peraltro io abito qui oltre 20 anni e ho sempre assistito alla assenza totale del Comune nei confronti della nostra frazione, anzi devo dire in particolare per il Poggio.
Oltre ai fatti che attengono alla "convenzione" tra Cooperativa e Comune che ci vedono tuttora subire si potrebbe estendere il discorso a diversi altri argomenti.
A titolo indicativo:
- le buie strade di collegamento a Poggio (pericolosissimo l'ultimo tratto all'altezza di Residenza);
- mi permetto di ricordare i numerosissimi incendi che hanno brutalizzato molto più (quasi unicamente) il territorio del Poggio che le restanti zone.
Devo dire che di fronte alla sistematicità dei roghi mi sono convinto dell'esistenza di precise strategie. Hanno mai preso iniziative a presidio anche di questa parte del territorio capoterrese "gli amministratori locali" ?
Eppure risorse finanziarie sono state attinte a piene mani anche, ed in particolare, dal contribuente poggino al punto da portare "gli amministratori locali"
a inventarsi quei chilometri di ringhiere cagate che si possono ammirare sulla 195.
Di alluvioni ne abbiamo viste tante,fino all'ultima disgraziata del 22.10.2008.
In nessuna occasione ho mai visto segno tangibile dell'intervento comunale: mai.
Ho virgolettato gli amministratori capoterresi per significare la loro storica pochezza.
Noi poggini, arrivati a questo punto, ci dovremo ricordare bene a chi, partito o politico, dare i nostri voti. Fermo restando che sappiamo benissimo chi denunciare: tutte quelle persone senza attributi che hanno deciso di farci vivere in questo modo un altro anno, se non sarà di più.
Saluti.
Maurizio
Maurizio conconrdo con tutto quello che hai scritto. Aggiungerei che gli amministratori di Poggio hanno favorito l'isolamento della nostra frazione giovandosi del fatto che detenevano le risorse necessarie ad effettuare determinate attività che invece sarebbero spettate al comune. A supporto di questa strategia amministrativa che ci ha visto dilapidare un considerevole patrimonio deve essere anche registrato quello snobismo misto a razzismo che contraddistingue una minoranza di residenti di Poggio. Ps. sei Maurizio Cadone?
Con la fretta ho dimenticato di parlare delle due ridicole rotonde che così come sono state lasciate dagli operai quando sono state realizzate son rimaste. Due raccolte di pattume dove talvolta trovano ricovero i cani abbandonati (ricordate pochi mesi fa quei due cani da caccia ?). Opere fatte giusto per far credere alla gente che, comunque, qualcosa era stata fatta. Quelli del Comune non hanno mai pensato che "forse" si sarebbero dovuto dare un senso al manufatto, che non ha la funzione di sbarramento ma deve essere ben visibile anche di notte, e si sarebbero dovute riempire di terra e magari seminare, giusto per darle anche. un aspetto più gradevole. Ci andiamo facile solo noi che le conosciamo. C'è una differenza con quella fronte Cosmin pure opera del "benemerito" Comune di Capoterra, amministrato da incapaci: questa è sotto gli occhi di tutti, come le ringhiere del resto, le altre due le vedono solo quei rompi ..... dei poggini.
Sorvolo sugli aspetti tecnici delle rotonde. Quando divennero di moda e le si facevano un pò ovunque, in un servizio su TV nazionale gli esperti evidenziarono l'inutilità delle "micro rotonde" anzi parlarono di una loro pericolosità.
E infatti la strada d'accesso è pericolosa e non è il limite di velocità (30km.) a darle quella sicurezza che non c'è, a renderla percorribile. E il tratto dell'Hydrocontrol ? Sentiamo se altri lettori hanno qualcosa da rilevare.
Tu parli di "isolamento". Andrei un pò più avanti usando il termine di "abbandono".
Ha detto bene la Sig.ra Cabitza, credo nell'ultima riunione a cui ho partecipato parlando di immagine irrimediabilmente deturpata. Lo scempio fatto sul lago dalle menti eccelse, esperte della materia, intervenute. Quel canalone orribile, idoneo alla navigazione. Quelle reti color arancio ancora li, su pseudo perimetri, dopo 670 giorni. Quella terra e quel pietrame accumulato nello spiazzo all'ingressso sul lato sinistro, così brutto e mal sistemato che la gente neanche ci parcheggia. E quel bellissimo albero, proprio allo stop "stecchito" da sempre che pare dia il benvenuto ai visitatori: venite a vedere quanti scheletri di albero (post alluvione o incendio) sono ancora ben visibili qui da noi e possono essere fotografati.
Ecco, azioni di facciata quelle poche fatte, che devono essere visibili come il faro che, credo ancora, illumina giorno e notte la diga ..... che può cedere da un momento all'altro ..... con tutta l'acqua che c'è ....... chissà che rischi.
Diga fatta bene da competenti, interventi fatti male da incompetenti.
E il fetore che si sente dove l'acqua e la cacca hanno stagnato, dove lo mettiamo ?
Un vero quartiere residenziale dove, veramente, gli abitanti si possono permettere di tutto.
Poggio dei Pini come Las Plassas (ma non Sassari .... profondo
Mexico).
Evviva madre natura.
Completo la firma e saluto.
Maurizio Cadone
Maurizio indubbiamente, come purtroppo era prevedibile dopo il disastro naturale gli enti preposti al ripristino se la stanno prendendo comoda. Tutto il complesso lago-diga, cosi come d'altronde tutto il bacino del s. Girolamo sono completamente da rivedere, rifare. Da un lato non si può richiedere, come ho sentito da qualcuno, di rimettere le cose come stavano prima: rifacciamo la strada sotto la diga, togliamo la rete arancione, riattiviamo il canale scolmatore cosi com'era prima, togliamo un po di sabbia dal lago e siamo a posto. Non si può fare. La ringhiera non è a norma, la diga e il canale non sono in grado di fare defluire quella enorme massa d'acqua e detriti che abbiamo con i nostri occhi visto transitare il 22 ottobre. In quella strada che qualcuno voleva rifare nello stesso punto sono morte due persone, come si può pensare di rifarla nello stesso punto. Insomma non si può pretendere di considera il 22 ottobre 2008 come un brutto sogno e basta, e non si può pretendere nemmeno l'immediatezza nell'eseguire interventi cosi' importanti. Ma l'assoluto immobilismo cui stiamo assistendo, quello no, non è accettabile e deve essere combattuto e denunciato.
E allora denunciamo questa gente. Questi politici hanno frainteso una cosa veramente elementare. Nel settore pubblico il significato del termine amministratori è quello di "servitori della Comunità". Nel settore privato è manager.
Nel nostro caso non appartengono ne all'una ne all'altra categoria.
Denunciamo anche alle Autorità competenti questa puzza terrificante che arriva dalla zona industriale e che ci obbliga a chiudere le finestre.
Da Magalli in certe giornate non si può respirare.
Qualcuno dice che arriva da dove fanno la composta. A me non sembra; sono andato a "fiagare" e non mi sembra lo stesso odore. Altri dicono che si tratta dei resti di macellazione ma da parte di chi ?
Domando se ci sono state altre segnalazioni, ovvero se altri residenti hanno avuto occasione di sentire questi profumi che:
- non sanno di pineta,
- non sanno di mare,
- non sanno di brezza della montagna.
E meno male che ancora, chissà per quanto, potremo dire di essere circodati dal verde.
Saluti.
Maurizio Cadone
Maurizio non credo che i ritadi si possano denunciare nel senso legale del termine. Il motivo è che sono legalissimi e frutto della burocrazia di cui è imperniato il nostro stato. Si possono denunciare come faccio io e come NON FA IL SINDACO DI CAPOTERRA. D'altronde in passato ho elogiato il medesimo sindaco per avere cercato (invano) di difendere il nostro territorio dall'invasione dei tralicci elettrici. Si vede che quando gli interessa sa anche farsi sentire.
Sul discorso puzza non ne so niente. Mi sembra strano che l'odore dell'impianto di compostaggio arrivi sino a Poggio, Mi risulta che nel quartiere di Pauliara si senta un po' di odore della raffineria quando soffia lo scirocco. Se sei in grado di informarti sulla provenienza di questo odore potremmo scrivere un post nel blog
Ciao, vorrei precisare una cosa, il poggio prima faceva le cose perchè la situazione era analoga a questa, in più c'era il fatto che i soldi erano di meno per le amministrazioni pubbliche, visto e considerato che qui si poteva non si voleva gravare sulle spese comunali, per me era la strada giusta.
Stendiamo un velo pietoso sugli amministratori del comune di 20/30 anni fa anche se oggi fatte le dovute proporzioni la situazione è la stessa, ma c'è una cosa in più che ci rallegra, hanno messo i cartelli anche in sardo nella sulcitana nota anche come boulevard de cabuderr, quella senza la pista ciclabile ma con delle transenne che sono pericolossime e probabilmente anche fuori legge, quindi ancora complimenti al sig marongiu che da vero re della foresta continua imperterrito a operare come fosse un piccolo imperatore che non vede bene, qualcuno spieghi a questo signore che soltanto dando i servizi si arricchisce un territorio e non mettendo cartelli che non producono nulla.
Precisiamo anche che il Poggio è stato realizzato questo è un fatto positivo e unico e ineguagliato neanche nelle intenzioni, e che adesso invece si cerca di dare le colpe al passato, non facciamo i soliti politici, altrimenti i problemi non si risolvono mai, basta con queste stupide alleanze con uffici ed enti pubblici in particolar modo regionali, l'unica strada è quella del diritto e della legalità, in parole povere ci vuole una piccola guerra fatta di esposti e così via.
Per l'acqua, spero che quella dei pozzi non la si faccia pagare in quanto oltre che piena di fango e ruggine ha anche un sapore a dir poco sgradevole.
p.s. mi ricordo anche le tante cacchiate dette da molti al riguardo del ponte , quelle relative alla realizzazione, non vorrei sfottere nessuno, ma per favore basta davvero con questa nenia che secondo alcuni vede la nostra regione campionessa di buona gestione, per me resta sempre il solito carrozzone che non sisa neanche gestire.
Ciao Giacomo
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