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domenica 24 maggio 2020

Domani elezioni a Poggio. Scrutinio con voto palese


In questo periodo ci sarebbero molti argomenti da trattare: termine del mandato del CdA, elezioni con procedura Covid + polemicuzze, nuovo piano di lottizzazione approvato. Troppa carne al fuoco. Mi limiterò ai temi legati al rinnovo del CdA poggino. 
Il 25 maggio si terrà l'assemblea "virtuale" dedicata all'approvazione del bilancio 2019 che sarà seguita dallo spoglio delle schede votate dai soci nel corso delle ultime tre settimane, secondo la modalità di cui ho già parlato nel precedente post, quella del voto "in differita" con la scheda, in busta chiusa, consegnata a un intermediario (il capoufficio).  La scelta di effettuare questo tipo di votazione ha ovviamente generato polemiche, amplificate dal fatto che siamo sotto elezioni ed è quindi naturale che ogni pretesto venga utilizzato per attaccare la fazione avversa.

Vorrei soffermarmi non tanto su ciò che ho trovato legittimo (per esempio ritenere fosse meglio aspettare), ma su qualche informazione distorta o incompleta che è stata fatta circolare. Invece di pontificare tu tutti i temi dello scibile, come fa qualche tuttologo poggino, io (che sono ignorante e non riesco a riconoscere se un aforisma è stato scritto da Aristotele oppure è stato copiato e modificato da G. B. Shaw) preferisco utilizzare il vecchio e semplice metodo di sentire le due campane per scoprire puntualmente che a ognuna manca qualche nota.

Ho quindi appreso che la modalità di voto adottata dalla Cooperativa è quella emanata dalla CONSOB per le società di varie tipologie tra cui quella della nostra Cooperativa. Questa modalità NON prevede il voto segreto, ma stabilisce che il voto sia palese. Non c'è la possibilità di scegliere. Se si fosse adottato il voto segreto, come moltissimi soci tra cui il sottoscritto avrebbero preferito, si sarebbe violato il protocollo della CONSOB e, di conseguenza, le elezioni sarebbero state soggette a una impugnazione. Secondo voi, tra gli 850 soci della Cooperativa non ci sarebbe stato almeno uno che, tanto per remare contro, avrebbe fatto ricorso? Ovviamente si. 

Questa informazione non l'ho letta nei monologhi di G.B. Shaw, cosi' come non si è messo in evidenza che, pur posticipando le elezioni a chissà quando, comunque il bilancio si sarebbe dovuto obbligatoriamente approvare entro il 28 giugno. Quindi l'assemblea virtuale con votazione "differita" si sarebbe dovuta comunque tenere per il bilancio. Perchè, allora, non rinnovare anche il CdA? 
Altra inesattezza (nella quale ero caduto anche io per dare retta a G.B. Shaw) è che per elezioni tradizionali,  cioe' con assemblea dei soci,  si sarebbe dovuto attendere probabilmente ben oltre il prossimo autunno, cioe' sino a quando un tale "assembramento" sarà consentito per legge.  Quindi i propositori della tattica "attendista", per evitare lo "strappo" democratico di una votazione "differita", propongono uno strappo democratico che mi sembra ancor più grave: avere un CdA non eletto per anche un anno in più rispetto al mandato originario, con molti componenti cooptati e quindi MAI eletti.   Quindi, fatemi capire, per non fidarsi di dare il proprio voto in busta chiusa alle guardie giurate, preferite essere amministtrati per un anno da persone non avete eletto?

Peraltro lo "strappo" democratico in questo tipo di votazione con "intermediario" viene ridotto proprio dal fatto che, essendo il voto palese, un eventuale "broglio" sarebbe facilmente individuabile e quindi qualcuno per "truccare" il voto rischierebbe una bella condanna penale. 

Certo, capisco che per qualcuno possa essere fastidioso far sapere a Tizio o Caio che non li hai votati. Non è il mio caso. Le persone di infimo valore, come i traditori o i calunniatori sanno benissimo che non avranno il mio voto, e sono contento che lo sappiano. Allo stesso modo non voterò chi, magari solo per incapacità o per adeguarsi alla moda dello sperpero degli anni '90, ha dilapidato le ingenti somme ricavate dalla vendita dei lotti con le quali oggi avremmo potuto, tanto per fare un esempio, dare acqua non potabilizzata al giardino spendendo un decimo sulla bolletta idrica. Ovviamente non voterei per i furbacchioni che volevano cementificare tutte e due le pinete di Poggio dei Pini senza dire niente ai soci nel 2006.  Dulcis in fundo non voterò per chi ha fatto di tutto per far costruire l'orribile viadotto fortunatamente bloccato (speriamo per sempre).
Pensate che tra i candidati di questa tornata elettorale c'è qualcuno che appartiene a quasi tutte le categorie sopracitate: calunniatore, sperperatore e cementificatore di pinete. Ma mi faccia il piacere! 

Una questione che poi mi sta a cuore riguarda i "soci fondatori". Più si allontana da noi la loro presenza fisica, più vedo comparire persone che si propongono come loro interpreti. "I padri fondatori non avrebbero mai fatto questo o quello", oppure "i padri fondatori hanno sempre fatto così". Se la seconda affermazione è solitamente veritiera, ma riferita a periodi storici e contesti molto diversi da quello attuale perde completamente valore, la prima, per avere qualche validità,  richiederebbe doti di medium
Ho l'impressione che i padri fondatori vengano quasi sempre citati a sproposito, strumentalizzati per fargli dire cose che, purtroppo, oggi non abbiamo più la possibilità di verificare e, soprattutto, non possiamo applicare a una società che si è radicalmente modificata. Potrei usare lo stesso sistema e dire che i soci fondatori non avrebbero ma raso al suolo le pinete, non avrebbero sperperato miliardi, non avrebbero scritto volantini calunniosi e così via.

Certamente i soci fondatori sono stati degli innovatori. Non avremmo Poggio dei Pini se non lo fossero stati, se si fossero adeguati a ciò che facevano gli altri, a ciò che era più comodo.
Ora, scusatemi, ma in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, come si fa a dire che "i soci fondatori" non avrebbero optato per una soluzione che ci consente, pur nella difficoltà, di andare avanti nella nostra strada e rinnovare il CdA, invece di aspettare le calende greche, che poi era la soluzione piu' comoda?  E' vero che Poggio ha sempre avuto il voto segreto, per consuetudine, ma G.B. Shaw omette di ricordare che il voto segreto non è stato espressamente previsto nello Statuto della Cooperativa. Eppure i "soci fondatori", se lo avessero ritenuto un elemento cardine, avrebbero potuto esplicitarlo, dato che lo Statuto l'hanno scritto loro.  E' diventata una consuetudine che, come ho detto, anche io preferisco,  ma non viviamo tempi normali e oggi la legge prevede il voto palese. 

Dato che siamo arrivati alla fine del mandato di questo CdA vorrei dire due parole su cosa ho apprezzato e cosa no. Credo che gli ultimi 6 anni (considero due mandati) siano stati quelli in cui sono state realizzate più opere e iniziative in tutti i miei 35 anni di vita qui. Non voglio fare l'elenco e poi non le ricorderei tutte. Per farle sono state reperite risorse non ordinarie,  soprattutto dalla vendita dei cosiddetti reliquati. Ho storto il naso per qualche "reliquatone" veramente eccessivo e non mi piace l'idea che qualche socio abbia un giardino dietro casa di mezzo ettaro, ma resta il tema di fondo. Il nostro bilancio è bloccato, con le entrate ordinarie si vivacchia e basta senza fare nulla più, oppure si va in perdita. Se si vuole fare qualcosa bisogna riuscire a mettere sul tavolo risorse aggiuntive. 
Non so se la scommessa della palestra alla fine si rivelerà vincente. Attualmente no. Era una scommessa difficile. Avremmo lasciato marcire quell'edificio? Non credo.
Non voglio dire niente di minuzie come il parcheggio erboso (fatto male), l'illuminazione sentiero (eccessiva), e trovo risibili le polemiche sul percorso del nuovo sentiero che è lungo 5 metri in piu', con scappellamento a destra invece che a sinistra.   

Un tema in cui cui questi CdA sono riusciti a fare molto è quello legato alla vita sociale e ai giovani. Sino a poco tempo fa sembrava che a Poggio non ci fossero giovani. Erano nascosti, emarginati. Oggi ne vedo tanti e non credo sia aumentata la natalità. Sono piu' attivi e coinvolti. 
Non mi piace, invece, la comunicazione. Certo vengono mandate molte mail e da quando Federico è Presidente  (più ciarliero ed estroverso rispetto a Sandro) la comunicazione è ulteriormente aumentata. Se paragoniamo la comunicazione attuale con i miseri foglietti dei tempi bui certo siamo su un altro pianeta, ma si tratta di comunicazione a senso unico e non va assolutamente bene anche perchè Poggio è una piccola comunità in cui tutti, soprattutto oggi che si usano mail e social,  dovrebbero avere lo spazio per dire la loro. E' vero che se apri la porta al confronto i primi a entrare saranno i pochi rompicoglioni cronici che infestano qualsiasi comunità, ma chiudendo la porta al confronto si perde l'opportunità di condivisione e di ottenere dai residenti (a Poggio ci sono professionalità formidabili) quantomeno qualche consiglio utile. La scelta di amministrare nel "fortino" è la cosa piu' sbagliata che ho visto in questo CdA  e purtroppo mi ricorda tempi poco produttivi, spero che questa impostazione venga modificata.
Un po' piu di coraggio. Troppo facile amministrare solo circondati da fedelissimi. Anche quelli antipatici come me pagano la quota sociale.
Ultimo episodio che non ho gradito e che qualcuno chiamerebbe "caduta di stile" è stato l'avere cooptato solo amici fedeli quando il folto gruppo di minoranza ha presentato le dimissioni. Almeno una persona neutrale (ma anche avversa)  avrebbero dovuto nominarla per una questione di democrazia. 
Mi permetto di sottolineare che la questione del "fortino" è molto, molto grave e mi attendo una rapida inversione di tendenza. Il fortino potrebbe essere preso a cannonate. E' giù successo nel 2009.


1 commento:

Unknown ha detto...

Io sono stato, e forse lo sono ancora, ma a me cosa me ne frega di quello che dice la consob? Riccardo Soi

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