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venerdì 10 dicembre 2010

La mala politica

Sono un analista informatico e mi capita spesso di effetuare analisi costo-benefici. Se ci pensate bene, tutti quanti noi, qualsiasi sia la nostra professione, effettuiamo questo tipo di analisi in continuazione.

Capita sia quando ci troviamo al supermercato a fare la spesa, così come quando dobbiamo fare un investimento importante o una scelta di vita. Ci troviamo a valutare i pro e i contro, che mettiamo in una ipotetica bilancia. Poi togliamo il chiodo e cerchiamo di capire da che parte pende. Talvolta ci troviamo nella condizione di non avere dubbi, perchè i "pro" sono nettamente più pesanti dei "contro", o viceversa. In altre situazioni di maggiore equilibrio, siamo costretti comunque a dovere optare per una delle due o più soluzioni. Anche nell'amministrazione di realtà più grandi della nostra famiglia, mi piacerebbe che prevalesse questo tipo di analisi. In realtà sappiamo tutti che non è così.
Ciò non avviene quando entra in campo la faziosità. Mi vengono in mente almeno due ambiti della nostra vita in cui la faziosità prende spesso il sopravvento sulla ragionevolezza: la mala politica (quella marcia di oggi, non quella di Socrate) e il tifo sportivo.
Quante volte, nel tifare la nostra squadra di calcio, abbiamo minimizzato le colpe dei nostri giocatori, ingigantendo quelle degli avversari o incolpando l'arbitraggio? Poi magari a mente fredda e rivedendo la moviola ci accorgiamo che la "gannedda" l'aveva fatta il nostro mediano, o che il rigore che avevamo urlato in realtà era una simulazione del nostro centravanti, ma molto probabilmente non lo ammetteremo mai, soprattutto non di fronte a un tifoso dell'altra squadra. Purtroppo anche in politica succede lo stesso e i risultati sono quelli che vediamo, non solo nei dibattiti televisivi, ma anche nelle scuole, nei posti di lavoro, nei problemi dei giovani o dei pensionati.
La mala politica è fatta di tattica, strategia e sotterfugio molto più che di idee e progetti. In politica il bene della "fazione" di appartenenza viene prima di quello dei cittadini. Quando una proposta proviene da altri, sarà osteggiata a priori, anche se ottima. Il successo della proposta degli "avversari" deve essere evitato a qualunque costo, a prescindere dagli effetti positivi che potrebbe avere per il cittadino. Eh si perchè se hanno successo gli altri, questo suonerebbe come una sconfitta per la propria "fazione".
Un altro tipico giochetto politico è quello di attribuire agli avversari le proprie colpe, anche se con illazioni pretestuose. A questo proposito mi viene in mente un esempio poggino. Negli anni 80/90 i notiziari della Cooperativa avevano un direttore iscritto all'albo dei giornalisti. In modo alquanto curioso, dopo pochi mesi di lavoro, i direttori si dimettevano puntualmente, tant'è che alle fine, esauriti tutti i giornalisti di Capoterra, il notiziario era diventato un misero foglietto dattiloscritto che veniva redatto da "ignoti". Ho fatto personalmente parte della redazione dell'ultimo Notiziario "ufficiale" diretto da un noto giornalista e scrittore capoterrese nel 1998. Le interferenze da parte di chi gestiva la Cooperativa a quell'epoca furono talmente forti da provocare, poco dopo, le dimissioni del direttore. Bene, oggi questo stesso Solone della libertà di informazione che cercava di imbrigliare l'esterrefatto giornalista, accusa il sottoscritto di essere addirittura un monopolista a Poggio. Parlare di monopolio su Internet è ovviamente un controsenso, ma forse la cosa può essere "bevuta" da qualche sprovveduto poco telematizzato. In realtà questo Blog ed il suo piccolo successo non dipendono da qualche investitura di palazzo a cui quel signore è abituato, ma a duro lavoro e passione. Anche domani questo nostro politico di razza se ne può aprire uno, ma non lo farà perchè è molto più facile criticare ed infangare che costruire e lavorare.
In politica, comunque, la cosiddetta "macchina del fango" da i suoi risultati (è difatti molto utilizzata), peccato che rovini l'armonia sociale. Quando si creano queste polemiche l'osservatore esterno poco informato sarà tentato a pensare che c'è qualcosa che non va in entrambi i contendenti e si allontanerà lasciando campo libero ai più potenti, che quasi mai sono i più giusti. Lo stesso avviene quando si vuole nascondere un proprio errore o una valutazione che poi il tempo e i fatti hanno dimostrato essere sbagliata. Errare humanum est, ma ammettere l'errore ... mai. Piuttosto si cercherà di costruire una storia "modificata" contente pezzi di verità misti a dimenticanze e falsificazioni.
Ancora un esempio poggino: la famosa variante che prevedeva la cementificazione delle pinete e la presenza di una decina di lotti in terreni su cui, pochi mesi dopo, si è riversata una valanga d'acqua e di fango. Questa variante non solo è stata duramente contestata da centinaia di soci, ma anche criticata da associazioni ambientaliste a caratura nazionale e bocciata dalla Regione. Nonostante questa vera e propria debacle, costata ai soci quasi 100 mila euro di progettazione, qualcuno continua a dire "fatela andare avanti" anche se è impossibile, oppure dice che la nuova è uguale a quella bocciata, altra cosa impossibile. Ci si arrampica su qualsiasi specchio pur di non ammettere che, forse, qualcosa non andava in quel progetto.
Qualcuno però l'ha approvato subito. Sapete chi? Il Comune di Capoterra. E come mai questo improvviso "amore" per le proposte della Cooperativa Poggio dei Pini, dopo anni di scaramucce? La risposta è cruda: perchè il Comune sa benissimo che da molti anni avrebbe dovuto prendere in carico le infrastrutture di Poggio, e quindi occuparsi della relativa manutenzione. Solo con i nuovi lotti la Cooperativa avrebbe avuto le risorse per continuare a fare questo incredibile regalo all'amministrazione capoterrese. Sapete quanto costa ai soci della Cooperativa questo regalo? Ve lo dico subito: 100 mila euro ogni anno! E sapete quanti soldi sono entrati nelle casse del comune solo dall'ICI di Poggio dei Pini negli ultimi 10 anni? 750 mila euro. Per portare avanti queste iniziative, che appaiono poco convenienti per i soci, è però necessario il silenzio informativo, guai a raccontare e informare, i "sudditi" potrebbero mangiare la foglia. I blog liberi, da Wikileaks a questo, danno fastidio.
Un altro classico elemento che vi farà capire se avete a che fare con persone indipendenti o con un soggetto politico è costituito dai cosiddetti "falsi volontari". Si tratta di quelle persone che vi avvicinano con fare amichevole e vi danno "il consiglio giusto" solitamente condito da qualche bella calunnia. Uno potrebbe chiedersi cosa spinge queste persone a dedicare il proprio tempo a dare consigli a voi, a bussare alle vostre porte, consegnare volantini. Vi consiglio di indagare. Se scoprirete qualche poco celato interesse professionale o qualche parentela che vi porta direttamente ai capi-fazione, allora saprete di essere vittima di una strumentalizzazione politica. E' molto probabile che a Poggio si costruiranno nuove aree lottizzabili, e dovranno essere affidati lavori ai professionisti che si occupano di edilizia. Inoltre la Cooperativa, soprattutto se fosse poco trasparente, non è obbligata a seguire le procedure dell'ente pubblico e può assegnare lavori in modo più "diretto". Insomma ci siamo capiti. Ovviamente non troverete queste persone quando c'è bisogno di volontariato vero.

Un'altra caratteristica del politico è la faccia tosta. L'altro giorno in TV ho visto un politico che ha passato la sua gioventù a manifestare con violenza negli anni di piombo (menando sia giovani che poliziotti), Oggi, diventato ministro, si erge a difensore della polizia e inveisce contro i manifestanti. A Poggio, chi ha buttato al vento centinaia di migliaia di euro in operazioni sbagliate si erge a maestro nell'economia.
C'è poi la tattica della delegittimazione dell'avversario; quando qualcuno dà fastidio, perchè magari opera bene e non può essere contrastato con i fatti, si mettono in giro illazioni di vario tipo che mirano a scalfirne l'immagine.
Che dire poi del'abitudine, tipica della mala politica, di nascondere i risultati positivi ottenuti da chi non appartiene alla tua fazione? E dire che a Poggio il destino del lago sembrava segnato. Salvarlo, dopo quello che era successo e dopo gli attacchi portati avanti da alcuni invidiosi, sembrava una impresa impossibile. Oggi invece sappiamo con certezza che tra qualche anno una delle bellezze naturalistiche simbolo dell'intero comune, tornerà a vivere con il medesimo splendore di prima. Di questo ovviamente i faziosi non fanno menzione.
Dulcis in fundo, come se tutto ciò non bastasse, talvolta arrivano le minacce e le intimidazioni più forti, a cominciare dalle gomme delle auto squarciate per finire chissà dove.

Insomma, ho provato a descrivere cosa intendo per mala politica elencando un campionario di tattiche e trucchi a cui assisto da 35 anni in televisione e, purtroppo, da qualche anno anche nel luogo in cui vivo. C'è da chiedersi: ma serve la mala politica in un piccolo paese semidevastato dall'alluvione, con poche risorse economiche e molte cose da fare?

2 commenti:

Sandro Atzeni ha detto...

In Italia e anche in Sardegna, non si sa più perdere con dignità, nelle grandi come nelle piccole amministrazioni. E' un modo meschino di agire e sono anche sicuro che tutti i tuoi discorsi per portare acqua alle tue ragioni: sono inutili. Non si tratta più di mettere in moto il cervello e ragionare sui dati reali ma ormai, come in politica, si tratta di appartenere ad una fazione o ad un'altra per cieca fede senza soppesare le ragioni di entrambi. Le tue repliche sono inutili perciò non dare peso alle male lingue. Tutta questa guerra interna fa pensare che in gioco ci siano altre cose che unicamente il bene di Poggio.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Sandro sono molto contento di quello che ho fatto e anche ottimista su quello che farò per la comunità in cui vivo per il prossimo anno e mezzo. Io non vedo due fazioni, ne vedo solo una. Gli altri sono i soci come te e tanti altri, e io tornerò ad essere uno degli 850 soci tra 1 anno e mezzo o forse prima. Quello che sta succedendo e che succederà riguarda te esattamente come riguarda me.

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