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lunedì 1 settembre 2008

Gli ovvi motivi della bocciatura della variante

di Franco Magi

Anche se inspiegabilmente ed irritualmente anonimi, gli estensori dell'ultimo autorevole ed imparziale "NOTIZIARIO" hanno comunicato ai Soci che avrebbero voluto "dare ampie e dettagliate spiegazioni sui motivi che hanno portato la Regione a sospendere l'iter di approvazione della variante (...)", attendendo "di conoscerne le motivazioni prima di esprimere qualsiasi giudizio in merito".

Poiché desidero facilitare ed agevolare il loro "sincerissimo e spontaneo" desiderio di dare spiegazioni ai Soci, ritengo opportuno pubblicare le motivazioni ufficiali del diniego formulato dalla Regione Autonoma della Sardegna ed ottenuto dallo scrivente a seguito di una banalissima istanza di accesso agli atti amministrativi (che chiunque può presentare) senza che nessuno opponga inverosimili, simpatiche e fantascientifiche teorie sulla applicazione della privacy.

Anche perché le spiegazioni dovranno essere esaustive e pertinenti, posto che per la elaborazione di questa variante sono state impegnate risorse della collettività.

Tralasciando gli aspetti di merito della variante, i quali essi stessi giustificavano (come di fatto è accaduto!) una bocciatura a priori della stessa da parte dei Soci (urbanizzazione delle pinete storiche, dei beni identitari, aumento abnorme del numero di abitanti, mancata consultazione etc.), ciò che mi ha sorpreso è la inadeguatezza degli attuali amministratori sotto il profilo amministrativo e la loro palese inesperienza e difficoltà ad interpretare norme di legge che per la stragrande maggioranza di noi assumono i contorni dell'ovvietà: quasi che anche le cose più elementari assumessero per loro difficoltà titaniche.

Ma vediamo analiticamente i principali motivi del diniego espresso dalla Regione (scarica cliccando qui pagina1 - pagina2):

La RAS ha sostenuto che:
  • l'intervento non è ammissibile alla procedura di intesa in quanto ai sensi delle norme del PPR la variante ad un piano di lottizzazione non è prevista nel regime transitorio";

  • che tale intervento non rientra nella fattispecie delle zone C intercluse né contigue con il tessuto abitato limitrofe al Comune o alle frazioni;

  • che l'intervento modifica sostanzialmente lo stato dei luoghi e la configurazione dell'assetto urbanistico;

La stessa RAS ha inoltre soggiunto che l'intervento "potrà eventualmente essere proposto in fase di adeguamento del PUC al PPR".

Appare superfluo ricordare in questa sede che il PUC a Capoterra è atteso da oltre 40 anni, e che il fatto che l'intervento possa essere eventualmente proposto, non significa affatto che automaticamente debba essere approvato. Infatti, da umile Consigliere comunale - pur non essendo un urbanista - né un conoscitore del diritto come gli attuali amministratori, ho rilevato che perfino dal punto di vista tecnico la variante è zeppa di errori: ad una approvazione tecnica ostano infatti numerosissimi motivi, quali ad esempio:

  • il mancato rispetto della legge 353/2000, infatti le previste volumetrie prospicienti l'Hydrocontrol e quelle contigue alla scuola elementare (Sa Birdiera) non potranno essere approvate in quanto tali aree sono state percorse recentemente da incendio "le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni";

  • non potrà essere approvata la realizzazione di nuove volumetrie su aree poste a meno di 150 metri dal Rio San Gerolamo (fiume censito nel demanio idrico regionale);

  • anche i lotti proposti in aderenza ai beni identitari non rispettano il Piano Paesaggistico Regionale.

La semplice lettura delle motivazioni dimostra chiaramente che la Regione non ha dovuto neppure valutare nel merito la variante, in quanto la ha direttamente dichiarata inammissibile. Ed ancora: adeguare il PUC al PPR significa disciplinare l'assetto urbanistico dell'intero territorio comunale. Significa dunque partire dalla attuale popolazione residente, ipotizzare una crescita compatibile nell'arco del prossimo decennio e distribuire in modo ragionato ed omogeneo la volumetria residenziale ed i servizi. La verità è che l'aumento abnorme del numero di abitanti previsto dal Consiglio di Amministrazione non potrà, a mio modesto giudizio, trovare accoglimento in sede di adeguamento del PUC al PPR, sempre ammettendo che i tempi storicamente lunghi dell'urbanistica a Capoterra si riducano improvvisamente!

Ma senza continuare a discutere di norme di legge, di sentenze, di atti e di pronunce, come taluni nell'ultimo anno hanno fatto a sproposito, noi dobbiamo interrogarci sul nostro futuro utilizzando la ritrovata verità ed il buon senso.

Ed il buon senso ci dice che la vera risorsa del Poggio non sono i metri cubi, ma il verde che ci circonda. Uno sviluppo urbanistico del Poggio è ammissibile, purché sia meno faraonico e non incida sulle aree di pregio e sui beni identitari, ma soprattutto sia concordato con gli abitanti e non imposto con arroganza dall'alto. La verità ci dice inoltre che i fallimenti, le liquidazioni coatte, gli sciami di speculatori erano solo diversivi (peraltro di cattivo gusto!) per cercare di nascondere il vero fallimento, che invero è nella gestione della cosa collettiva da parte degli attuali amministratori.

L'interrogativo che resta nelle coscienze di molti, dopo la presentazione di una variante irricevibile normativamente, irrealizzabile urbanisticamente e sbagliata politicamente è: chi e perché ha speso i soldi?

15 commenti:

Anonimo ha detto...

a questo punto aspettiamo i commenti degli Amministratori....., forse hanno altre informazioni.
Nel caso non leggessero questo blog ( cosa assai improbabile ) ho provveduto a inviare una e-mail alla cooperativa chiedendo chiarimenti.


Ciao
Claudio Magi

Filippo ha detto...

Per quello che riguarda le questioni di merito per ora ci andrei con i piedi di piombo, prima di spingere sull'inammissibilità della variante. I punti interrogativi sui quali sei tornato ci sono, ma resteranno tali finchè questa variante non verrà esaminata e valutata nel dettaglio. Come hai scritto, l'Intesa non è entrata nel merito. Questo non significa automaticamente che non ha nemmeno DOVUTO farlo, ma che più probabilmente non ha VOLUTO farlo, in assenza di un PUC. Questa voce, non confermata ufficialmente fino alla pubblicazione, circolava da tempo. Quello che mi viene da chiedere a questo punto è: se, come sembra, siamo nelle mani della sollecitudine del Comune di Capoterra anche per l'approvazione di qualsiasi variazione al piano, che possiamo fare per fare pressione affinchè questo si doti del PUC prima che passino altri 40 anni?

francomagi ha detto...

Ciao Filippo,
Io direi non ha potuto farlo: ed è chiarissimo. La procedura di intesa è stata dichiarata palesemente inammissibile!
Quanto al merito, io ho soltanto anticipato alcune motivazioni che altrettanto palesemente contrastano con norme di legge!
Quanto alla approvazione da parte del Comune dello strumento urbanistico, sono pienamente d'accordo con Te: io sono uscito dalla maggioranza del 2001/2006 proprio per i ritardi nella elaborazione del PUC, ed anche oggi - dai banchi della opposizione - continuo a sostenere la ineluttabile necessità di approvare lo strumento urbanistico, la cui attuazione potrebbe garantire anche la creazione di nuovi posti di lavoro.
Io spero che ciò avvenga il prima possibile, ma la responsabilità (in questo caso tutta politica, posto che il PUC viene approvato con votazione del Consiglio comunale) è della maggioranza che governa il Comune.
Ma, come ho già sostenuto, ritengo poco probabile che si possano comunque urbanizzare boschi e laghi in modo così sconsiderato.
Una ultima puntualizzazione: pur non entrando nel merito, la Regione ha bocciato la variante proposta contenente anche le pinete di Pauli Ara e di Sa Birdiera ed il lotto del GRUSAP, a riprova che la lettera della Cooperativa era solo una dichiarazione di intenti (molto, molto tardiva).
Meno male che è andata così...

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

a proposito della approvazione del PUC avevo capito che i comuni erano OBBLIGATI ad adeguare i PUC al PPR entro una certa data e quindi sarebbe inverosimile che si debba attendere un lungo periodo. Chi ne sa qualcosa?

Giorgio Plazzotta ha detto...

Franco tu dai molta importanza ai siti identitari. Se non sbaglio questi siti devono essere censiti dal comune e il nostro comune non ha censito alcun sito identitario presente nel territorio di Poggio dei Pini. E' così?

francomagi ha detto...

Si, è vero: il Comune dovrebbe adeguare il PUC al PPR entro il 31-12-2008.
Ma purtroppo non esistono reali ed efficaci sanzioni per la inosservanza di detto termine: infatti la normativa prevede che dovrebbe essere nominato un commissario ad acta dalla regione, il quale dovrebbe - dopo essere stato nomiato (!!!) - prima invitare, e poi intimare al Consiglio comunale di provvedere etc...
Passerebbe molto tempo.
E non penso che il Commissario ad acta faccia un PUC, si limiterebbe a adeguare il vecchio strumento di fabbricazione (datato 1970) alle nuove norme, correggendo quelle in contrasto con il PPR.

Franco Magi

giacomo ha detto...

Io quello che vorrei dire è che purtroppo quando non si ha una certa armonia e quando non si mettte la passione nel fare le cose si fanno i soliti sbagli, uno per tutti: cosa vuol dire salvare il lotto del Rudere ( bene identitario ), vi immaginate il rudere circondato da case tra le altre cose vicinissime al lago, ci vorrebbe per prima cosa un pò di armonia un pò di passione di vero rispetto per la natura e per la storia del Poggio..aggiungo anche un pò di buon gusto che non tutti hanno purtroppo, ma si può sempre migliorare.

Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Se è per questo sono irrealizzabili anche i lotti ricavati dalla apertura di una nuova strada parallela alla 52°, in riva al fiume!

Claudio Magi

Anonimo ha detto...

A proposito di tempi biblici del Comune di Capoterra. Faticosamente, in passato, era stato approvato il progetto edilizio per le aree A2 e A3: la pratica era stata portata a conclusione (approvata da ogni organo competente) per ritirare la concessione a lottizzare occorreva solo recapitare al Comune una frideiussione a garanzia della corretta esecusione delle opere di urbanizzazione primaria (da trasferire al Comune). Questo nel 2004, nel momento in cui gli attuali Amministratori, con il consenso del Collegio Sindacale di allora, avevano sostituito i precedenti Amministratori che quelle pratiche avevano portato a conclusione. Ebbene quel potenziale edificatorio è stato abbandonato (sarebbe curioso capire con quale atto del CdA e con quali motivazioni) con il risultato che si è perso ...latti e cardagiu (sia il latte che il recipiente). Infatti dopo è intervenuto il PPR e per i noti 150 metri dal rio S.Girolamo quell'area è inedificabile. Questa osservazioni in precedenza la avevo già mossa ma per la ..privacy.. risposte zero.
Prendo l'occasione per parlare di incendio, l'ultimo, spero che il Sindaco si attivi per far applicare la legge dei 15 anni. Se così non fosse invito Franco a segnalarmi quali azioni potrò muovere (singolarmente o con altri)e verso quali enti per sollecitare questa azione.
Al Geometra Corrias incontrato sul luogo dell'incendio, ho segnalato una condizione di estrema pericolosità sulla strada 61 di fronte al civico 4. Quell'area, forse, è stata ceduta al Comune di Capoterra e proprio da lì, anni addietro, è partito un brutto incendio che ha messo in pericolo le case prospicienti. Verificherò se la situazione di pericolo è stata rimossa, in caso contrario dovrò inviare un espoosto ai Carabinieri ? visto che quando vengono convocati qui, per i noti fatti di Poggini "molesti", vengono di buon grado, anche se in numero esiguo.
Attenzione ! dobbiamo iniziare a lavorare ! chi è disponibile si tenga all'erta.
Giampaolo Lai

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giampaolo, quello della mancata edificazione delle aree A2,A3 è uno dei misteri della nostra Coop.
A proposito del tuo appello finale (tenersi pronti ad agire) io invito invece alla organizzazione che mi sembra piuttosto carente sul fronte del "Comitato". Ogni tanto qualcuno si alza e lancia la "carica" ma poi ci si muove disordinatamente. Il comitato se vuole agire che si organizzi. Il CdA invece è meglio organizzato ma non agisce o fa danni quando si muove. Un peccato in entrambi i casi.
In ogni caso, quando si parla di problematiche extra-Poggio (per esempio comunali) ricordiamoci che siamo solo in 1.900 e che se non ci presenteremo uniti saremo dei polli.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,

Pasqualino Cabizza hai detto: " -variante: finchè non vedo un documento che mi spieghi esattamente che tipo di valutazione abbia avuto, non dico niente. Ne parleremo...".
Senza nessuna vena polemica adesso abbiamo gli elementi.
Attendo un Tuo giudizio.


Ciao
Claudio Magi

francomagi ha detto...

Ieri probabilemnte abbiamo raggiunto il record, ben 197 visite.
Significa che verosimilmente il 20% dei Soci della Cooperativa (o loro familiari) hanno letto il blog.
E' un risultato che dimostra la volontà di dialogo e la necessità di ottenere informazioni sulla vita societaria.
Senza alcuno spunto polemico, segnalo che il forum del
sito istituzionale della Cooperativa (pagato con i soldi di tutti) continua a registrare incrementi da record: a ieri, ben 1 iscritto: il moderatore, anch'esso anonimo, che probabilmente sta moderando se medesimo!

Ciao

Franco Magi

Anonimo ha detto...

che strano......, mi sarei aspettato dai consiglieri vicino al CDA ( tutti tranne uno ) almeno un commento, una presa di posizione netta, un giudizio.
Chissa perchè?

p.s
" stranamente " non ho ancora avuto risposta dall'efficentissimo portale della cooperativa a disposizione dei soci e non.


Ciao
Claudio Magi

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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