La Giunta Regionale, nella seduta del giorno 03 giugno 2010, ha deliberato i “Chiarimenti relativi alla delibera di Giunta 61/1 del 6-12-2008. Contributi ai privati per i danni subiti per il danneggiamento o la perdita dei beni immobili indispensabili e delle autovetture (art. 1, comma 9, lettera b) della L.R. 29-10-2008, n. 15" (scarica pdf).
Finalmente molti nostri concittadini possono tirare un sospiro di sollievo.
Anche se a mio modesto giudizio la predetta delibera era sufficientemente chiara, è stato comunque indispensabile che la Giunta regionale approvasse una norma interpretativa – in quanto tale efficace retroattivamente - al fine di dirimere e di risolvere il problema delle centinaia di cittadini che, pur avendo compilato correttamente il modulo predisposto dalla Protezione civile regionale (che non escludeva gli scantinati), oltre al danno di aver subito una alluvione millenaria stavano subendo finanche la beffa di dover restituire i contributi percepiti (già spesi per riacquistare i beni mobili indispensabili alla vita familiare).
Infatti, nonostante l’ultimo degli svariati moduli sfornati dalla protezione civile nell’arco delle 48 ore successive all’evento alluvionale non escludesse gli scantinati ed i seminterrati, e nonostante altresì la originaria deliberazione 61/1 all’articolo 3 stabilisse che “per il Comune di Capoterra si ritengono validi i moduli già sottoscritti e presentati antecedentemente alla data della presente deliberazione”, la Protezione civile regionale, inspiegabilmente, stava bloccando ed addirittura chiedendo indietro i fondi già erogati, con la ciclostilata motivazione che “i danni subiti nello scantinato, non rientrano nelle tipologie rimborsabili”.
Per fortuna la Giunta, come detto, ha adottato una così detta “delibera interpretativa” (norma giuridica dotata di una particolare peculiarità, in quanto ha la funzione di attribuire un determinato significato alle disposizioni di una delibera precedente), stabilendo in via definitiva che “la suddetta delibera (61/1), inoltre, riconosceva per il Comune di Capoterra la validità dei moduli già sottoscritti e presentati” e disponendo che “per le sole istanze del Comune di Capoterra (…..) si proceda ad un riesame delle istanze tenendo conto dei soli parametri indicati nelle autocertificazioni rese dai cittadini, secondo il modello A distribuito dal Centro Operativo Comunale e pertanto i livelli idrici e il numero di piani rilevati in sede di verifica non incidono sulla rideterminazione del contributo”.
La medesima delibera è inoltre intervenuta integrando e dettando una specifica disciplina per le abitazioni in locazione (anche questo secondo aspetto è stato purtroppo causa di “errori” di interpretazione che hanno generato denunce penali) attribuendo “il 100% di contributo al locatario qualora i beni mobili siano tutti di proprietà del medesimo”, ed attribuendo invece “il 50% del contributo al locatore e il restante 50% al locatario, qualora dal contratto di locazione risulti che l’immobile è stato affittato arredato”.
Non posso che esprimere viva soddisfazione per l’approvazione della deliberazione dell’esecutivo Regionale, che corregge retroattivamente gli errori di interpretazione della normativa.
Ho infatti fin da subito sostenuto la necessità di un intervento del legislatore, stimolando i ricorsi (giunti peraltro numerosi) avverso la inspiegabile decisione della protezione civile e promuovendo, nella competente commissione consiliare Affari Istituzionali, la delibera successivamente adottata all’unanimità dal Consiglio comunale.
Ma non posso tuttavia sottacere che avrei certamente gradito vedere il Corpo Forestale maggiormente impegnato nell’aiutare – piuttosto che arrestare e denunciare – i cittadini alluvionati.
Non è in discussione la decisione di perseguire coloro i quali (pochi) hanno cercato di ottenere un ingiusto profitto da una tragedia. Ma ciò andrebbe fatto senza clamore ed evitando qualunque tipo di spettacolarizzazione. E soprattutto con molta prudenza.
Non possiamo dimenticare che molti nostri concittadini sono stati denunciati, additati come disonesti, per poi scoprire invece che non avevano alcuna colpa, se non quella di aver subito una alluvione epocale.
Sono infine rimasto profondamente colpito (positivamente) dal commento che il Parroco di Frutti d’Oro Don Battista - che si è contraddistinto nelle ore immediatamente successive all’alluvione per aver sopperito alla evidente inadeguatezza della Protezione civile - ha rilasciato ad un telegiornale che si occupava del delicato problema dei rimborsi, nel quale giustamente affermava che - oltre al doveroso rispetto della legge - serviva un minimo di umanità.
Umanità che fino ad ora era mancata.
Franco Magi
Consigliere Comunale di Capoterra
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