Ciao Giorgio,
Oggi si è svolta l’assemblea richiesta da una parte di Soci e alla quale mi sono ritenuto invitato perché ho trovato, nella posta, l’invito “A TUTTI I SOCI DELLA COOPERATIVA”. Quindi quel TUTTI mi ha persuaso che potessi partecipare e, verificandosi l’opportunità, anche esprimere le proprie idee sugli argomenti di discussione.
Uno dei promotori, il Dott. M.Anedda ha svolta una dotta relazione sulla situazione economico-finanziaria. Essendo io a digiuno di competenze contabili specifiche mi sono astenuto dall’intervenire su quanto esposto. La relazione terminava con un sunto che potrebbe essere questo (almeno per ciò che sono riuscito a comprendere): la situazione economico-finanziaria NON appare preoccupante. PERO’ … Ecco quest’ultima affermazione mi ha permesso di formulare questa domanda: “non avendo più, come tutti sanno, lotti da vendere per coprire le spese, in quale maniera dobbiamo operare per recuperare risorse con cui realizzare INVESTIMENTI soprattutto avuto riguardo a quel PERO’ sottinteso come io l’ho percepito” ? Solo INVESTIMENTI perché la relazione spiegava che le entrate per quote ordinarie coprivano le spese correnti ordinarie inclusi gli ammortamenti. La risposta mi ha molto tranquillizzato perché dalla lettura del foglio di invito ho letto al punto 1) Situazione economico-finanziaria della società (presupposto DALL’AUMENTO DELLE QUOTE SOCIALI E DI ALCUNE SCELTE DOLOROSE DEL CONSIGLIO).
Nel corso della discussione su questo punto un intervento mi ha sommamente fatto riflettere. E’ stato detto che la Società con l’attuazione dell’attività di cessione dei RELIQUATI (azione programmata dal precedente CdA e abbandonata dall’attuale CDA) si sarebbero reperiti ricavi per circa 300.000 €. Questo tesoretto avrebbe messo in sicurezza la Società (che non è stata, non è e non sarà in pericolo vista la sua fortunata condizione economica, come affermato dal relatore Dott. Anedda assolutamente competente). La riflessione che è sorta in me sul caso RELIQUATI deriva dalla constatazione (chiunque potrà rendersene conto andando a verificare le carte) che in molti casi non di RELIQUATI si trattava bensì di importanti estensioni di terreni confinanti con altri di proprietà di fortunati Soci. Ho visto, in definitiva, che qualche Socio, a vil prezzo, avrebbe potuto acquisire terre a lui confinanti ANCHE DI MIA PROPRIETA’ (in quanto partecipe della Società). Su questi terreni fra dieci, venti , trenta anni, il legittimo proprietario confinante che l’avesse acquistato a vil prezzo, avrebbe poi potuto EVENTUALMENTE costruire un’altra casa che avrebbe potuto fruttargli un gruzzoletto. Oppure rivenderlo ricavando anche una sommetta poiché con il tempo avrebbe assunto la condizione di fabbricabilità.
Ora io intendevo esprimere all’Assemblea di SOCI DELLA COOPERATIVA questo concetto soprattutto in quanto il moderatore (Dott. Anedda) aveva consentito al precedente oratore di fare un’affermazione non corretta. Oltretutto fuori tema rispetto al punto in discussione. Un gruppo di Soci schierati in prima, seconda e terza fila (soprattutto) non ha gradito che si ricordassero verità differenti (le mie) ed ha preso a rumoreggiare sconsideratamente a causa della palese difficoltà a volersi sentire riferire cose non gradite. Che io so essere vere ma anche loro lo sanno.
Altrettanta gazzarra, ma anche con più veemenza è capitato quando altri, al di fuori della cerchia dei facinorosi, hanno cercato di fornire spiegazioni sulle decisioni dell’attuale CdA secondo una logica pragmatica ed hanno cercato di fornire motivazioni obiettive sulle decisioni assunte dal CdA in ordine ad aspetti gestionali (esempio Ufficio Tecnico).
A questo punto ho capito di trovarmi NON in un’assemblea di TUTTI I SOCI DELLA COOPERATIVA – come è scritto nel volantino di invito – ma in quella di una PARTE DI SOCI e specificatamente di quella che discende dai comportamenti voluti e perseguiti dal precedente CdA di cui cito solo due strani episodi.
Nell’imminenza delle ultime elezioni il precedente CdA (credo due giorni prima della sua scadenza) ha concesso in locazione a un’imprenditore, per un prezzo mortificante (per la proprietà) un locale sociale. E’ possibile pubblicare questo contratto ?
Su richiesta scritta di 180 Soci era stato chiesto al precedente CdA l’accesso agli atti (verbali del CdA). Si rammenta infatti che alle richieste “semplici” fatte da singoli Soci era stato negato l’accesso. Ebbene finalmente (con la costante presenza molto vigile di un Consigliere) al sottoscritto ed al Geom G.F. Vacca (delegati dai 180 firmatari) era stato concesso di sfogliare i verbali solo che su quello che a noi interessava specificatamente conoscere erano presenti degli ….OMISSIS.
Ricordo anche i rifiuti ripetutamente frapposti dal precedente CdA all’uso della sala che oggi ospita l’attuale riunione. Ecco un diverso modo di rapportarsi ai Soci.
Ricordo anche un episodio ancora più grave: un certo Consigliere ed anche Amministratore aveva ritenuto opportuno occultare (letteralmente facendole custodire al di fuori degli uffici Sociali) alcune carte (rivelatesi poi di scarsa rilevanza e immeritevoli di occultamento) e tuttavia carte protocollate con ciò sottraendole alla conoscenza dell’intero CdA. Di questo episodio mi ero molto lamentato ma soprattutto avevo valutato la pocchezza dei contenuti di quelle carte su cui, altri, invece vedevano un grande progetto.
Oggi leggo i verbali comodamente da casa mia aprendo il PC sul portale (ottimo) della Società Cooperativa Poggio dei Pini di cui sono Socio.
Termino affermando senza tema di essere smentito che ho prestato la mia opera in qualità di componente del Collegio dei Sindaci, di Consigliere (ho redatto innumerevoli verbali) il tutto SEMPRE A TITOLO VERAMENTE GRATUITO E COME ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO. E credo anche di aver scoperchiato qualche altarino che ha consentito alla Società di stipulare qualche contratto a condizioni più vantaggiose per la Cooperativa e ciò nonostante qualche velato bastian contrario interno alla Società. Si dice che qualcuno avebbe offerto GRATUITAMENTE la propria opera ma poi, si dice che abbia presentato fattura ed anche lettera di legale chiedendo un compenso che avrebbe dovuto essere VOLONTARIATO.
Ecco brevi riflessioni che ho maturato dopo aver abbandonato, alle 18,30 quell’assemblea che non era DI TUTTI I SOCI DELLA COOPERATIVA ma di una SOLA PARTE DI ESSI.
E questo in aperto contrasto con la civile discussione sviluppatasi nella precedente riunione di Soci del 12/12.
Giampaolo Lai
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Sono socia della Cooperativa da 5 anni esatti e residente da 1; da un anno circa seguo da vicino le vicende della nostra Comunità e del Consiglio di Amministrazione che abbiamo votato.
Ho osservato e ascoltato, partecipando ad alcune riunioni periodiche e leggendo gli articoli del forum, i comportamenti e i discorsi di alcuni soci e sono rimasta più volte esterrefatta e senza parole.
Pensavo di vivere in una Comunità di soci legati tutti dagli stessi principi etici, così come previsto e riportato nel nostro statuto in cui si dice per l’appunto: che possono acquisire la qualifica di socio le persone che rispondono ai seguenti requisiti: ottima condotta morale e civile, buona educazione, cultura, lealtà e serietà, senso di solidarietà, riservatezza, tolleranza, spirito di collaborazione e di adattamento “ (Statuto Cooperativa art. 4 S “soci”).
Evidentemente le mie erano solo false illusioni e speranze, da una parte l’organo amministrativo lavora per la Cooperativa (e quindi per i soci, che tra l’altro l’hanno eletto) e dall’altra un gruppo di “faziosi” lotta contro, schermandosi dietro mogli, generi, amici etc…onde evitare di agire in prima persona: organizza riunioni nascoste e convoca assemblee parallele pianificando le azioni da attuare contro l’organo amministrativo che la maggioranza dei soci ha votato.
Sono disgustata e purtroppo seriamente preoccupata per la serenità e futuro della nostra Comunità, sinceramente non riesco a capire da dove provenga tutto questo odio e rancore verso persone che stanno, per la prima volta dopo tanto tempo, prendendo delle decisioni e ponendole in essere sul serio anche a costo di sembrare impopolare.
Non capisco perché si debba pensare sempre che dietro ogni azioni compiuta ci sia del marcio o qualche cosa di oscuro.
Concludo con una speranza, visto che siamo in pieno clima natalizio, mi auguro che le cose cambino e ci si trovi tutti uniti per lo stesso fine: il bene della nostra Comunità di persone e per il nostro territorio.
Auguri a tutti
Alessandra Barlini
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