Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

sabato 22 agosto 2009

Canone depurazione fognaria

Come segnalato dal sig. Ragni in questi giorni stanno arrivando le cartelle per il pagamento del canone di depurazione fognaria per l'anno 2008.
Riprendendo una segnalazione inviata nel mese di marzo da Gianleonardo Corda, informo i lettori nonché residenti di Poggio e delle lottizzazioni limitrofe, dell'esistenza di una sentenza della Corte Costituzionale in tal senso.
In pratica la sentenza della CORTE COSTITUZIONALE (n. 335 del 10.10.2008) giudica illegittima la norma che obbliga al pagamento del canone delle acque reflue anche in assenza di depurazione, per guasto o insussistenza anche temporanea della rete fognaria.
Qui vi riporto il testo riassunto della Sentenza:
La Corte Costituzionale riuniti i giudizi, 1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall’art. 28 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»;2) dichiara, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi».

Questo il link al testo integrale della Sentenza: http://www.giurcost.org/decisioni/2008/0335s-08.html

Credo sia estremamente urgente che tutti gli abitanti delle lottizzazioni colpite dall'alluvione siano informati della cosa affinché sospendano momentaneamente il pagamento dei tributi per il 2008 e inoltrino formale richiesta in tal senso all'amministrazione comunale.
Penso che a breve la Cooperativa invierà al Comune di Capoterra una richiesta formale in tal senso.

L'Associazione 22 Ottobre aveva già predisposto una sorta di lettera tipo da inviare singolarmente al sindaco e al CASIC (scarica pdf), in cui venivano trattati i reflui, in modo da fare un'azione congiunta da parte di tutti i residenti nelle lottizzazioni colpite dall’alluvione e in cui il sistema fognario è andato distrutto il 22 ottobre.
A quanto mi risulta il servizio fognario a Poggio è stato riattivato soltanto ai primi di agosto, quando si sono completati tutti gli allacci. Pertanto per noi nel periodo 22 ottobre - 5 agosto varrebbe tale sentenza.
Siccome il pagamento del canone è annuo, andrebbe fatta un'auto-decurtazione per 2/12 relativamente al 2008 e per 7/12 per il 2009.
Tutti i residenti comunque sono invitati a sospendere momentaneamente il versamento del canone in attesa di informazioni più precise sull’argomento.
A presto
Rita Lai

mercoledì 12 agosto 2009

Roulette russa

Parliamo di viabilità, nonostante il titolo da Casinò. Al limite è un problema di accenti.
Ok c'è stata l'alluvione che ha fatto un bel disastro. Piano piano il Comune di Capoterra sta sistemando le strade dissestate. Seguendo un criterio che appare illogico solo a chi non conosca l'ormai storico atteggiamento delle amministrazioni capoterresi nei confronti dei cittadini delle lottizzazioni periferiche, i lavori non sono cominciati dalle zone maggiormente colpite e dissestate. Al contrario abbiamo assistito al ripristino delle varie strade che circondano il nucleo storico di Capoterra, mentre a Poggio dei Pini è rimasto intatto lo scenario da "The day after".
Forse si vogliono lasciare intatti i luoghi per qualche set cinematografico?
Appare evidente che i lavori di Abbanoa, fortunatamente, sono finiti da un pezzo. Cosa si aspetta a sistemare la strada intorno al lago?
Lo stradello che collega la devastata zona sportiva alla rotonda di Tanca Irde non è stato ancora sistemato. Il Genio Civile ha realizzato un guado di fortuna, utile durante le piene del Rio S. Girolamo che tornerà a ingrossarsi dal prossimo autunno. A cosa serve quel guado se il tratturo è percorrbile solo con un fuoristrada? Eppure renderlo percorribile non è una impresa titanica, basta spargere del materiale idoneo.

La strada davanti alla Terrazza è quella che causa più disagi. Anche quella è una strada vicinale e quindi, di competenza comunale.
Nel 1969, quanto il Comune firmò la convenzione con la Cooperativa Poggio dei Pini, si sottolineò che le strade vicinali, che attraversavano la lottizzazione, restavano di proprietà comunale. E' anche comprensibile che fosse così. Una di queste strade è la c.d. Vicinale di S. Barbara che, partendo da Maddalena, giungeva nei pressi della Azienda Agricola Saggiante (ora la Terrazza) per poi proseguire in direzione della Chiesetta di S. Barbara. Sono comunali anche la strada dell'Osservatorio, quella di Genna 'e Murdegu (Hydrocntrol) e quello che rimane della c.d Strada dei Genovesi che dalle Miniere di S. Gerolamo conduceva a Su Loi, seguendo l'antico tracciato di quella che fu la prima ferrovia della Sardegna. Mi si perdoni la lunga precisazione, ma pare ci sia ancora qualcuno che affermi che quelle strade non siano comunali.

Non è invece comunale la viabilità della zona sportiva, anche grazie a quei poco lungimiranti amministratori che non si sono certo prodigati per cederle, come è naturale che fosse, all'ente pubblico. Trattandosi di strade ad accesso pubblico non si capisce il motivo per cui dovrebbero essere gestite da privati.
E allora la zona sportiva, alluvionata, la cancelliamo? Se il Comune si disinteressa di ciò che è di sua competenza, figuriamoci di ciò che non lo è. Sono gli uffici regionali a dovere dare una risposta sul futuro della Zona Sportiva e del Lago. Attendiamo con ansia.

Il nuovo ponte procede a passo di lumaca. L'unica notizia positiva (vecchia) è che è stato immediatamente finanziato dalla giunta Soru, quindi i soldi ci sono, e non è poco, considerando l'insicurezza che regna sul finanziamento di altre importanti opere. Ripristino del lago, messa in scurezza del bacino, realizzazione di altri 4 ponti di dimensione appropriata.... sono tutte opere che non dispongono, attualmente, di alcun finanziamento certo.

Il progetto del ponte per Pauliara è stato ultimato e a Settembre verrà bandita la gara. Speriamo che non si perdano inutilmente altri mesi preziosi, ne sono passati 10 e siamo ancora al progetto.

Ogni tanto si parla della nuova SS 195, che sfiorerà Poggio dei Pini. Ne abbiamo parlato anche qui sul Blog quando, molti mesi fa, furono assegnati i lavori. Ma questi lavori dove sono? Chi ha notizie è pregato di condividerle.

Certamente gli abitanti di Pauliara passeranno un altro inverno senza un collegamento sicuro.
E' opportuno che nei prossimi 2 mesi, prima del ritorno delle piogge, vengano migliorate le "vie alternative" e che possibilmente si eviti, tranne nei casi di eventuali piene imponenti del S. Girolamo, di costringere la gente a fare 7+7 km per giungere dall'altra parte del fiume. Oltre ai disagi per scuole, servizi e relazioni umane, pensiamo anche alle attività sportive che riceverebbero una mazzata probabilmente fatale.
Mi permetto di suggerire anche il miglioramento del guado della Terrazza con un spianata in cemento e alcuni tubi (che qualcuno ha definito "ponte sommergibile"). Penso che il costo sia risibile e non credo che il Genio Civile abbia problemi ad autorizzare l'intervento. Di questi guadi sono pieni i nostri monti (vedi zona M. Nieddu e Lilloni). E' però necessario garantire la sicurezza dell'attraversamento, chiudendo il passaggio durante le piene. Di questa incombenza potrebbe occuparsene la Cooperativa, confidando nella collaborazione dei cittadini che dovrebbero evitare di rimuovere gli sbarramenti quando fossero necessari. Meglio avere un passaggio "gestito" quasi sempre disponibile, che farselo chiudere definitivamente a causa della pericolosità.
Riepiloghiamo la situazione della vibilità di Pauliara.

  • Guado n.1 campi sportivi - dissestato + tratturo impercorribile

  • Guado n. 2 Terrazza - impercorribile e dissestato in presenza di acqua

  • Strada dei Genovesi
La strada dei Genovesi semberebbe l'unica arteria "sicura" per gli abitanti di Pauliara, anche se non collega con Poggio dei Pini che disterebbe ben 7 km. Ahimè questa strada di sicuro ha ben poco. Alcune banchine laterali sono state erose dall'alluvione, la carreggiata è piuttosto stretta e ... vogliamo parlare della curva cieca?



Curva cieca lungo la Strada dei Genovesi

La conosciamo tutti quella curva. Come affrontarla? Piano, molto piano .. certamente. Io suono sempre il clacson, non si sa mai. Cosa troverò dall'altra parte? Nessuno, spero. Un altro automobilista attento? Oppure un neopatentato che, con l'esuberanza dei 18 anni, deve ancora accumulare l'esperienza sufficiente a capire che quello è un punto molto pericoloso. E se passa un TIR? Aiuto!

E' questa cari amici, la nostra roulette russa. Purtroppo non è l'unica.

Da quando alcuni anni fa, il Comune di Capoterra ha asfaltato un buon numero di stradelli di campagna, questi, in mancanza di una arteria principale che segua la direzione nord-sud, sono stati usati per raggiungere le varie zone. Io per esempio, per andare a Macchiareddu, passo spessoda una di queste stradine. Vi mostro la mappa e la foto di un'altra curva cieca. Fate attenzione. In questo caso, a parte la conformazione dello stradello, la visibilità è diminuita dalla presenza di alcuni cespugli di "malvone" che nessuno si preoccupa di tagliare. Lancio un appello al comune.



Sino al 10 novembre del 2007 esisteva un terzo punto molto pericoloso che vi mostro nella mappa. Un'altra roulette russa. Oggi non lo è più, perche nello stradello, molto utilizzato per giungere a Frutti d'Oro o per andare in direzione Pula, è stato imposto il senso unico.

Il 10 novembre su quella strada ha perso la vita Andrea Murru di 37 anni, il cui disarmante sorriso molti lettori hanno conosciuto personalmente. Proprio nel suo ricordo e per evitare che possano succedere altre tragedie, è opportuno che tutti noi, a cominciare dagli utenti delle strada ma anche a chi deve metterle in sicurezza, evitiamo di prendere sotto gamba queste situazioni e che si cerchi di diminuire il rischio. Può essere un cartello, un dissuasore sull'asfalto. Talvolta anche un sarracco per tagliare il malvone può essere sufficiente.

Curva resa pericolosa dalla presenza di vegetazione

venerdì 7 agosto 2009

Racconto semiserio di una visita all'ambulatorio di Poggio dei Pini, là dove regna l’inciviltà e il degrado.

"La donna avanzava lievemente curva, trascinando a fatica i piedi per il sentiero polveroso aperto a tratti verso zone più ampie, qua e là circondate da radi ciuffi di erba secca. Sul fondo, al margine della radura i muri scrostati di una minuscola chiesetta bianca.
“Il medico riceve dalle 9.00 alle 12.00” recava scritto un cartello, appeso sbilenco, attaccato con nastro adesivo ormai secco alle sbarre arrugginite di un cancelletto a lato.
Con un sospiro di rassegnazione la donna pensò che doveva ancora aspettare per un pezzo l’arrivo del medico, così si avviò stancamente verso il basso muretto che limitava il piccolo patio sul davanti della chiesa. Avrebbe potuto offrirle un po’ d’ombra e un sedile sul quale poggiarsi in attesa dell’apertura del cancelletto al lato. Avrebbe voluto sedersi, o soltanto appoggiarsi per dare tregua al dolore che la tormentava, ma volto lo sguardo verso il portico dovette distoglierlo velocemente: un odore nauseabondo si levava dall’intonaco scrostato e sbriciolato che si miscelava a cumuli si escrementi che gli uccelli dovevano aver accumulato nel corso degli anni.
Con un moto di disgusto la donna si allontanò, e, non sapendo come ingannare l’attesa, si trovò nuovamente davanti al ruginoso insieme di rete metallica e sbarre, che sotto la spinta tremula della mano si aprì su un fatiscente cortiletto: cinque metri quadrati di sterpaglie secche, qua e là interrotte da bottiglie di birra e plastica. Rifiuti di vario genere intorno, ma finalmente tre gradini sbrecciati di cemento, dietro i quali una porta scrostata, che un tempo doveva essere stata di una qualche gradazione di marron, si apriva su uno stanzino dalle pareti macchiate di umidità. Un vecchio caminetto sul fondo enfatizzava ancor più le piastrelle staccate che rendevano instabili alcune sedie di plastica bianche, sulle quali distinte signore dal collo ornato di perle e signori con costose magliette di marca, portavano avanti colte conversazioni sulla società, la politica, la sanità e l’igiene…”

Il luoghi protagonisti del racconto della nostra lettrice

…e si potrebbe andare avanti per ore a raccontare il degrado e l’umiliazione che ormai avvolge Poggio dei Pini, e non parlo dei danni fatti dall’alluvione, ma da quelle piccole, ma enormi trascuratezze che stanno trasformando Poggio in un ghetto.
Non vedono i nuovi amministratori le cunette piene di sterpaglie e la spazzatura che ci circonda?

Angela Melis distinta signora Poggina di mezza età.

giovedì 6 agosto 2009

Alluvione: si devono rendicontare solo i danni rimborsati

Alluvione 2008 e collegato Finanziaria, ora finalmente le famiglie potranno rendicontare esclusivamente il contributo ottenuto.
Approvato in via definitiva ieri il collegato alla finanziaria 2009 che ha visto, all'interno del suo articolato, un importante emendamento con primo firmatario Marco Espa ( e approvato dalla Commissione prima e dall'intero Consiglio Regionale poi) che prevede per gli alluvionati di tutti gli 80 comuni della Sardegna (da Capoterra a Segariu, da Cagliari a Monserrato) proprietari di prima casa danneggiata la possibilità di rimborsare esclusivamente la parte di contributo regionale concesso e non più il 100% dei danni subiti e periziati.
In pratica chi riceve per esempio 25 mila euro di contributo deve presentare fatture giustificative solo per tale importo che è pari al 70 % delle danni periziati, senza dover rendicontare fino al 100% con risorse proprie spesso mancanti, ovvero ben 10 mila euro in più. Il resto dei lavori potrà essere fatto in economia.

Ecco il testo dell'emedamento Espa approvato, ora diventato legge:"DL N. 32/A Presentatori dell'emendamento:ESPA - BRUNO – URAS – SALIS – BARRACCIU – PORCU - SABATINI
Dopo l’art. 6 si aggiunga il seguente

6 bis Modalità di rendicontazione dei contributi di cui all’art. 1, comma 5, lettera a) della L.R. 15/2008

I contributi concessi ai privati per i danni subiti alle unità abitative danneggiate di cui all’art. 1, comma 5, lettera a) della L.R. 15/2008, sono da rendicontare limitatamente al raggiungimento della quota del contributo concesso, esclusivamente in relazione alle unità immobiliari ad uso di abitazione principale (prima casa) di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n. 67/2 del 28/11/2008"
“Il giudizio sul collegato alla finanziaria rimane fortemente negativo - dichiara Marco Espa - ma questa e' una buona notizia, ho voluto rimediare ad un problema che stava per pericolosamente investire molte famiglie che non avevano più risorse per finire i lavori per la loro prima casa e ottenere il saldo dei contributi concessi. Davanti ai danni per decine di migliaia di euro, molte famiglie rischiavano non solo di non ottenere tutto il contributo assegnato ma rischiavano pure di dover restituire parte dei finanziamenti. Ora invece potranno fare lavori fino alla quota di contributo concesso e avere la certezza di ottenere il saldo rendicontando fino a quella quota. Il resto dei lavori - prosegue Espa - si potranno fare con più calma, in economia.""
Continuo a chiedere che la Regione, che sta procedendo nei pagamenti, rinforzi anche provvisoriamente la task force degli impiegati e funzionari addetti al controllo e alla liquidazione delle pratiche e che ad agosto si lavori nelle liquidazioni dei contributi: alcune famiglie senza le anticipazioni previste dalla legge non hanno ancora potuto iniziare i lavori e l'autunno si riavvicina""
Su questo - prosegue Espa - l'ulteriore urgenza è la messa in sicurezza del Rio san Girolamo con gli abitanti che vedono riavvicinarsi l'autunno con paura, senza che grandi lavori siano stati avviati. Il Consiglio Regionale deve legiferare al più presto sul progetto di legge da me presentato insieme all'ex assessore all'urbanistica Gianvalerio Sanna e a Porcu sulla definitiva messa in sicurezza del bacino del rio san Girolamo, che interessa la sicurezza di 10mila persone che non possono ovviamente essere delocalizzate. “(se vuoi leggere il disegno di legge clicca qui) " Il progetto di legge prevede interventi straordinari per 40 milioni di euro."
Un altro emendamento strategico che ha visto sempre Marco Espa come primo firmatario è stato approvato durante i lavori in Consiglio Regionale: la costituzione della direzione generale della Protezione Civile, ancora mancante in Regione. "Finalmente, dopo l'esperienza che abbiamo avuto durante l'alluvione, da diversi mesi chiedevamo che tutti i poteri in caso di disastro ambientale fossero coordinati e organizzati da un unica autorità regionale. La giunta regionale ha presentato un emendamento analogo al nostro e abbiamo votato unitariamente la costituzione della direzione, con poteri simili a quelli straordinari che ha Bertolaso a livello nazionale"
Comunicato stampa di Marco Espa

martedì 4 agosto 2009

Campagna antincendio 2009

Dopo le devastazioni create dall'acqua si spera che almeno gli incendi quest'estate ci diano una tregua.

Purtroppo il fuoco è diventato un ospite sgradito, ma quasi sempre presente nelle estati poggine. Non è un fenomeno naturale. E' una questione di mani e di teste. Poche e disgraziate, quelle che armano le micce incendiarie. Molte, quelle dei volontari e dei professionisti che vigilano e intervengono per spegnere gli incendi. L'acqua, che generalmente consideriamo l'avversaria del fuoco per antonomasia, entra invece in sinergia con questo elemento quando si tratta di devastare il territorio.

Durante gli incontri conosciutivi organizzati dall'Associazione 22 Ottobre sul tema alluvione si è difatti parlato anche del fuoco.


I mezzi mobili antincendio della Cooperativa

Abbiamo appreso, dal Corpo Forestale e di vigilanza Ambientale, che l'area di Poggio dei Pini presenta una concentrazione anomala nel numero di incendi rispetto al resto del territorio. Ci siamo già chiesti il perchè, anche sul blog, ma non è questo il tema odierno. Sicuramente possiamo affermare che in questa zona l'attenzione deve essere al massimo livello, non solo per le entità locali (Cooperativa e Grusap) ma anche per la struttura regionale. Un altro fattore molto importante è che il dissesto idrogeologico è amplificato nelle aree percorse dal fuoco. La vegetazione, per tutta una serie di motivi ampiamente trattati nel blog, protegge il terreno riducendo il trasporto di sedimenti che vanno ad ingrossare i torrenti in piena, causando i disastri che tutti sappiamo. Non è, quindi, solo un problema di Poggio, ma di tutta la zona.

Nel nostro territorio operano, durante le emergenze, le strutture antincendio della Protezione Civile regionale e nazionale. L'intervento a terra viene garantito in prima battuta dai mezzi della Cooperativa e dal Gruppo di Salvaguardia Ambiente di Poggio dei Pini (Grusap) che ha proprio nell'antincendio il suo principale campo d'azione. Ovviamente in caso di emergenza possono intervenire anche i mezzi distaccati nei territorio limitrofi. Per la vigilanza, la Cooperativa dispone di un proprio servizio di vedetta. A questo si aggiunge il personale della Cooperativa che opera nel territorio ed è in grado di intervenire anche in funzione antincendio in caso di emergenza.


Ho chiesto al Gen. Aldo Piras, vicepresidente della Cooperativa Poggio dei Pini e responsabile per l'antincendio, alcune informazioni sulle iniziative che sono state messe in atto quest'anno.
Anche se il nuovo CdA si è insediato da poco più di un mese, considerata l'estrema importanza di questa attività durante il periodo estivo, sono state messe in atto alcune iniziative volte a rendere più efficiente l'apparato antincendio esistente, fermo restando che nel nostro territorio, come in qualsiasi angolo di Sardegna, intervengono le strutture della Protezione Civile e tutti gli operatori ad esse collegate.

Se da un lato è importante che i residenti sappiano se e come vengono protetti da questo grave rischio, per ragioni di opportunità, non entrerò nel dettaglio di alcune informazioni che potrebbero essere male utilizzate. Mi sia consentita una certa imprecisione.

Il servizio di vedetta è stato ampliato per garantire una maggiore copertura durante l'arco della giornata, anche in orari in cui statisticamente avvengono meno incendi.
Si è intervenuto su questo servizio anche dal punto di vista organizzativo, migliorando le procedure di comunicazione tra la vedetta e gli addetti della Cooperativa e del Grusap. Le automobili non potranno accedere al punto di avvistamento per evitare di disturbare il servizio.

Anche il personale della Cooperativa addetto all'anticendio è stato organizzato in modo da garantire che i mezzi siano costantemente operativi e che vi siano sempre autisti dotati di patente idonea a guidare le autobotti. Non c'è infatti cosa peggiore dello scoprire, come talvolta accaduto in passato, che nel momento della emergenza le già poche strutture a disposizione non entrano in funzione per futili inconvenienti o per cattiva organizzazione. Sembrano cose ovvie, ma non dimentico il caso di quella vedetta che, nei primi anni '90, in occasione di un grave incendio, non potè dare l'allarme perchè la batteria della radio era scarica.

In questi giorni verrà spostato un vascone antincendio che è attualmente posizionato presso la piscina comunitaria. La piscina stessa è stata trasformata in punto di approvvigionamento idrico per gli elicotteri ed era poco utile disporre di un vascone nella medesima posizione, tantopiù che due velivoli non avrebbero potuto utilizzarlo contemporanemente, perdendo tempo prezioso. Il vascone sarà posizionato in zona S. Barbara.
Quest'anno è stato richiesto alla Protezione Civile che il Grusap venga utilizzato al di fuori del nostro territorio solo in caso di grave emergenza. Sarebbe infatti grave se dovesse scoppiare un pericoloso focolaio proprio mentre l'unica squadra operativa del Grusap si trova a 30 km di distanza, impegnata a spegnere un campo di stoppie dove probabilmente sono già intervenute altre squadre.

Una decina di giorni fa è stata organizzata una giornata di addestramento speciale per il Grusap, con la partecipazione di un elicottero B205 del 21° Gruppo Squadroni Orsa Maggiore che fa base ad Elmas. Gli uomini guidati dal Col. Dimitrio, hanno mostrato ai nostri ragazzi le operazioni fondamentali per gli interventi in elicottero. E' stata certamente una esperienza utile e stimolante. Oltre ai mezzi materiali è infatti importante che venga mantenuta elevata la motivazione, anche con iniziative di questo tipo. Possiamo fare qualcosa anche noi residenti. Ricordiamo a questi ragazzi, quando ci capita di incontrarli, che la loro attività è importante per noi, non solo per i risultati pratici in tema di salvaguardia ambientale, ma per la funzione data dalla presenza di una associazione di volontariato nel tessuto sociale di una comunità per i valori che essa comporta.


Foto di gruppo: Grusap con gli uomini del 21° Orsa Maggiore

Ho cercato di introdurre questo argomento importante, ma gradirei conoscere dai lettori i loro dubbi e le loro proposte per rendere il nostro territorio ancora più sicuro. Come vorreste che fosse la prossima campagna antincendio? Quali sono le carenze che riscontrate? Quali migliorie proponete?

Per quanto mi riguarda mi permetto di fare una proposta. Mi piacerebbe che durante le giornate di maggior rischio (forti maestralate o sciroccate) venisse mobilitata una squadra di vedette supplementari che possono essere allertate via sms e vigileranno su una zona loro assegnata. Chi sarebbero queste vedette? Noi, i nostri pensionati, i giovani in vacanza o tutti coloro che potranno dare una mano.

sabato 1 agosto 2009

Estate poggina

Questa del 2009 è l'estate che segue l'inverno più triste per Poggio dei Pini. Un'estate difficile. Sebbene una delle grandi paure, le fogne a cielo aperto, sia stata scongiurata in extremis, restano ancora tanti disastri: una zona sportiva da "the day after", la strada principale in stile "far west", un lago che lotta strenuamente contro il caldo e l'evaporazione e sembra volerci dire "io non mollo!".
Ci sarebbero tutti gli elementi per demoralizzarsi. Ma, a parte le infrastrutture cosi colpite, come vivono i poggini questa estate 2009?
Devo dire che già da qualche anno, le iniziative sociali di Poggio dei Pini segnano il passo. Spesso, nei discorsi, ci si deve rivolgere al passato remoto per citare momenti di aggregazione che coinvolgevano la maggior parte dei residenti: "ti ricordi le cene in piscina?" e la passeggiata di primavera?, il Palio dei Rioni? I concerti organizzati della biblioteca in Piazza Ricchi?

Cercare di capire perchè a Poggio sono diminuite le occasioni di socializzazione non è inutile. Individuare le cause può significare evitare di ripetere gli stessi errori in futuro. Ancor più importante è, però, darsi da fare concretamente per costruire e riattivare quei meccanismi che possono favorire la nascita di nuove occasioni ed inziative che arricchiscano la nostra comunità.
Se è vero che ci sono alcuni motori importanti nella nostra comunità: la Cooperativa, la Parrocchia, le Associazioni, lo Sport etc. è anche vero che sta a tutti noi fare la nostra parte, per piccola o grande che sia.
Come cittadini tasse-paganti possiamo pretendere alcuni servizi come l'acqua, le strade etc. ma se vivremo in una comunità vivace e non in un quartiere dormitorio dipenderà soprattutto da noi.
Il nuovo CdA, appena insediato, ha promesso di adoperarsi anche in questo importante settore della nostra vita comunitaria. Certamente lo vedremo "seminiare" in questo senso nei prossimi mesi. Mentre per altri obiettivi il problema principale sarà quello finanziario, vivacizzare una comunità presenta difficoltà di altro genere. Non so se sarà più difficile trovare i soldi per il lago o per l'acquedotto, oppure superare le divisioni, la tendenza al boicottaggio, l'indifferenza, il menefreghismo che a volte forse hanno avuto la meglio.
In questo contesto di potenzialità inespresse e in questo clima intriso di voglia di ricostruire, c'è chi si è già dato da fare.
I nostri esercizi commerciali hanno subito una batosta da knock out, che ne mette a rischio la stessa sopravvivenza. Non dimentichiamocene.
Non bastava il disagio dell'alluvione, i lavori che vanno a rilento, il Comune di Capoterra che, ancora una volta, ha dimostrato il suo dinsinteresse e il suo distacco nei confronti di una frazione che considera appartente al proprio territorio solo quando deve incassare i tributi. A tutto questo si aggiunge la più grave crisi economica del dopoguerra.
Di fronte al rischio di chiusura, qualcuno ha dato il meglio di se stesso, dimostrando una professionalità e una inventiva che sono veramente all'altezza del livello che questo centro pretende di avere.
Mi riferisco in particolare alle due imprese che si occupano di ristorazione: La Terrazza e Los Jabali. Se c'è qualcosa che è migliorata nella Poggio di oggi, rispetto al passato, è proprio l'offerta e la qualità del servizio in questo settore.
Forse non sono cose essenziali come l'acquedotto o la viabilità, però queste imprese, anche se non sono enti assistenziali, svolgono comunque un importante ruolo nel tessuto sociale poggino. Ci consentono di passare una piacevole serata stando nella nostra Poggio, già avara di servizi, senza dovere fare molti chilometri anche per quello.
Quest'anno, poi, La Terrazza si è superata e, grazie soprattutto all'iniziativa di Elide Loddo, ha realizzato una serie di eventi veramente ben organizzati. Nell'ampio spazio antistante la vecchia sede dell'azienda Saggiante si sono tenuti, e si terranno per tutta l'estate, eventi musicali, di cabaret, feste a tema. L'aria che si respira è quella della festa e della spensieratezza.
Desidero fare pubblicamente i miei complimenti a tutti gli organizzatori.

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