Ciao Giorgio,
dopo che Roberto Trudu, avendo trovato un riferimento a lui, Rita e me, ci ha inviato il testo (anonimo, ovviamente!) comparso sulla mail nominata comitatonoviadotto@tiscali.it nonché la sua risposta, avevo deciso di lasciar perdere…però devo dire che è importante essere nominati durante una riunione alla quale non si partecipa, ma addirittura essere citati nel resoconto di quella riunione credo sia il massimo. Evidentemente continuiamo a dare fastidio anche se non parliamo o scriviamo…o forse è proprio il silenzio a creare problemi….
Vengo al dunque; in realtà questi interventi come sempre anonimi, non dovrebbero neanche avere uno spazio né un uditorio, ma poiché non mi arrendo e continuo a ritenere che il cervello che Dio ci ha dato sia in grado di funzionare anche nella nebbia, approfitto di quanto scritto da altri e chiarisco ancora una volta (giuro che sarà l'ultima) alcuni concetti esposti ripetutamente da noi tre, con alcuni accenni che ho anche ritrovato tra gli autori degli ultimi interventi, a beneficio soprattutto di coloro che non hanno tempo o voglia di cercare le normative, anche se dovrebbero farlo, per scoprire, con i propri occhi e non con gli occhiali degli altri, chi mente e chi no:
· il ponticello esistente è tutt’ora oggetto di ordinanza di demolizione dal 2009 da parte del Genio Civile e pertanto da parte della Regione Sardegna;
· il sindaco di Capoterra potrebbe in qualunque momento decidere, magari davanti a mutate situazioni di stabilità dell’opera d’arte, di demolirlo; non attuando quell’ordinanza lascia la possibilità agli abitanti da questa parte del ponte (circa 1200 persone) di tornare a casa senza fare il giro da Capoterra, ma si espone a eventuali future denunce penali; non voglio neanche pensare a cosa succederebbe se, dopo questo periodo di siccità in autunno si ripresentassero le stesse condizioni di nove anni fa… spazzato via il ponticello attuale (se non se lo porta via l’acqua ci penserà il Genio Civile), altro che telecontrollo, un ponte purchè sia!
· il piano Hydrodata, approvato dalla Regione Sardegna, è oramai strumento normativo; infatti trattandosi di opere di messa in sicurezza del territorio tali opere non sono bypassabili da alcun organo, e così si è anche espresso il TAR Sardegna nei mesi scorsi valutando una vicenda analoga alla nostra;
· il comune non ha mai manifestato alcuna opposizione alla nuova opera di collegamento, ma soltanto alla sua qualità architettonica;
· i mille poggini hanno firmato un testo capzioso e tendenzioso, dove non si chiede l’annullamento della costruzione del ponte e soprattutto non si chiede che venga cancellata qualunque soluzione di attraversamento alternativa al ponte attuale nell’attuale sede;
· la soluzione oggi perseguìta dal comitato rappresenta una misura di emergenza e non di messa in sicurezza del territorio, che pertanto manterrebbe inalterate le sue condizioni critiche;
· gli strumenti normativi, come tutti i tecnici sanno, permettono l’applicazione di deroghe alle norme solo ed esclusivamente se non esiste la possibilità concreta di applicare le medesime; quindi chi presenta istanza per l’approvazione di una deroga deve dimostrare che la norma vigente relativa non è applicabile e pertanto occorre appunto “andare in deroga”; questo avviene nell’ambito edilizio, nell’ambito urbanistico, nell’ambito prevenzione incendi, nell’ambito salute e sicurezza sul lavoro etc; l'approvazione di un progetto preliminare evidenzia che l'esecuzione dell'opera è possibile nel rispetto di tutte le normative e ne ha dichiarato la fattibilità;
· gli strumenti normativi non prevedono la possibilità di adeguamento del ponte attuale in quanto non rispondente alle norme del PAI; di più, sempre a norma del PAI ed indipendentemente dal fatto che quel ponte sia stato o meno autorizzato, non è possibile cercare alternative per questo attraversamento in quanto esiste già, come detto, una progettazione preliminare nonché i finanziamenti necessari per l’esecuzione dell’opera;
· chi sa leggere avrà certamente notato come il Consiglio Superiore dei LLPP abbia dato un parere generale senza entrare nella vicenda e senza escludere, nel caso particolare, la possibilità di proporre modifiche alla progettazione preliminare, in quanto tale eventualità è specificatamente prevista dal nuovo Codice sui LLPP; che poi la “sostanza dell’opera” debba essere individuata nella sua funzione di attraversamento di un corso d’acqua e nelle dimensioni che devono rispondere alla normativa tecnica sulle costruzioni lo definirei pleonastico e non era necessario scomodare il Consiglio Superiore dei LLPP;
· infine è falso affermare che ci sia stata un’assemblea che ha deliberato qualcosa; non avendo il CDA convocato i soci, si è trattato di una semplice riunione voluta da un gruppo di residenti, nella quale nulla è stato deliberato per il semplice fatto che solo un’assemblea indetta dal CDA può deliberare; inoltre non c’è stata alcuna votazione né acclamazione e le registrazioni sono in grado di dimostrare quanto affermo, basta ascoltarle, ammesso e non concesso che ciò che mi hanno detto sia circolato, non sia stato tagliato e modificato ad hoc; io c’ero e ho registrato tutto , anche gli errori di chi, aspirante ingegnere-architetto, nella sua esposizione iniziale, ha confuso “la luce” (definizione monodimensionale) con “l’area” (definizione bidimensionale).
Aggiungo che, poiché i miei diritti di proprietario e di socio sono esattamente gli stessi di coloro (se non sono soci né proprietari non ne hanno) che oggi scrivono e non firmano i loro pezzi offensivi e calunniosi, che racimolano briciole di norme e sentenze con la competenza e la conoscenza della materia giuridica che solo degli ignoranti possono avere (perché la ignorano proprio), che si arrogano il diritto di denigrare con fare intimidatorio soci e non soci, porrò molta attenzione, non a quanto farà il comitato che ritengo irrilevante (non hanno fatto altro che sbandierare l’esistenza di un’irregolarità e adesso salta fuori che l’irregolarità ci sarà con il nuovo bando? strane cose si leggono…), bensì a quanto farà la Regione Sardegna nel proseguo, riservandomi di agire nelle sedi opportune qualora ravvisassi comportamenti e/o atti lesivi dei miei diritti di abitante da questo lato del ponte (ancora ci si dimentica che siamo circa 1200 persone!), diritto di tornare a casa in qualunque ora del giorno e della notte in sicurezza, percorrendo la stessa strada che oggi percorro, senza che tale diritto debba rappresentare un onere e/o una perdita del valore della mia casa e della mia qualità di vita.
Un saluto a tutti
Ludovica
P.S. volutamente non ho inserito alcun riferimento normativo nell’illusione che finalmente qualcuno se li vada a cercare, senza chiedere agli anonimi scrittori aiuto sulle fonti di tali norme… basta avere un pò di pazienza e attivare un motore di ricerca!
dopo che Roberto Trudu, avendo trovato un riferimento a lui, Rita e me, ci ha inviato il testo (anonimo, ovviamente!) comparso sulla mail nominata comitatonoviadotto@tiscali.it nonché la sua risposta, avevo deciso di lasciar perdere…però devo dire che è importante essere nominati durante una riunione alla quale non si partecipa, ma addirittura essere citati nel resoconto di quella riunione credo sia il massimo. Evidentemente continuiamo a dare fastidio anche se non parliamo o scriviamo…o forse è proprio il silenzio a creare problemi….
Vengo al dunque; in realtà questi interventi come sempre anonimi, non dovrebbero neanche avere uno spazio né un uditorio, ma poiché non mi arrendo e continuo a ritenere che il cervello che Dio ci ha dato sia in grado di funzionare anche nella nebbia, approfitto di quanto scritto da altri e chiarisco ancora una volta (giuro che sarà l'ultima) alcuni concetti esposti ripetutamente da noi tre, con alcuni accenni che ho anche ritrovato tra gli autori degli ultimi interventi, a beneficio soprattutto di coloro che non hanno tempo o voglia di cercare le normative, anche se dovrebbero farlo, per scoprire, con i propri occhi e non con gli occhiali degli altri, chi mente e chi no:
· il ponticello esistente è tutt’ora oggetto di ordinanza di demolizione dal 2009 da parte del Genio Civile e pertanto da parte della Regione Sardegna;
· il sindaco di Capoterra potrebbe in qualunque momento decidere, magari davanti a mutate situazioni di stabilità dell’opera d’arte, di demolirlo; non attuando quell’ordinanza lascia la possibilità agli abitanti da questa parte del ponte (circa 1200 persone) di tornare a casa senza fare il giro da Capoterra, ma si espone a eventuali future denunce penali; non voglio neanche pensare a cosa succederebbe se, dopo questo periodo di siccità in autunno si ripresentassero le stesse condizioni di nove anni fa… spazzato via il ponticello attuale (se non se lo porta via l’acqua ci penserà il Genio Civile), altro che telecontrollo, un ponte purchè sia!
· il piano Hydrodata, approvato dalla Regione Sardegna, è oramai strumento normativo; infatti trattandosi di opere di messa in sicurezza del territorio tali opere non sono bypassabili da alcun organo, e così si è anche espresso il TAR Sardegna nei mesi scorsi valutando una vicenda analoga alla nostra;
· il comune non ha mai manifestato alcuna opposizione alla nuova opera di collegamento, ma soltanto alla sua qualità architettonica;
· i mille poggini hanno firmato un testo capzioso e tendenzioso, dove non si chiede l’annullamento della costruzione del ponte e soprattutto non si chiede che venga cancellata qualunque soluzione di attraversamento alternativa al ponte attuale nell’attuale sede;
· la soluzione oggi perseguìta dal comitato rappresenta una misura di emergenza e non di messa in sicurezza del territorio, che pertanto manterrebbe inalterate le sue condizioni critiche;
· gli strumenti normativi, come tutti i tecnici sanno, permettono l’applicazione di deroghe alle norme solo ed esclusivamente se non esiste la possibilità concreta di applicare le medesime; quindi chi presenta istanza per l’approvazione di una deroga deve dimostrare che la norma vigente relativa non è applicabile e pertanto occorre appunto “andare in deroga”; questo avviene nell’ambito edilizio, nell’ambito urbanistico, nell’ambito prevenzione incendi, nell’ambito salute e sicurezza sul lavoro etc; l'approvazione di un progetto preliminare evidenzia che l'esecuzione dell'opera è possibile nel rispetto di tutte le normative e ne ha dichiarato la fattibilità;
· gli strumenti normativi non prevedono la possibilità di adeguamento del ponte attuale in quanto non rispondente alle norme del PAI; di più, sempre a norma del PAI ed indipendentemente dal fatto che quel ponte sia stato o meno autorizzato, non è possibile cercare alternative per questo attraversamento in quanto esiste già, come detto, una progettazione preliminare nonché i finanziamenti necessari per l’esecuzione dell’opera;
· chi sa leggere avrà certamente notato come il Consiglio Superiore dei LLPP abbia dato un parere generale senza entrare nella vicenda e senza escludere, nel caso particolare, la possibilità di proporre modifiche alla progettazione preliminare, in quanto tale eventualità è specificatamente prevista dal nuovo Codice sui LLPP; che poi la “sostanza dell’opera” debba essere individuata nella sua funzione di attraversamento di un corso d’acqua e nelle dimensioni che devono rispondere alla normativa tecnica sulle costruzioni lo definirei pleonastico e non era necessario scomodare il Consiglio Superiore dei LLPP;
· infine è falso affermare che ci sia stata un’assemblea che ha deliberato qualcosa; non avendo il CDA convocato i soci, si è trattato di una semplice riunione voluta da un gruppo di residenti, nella quale nulla è stato deliberato per il semplice fatto che solo un’assemblea indetta dal CDA può deliberare; inoltre non c’è stata alcuna votazione né acclamazione e le registrazioni sono in grado di dimostrare quanto affermo, basta ascoltarle, ammesso e non concesso che ciò che mi hanno detto sia circolato, non sia stato tagliato e modificato ad hoc; io c’ero e ho registrato tutto , anche gli errori di chi, aspirante ingegnere-architetto, nella sua esposizione iniziale, ha confuso “la luce” (definizione monodimensionale) con “l’area” (definizione bidimensionale).
Aggiungo che, poiché i miei diritti di proprietario e di socio sono esattamente gli stessi di coloro (se non sono soci né proprietari non ne hanno) che oggi scrivono e non firmano i loro pezzi offensivi e calunniosi, che racimolano briciole di norme e sentenze con la competenza e la conoscenza della materia giuridica che solo degli ignoranti possono avere (perché la ignorano proprio), che si arrogano il diritto di denigrare con fare intimidatorio soci e non soci, porrò molta attenzione, non a quanto farà il comitato che ritengo irrilevante (non hanno fatto altro che sbandierare l’esistenza di un’irregolarità e adesso salta fuori che l’irregolarità ci sarà con il nuovo bando? strane cose si leggono…), bensì a quanto farà la Regione Sardegna nel proseguo, riservandomi di agire nelle sedi opportune qualora ravvisassi comportamenti e/o atti lesivi dei miei diritti di abitante da questo lato del ponte (ancora ci si dimentica che siamo circa 1200 persone!), diritto di tornare a casa in qualunque ora del giorno e della notte in sicurezza, percorrendo la stessa strada che oggi percorro, senza che tale diritto debba rappresentare un onere e/o una perdita del valore della mia casa e della mia qualità di vita.
Un saluto a tutti
Ludovica
P.S. volutamente non ho inserito alcun riferimento normativo nell’illusione che finalmente qualcuno se li vada a cercare, senza chiedere agli anonimi scrittori aiuto sulle fonti di tali norme… basta avere un pò di pazienza e attivare un motore di ricerca!
5 commenti:
Un'assemblea può essere chiesta dai soci, ogni assemblea è sovrana e può deliberare a prescindere.
avevo deciso di non continuare, ma per i poltroni e per coloro che soffrono molto il caldo dò un suggerimento per la verifica dell'affermazione del solito anonimo: art. 35 dello statuto della società Cooperativa Poggio dei Pini; per chi non lo avesse basta chiedere agli uffici
dai su, facciamo uno sforzo per non essere presi in giro...
e con ciò buone vacanze a tutti e speriamo che piova!
Ciao Ludovica,
mi permetto di smentire alcune Tue affermazioni:
- la mail non è comitatonoviadotto@tiscali.it, ma è comitatonoviadotto@gmail.com;
- lo scritto non è assolutamente anonimo, ma fatto da me;
- l'ordinanza di demolizione del ponte in coda al lago del 2009 da parte del Genio Civile e pertanto da parte della Regione Sardegna era fondata sul presupposto che lo stesso fosse abusivo, cosa smentita dagli atti recentemente ritrovati, che testimoniano come fosse stato realizzato nel 1967 proprio dalla Regione Sardegna con fondi interamente pubblici;
- pre i motivi di cui sopra, il Sindaco di Capoterra non potrebbe mai demolire un ponte con tutte le autorizzazioni;
- contrariamente a quanto da Te sostenuto, il comune non ha sempre manifestato opposizione alla nuova opera di collegamento, privilegiando la delocalizzazione all'Hydrocontrol;
- il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha affermato l'esatto opposto di quanto da Te sostenuto;
Comunicazione di servizio. Invito il lettore, che ha recentemente inviato alcuni commenti al blog, a "firmarsi" come è consuetudine di questa pubblicazione.
Per Franco. Dopo aver letto un tuo commento a questo post su uno dei tuoi blog, mi permetto di inserire alcune mie considerazioni o, per usare il tuo linguaggio, di smentire alcune tue inesattezze.
Ludovica, cosi' come Roberto Trudu, Sandro Anedda o Rita Lai NON HANNO MAI espresso alcun apprezzamento per "l'orribile viadotto". Questa è una solenne falsità che continui a ripetere nella convinzione che, ripetendo una bugia mille volte, questa possa trasformarsi in verita'. Mille volte sarai smentito.
La realtà è che tutta Poggio, compresi i 1000 firmatari della petizione e le persone che ho appena citato è contraria a questo viadotto, esattamente come lo era il "Comitato" quando esprimeva la speranza di vedere realizzato "un bel ponte" e volantinava immagini di ponti in acciaio corten, strallati e cosi' via dicendo.
La posizione favorevole alla realizzazione di un ponte delle dimensioni indicate dal progetto Hydrodata, una volta era la posizione del Comitato, che poi ha (legittimamente) modificato il proprio orientamento. Oggi Rita e Ludovica non abbracciano l'idea del "nessun viadotto", mentre tu e devo dire anche io, la pensiamo diversamente. Il tuo titolo "finalmente esce allo scoperto", è assolutamente fuori luogo, proprio perchè Ludovica è stata notoriamente sempre di questo parere e lo ha fatto pubblicamente.
Al contrario, mio caro Franco, dovresti rivolgere l'invito di "uscire allo scoperto", a quei consiglieri di amministrazione che spargono maldicenze e falsità, nascondendosi dietro l'anonimato.
Ciao Giorgio,
il Comitato - consapevole fin dal principio che non si potessero proporre modifiche sostanziali a forma, tipologia e materiali - ha vincolato la propria opinione favorevole alle stesse, che erano per l'appunto impossibili per legge! da ciò ne dovresti dedurre che è stata una giusta strategia (adottata quando ancora non si sapeva che i due ponti erano legittimati dai titoli abilitativi).
Mi dispiace ritornarci, ma se Tu possiedi una NSU Prinz, di certo non la potrai trasformare in Rolls Royce, ma al massimo dargli una "imbellettata". Potrai modificare la vernice della carrozzeria, mettere uno stereo più potente, cambiare i sedili, aggiungere il contagiri... ma sempre una NSU Prinz rimarrebbe. Stessa cosa per il ponte.
Finalmente allo scoperto è riferito non certo a Ludovica, ma ad esempio a Sandro Anedda, che sosteneva una cosa ma poi disinvoltamente faceva l'esatto opposto.
Dimentichi inoltre che l'equipe dei "migliori", nei fatti, ha dimostrato di essere a favore del viadotto: non ha raccolto le firme, nel caso di Monni le ha addirittura "smarrite", le innumerevoli lettere alla Regione (nella quale si sono addirittura proposte le "modifiche" ed altro ancora.
Dimentichi inoltre di constatare come Ludovica sia stata facilmente smentita punto su punto, non solo per tabulas, ma anche "per audio".
Tutto questo passa a Te inosservato.
A conferma Ti allego il comunicato del Presidente del Comitato Tonino Secchi (modifiche sostanziali di forma, tipologia e materiali).
Il Comitato prende atto degli esiti dell’incontro della Cooperativa Poggio dei Pini con l’Assessore regionale dei LL.PP. Manichedda, e concorda sulla necessità di una rapida messa in sicurezza dell’attraversamento dei Rii San Gerolamo e Santa Barbara, in prossimità della strada n. 51, nel doveroso rispetto dei limiti di dimensionamento idraulico.
La disponibilità manifestata dall’Assessore a modifiche “anche sostanziali” al progetto preliminare, che lo stesso assessorato vorrà amministrativamente adottare nelle forme che riterrà più opportune, dovranno riguardare le forme e la scelta dei materiali, al fine di rendere l’opera compatibile con il meraviglioso paesaggio che – giova ribadirlo – è sottoposto ad un duplice vincolo paesaggistico.
La moderne tecniche costruttive consentono infatti di coniugare la giusta esigenza della messa in sicurezza del territorio con l’altrettanto fondamentale necessità di preservare la bellezza paesaggistica ed ambientale dei luoghi.
Il Comitato auspica la apertura di un tavolo di confronto e negoziato che conduca alla realizzazione di un “bel ponte”, ma nel contempo rassicura tutti gli abitanti della nostra Comunità che vigilerà sul rispetto degli impegni assunti.
Difendiamo la nostra bellezza perché il futuro di Poggio dei Pini dipende da noi.
Un caro saluto a tutti
Poggio dei Pini, 18 novembre 2016
Il Presidente del Comitato
Tonino Secchi
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