di Giacomo Cillocu
vorrei dire qualcosa a proposito dell'incendio, intanto complimenti ai ragazzi del Grusap che sono stati davvero molto coraggiosi e molto determinanti sul versante del Poggio nella prima mattina.
Per il resto non ho visto scritto e detto da nessuna parte ( forse mi è scappato qualcosa o forse non si sanno le cose) alcuni particolari che sono avvenuti in realtà e che quindi andrebbero riportate per dovere di cronaca e sopratutto per non ripetere si spera certi errori grossolani davvero incredibili vista la potenza dell'apparato regionale della Sardegna e i tanti soldi spesi per la gestione degli incendi, ci sono tuttavia gravi responsabilità personali da parte di chi gestisce i mezzi aerei o chi li coordina e vista la gravità dell'accaduto sarebbe meglio che si aprisse un piccola inchiesta per capire come sono avvenuti i fatti per stabilire appunto eventuali responsabilità e capire se è colpa del forestale a terra o di qualche capoccia che magari occupa posti di potere perchè raccomandato e di fatto incapace.
L'incendio di ieri inizialmente si è sviluppato in più parti e quasi in assenza di vento se non qualche brezza che cambiava direzione repentinamente, dovrebbe essere incominciato verso le 8,30 o le 9,00, i mezzi aerei sono intervenuti dopo circa 60/90 minuti a causa di un incredibile burocrazia causata da pseudo-esperti analizzatori a terra, per questo motivo dopo sono dovuti arrivare n. 3 canadair n. 4 elicotteri quando ormai il fronte era vastissimo, con una spesa e un totale dei danni ambientali quintuplicato ( soldi dello stato ) senza contare rischi per le persone il panico e lo spavento e forti rischi per le abitazioni.
La zona dove è scoppiato era stata oggetto di incendi anche di più grandi dimensioni gia 25 anni fa circa, è terreno di pascolo da sempre anche dentro la proprietà del Poggio ( ciò avviene lo stesso ), pascolo sia di capre che di pecore ( possibile contesa?? ), la mia opinione e non ne sono sicuro è che l'incendio è di orgini agro-pastorali e quindi da attribuire alla nostrana pratica del " debbio ".
Vorrei invece che tutti stessero attenti al controllo del divieto di pascolo nelle aree bruciate, all'interno del territorio del Poggio e non solo e sopratutto che le autorità controllassero che questo divieto venga rispettato, facendo un censimento delle stesse.
ciao Giacomo
immagine: Roby72
17 commenti:
Io non sono in grado di sindacare sulla rapidità dell'intervento dei mezzi aerei, ma posso certamente affermare che una presenza contestuale di 5 elicotteri (tra cui l'elitanker) e di 2 aerei canadair non si era mai vista prima!
Senza nulla togliere all'intervento dei volontari a terra (che come ha ricordato giustamente Giacomo è stato più che encomiabile) ritengo che l'attenzione della macchina operativa regionale nei confronti della nostra Comunità sia stata adeguata.
Purtroppo, quando succedono queste sciagure, ci accorgiamo quanto siamo vulnerabili.
A causa della perdurante siccità il fuoco avanzava rapidamente nonostante il vento fosse fortunatamente praticamente assente.
Concordo infine con quanto affermato da Giacomo circa il censimento catastale delle aree percorse dal fuoco, e mi attiverò immediatamente (dandone comunicazione nel blog) affinché sia fatto il più presto possibile.
Ciò impedirà ai piromani che hanno appiccato l'incendio (è evidente che esso ssia stato di natura dolosa!) di lucrare dal loro squallido e vigliacco gesto.
Franco Magi
Ciao, purtroppo è andata così, mezzi aerei dopo un ora e mezzo e dopo decine di telefonate anche mie e di molta altre gente, i canadair erano addirittura 3 e gli elicotteri forse 5 questo ad onor del vero, se fosse arrivato un solo mezzo aereo entro una normale mezz'ora sarebbe probabilmente bastato, spero che si faccia luce su quanto avvenuto che è di una gravità inaudita e che no rimanga "messico e nuvole", ottima cosa invece il tuo impegno per le aree colpite al fuoco dove dovrà esserci divieto di pascolo per 10 o 15 anni non ricordo bene la legge.
Ciao Giacomo
Ringrazio Giacomo e Franco da parte di tutti gli operativi del Grusap. Io sono stato uno dei primi ad arrivare all'incendio col nostro Land Rover, intorno alle 9:15, subito abbiamo detto alla forestale che servivano i mezzi aerei perchè molti dei punti che stavano bruciando erano impossibili da raggiungere con i nostri mezzi e ci hanno risposto che li avevano già allertati. Ciò nonostante è passata almeno un'ora prima che il primo elicottero arrivasse, nonostante ce ne sia uno stanziato a Pula che in teoria dovrebbe arrivare rapidamente...
Un cretino ha scritto usando il mio nome
questo articolo di Sanna denota quanto siano infondate le accuse mosse da Giampaolo Lai e quanto egli sia incline a fare polemica per il solo scopo di farla tipica dei vecchi bisbettici
Diversamente da quanto prospettato da Cadone Magi non ha risposto a nulla su quanto chiesto
1 quali altri abusi ha denunciato a capoterra visto che è zeppa di case e costruzioni abusive
2 qual'è la risposta del sindaco alle sue interrogazioni e se di truffa trattasi, come da lui affermato, che azioni ha peso pr ovviare a questa incresciosa situazione
3quando ci levano la spazzatura dalle strade?
madeddu luca
Un altro cretino, o lo stesso, ha scritto usando il mio nome
Sig Deluso,
nonostante ciò che dico non trovi conferme nell'opinione di tante persone del Blog, mi sono sempre firmato con nome e cognome perchè sono convinto delle mie affermazioni.
Faccia altrettanto Lei o cortesemente eviti di scrivere in questo Blog.
Luca Madedu
A parte il fatto che sto stronzo che usa il mio nome farebbe bene ad usare le maiuscole e curare meglio l'uso delle “t”.....informo che non sono commenti pervenuti dalla mia persona per cui li puoi anche cancellare.
Non nascondo che il tutto mi ha fatto sorridere! Quando il gatto non c'è i topi ballano
Saluti a tutti
Luca Madeddu(quello vero :-))
è vero Luca, anche io ho pensato a quel proverbio ...
Anche io volevo unirmi Giacomo e Franco. Io sono convinto che un intervento aereo tempestivo avrebbe sicuramente evitato che le fiamme avanzassero e facessero lo scempio che ormai tutto abbiamo visto.
Alle 9 di giovedi mattina io ho visto 3 fuochi distinti quasi di fronte casa mia (abito nella 58) e neanche tanto grandi.
Molto probabilmente sarebbe bastato un elicottero a spegnere in tempi brevi gli incendi.
Peccato sia andata diversamente
Francesco Narici
Da Silvio Ceccarelli.
Non faccio ipotesi, come fa Giacomo, sulla responsabilità dell'incendio, che di certo è stato doloso. Mi limito ad osservare le reazioni e a fare memoria su eventi non tanto lontani nel tempo e che si riferiscono a quella stessa zona.
La prima osservazione è che sono già all'opera i depistatori. Si vuol attribuire la responsabilità ai bracconieri.
Ora ripassiamo un po di storia recente. Circa una quindicina di anni fa a Capoterra c'è stata la stagione delle bombe ed anche in quell'epoca imperversavano gli incendi proprio in quella zona. Ci sono poi stati dei processi, alcune persona sono finite in galera, emblematico che il sindaco che aveva vinto le elezioni successive non si era costituito parte civile nel processo contro il presunto mandante. La zona è la stessa, qualcuno allora voleva realizzare un mega villaggio residenziale. Non escluderei che siano tornati gli appetiti di allora.
L'unico modo per difenderci comunque da questo tipo di attacco, qualunque sia il movente, è quello di istituire il CATASTO DELLE AREE BRUCIATE, come vuole la Legge.
Fintanto che il Comune non si doterà di questo strumento si corre il rischio di non poter contrastare efficacemente le aspettative di questi delinquenti.
Ciao Silvio, in effetti una delle piste è in qualche modo legata a quello che hai detto tu, ma qui sul blog per adesso non la voglio scrivere perchè potrebbe essere anche non vera e comunque è abbastanza seria, diciamo che nel canalone del Rio S.Girolamo ci sarebbe bisgono di più controllo.
ciao Giacomo
Nel 1994 mi sono occupato direttamente di un progetto che prevedeva la realizzazione di 16 centri di avvistamento elettronico degli incendi basato soprattutto su tecnologia all'infrarosso per l'individuazione dei focolai. Il tutto era corredato da strumenti informatici che, messi a disposizione della Protezione civile e della Forestale agevolavano la "gestione" dell'emergenza con l'obiettivo proprio di ridurre al minimo i tempi di intervento e di gestire le risorse in modo ottimale.
Sono passati 14 anni da allora, quel progetto mi sembra sia stato insabbiato nelle pastoie della burocrazia e mi chiedo anche io quanto sia efficente, oggi, la macchina organizzativa che gestisce l'emergenza incendi. Sentire che l'altro giorno a Poggio i mezzi aerei erano numerosi mi fa pensare che era una giornata di non forte vento ed è quindi forse solo per un caso fortuito che siano potuti convergere numerosi su Poggio .
Per quanto riguarda il catasto incendi, anche di questo se ne parla dai primi anni 90. In realtà, utilizzando tecnologie GIS che sono ormai mature, si tratta di una realizzazione banale, ma stranamente non viene quasi mai realizzato. Si tratta di inefficenza dei comuni, mancano i fondi, oppure non si vuole per oscuri motivi?
Franco sapresti fornire indicazioni in merito? Se il catasto dei tereni bruciati è una competenza comunale, perchè il Comune non lo realizza?
Ciao Giorgio,
allego il testo della normativa di riferimento sugli incendi boschivi, precisandoTi però che fortunatamente il vincolo - secondo una giurisprudenza ormai pietrificata - esiste indipendentemente dall'effettivo censimento delle aree percorse dal fuoco: è sufficiente che siano state percorse dal fuoco stesso.
E' comunque meglio che tutto ciò sia codificato in un catasto incendi, e pertanto farò tutto quanto nelle mie possibilità affinché il Comune - in uno con la Forestale - rediga al più presto tale importantissimo documento.
Franco Magi
Il riferimento normativo in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi è la Legge quadro 353/2000. In essa si prevede la formulazione, da parte delle Regioni, del “Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi”. Nel 2001 la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento di Protezione Civile, ha emanato le “Linee guida per i piani regionali in materia di incendi boschivi”, così come previsti dall’articolo 3 della legge quadro 353/2000 sugli incendi boschivi.
Il piano deve individuare, tra le altre cose:
le aree percorse dal fuoco l’anno precedente, rappresentate con apposita cartografia;
le aree a rischio rappresentate con apposita cartografia tematica aggiornata, con l’indicazione dei gradi di rischio e delle tipologie di vegetazione prevalenti;
i periodi a rischio, con l’indicazione dei dati anemologici e dell’esposizione ai venti ed i periodi di allerta; gli indici di pericolosità;
le azioni determinanti, anche solo potenzialmente, l’innesco di incendio nelle aree e nei periodi a rischio;
la consistenza e la localizzazione, rappresentata con apposita cartografia, delle infrastrutture viarie e delle altre vie di accesso, dei tracciati spartifuoco e delle potenziali fonti di approvvigionamento idrico.
Le cartografie devono essere aggiornate, in sede di revisione del piano, anche sulla base delle planimetrie trasmesse dai comuni o dalle comunità montane. Il piano deve avere validità triennale ed essere sottoposto annualmente ad eventuale revisione.
In termini di divieti, prescrizioni e sanzioni, alle aree boscate ed ai pascoli percorsi dal fuoco si applica quanto previsto dall’articolo 10 della legge 353/2000. Si prevede che le zone boscate ed i pascoli che siano stati percorsi dal fuoco non possano avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni. È comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente.
In tutti gli atti di compravendita di aree e immobili situati in queste zone, stipulati entro quindici anni dagli incendi, deve essere poi espressamente richiamato il vincolo, pena la nullità dell’atto. È inoltre vietata per dieci anni, sui questi terreni, la realizzazione di edifici e di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per la realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l’incendio e sulla base degli strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o concessione.
Sono vietate per cinque anni, sulle aree percorse dal fuoco, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell’ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici. Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia.
Ai fini dell’individuazione delle aree boscate e dei pascoli percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio, i comuni, singoli o associati, sono chiamati - entro novanta giorni dalla data di adozione del piano - a costituire il catasto degli incendi boschivi. Per i rilievi, il censimento e le cartografie delle aree boscate e dei pascoli percorsi dal fuoco, i comuni possono avvalersi della collaborazione del corpo forestale dello Stato.
Il catasto è aggiornato con cadenza annuale ed entro il 30 dicembre di ogni anno i comuni inviano il relativo aggiornamento alla Regione. Entro sessanta giorni dalla costituzione del catasto, i comuni, singoli o associati, inviano alla Regione la cartografia definitiva delle aree percorse dal fuoco. Decorso il termine, qualora il catasto non sia stato realizzato, si provvede in via sostitutiva ai sensi della normativa vigente in materia di controllo sugli enti locali.
Ciao a tutti, intanto vorrei ringraziare Franco per l'ottimo lavoro ( ricerca ) che hai fatto e che è molto utile.
Mancano di sicuro sul versante di Capoterra le prese d'acqua per i mezzi antincendio e manca anche la manutenzione delle stradette di montagna anche su terreni privati, la mancanza di attenzione continuativa su quello che è uno dei maggiori fattori di sviluppo econcomici di Capoterra che è appunto la natura.
La politica delle cattedrali nel deserto generalmente applicata dai politici in generale è sicuramente da abbandonare ( vedi porta del bosco o altre boiate simili ), il comune dovrebbe provvedere subito ad un piano di sviluppo rurale e naturalistico che abbia alla base la politica dei piccoli interventi che sono inoltre meno costosi e più efficaci anche per far vivere a tutti la magnificenza della natura oltre che per tutelarla meglio.
ciao Giacomo
Franco è stato molto utile potere leggere il testo della normativa, ti ringrazio.
Potresti anche informarti per capire quali sono le problematiche che impediscono al Comune di redigere la documentazione che la normativa prevede? Immagino che un problema potrebbe essere la mancanza di competenza interna.
Mi chiedo anche se una associazione come il Grusap potrebbe supportare il Comune in questo senso dietro il pagamento di un corrispettivo.
In quanto esperto di cartografia offrirei gratuitamente la mia disponibilità. Servirebbe poi un esperto in scienze forestali.
Domando se non sia il caso di indire una conferenza di servizio, aperta ai residenti, coinvolgendo Sindaco, Prefetto, Provincia/Regione al fine di esaminare con molta attenzione l'eccessiva frequenza di incendi dolosi che ci coinvolge.
Il soggetto leggittimato a proporla dovrebbe essere, a mio avviso, la Cooperativa.
Finita l'eco del giorno dell'incendio, e di quello successivo, ci é rimasto solo l'acre odore di bruciato che ci obbliga a tenere le finestre chiuse. Ma si sta facendo qualcosa o dobbiamo continuare a subire con rassegnazione ?
Poggio, splendida realtà immersa nel verde. Ma dove ? Ci sono rimasti altri alberi scheletriti in un paesaggio sempre più desolante.
Solo per citare le date dei fuochi più recenti: 2003, 2007 (piscine) e agosto 2008, per non dimenticare gli incendi notturni vicino alla cabina elettrica lato destro della 51 e quello sotto il costone della strada che porta all'osservatorio.
Sbaglierò ma non ricordo, almeno nel sud Sardegna, episodi analoghi in centri tipo il nostro o paesi di uguali dimensioni.
La robusta flotta di mezzi intervenuti, e persone, mi fa dubitare che le dimensioni di quest'ultimo incendio fossero veramente rilevanti, anche per i tecnici. Per quanto mi riguarda ne sono sicuro. E allora quando le Autorità competenti si renderanno conto che questo territorio va opportunamente controllato ?
Queste sono le domande che andrei a porre a Sindaco e Prefetto. Preferisco due vigili in meno a Capoterra o negli uffici ma in più nelle campagne, sotto le montagne. Magari a cavallo.
Puntuale come la malasorte ogni estate si recita al Poggio il grande rogo: mai che qualcuno di questi incendiari, magari abbrustolito, venga beccato. Possibile ?
Otto focolai diceva l'articolo de l'Unione Sarda, appicati in maniera da rendere il fuoco incontrollabile e fare quanto più danno possibile a tutto e tutti.
Secondo me ci sono gli estremi del tentato omicidio.
Non voglio credere che nel 2008, in alternativa ad una vigilanza più capillare, che ancora non si riesce a costruire, si debba ipotizzare il ricorso a ronde stile leghista 24 ore su 24.
Cosa può fare in più la Cooperativa: ha realizzato le fasce tagliafuoco, si é dotata di squadre antincendio e vedette. Dobbiamo fare la danza della pioggia ?
Occorrono interventi straordinari perché così non si può andare avanti. Neanche io sono in grado di capire la matrice di questi attentati: bracconieri ? mondo agro-pastorale ? speculazione ?
O forse semplicemente balordi crimali, pericolosissimi ?
Finora i danni si sono limitati al paesaggio, bosco, macchia, a beni comuni tipo piscine, qualche giardino. Saremo sempre così fortunati ? E se a bruciare domani sarà qualche casa, come la mettiamo ?
Ripeto, sollecito gli Amministratori affinché facciano tutti i passi necessari per ottenere un migliore presidio del territorio, ovvero se hanno già provveduto ce ne diano notizia.
Saluti.
Maurizio Cadone
stamani ho chiesto a due forestali come mai l'elicottero di Pula sia arrivato con tanto ritardo all'incendio.
mi hanno detto che prende servizio alle 10 o alle 10.30, per cui quando l'incendio è partito non era ancora attivo...
matteo
Intanto ho una cosa che mi rode. Vedo che nessuno vuole dire realmente quello che pensa sulle vere cause di questi incendi ormai annuali che vengono appiccati ai limiti del centro residenziale o addirittura all'intero. Ma quali pascoli, ma quali edifici ... sappiamo bene tutti quanti quale bassezza e squallore si trova dietro queste azioni.
Finchè Poggio dei Pini sarà un luogo che si distinguerà positivamente rispetto a quelli che ci circondano state tranquilli che continueranno ad esserci questi tentativi. La risposta può essere solo la resistenza e la reazione.
Non per fare il tecnologico ad ogni costo ma io opterei per un sistema di videosorveglianza.
Intensificherei inoltre il rimboschimento. Tu mi bruci un albero? E io ne pianto tre.
QUESTO ARTICOLO LO INTITOLERO' : UN ORA E MEZZA = Il ritardo dei mezzi aerei.
Ciao a tutti, per l'incendio io sostengo che sono stati fatti degli errori grossolani dovuti al pressapochismo generale e a delle valutazioni personali sbagliate, si dovrebbe far chiarezza su chi ha fatto queste valutazioni in quanto ci sono delle responsabilità abnormi e ridicole, e chi le ha fatte dovrebbe essere richamato o punito perchè si è rischiata la tragedia, l'elicottero di Pula è soltanto uno dei tanti, quelli dell'esercito sono sempre operativi, i canadair non saprei.
Per l'elicottero di Pula che sia operativo dalle 10 mi sembra un altra stronzata delle solite, in una regione come la sardegna dove ci sono 24 gradi alle 8 del mattino in piena estate.
Per cortesia non si difenda l'indifendibile, è giusto che chi ricopre cariche importanti siano persone capaci e responsabili e che chi sbaglia in questa maniera venga come minimo redarguito duramente.
ciao Giacomo
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