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martedì 7 luglio 2020

I nuovi vertici della Coop sono operativi. La minoranza diserta. E ieri un colpo di scena

di Giuseppe Monni

Il 70% dei soci, alle elezioni, ha premiato il gruppo di Federico Onnis, che infatti è stato confermato Presidente. L’Esecutivo sarà composto dai più votati, perché i soci hanno riconosciuto a loro il diritto dovere di gestire la Società.
E infatti si lavora già: sfalci, acquedotto, riavvio dei lavori al vecchio Parco giochi. Ma c’è anche un gruppetto che vorrebbe sabotare. Chi sono, cosa stanno facendo, e perché? 
Cerco di raccontarlo, per chi come me è patito di politica poggina. Se invece, comprensibilmente, non siete interessati a beghe così piccole, potete non preoccuparvene, perché la Coop proseguirà a lavorare come sempre. Che è l’unica cosa davvero importante.


Ieri, tra l’altro, c’è stato un colpo di scena, ma bisogna chiarire il quadro.
I soci hanno eletto 15 consiglieri: il gruppo di Onnis (10 eletti) ha accettato la carica e ha iniziato a lavorare, il gruppo di Biggio no. La loro speranza era che, disertando, il CdA non avrebbe avuto i numeri per lavorare. Questa astutissima strategia era stata messa a punto dai sostenitori di Biggio riunitisi in una cabina telefonica Sip.
L’unico a sfilarsi era stato Tonino Secchi, il quale avrebbe detto: “Ma dove vorreste andare? Se anche riusciste a sabotare il CdA e a far ripetere le elezioni, pensate davvero che prendereste più voti? Io penso ne prendereste ancor meno!”. Un ragionamento piuttosto condivisibile. Secchi perciò ha accettato la carica (parole sue) “per rispetto nei confronti della Società e di chi mi ha votato”. Una lezione di democrazia, che infatti il CdA ha voluto evidenziare nominando Secchi Vice Presidente: una carica simbolica, certo, che proprio per questo dice molto. Dice ad esempio che Onnis coinvolgerà chi vorrà collaborare, ovviamente nel rispetto della volontà dei soci, i quali hanno indicato molto chiaramente da chi vogliono essere amministrati.

Ma alla prima seduta del CdA nuovo colpo di scena: si presenta anche Luca Madeddu. Come mai? Se aspirava all’altra vice presidenza gli è andata male, perché il CdA ha nominato Gianluigi Usai. La verità è che dalla cabina telefonica era uscita una nuova astutissima strategia. Lo Statuto infatti impone che la maggioranza dei consiglieri siano soci: Madeddu quindi poteva pensare che accettando, lui non socio, avrebbe fatto saltare quel rapporto, bloccando il CdA.

Ma ancora una volta hanno sbagliato i conti. Infatti, uno dei non soci, Roberto Careddu, è diventato socio. Non v’è più dubbio, dunque, sul fatto che il CdA sia pienamente operativo. Peppo Biggio, Emilio Sanna e Paolo Pintor, a questo punto, sono rimasti soli e devono decidere se entrare o meno.
E parafrasando Secchi ci domandiamo: “Ma dove pensano di andare?”. Pare che dalla cabina telefonica siano uscite richieste precise: “Vogliamo due di noi nell’Esecutivo!”. Scusate la schiettezza, ma questi sono senza vergogna: 7 soci su 10 li hanno accompagnati alla porta eppure loro insistono nel tentativo di rientrare dalla finestra. O peggio. C’è chi dice che anelino alle indennità, ma non voglio credere che ci si possa coprire di ridicolo per poche centinaia d’euro al mese. Piuttosto, ecco, mi sembra che somiglino a certi monelli capricciosi ai quali è stato negato un giocattolo, e sbattono i piedini e gridano all’ingiustizia.

Certo, avevano inizialmente contestato le modalità di convocazione dell’Assemblea, ma una volta che sono scesi in campo hanno accettato le regole. Oppure inconfessabilmente pensavano: “Questa partita sarà valida solo se vinceremo noi, altrimenti porteremo via il pallone!”. Questa è la loro idea di democrazia, questa la loro idea di collaborazione.

Il bello è che, proprio loro, si riempiono la bocca della parola “pacificazione”!
Non capiscono che Poggio è già in pace. La maggioranza dei soci, da anni, serenamente vota un gruppo di persone le quali serenamente amministrano. Chi non è in pace sono solo loro: una minoranza che, essendo tale, è invelenita.
Come quei soldati giapponesi che marcirono nella giungla nonostante la guerra fosse finita da decenni. Personalmente, spero che Biggio, Sanna e Pintor escano dalla giungla nella quale si sono cacciati e provino a dare il loro contributo. 
Altrimenti ciccia, saranno sostituiti. E dimenticati.


14 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon giorno a tutti.

Mi risulta che i soci della Cooperativa di Poggio dei Pini siano circa 850 e che a votare siano andati in 490.

Poichè il candidato più votato,il dott. Onnis Cugia, ha ottenuto 331 voti, questi rappresenta il 38,94 per cento dei soci della Cooperativa e non il 70 per cento come l'incipit del dott. Monni lascerebbe intendere.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Salve. Ricordo la vecchia regola del blog di firmare i propri commenti. Ti ricordo che in anni bui (fine anni 90 inizio 2000) all'assemblea per il rinnovo degli organi sociali andavano pochissime persone. C'era un disinteresse molto diffuso. Direi che la partecipazione dell'ultimo decennio è altissima. La rappresentatività invece è altra cosa. Che venga eletto da 10, 100 o 850 soci il cda li rappresenta comunque tutti quanti

Giuseppe Monni ha detto...

Se il ragionamento dell Anonimo fosse giusto, vorrebbe dire che il gruppo di Biggio rappresenta ancora meno soci, meno del 15%. Ovviamente sono tutte sciocchezze, patetici tentativi di negare la realtà. Segnalo infine che 490 elettori diretti (cioè non deleganti) è il record assoluto di partecipazione

Anonimo ha detto...

Buon pomeriggio a Tutti.

La matematica ha regole proprie che non sono dettate da orientamenti politici o dalle dinamiche interne che si sviluppano in modo più o meno civile all'interno di una lottizzazione o di un condominio.

Se Lei usa in modo disinvolto i numeri per far credere che intorno ad un consiglio di amministrazione ci sia un consenso ( 70 per cento )che è smentito dai numeri ( 38.94 ) , non ha motivo di prendersela con me, cercando in modo maldestro di sminuire il mio intervento attribuendomi intenzioni che non mi appartengono.

Al limite non potendone fare a meno,se la prenda con se stesso o con quei soci che non hanno creduto fino in fondo nei candidati proposti.

Circa poi il fatto che quella che Lei definisce opposizione ( la cui esistenza se confermata avrebbe dell'incredibile )rappresenterebbe secondo i miei conti il sentire di un numero di soci inferiore ( meno del 15 per cento ) mi duole doverle comunicare con un certo imbarazzo che è in errore per la seconda volta : è il 16,7 per cento( partendo dai dati esposti all'inizio).

Mi scuso per non aver indicato il mio nome nel precedente intervento.

Stefano


Giuseppe Monni ha detto...

Egr. sig, Stefano Q., non so se lo faccia scientemente, ma tutto questo suo discorso sembra voler eludere il tema del mio articolo. Un gruppetto di persone, che si riempiono la bocca di belle parole, sta disattendendo la volontà dei soci e tenta di sabotare l’attività della nostra Società. Il fatto che siano stati votati da meno del 17% dei soci (o, dico io, rappresentino meno del 30% dei soci) aggrava la cosa. Quanto alla sua tesi, Giorgio Plazzotta le ha già ricordato che la rappresentatività di un eletto si misura sulla percentuale dei voti, non sul totale degli aventi diritto (che peraltro, le faccio notare, non coincidono col numero dei soci). Chi non va a votare accetta d’essere rappresentato da chi verrà eletto, anche se interiormente non ne condivide le idee, le scelte, etc. Si chiama democrazia. Se così non fosse, cosa dovremmo dire delle Presidenze Calvisi, Pittaluga, Secchi, etc., ch’erano sostenute dal voto di pochissimi soci? Se è interessato le fornirò interessanti specchietti. Seguendo il suo ragionamento, il gruppo di Onnis è di gran lunga il più legittimato della storia della Cooperativa, perché nessuno aveva mai ottenuto un numero così alto di voti diretti, sia in termini assoluti che percentuali. Ma questo, lo ripeto, non era il tema del mio articolo (vedi invece mio articolo del 25 maggio u.s.).

Erasmo Chinappi ha detto...

Cercate di raccontare al 70% o 39% ( fate voi la percentuale) dei soci che vi hanno votato tutto quello che succede in cooperativa...poi ne parliamo.
A Poggio dei Pini come nella giungla il fumo si vede e si vende bene...
Erasmo

Anonimo ha detto...

Gentile Erasmo,
Pur apprezzando la sua retorica, non riesco a coglierla fino in fondo. Di quale fumo parla? Potrebbe essere più chiaro?
Grazie,
Stefano

Giorgio Plazzotta ha detto...

Erasmo ci tengo a sottolineare che a "raccontare" non devono esserci solo i rappresentanti del cda ma tutti possiamo farlo. In primis chi è all'opposizione ma anche i soci "comuni" come te o me. Io nel 2007 non ero affatto soddisfatto di ciò che veniva comunicato e ho aperto questo blog che ancora utilizziamo

Giuseppe Monni ha detto...

Sommessamente, vorrei far notare che io, da semplice socio, sto cercando di fare proprio questo: informare su quanto so e dire la mia. Ciascuno può farlo. Quanto agli Amministratori posso presumere che stiano attendendo si chiarisca il quadro, prima di avviare l'informazione istituzionale. Ps per Chinappi: i soci si guardanno attorno e vedono le mille cosé fatte negli ultimi 6 anni. Perdipiu risanando il bilancio. Altro che fumo. Tu a parte lamentarti che hai fatto per la Comunità? Ma va bene così. Buonanotte

Anonimo ha detto...

Salve Stefano,  la invito a leggere i verbali degli ultimi 10 anni a cominciare dal  CDA dicembre 2009, con l'avvento della 2° Repubblica....riuscirà a capire tante cose che non vengono dette ma " fatte ".


Giorgio, negli ultimi 3 mandati le comunicazioni sono state pessime, si è comunicato ciò che faceva comodo, le scelte possono essere non condivisibil, ma la comunicazione deve essere chiara e trasparente.

Da settembre 2019 con le dimissioni dei consiglieri lista Insieme  chi ha fatto opposizione e controllo? 

Dobbiamo fidarci della mail inviata il lunedì mattina dal Presidente?  Sempre notizie belle, mai una cosa negativa, quindi funziona tutto?


Per l'ex vice presidente: 

purtroppo per la cooperativa non ho fatto nulla, mi dispiace un pochino, il mio lavoro mi impegna molto e non ho bisogno di altro, ma nonostante  tutto cerco di capire come ci si muove nella giugla. ....

..mi lamento, sono curioso poi....detto da lei è sempre un complimento. 


Perché non ci racconta la gestione delle piscine,il contratto d'affitto campi da tennis, fatto nel 2009, con le modifiche fatte durante il vostro  mandato, ( € 12000,00 di canoni di locazione  non corrisposti) sfratto si sfratto no....completamente svantaggioso per la nostra società, e nessuno ne parla.

Circa €18000,00 spesi per la manutenzione campi da tennis, su lavori fatti male o bene dal comune, erono di nostra competenza? 

l'appartamento situato nel palazzetto dato in gestione alla Poggio sport villagge per un pugno di mosche....giusto per iniziare.....queste cose le deve raccontare ai soci che vi hanno votato in questi anni. 


Comunque se volete io sono disponibile per un confronto sui temi che vi ho elencato, con documenti alla mano.


Erasmo

Giorgio Plazzotta ha detto...

È del tutto legittimo definire pessima la comunicazione della cooperativa. A differenza di ciò che accadeva sino al 2007, oggi veramente chiunque, anche un ottuagenario, può pubblicare una informazione "meno pessima" e raggiungere un un battibaleno centinaia di soci, peraltro senza spendere un cent. Poi sai, tutto è relativo. Rispetto al "fatto quotidiano" i notiziari della coop fanno cagare, ma io non mi toglierò mai dalla mente i fogliettini dei primi anni 2000, non solo per la quantità infima di informazioni , ma anche per il linguaggio fumoso che al confronto un discorso di Pietro Longo somigliava a una spiegazione di Piero Angela. Ovviamente rispetto a quella informazione, quella degli ultimi 3 anni è formidabile. Non entro nel merito invece delle illazioni che scrivi. Di alcune non so nulla perché non frequento le latrine in cui vengono elaborate, mentre quelle del 2009 le conosco bene tanto da avere ben chiaro chi ha scritto questo commento. E tiro la catena.

Erasmo Chinappi ha detto...

Quali sono le latrine in cui vengono elaborate le illazioni che scrivo?
Per la cronaca sono tutte scritte nei verbali CDA...
E.C.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Erasmo o chiunque tu sia, mi fai una domanda a cui puoi risponderti da solo. Non mi servono i verbali. Ero Presente e conosco in ogni minimo dettaglio la storia che vorresti riesumare. Sento ancora la puzza, quindi se non ti dispiace tiriamo la catena.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Erasmo aggiungo che se vuoi, dato che non eri presente ti posso raccontare elementi che i "latrinosi" ti hanno opportunamente occultato. Se ti va sentiamoci Giorgio.plazzotta@gmail.com

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