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venerdì 12 novembre 2010

Un comitato per le elezioni comunali (parte seconda)

Nella prima parte di questo argomento ho analizzato a grandi linee la situazione politica capoterrese che ci porta verso le prossime elezioni comunali. Il punto di arrivo del post precedente sarà anche il punto di partenza di questo: a Capoterra esiste una discriminazione da parte dell'amministrazione tra i residenti del centro storico e quelli delle frazioni. Se non siete d'accordo con questo assunto allora certamente non concorderete con il resto della storia. Capoterra sarebbe un paese normale e sceglierete la persona che, all'interno del comune, vi ispirerà più fiducia, a prescindere dalla sua zona di residenza. Così in effetti dovrebbe essere e, speriamo.. sarà. Ma così invece non è e quindi l'unico modo di cambiare le cose è quello di dare un segnale forte. Scriverò a proposito di Poggio, ma la strategia potrebbe essere applicata a qualsiasi altra frazione.

A Poggio di Pini, si sa, siamo pionieri per vocazione. Tre o quattro legislature fa, era stata creata una lista denominata "Meglio Uniti" che era riuscita a "piazzare" due consiglieri e aveva espresso, con il gioco delle alleanze, anche la carica di Sindaco con Bruno Sitzia.
Dopo quell'esperienza Poggio è piombata nel lungo sonno dell'ultimo decennio. La vita sociale si è assopita per vari motivi.
I fondatori e i primi residenti, che avevano vissuto la stagione della fondazione, sono invecchiati. Gagliardissimi, per carità, ma certamente con molte energie in meno.
I nuovi residenti sono venuti a vivere qui con uno spirito che talvolta è molto differente. Il desiderio di fare e di incontrarsi è stato spesso sostituito da un progetto di vita più egoistico, incentrato sul proprio piccolo mondo con piscina e rottweiler. Contemporaneamente la Cooperativa, che rappresenta il vero cuore pulsante della comunità, ha adottato una linea di amministrazione che ha fatto il verso ad una logica imprenditoriale, allontanandosi da quello spirito cooperativistico che fa parte del suo DNA, oltre che del suo nome. I risultati si sono visti. Deterioramento di molte strutture, non solo "mattoni" ma anche quei centri della vita sociale e le sorgenti di tante iniziative a carattere ricreativo.

Mentre Poggio cadeva in un sonno profondo, nelle frazioni costiere i residenti hanno incominciato a capire l'antifona. Alle scorse elezioni sono riusciti a fare eleggere un discreto numero di consiglieri. I migliori di tutti sono stati quelli delle Case del Sole. Non so quanti siano i residenti di quella frazione, penso duecento. Si sono uniti e hanno eletto un consigliere.
Il fatto poi che quasi tutti i candidati di queste frazioni fossero inseriti nelle liste di centro sinistra, che poi hanno vinto le elezioni, ha amplificato gli effetti di questo risultato. Chiedete a Franco Magi, l'unico consigliere eletto a Poggio, se c'è differenza tra essere consiglieri di maggioranza o di minoranza.

Poggio dei Pini e la Residenza del Poggio contano 2000 elettori. Mettiamo pure che il 40% non si rechi alle urne, restano 1200 voti. Certo una minoranza rispetto ai 20 mila elettori di tutto il comune, ma comunque sufficiente a eleggere tre consiglieri. Attualmente invece ce n'è solo uno. Gli esperti mi dicono che per essere eletti ci vogliono almeno 250 voti.
Cosa bisogna fare per eleggerne tre, o perlomeno due? Una cosa difficilissima: mettersi d'accordo!
Eh si, essere uniti è difficile ovunque, ma ultimamente a Poggio il grado di conflittualità è ai massimi storici. I motivi li conosciamo: il cambio della guardia alla guida della Cooperativa avvenuto poco più di un anno fa e tutte le polemiche che lo hanno preceduto.
Non ritengo che sia un grosso problema la dispersione "esterna" dei voti. Non credo proprio che da queste parti possano avere molto successo candidati come Zaccheddu e Mallus, che volevano buttare giù la diga di Poggio, oppure quelli che si sono distinti nello scaricabarile: il ponte, il guado, le strade, i rifiuti?. "Noi non c'entriamo, arrangiatevi".

Il cittadino che paga le tasse e si sente dire cose del genere, che vede servizi inesistenti o mal funzionanti può anche "frastimare", può anche protestare, scrivere o rompere le scatole con un blog. In realtà è il voto l'unico vero "potere" del cittadino. Non è un caso se, in occasione delle elezioni, per estorcere il vostro voto questi signori, irreperibili per i restanti 5 anni, vi sorrideranno gentilmente, le promesse fioccheranno, le strade saranno tirate a lucido e si apriranno miracolosamente decine di cantieri.
L'errore compiuto a Poggio dei Pini nelle ultime elezioni è stato quello di disperdere il voto tra un numero troppo elevato di candidati. Trenta voti Tizio, venti Caio ed è così che alla fine ce l'ha fatta solo uno. Non serve a niente candidarsi sapendo che è impossibile raggiungere i 250 voti, anzi rappresenta un danno. Invece devono esserci solo tre candidati. Se ce ne saranno di più sarà un harakiri.

Concludo quindi facendo tre appelli.
  1. Che si costituisca a Poggio un comitato per le elezioni, con l'obiettivo di sensibilizzare i residenti sulla necessità di convogliare il voto su un numero ristretto di candidati e di organizzare la campagna elettorale.
  2. Ai potenziali candidati che riceveranno l'invito a partecipare alla competizione elettorale tanto per portare 20 o 30 voti qua o la, dico di non farsi sfruttare per portare acqua a mulini che nemmeno conoscono.
  3. Ai residenti invece va l'invito a non sottovalutare questa occasione e fare uno sforzo per partecipare alle elezioni e concentrare il proprio voto sui candidati più forti.
Aggiungo anche un appello all'unità, perlomeno in questa situazione si lascino da parte le "diatribe poggine".

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