Caro Giorgio,
Pensavo che almeno sul ponte ci fosse un ampio
accordo sul fatto che l'opera che ci propone la regione sarda non si ha da fare,
punto. Invece, pare che si voglia fare un referendum, dimenticando che mille
residenti hanno già espresso il loro parere contrario ad un'opera talmente fuori
dal contesto dell'area in cui vogliono realizzarla da farmi venire dei sospetti.
Si parla di circa 7 milioni di euro, ma nei miei oltre 50 anni di residenza in
Italia non ho mai sentito parlare di un'opera pubblica che non sia costata
almeno il doppio del previsto, sia in termini di denaro che di tempo (se hanno
messo 4 anni a fare il ponte di Pauliara, quanti anni, quante macchine movimento
terra, quanti camion, quante deviazioni chilometriche dovremo sopportare per
farne uno lungo 150 m e alto più di 7, con annessa rotatoria?). Dicono che un
sistema di telerilevamento non sia realizzabile.
In un messaggio inviatomi tempo fa dal comitato
anti-ponte, si parlava di una persona, presente nel comitato che ha aggiudicato
l'appalto, che, per motivi legali non avrebbe potuto parteciparvi. Se così
stanno le cose, non capisco perché non si proceda con un ricorso per annullare
tutto e ripartire da capo con progettisti più rispettosi dell'ambiente e meno
amanti del cemento armato.
Premetto che non sono un ingegnere, ma voglio far
sfoggio della mia ignoranza, proponendo quanto segue:
1) fare, con materiale il meno impattante
possibile, un ponte ad arco abbassato (modello romano) alzando la strada di
qualche metro (servirebbe anche a far rispettare il limite di velocità che vige
a Poggio).
2) pulire, abbassare ed allargare l'alveo del rio
partendo dall’alto, e programmare manutenzione periodica.
3) dragare il lago, che sicuramente è pieno di
detriti portati dalle alluvioni del passato, che potrebbe trattenere molta più
acqua di quanta non trattenga adesso, a salvaguardia di quelli che vivono a
valle.
4) far presente ai nuovi residenti (i vecchi
dovrebbero aver appreso la lezione) che Poggio è circondato da monti e che in
caso di forte pioggia non è una buona idea mettersi in strada.
5) installare un sistema di allarme per avvertire
del pericolo di allagamenti, sempre che nel frattempo il progresso tecnologico
l’avrà reso possibile.
6) utilizzare il denaro pubblico che si potrebbe
risparmiare per proteggere altre aree esposte ai pericoli di alluvioni ed
incendi, e per FARE MANUTENZIONE REGOLARE DEL TERRITORIO.
Grazie dell'ospitalità.
David Nilson
7 commenti:
Caro David, ho sempre ammirato la tua capacità di evidenziare cose che tutti abbiamo davanti agli occhi, ma non riusciamo a mettere a fuoco. Sarà forse la tua provenienza (ma ormai sei uno di qui) che ti fa vedere le cose da punti di vista originali.
Mi ha colpito soprattutto la tua frase "noi italiani troviamo sempre 10 modi per fare la cosa sbagliata, ma ci riesce difficile fare quella giusta". Nel caso del ponte la cosa giusta è certamente il Telecontrollo, ma c'è una norma che lo impedisce. La norma, di per se, non è sbagliata, ma quel progetto finanziato che ci impedisce oggi di procedere in quella direzione non ci sarebbe dovuto essere perchè è stato portato avanti senza la partecipazione di tutti i soggetti interessati. Mettiamo anche che sia stato fatto un errore, la norma non prevede che oggi si possa rimediare all'errore e saremmo quindi costretti a fare "the wrong thing" pur sapendo che è sbagliata ed essendo ancora in tempo per rimediare! Questa è la burocrazia.
Per quanto riguarda le altre cose che hai scritto ritengo che la raccolta di firme effettuata diversi mesi fa fosse genericamente contraria alla realizzazione di quel ponte. Questa indicazione in questa fase non fornisce alla cooperativa gli elementi necessari per supportare la propria azione. Non esiste, infatti, alcune posizione "favorevole a quel ponte" e chi dice il contrario dice il falso. Ci sono invece almeno due strade diverse da percorrere per contrastare quel ponte. Una vorrebbe cercare di modificarlo sostanzialmente, cosa che qualcuno dice sia impossibile, ma altri dicono il contrario. L'altra opzione propende per un annullamento del progetto, quindi nessun ponte. Sono due strade molto diverse e la Cooperativa, secondo me correttamente, vuole avere il parere dei soci su questi scenari. Lo statuto prevede infatti, che per le decisioni importanti (e questa lo è) il cdA deve consultare i soci. Se non lo farà ci sarà sicuramene qualcuno che dirà che non potevano prendere posizione senza il consenso dei soci.
Un'altra cosa che fai notare è che il Comitato No-viadotto ha segnalato una presunta irregolarità commessa dalla Regione. Giustamente ti chiedi perche non sia stato fatto un ricorso. Ho posto anche io la stessa domanda senza ottenere una risposta comprensibile. Credo che purtroppo si trattasse di una "bufala" (e non sarebbe l'unica). Non c'è stata alcuna irregolarità e quindi non si puo' fare nessun ricorso, pero' come nella famosa favola di Esopo, fa un certo effetto gridare al Lupo! Oggi si direbbe "marketing". Non so a quanto serva mettere in giro informazioni false. Puo' darsi che la politica sia fatta cosi'. Ecco perchè ne sono sempre stato piuttosto lontano.
Ciao Giorgio,
sono molto sorpreso dalle Tue affermazioni, che purtroppo da qualche mese tentano (inutilmente) di difendere l'indifendibile:
- in primo luogo non è stato fatto alcun ricorso aamministrativo perché non esiste provvedimento da impugnare, se emanassero il bando del progetto definitivo si potrebbe (e dovrebbe) fare entro 60 giorni;
- il soggetto che dovrebbe fare il ricorso sarebbe la Soc. Coop. Poggio dei Pini, a livello istituzionale la più titolata;
- non è assolutamente vero che la norma impedisce il telecontrollo, esso avviene in tutta Italia ed in tutto il mondo occidentale: Tale interpretazione è il frutto degli stessi uffici che sostenevano che i due ponti erano abusivi!
Ha fatto bene David a ricordare le mille firme, ma io aggiungerei anche la partecipatissima assemblea dell'8 aprile.
Carissimo Giorgio,
Approvo quanto suggerito dal Sig.David che ritengo la soluzione da lui proposta meno impattante,anche perchè il ponte attuale in coda al lago si trova in una discesa che dopo la curva va verso l'incrocio con la strada N°51 che costeggia il rio e poi devia verso Capoterra. Ritengo che allargando la campata del ponte ed effettuendo il suo sollevamento si possa migliore il defflusso dell'acqua al lago,anche perchè l'acqua come defluisce attualmente non raggiungerebbe l'apice della diga scavalcandola, ma devierebbe a sinistra percorrengo il canalone laterale come avviene attualmente e migliorare l'aflusso delle acque del rio San Girolamo dirette al Lago. Naturalmente,il tratto interessato dai lavori comprenderebbe la sistemazione adeguata e ben rifinita degli argini laterali almeno fino al raggiungimento del lago e nel tratto fino alla zona delle attuali piscine.I lavori però dovrebbero comprendere la pulitura del rio a monte, almeno fino al ponte dell'idrocontrol.
Procolo D'Agostino
Franco non da qualche mese, ma da qualche anno, dieci per l'esattezza difendo, sostengo o contrasto ciò che ritengo (magari sbagliando) valido, non valido, utile, dannoso. Non faccio politica e non ho i relativi interessi (legittimi per carità) da sostenere, quindi non ti conviene entrare nel campo delle valutazioni delle mie idee con i tuoi strampalati avverbi. rispettale e basta anche quando non le condividi.
per quanto riguarda il ricorso mi sembra che sia "indifendibile" la tua argomentazione. se si urla che c'è stata una illegittimità si fa ricorso o ci si fa promotori di un ricorso. Nessuna delle due cose è stata fatta quindi se ne deduce che non esisteva alcuna illegittimità altrimenti saremmo tutti molto fessi ad avere l'asso di briscola in tasca e non giocarlo.
Mi dispiace Giorgio, ma esistono i tempi del procedimento amministrativo. Oggi non ci sarebbe nulla da impugnare. Se dovessero fare il bando per la progettazione definitiva si. E' oltremodo ovvio. Quanto alla politica, in parte anche Tu hai fatto politica schierandoti apertamente per la riconferma di Anedda, Monni etc... Sono pertanto interessi (legittimi, per carità) anche i Tuoi.
Io direi che è il bello della democrazia.
Poter avere opinioni differenti e discuterne.
Dato che sono stato uno dei mille gradirei partecipare ad una delle riunioni del "comitato" per chiarirmi le idee. Grazie. Renzo Barighini.
Il, tanto agognato, telecontrollo non è ammesso perché non in grado di garantire la sicurezza al 100%. E' concesso nei casi in cui non vi sia altra adeguata alternativa. E' pur vero che nel mondo esistono migliaia di telecontrolli (vedi ferrovie), ma è altrettanto vero che avvengono moltissimi incidenti mortali e scontri ferroviari. E' pur vero che vengono costruiti ponti sottodimensionati, ma è altrettanto vero,( vedi il caso di Olbia ) che avvengono esondazioni disastrose. Infine, è pur vero che per via politica si riesca ad ottenere una deroga al caso Poggio dei Pini, ma è altrettanto vero che, per la stessa via, vengono realizzate solenni porcate. Io opterei per un viadotto di rara bellezza. Renzo Barighini
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