Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

domenica 3 dicembre 2017

L'Hydrocontrol diventa un museo. Tra spreco, incuria e cumuli di rifiuti spiegherà ai visitatori il mistero del declino italiano.

Credo che moltissimi di voi conoscano l'Hydrocontrol, il centro di ricerca e formazione per il controllo dei sistemi idrici che è assurto agli onori della cronaca in occasione dell'alluvione del 2008 nel capoterrese. 
A dispetto del nome, questo centro ricerca venne costruito proprio nel letto del Rio San Girolamo che in quel drammatico mattino di ottobre di 9 anni fa, ne inondò gli edifici. Il centro ricerche fu poi abbandonato, Le sue attività e i dipendenti vennero assorbiti dalla Regione Sardegna seguendo una procedura che, peraltro, fu considerata illegale dalla procura che condannò per danno erariale alcuni amministratori regionali, tra cui Renato Soru (Pigliaru prescritto). 

Ovviamente nessuno ha pagato per l'assurda scelta di posizionare nel greto di un fiume proprio un centro di ricerca sui sistemi idrici. Sembrerebbe una barzelletta, ma purtroppo non lo è. Son palanche dei cittadini. 

Oggi resta questa struttura in abbandono, visitabile da chiunque liberamente. Si tratta di un vero e proprio monumento allo spreco.. 
Pubblico alcune foto che testimoniano il progressivo degrado a cui vanno incontro gli edifici di quello che un tempo fu una splendida realizzazione architettonica, situata però, nel posto sbagliato. 



L'Hydrontrol, per come è ridotto oggi avrebbe già le carte in regola per diventare un museo a cielo aperto della stupidità e della impreparazione di una classe dirigente che di castronerie simili ne ha realizzate a centinaia, vedi "Striscia la notizia" e simili.

Ma non basta. Per rendere la visita ancora più interessante, ignoti visitatori che frequentano la zona nottetempo,  hanno ben pensato di trasformare l'area intorno all'edificio  in una discarica a cielo aperto in cui possiamo trovare, mobili, televisori, laterizi di ogni tipo e in gran quantità, giocattoli vecchi e poi, se coi i secchi di vernice coloriamo tutti i muri, dopo l'uso molti secchi sono stati buttati proprio li, all'Hydrocontrol. 


Tra edificio in rovina e cataste di rifiuti, il sito rappresenta un punto di interesse a livello non solo regionale, ma internazionale..
Il Comune di Capoterra, peraltro recentemente elogiato da Sgarbi, ha immediatamente compreso l'importanza culturale e didattica di questo sito e, infatti, non è mai intervenuto, evitando accuratamente di rimuovere i rifiuti che, quindi, hanno la possibilità di moltiplicarsi rendendo il museo sempre più interessante.  
  
Questo museo a cielo aperto, infatti, ha una grande utilità. Mostra innanzitutto cosa succede quando il bene pubblico viene affidato a persone incapaci, mostra come il debito pubblico generato negli anni 80 che oggi tante pene (e tasse) ci da, sia stato utilizzato per realizzare cose inutili e improduttive. Ma non solo, l'attuale situazione di abbandono testimonia l'immobilismo e l'incapacità di risolvere i problemi degli amministratori odierni. 

Un turista, soprattutto straniero, che visitasse il museo probabilmente troverebbe risposte a un dilemma che attanaglia milioni di persone in tutto il mondo che non si capacitano del fatto che il paese di Michelangelo e Brunelleschi si sia ridotto in questo stato
La visita all'Hydrocontrol fornirebbe non solo la possibilità di avere sotto gli occhi un incredibile esempio di spreco e incapacità dei politici, ma proprio fuori dalla recinzione i rifiuti accatastati da cittadini incivili che quei politici hanno votato, Ecco svelato il mistero del declino italiano.

Nessun commento:

Post più popolari