Perdonatemi il gioco di parole e soprattutto l'eufemismo. L'ennesima scandalosa sentenza del Consiglio di Stato contro i residenti di Poggio dei Pini meriterebbe ben altri aggettivi ed imprecazioni. Diciamo che il tizio che è atterrato a Bari per sbaglio avrebbe saputo essere più incisivo e chiaro, in uno situazione come questa.
Quando un magistrato emette una sentenza "non gradita", di cui ci si lamenta, c'è sempre qualcuno che dice: "le sentenze non si commentano, si rispettano", oppure "il magistrato applica semplicemente la legge, è un mero esecutori", e ancora "i magistrati sono persone come tutti noi e possono sbagliare". Nell'epoca dei social media si dice anche "ecco sono arrivati i giuristi di Facebook".