variante del 2007 (annullata) |
Il Piano di Lottizzazione di Poggio dei Pini è stato realizzato alla fine degli anni '60. Sono passati quasi 50 anni da allora e quel piano originario, attuato solo in parte, è stato sottoposto a numerosi tentativi di modifica, le cosiddette "varianti". E' storia lunga, ma ampiamente documentata in questo blog. Per chi volesse approfondire suggerisco la lettura dei seguenti post: La nuova variante al piano di lottizzazione (Nov- 2007) - La Regione Respinge la variante di Poggio (maggio 2008) - Il futuro urbanistico di Poggio dei Pini (giugno 2010) - La nuova Variante (luglio 2010) - Il TAR seppellisce la variante (marzo 2011) solo per citarne alcuni. Sono passati tanti anni che si rende necessario fare un riassunto di cosa è successo su questo importante fronte della vita poggina, l'urbanistica.
In tutti questi anni sono state messe in pista almeno 4 diverse varianti. Non so se tutti i lettori conoscono il piano di Lottizzazione originario di Poggio dei Pini che prevedeva molte piu' case di quelle che poi alla fine verranno realizzate. In quel Piano, i lotti si arrampicavano sul colle dell'Osservatorio e addirittura scendevano nella incontaminata valle di Masoni Ollastu. Molti lotti erano previsti anche nella zona intono al borgo di S. Barbara.
A metà degli anni '90 la Cooperativa stava per mettere in vendita i lotti della "Zona Commerciale" che, si sapeva, erano gli ultimi disponibili per la vendita e da qui nasceva
l'esigenza di una variante che introducesse nuovi lotti. Peraltro. come è stato più volte rimarcato, il bilancio della
Cooperativa di quegli anni era fortemente condizionato dalla presenza di
entrate provenienti dai lotti, che consentivano di pareggiare le elevate spese di
gestione. Ogni anno 4 o 5 lotti se ne andavano cosi'. Non per effettuare nuovi investimenti, ma per tappare il buco della gestione ordinaria.
Nel 1997 fu realizzata la prima variante (Pintor-Biggio), caratterizzata dalla prima riduzione rispetto alla "cubature" originali. Veremo poi che tutte le varianti hanno riproposto una riduzione di lotti rispetto alle precedenti. In quella variante si "rinunciò" alle aree montane, ormai impossibili da realizzare a causa di nuovi vincoli di tutela ambientale. Per la prima volta vennero posizionati lotti anche in cosiddette aree verdi, cioe' in zone interne alla lottizzazione in cui non era prevista inizialmente alcuna casa. Ci furono reazioni polemiche, alimentate soprattutto da chi aveva comprato un lotto in prossimità di un'area verde e si ritrovava un nuovo lotto al suo posto. Per motivi che sinceramente risultarono sconosciuti ai più quella variante, costata moltissimi quattrini, fu abbandonata e non se ne seppe più niente.
Passarono gli anni e, finiti i lotti del centro commerciale con le relative entrate, divenne impellente crearne di nuovi. Arriivò, quindi, la variante "fantasma", portata avanti dall'amministrazione Calvisi nel 2007. Fantasma perchè i soci furono tenuti completamente all'oscuro della sua realizzazione. Eppure era molto diversa da quella precedente, soprattutto per la presenza di un elevato numero di lotti all'interno delle pinete storiche di Poggio dei Pini che, in pratica sarebbero state quasi completamente cementificate. Mentre la variante del '97 fu ampiamente pubblicizzata tra i soci e sottoposta a referendum consultivo, quella del 2005 venne presentata dalla Cooperativa "alla chetichella" direttamente al Comune e alla Regione che, fortunatamente, in quegli anni sveva già attivato le procedure di salvaguardia ambientale sugli interventi urbanistici.
La Variante Calvisi fu bocciata dalla Regione, ma soprattutto scatenò la furiosa reazione dei soci che, letteralmente, assediarono il CdA, costringendolo a fare marcia indietro. Eviterò di dilungarmi sul fatto che quel risveglio dei soci, provocato dalla questione delle pinete, fece venire alla luce un sistema di amministrazione a dir poco discutibile anche dal punto di vista economico e poco trasparente. Il risultato fu che alle successive elezioni quel CdA venne "allontanato" dalla gestione della Cooperativa, alimentando desideri di vendetta e rivalsa che persistono ancora ai giorni nostri.
Nel 2010, fu realizzata una nuova variante che riduceva ulteriormente il numero di lotti rispetto a quella di 5 anni prima ed era maggiormente rispettosa dell'ambiente sia dal punto di vista ambientale che idrogeologico, dato che veniva subito dopo i tragici eventi alluvionali del 2008.
Anche quella variante non arrivò al traguardo, più che altro per questioni politiche interne alla Cooperativa (leggasi ribaltoni, boicottaggi, guerre tra clan).
Nel 2012 il Comune di Capoterra ha approvato il suo PUC ( leggi articolo blog) riducendo ulteriormente il numero di lotti da realizzare a Poggio dei Pini, con buona pace di chi ancora sognava di cementificare tutti i colli che circondano Poggio.
Arriviamo al 2017 dopo che, nel frattempo si era conclusa la verifica legale relativamente alla cessione delle opere di urbanizzazione di Poggio dei Pini con la vittoria del Comune che, per prenderle in carico, ne pretendeva il rifacimento. Le risorse per queste attività non potevano che venire da entrate straordinarie (quindi nuovi lotti).
La variante del 2017 è stata la più partecipata delle quattro. Nella fase preliminare i soci sono stati invitati, con un referendum, a indicare la quantità di lotti verso cui si doveva tendere. Durante la fase di disegno e scelta delle aree i soci hanno potuto interagire con i progettisti sollevando contestazioni, segnalando eventuali acrocori (pare di no) e proponendo alternative. Il piano definitivo fu quindi sottoposto a referendum.
C'è voluto più di un anno affinchè il Comune di Capoterra approvasse il nuovo Piano della Cooperativa. Quando parlo di questo argomento con i consiglieri comunali che non risiedono a Poggio partono i sorrisini accompagnati da una frase che si sente dire spesso nel nostro comune "certo che voi poggini siete proprio strani, noi il progetto l'avremmo approvato in fretta e senza difficoltà, ma sono stati proprio i consiglieri di Poggio a remare contro e a porre mille ostacoli. Gi sesi a froris, siete sempre i soliti!".
Da quanto è stato comunicato e da certe manfrine che si leggono in giro, le difficoltà dovrebbero derivare dal tentativo di spostare alcuni lotti che "davano fastidio". Si trattava di lotti preziosi dal punto di vista paesaggistico? Chissà. Appare pero' alquato strano che nonostante la presenza di un tam tam mediatico ormai quotidiano non sia girato nemmeno un misero "Google Earth" di questi lotti. Eppure nel 2007, ai tempi delle pinete di mappe se ne faceva gran profusione. Una curiosa involuzione, evidentemente.
La mia casa è circondata da lotti già edificati. Non ho quindi alcun interesse personale che mi porti a dire: "questo lotto qua devi metterlo la". Sta di fatto che, a quanto pare 5 o 6 "lotti padulo" dovranno essere spostati e messi altrove. Se avete aree verdi nei pressi di casa vostra forse dovreste prestare attenzione. Se fossi al posto della Cooperativa rinuncerei a quei lotti invece di spostarli, per rispetto nei confronti di chi dovrebbe trovarsi a fianco un "lotto padulo".
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