Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

mercoledì 14 gennaio 2009

Strada 7: ultimo atto

Apprendiamo anche stavolta dall'Unione Sarda (scarica articolo) della decisione del Comune di Capoterra di procedere con la demolizione del prolungamento della strada 7 che conduce all'abitazione del Presidente della Cooperativa Poggio dei Pini, Giovanni Calvisi.
Della questione si è abbondantemente scritto anche in questo blog (link ingiunzione 27 febbraio, link bocciatura TAR 26 aprile). L'ultimo atto, dopo la bocciatura del ricorso presentato al TAR, sarà quindi questo intervento delle ruspe del comune che segue la decisione della Cooperativa di non provvedere al ripristino dell'area.
Non riesco a capire, e per questo chiedo delucidazioni ed interpretazioni ai lettori, se i costi dell'intervento di ripristino saranno attribuiti alla nostra Cooperativa oppure al presidente. Qual'è l'interpretazione corretta? Con quali soldi si è portata avanti questa fallimentare battaglia legale?
Cosa significa poi che il comune procederà con l'acquisizione dell'area? Un pezzo della pineta di Pauliara diventerà di proprietà comunale?
Altra cosa che mi risulta incomprensibile è il motivo per cui, dopo l'inappellabile sentenza del TAR, la Cooperativa abbia deciso di non provvedere al ripristino dell'area, andando incontro all'inevitabile intervento di questi giorni che sembra essere molto più penalizzante.
A proposito di ruspe, spero che i mezzi comunali provvedano quanto prima alla sistemazione dello stradello che conduce al guado dei campi sportivi. E' molto più urgente del ripristino della strada 7.

35 commenti:

Stefano Fratta ha detto...

E'assurdo. Vorrei solo dire una cosa: i motivi per chiedere ai soci di ritirare la fiducia a questo CdA e votare per la sua revoca c'erano tutti. E ogni giorno c'è una conferma. No capisco chi pagherà, alla fine. E vorrei saperlo proprio dai nostri amministratori -o dovrei dire "dai diretti interessati"?
Stefano Fratta

Giorgio Plazzotta ha detto...

generalmente parlando gli errori io li capirei e sarei anche disposto a non calcare la mano.
Questa storia della strada, a dire il vero, sembrerebbe tutt'altro che un errore sin dall'inizio.
Quello che invece non capisco è l'atteggiamento di testardaggine della serie "muoia Sansone con tutti i Filistei". Cosa ha ottenuto di utile la cooperativa non aderendo alla sentenza del TAR e alla ingiunzione del Comune? ha salvato l'onore?
Ma in quale bar barbaricino (o di s. elia) siamo finiti?

Ancor più fastidioso sarebbe poi se i soldi per fare questa smargiassata li tirassero fuori i soci della Cooperativa.

Piergiorgio ha detto...

Forse si conclude un bruttissimo capitolo della storia di poggio.

Il CDA cosa ha fatto, si è schierato con il presidente e a supportato il suo operato anzi l'ha anche difeso sostenendo che asfaltare una stradina sterrata e opera di ordinaria manutenzione; che fine anno fatto l'infinito elenco di leggi e regolamenti che ci era stato letto durante una assemblea di un anno fa?

Allora erano storie inventate per convincere i soci che l'opera era legittima e non si trattava di abuso edilizio.

L'ennesima presa in giro.

Stefano Fratta ha detto...

Balentìa a spese nostre. E figura pessima per chi diveva controllare. E buona fede -a questo punto- tutta da dimostrare. Non per tutti, certo, è possibile che alcuni siano stati coinvolti fidandosi della regolarità del tuttoe della parola deio committenti. Ma una volta accertata la irregolarità, a nome di chi e di quali interessi collettivi si è ignorata la sentenza esecutiva del TAR e le ingiunzioni del Comune?
Dimissioni subito!
Stefano Fratta

giacomo ha detto...

Si però non facciamo i colpevolisti perchè è molto peggio, la strada secondo me è una piccolissima cosa e un piccolo sbaglio che si è voluto ingigantire per colpa di alcune beghe tra soci e figli di soci, una battaglia che non ha portato a nulla e che è il frutto del comportamento di una persona che da sempre ha creduto di essere il padrone di Poggio ( non il presidente ), ha mosso gli uni contro gli altri, ha fatto si che scattassero denunce, ha allontanato i soci per motivi oscuri, ha utilizzato i presidenti di turno e ha assieme ad un altro balosso creato delle situazioni dannose sia economicamente che socialmente da sempre qui al Poggio, questo presidente non sapeva con chi si era alleato così come tanti altri, questa è la verità del Poggio per chi lo conosce da molto tempo.

E' purtroppo un fatto triste che ha come attori principali sia chi ha fatto le denunce da entrambi i lati sia chi non vuole il confronto e il diaologo, questa è la mia opinione da sempre ed è qui che bisogna intervenire per salvare poggio dei pini, perchè penso di poter dire una cosa di cui ne sono altrettanto certo, ricordatevi tutti quanti che il Poggio diviso fa comodo a molti, primo tra tutti questa amministrazione comunale, con la quae il Poggio ( nuovo cda ) dovrà fare i conti molto duramente e sempre per le vie legali, compresa questa eventuale appropriazione di quell'area, quindi ingoiando il rospo che forse è anche amaro, penso che comunque sia si debba restare uniti nonostante tutto.

P.S. Il comitato da sempre era ufficialmente estraneo a questa vicenda, chi ne parla lo sta facendo a titolo personale, questo per difendere la realtà delle cose.

ciao Giacomo

francomagi ha detto...

Un pezzo di Pineta di Pauliara non "diventerà", ma è già diventato automaticamente di proprietà del Comune.
E' la prima immediata conseguenza della mancata ottemperanza all'ordine di demolizione.
Ed a stabilire questa prima conseguenza non è l'interpretazione "maligna" del Comune di Capoterra, ma un preciso obbligo derivante dalla legge (in particolare DPR 380/01 (TUEL edilizia) e dalla L.R. 23/85 che stabiliscono:
Art. 31 DPR 380/01
Comma 3. Se il responsabile dell'abuso non provvede alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi nel termine di novanta giorni dall'ingiunzione, il bene e l'area di sedime, nonche' quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive sono acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del comune. L'area acquisita non puo' comunque essere superiore a dieci volte la complessiva superficie utile abusivamente costruita.
Comma 4. L'accertamento dell'inottemperanza alla ingiunzione a demolire, nel termine di cui al comma 3, previa notifica all'interessato, costituisce titolo per l'immissione nel possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari, che deve essere eseguita gratuitamente.
Comma 5. L'opera acquisita e' demolita con ordinanza del dirigente o del responsabile del competente ufficio comunale a spese dei responsabili dell'abuso, salvo che con deliberazione consiliare non si dichiari l'esistenza di prevalenti interessi pubblici e sempre che l'opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici o ambientali.
Le medesime sanzioni prevede la normativa regionale:
L.R. 23/85
Art.6
Sanzioni per le opere eseguite in assenza di concessione, in totale difformità o con variazioni essenziali
2. La diffida di cui al comma precedente è disposta dal sindaco con apposita ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi o della destinazione di uso originaria da attuarsi entro il termine perentorio di novanta giorni.
3. Il sindaco, qualora accerti la prosecuzione dei lavori da parte del proprietario dell’opera abusivamente iniziata, nonostante l’ordinanza di sospensione, può disporre d’ufficio la demolizione e il ripristino dei luoghi a spese dei responsabili dell’abuso.
4. In caso contrario, alla scadenza del termine di cui al secondo comma e con effetto da tale data, ove vi sia stata inottemperanza all’ordinanza predetta, l’opera abusivamente costruita e la relativa area di sedime sono, di diritto, acquisite gratuitamente al patrimonio del comune.
5. Sono altresì, di diritto, contestualmente acquisite al patrimonio del comune le aree adiacenti di proprietà degli stessi titolari dell’area abusivamente edificata, occorrenti a garantire un funzionale accesso all’area medesima, nonché una pertinenza di superficie pari ad almeno tre volte l’area di sedime e che garantisca attorno alla costruzione una fascia larga metà dell’altezza dell’opera e comunque non inferiore a metri 5.
14. Per le opere abusivamente eseguite su terreni sottoposti, in base a leggi statali o regionali a vincolo di inedificabilità, l’acquisizione nel caso di inottemperanza all’ingiunzione di demolizione, si verifica di diritto a favore delle amministrazioni cui compete la vigilanza sull’osservanza del vincolo. Tali amministrazioni provvedono alla demolizione delle opere abusive ed al ripristino dello stato dei luoghi. Nella ipotesi di concorso dei vincoli, l’acquisizione si verifica a favore del patrimonio del comune.
Per quanto concerne le spese, penso che sia del tutto evidente che ad oggi hanno gravato sulla Cooperativa, ed a breve con una lettera aperta ai Soci documenterò il tutto.
Ma ciò che sconcerta è – come ha detto giustamente Stefano – che nessuno dei Consiglieri abbia il minimo imbarazzo.
Sono comunque sicuro che il Collegio Sindacale provvederà a fare una attenta stima di tutti i danni subiti (perdita dell’area di proprietà dei Soci, spese legali, spese per la coartata demolizione etc…).
Senza trascurare il poderoso danno di immagine creato alla stessa Cooperativa da questa stucchevole vicenda.

Franco Magi

Sandro Atzeni ha detto...

Non esprimo alcun commento, non è necessario, voglio solo dire che sono contento che questa cosa sia saltata fuori adesso, perchè capita a fagiolo, qui ci sono ancora molte persone che non hanno capito niente, prima o poi si renderanno conto che la misura è colma e lo capiranno meglio se gli si tocca il portafoglio.

Stefano Fratta ha detto...

Chi ci compenserà per i danni che la Coop. ha subito? Che NOI, in quanto soci abbiamo tutti subito?
1)si è asfaltata una strada che non doveva essere asfaltata, con i soldi nostri.
2) Si è combattuta una battaglia legale per non far ripristinare il suolo alla condizione preesistente -con quali soldi?
3) A quanto apprendo si sono ignorate sentenze e ingiunzioni -perchè?
4) L'area verrà acquisita dal Comune di Capoterra -sottratta pertanto al patrimonio collettivo- e il conto verra inviato alla Coop -mi sbaglio?

Per quanto sopra sintetizzato, se le imformazioni sono esatte, un danno patrimoniale -non trascurabile, ma non è questo il punto- è stato portato al patrimonio collettivo di tutti i soci da una condotta della intera questione assolutamente irresponsabile e comntraria agli interessi generali.
E' troppo chiedere ai responsabili di questa come di altre decisioni -e fittizi aggiustamenti- di togliere finalmente il disturbo?
Stefano Fratta

Giorgio Plazzotta ha detto...

Stefano ti faccio notare la contraddizione: se è balentia come puoi aspettarti le dimissioni?

Giacomo se vuoi dire che ci sono cose molto più gravi siamo d'accordo ma sul resto no. Questa storia della strada contiene una serie di elementi estremamente negativi. Si va dal certo e reiterato spreco del denaro dei soci, alla sragionevolezza del perseverare nonostante il torto avuto in sede istituzionale, alla pessima figura pubblica per la collettività. Il fatto poi che questa strada conduca proprio alla residenza del Presidente della Cooperativa rende l'intera vicenda alquanto sgradevole.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Stefano Fratta ha detto...

Caro Anonimo -il muretto a secco dell'anonimato non è ancora crollato, nelle pessime abitudini di qualcuno-,Franco ha sollevato perplessità sui lavori nel lago piccolo -iniziativa sua personale, puoi non essere d'accordo e può essere stata infondata ma è legittima-. Ha commesso iregolarità rivolgendosi alle autorità competenti? Ha omesso di ottemperare ad ingiunzioni del TAR, del Comune etc.?
Soprattutto, Franco ha usato i soldi della Coop per fare qualcosa di irregolare, se non illecito?
Mi firmo, come pui vedere, col mio nome e cognome.
Stefano Fratta

Giorgio Plazzotta ha detto...

Stefano perche dovrebbero levare le tende se non hanno scucito un euro di tasca loro per compiere tutte queste "avventure legali"? Scusa tu quando perdi a Monopoli ti ritiri dal gioco? No, perche non sono soldi tuoi.
E vedrete che non è finita qui.

Sandro potresti ricordare ai tuoi conoscenti che sono tanto interessati alla "tasca" che grazie all'azione di qualcuno tutti quanti abbiamo risparmiato circa 150.000 euro per la consulenza legale che fu oggetto della secretazione degli atti alla fine del 2007.

giacomo ha detto...

Signori una stradina di pochi metri non è sicuramente la fine del mondo.

Cerchiamo di essere signori, probabilmente di errori ve ne sono un pò ovunque, se volete parlare di soldi buttati via e anche molti si deve soltanto parlare di una cosa sola a Poggio dei Pini, questa cosa si chiama poggio sport, che ha avuto gli stessi protagonisti di sempre, che si sono nascosti come dei vigliacchi e che hanno ancora il coraggio di parlare io di qua!! io di la!! quando sarebbe bastato dire: abbiamo sbagliato!! e che è costata 400.000 euro ripeto 400.000 euro - quattrocentomilaeuro, e penso che sia forse la causa di un eventuale tracollo della cooperativa, assieme ad una variante probabilmente bocciata, e ricordo che dietro la poggio sport c'era tanta gente di cui moltissimi in buonissima fede che però avevano abboccato alle scelte demenziali sempre degli stessi, come altre varianti fatte in maniera smisurata e utilizzate a dovere sempre dagli stessi ( vedi referendum vari ) questo è avvenuto tempo fa e questo è avvenuto oggi, fatte le dovute ed enormi differenze, e vi ricordo anche che la vicenda poggio sport e in qualche modo collegata a questa vicenda, ed è sopratutto uno strascico dove le persone che centravano prima centravano adesso, buoni, belli, brutti e cattivi.

Adesso bisognerebbe cambiare pagina e finirla.

Questo è il mio pensiero fatto alla luce di quanto avvenuto realmente a Poggio in questi ultimi 10 anni sopratutto, e da sempre per altre cose.

Poi chi vuole giocare al gioco del massacro faccia pure, dirò soltanto che è puro masochismo per non dire altre parole.

Rimangono invariati i miei pensieri negativi verso questa amministrazione, ma non volgio assolutamente fare lo sbaglio di creare un capro espiatorio, chi ha sbagliato paghi pure ma senza esasperare il clima

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

hai ragione Giacomo quei 400.000 euro rappresentano sicuramente lo spreco maggiore che è stato compiuto nel passato. E non si tratta solo di soldi, ma anche di opportunità per noi e i nostri figli di svolgere attività sportive. La stessa "emigrazione" dei nostri atleti verso altre località la dice lunga. Una volta era il contrario: a Poggio c'erano le strutture migliori e gli atleti venivano da fuori a giocare qui.
Se poi abbiamo sprecato ad esempio 10 mila euro per questa strada non mi sembra però il caso di far finta di niente anche per il modo in cui sono stati buttati al vento.
Giacomo con questa storia dei "signori" ti ricordo che un consistente gruppo di soci in occasione della richiesta di revoca del gennaio 2008 ha condannato tutti quanti ad un altro anno di purgatorio e ad altri danni economici.
Finiamola con questa storia della signorilità. Gli elevati valori umani sono ben altri. Sono il rispetto, la correttezza, la solidarietà, l'onestà.

giacomo ha detto...

La strada non è costata niente, anche questo lo ricordo ad onor del vero, forse dici i ricorsi, a me però non piacciono due tipologie di persone una che è quella che dice : io non sbaglio mai, l'altra è quella di quelli che durante una guerra sparano sulla croce rossa ( fatte le dovute distinzioni ) , ricostruire quindi è la parola d'ordine che io pur con un pò di amaro in bocca ritengo sia l'unica, è una questione di punti di vista, io da sempre ho sostenuto che era giusto contrastare alcune cose e da sempre sono stato contrario alla politica delle denunce, inziata dalla cooperativa per far fronte a qualche letterina giusta ma un pò colorita fatta da Franco Magi :), che a me avevavo fatto ridere non solo perchè era giustissima ma perchè era anche ironica ( parlava del gran visir di sa birdiera ), anzi Franco la puoi pubblicare per favore che ce famo altre du risate, ritengo che sia la Coop sia Franco abbiano sbagliato, Franco si è difeso giustamente, ma forse ha esagerato, forse io avrei fatto lo stesso chissà, però a mente fredda dico che si sarebbe dovuto incassare il colpo e procedere sempre con una azione di ricambio di persone al comando di questo posto, questa è la mia tesi da sempre, nonostante fui anche attaccato diversi anni fa....e sempre dal solito boss, ricordate i tagli di legna nel canalone, ricordate il taglio di cipressi enormi nelle aree A2 e A3, che poi erano per far legna e che non sono servite a niente, anche in quel momento ci passò sempre il presidente di turno, che poi dopo si rese conto, signori ( per signori io intendo anche agire con intelligenza sei ci riusciamo ) questa è l'occasione per fare chiarezza su quanto avviene a Poggio da sempre e sopratutto per non farci passare il presidente di turno che pur essendo colpevole di certi comportamenti è di fatto stato usato con acuta maestria, perchè se si accusa lui di qualche cosa, sappiate che alle prossime elezioni tornerà la solita musica, e allora ci sarà da ridere ma sopratutto nessuno se ne accorgerà.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

scusa Giacomo non mi sono spiegato. a me, e penso anche agli altri 900 soci della Cooperativa, non importa nulla delle schermaglie tra Franco e la Cooperativa. Se la vedano tra di loro, si sfidino a duello ..
Io mi preoccupo di come vengono spesi i miei soldi, di come vengono amministrati i servizi e l'ambiente del luogo che ho scelto per vivere e per far crescere la mia famiglia. Mi spiace dirlo ma tu caschi nel tranello di personalizzare problemi che si riferiscono invece alla gestione del patrimonio della collettività. Guarda Giacomo a nessuno di noi frega niente delle diatribe personali. La gente non è stupida e si è non si è mobilitata per difendere Franco ma per difendere il proprio patrimonio di valori morali e materiali.

Piergiorgio ha detto...

Giacomo allora l'antenna è stata una svista?
Eppure si vede molto bene anche da lontano, e poi occupa una superficie molto più piccola della strada.

Qui non è una questione di quanto, ma di come.
Di come il CDA gestisce i beni di tutti.
Di come il CDA ci tiene all'oscuro del suo operato.
Di come il volere dei soci, regolarmente espresso con un referendum, viene ignorato.
...

Delle beghe tra i soci non ci interessa nulla.

Non fare l'errore che per il bene di poggio bisogna accettare tutto.

Dobbiamo ringraziare Franco se siamo venuti a conoscenza di molte cose.

francomagi ha detto...

Ciao Giacomo,
posso rassicurarTi che - contrariamente a quanto più volte da loro sostenuto per cercare di nascondere le loro eroiche gesta - non c'è alcun astio personale nei confronti del Dr. Calvisi.
Sono invece affascinato dalla disinvoltura con il quale ignora la realtà e la gravità dei problemi esponendo tutta la Cooperativa al pubblico ludibrio (economico e morale).
La "boutade" delle presunte schermaglie tra me ed il Dr. Calvisi è peranto destituita di ogni fondamento, ed è stata creata ad arte per cercare di dimostrare che Vi era una montatura, quando invero - al di la delle sentenze, pareri, ordinanze, se avesse avuto ragione avrebbe potuto fornire le autorizzazioni.
Cosa che non ha fatto perché i lavori erano abusivi, e l'unica sterile difesa è stata la ormai mitica affermazione del Prof. ANDREA PUBUSA, ORDINARIO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO, che sosteneva che "bitumare il bosco è manutenzione ordinaria".

Franco Magi

gianleonardo corda ha detto...

Osservo queste vicende da fuori, poichè non sono socio, come noto.
Faccio quindi alcune riflessioni sull'aspetto che riguarda l'immagine della Coop percepita all'esterno.
Ebbene, spiace dirlo, questa appare come una Società di benestanti e benpensanti che se ne infischia della tutela del territorio, del diritto, e delle regole. E' evidente che non mi trovo d'accordo con questa valutazione, come è evidente che non è così, però nel mondo globale, dove tutti viviamo, e sopratutto nel momento poco favorevole attuale, "la gente" non ha tempo (o voglia?) di approfondire tutto quello che certa stampa propina. Dunque emerge appunta questa opinione deformata di una Cooperativa arrocata all'interno dei suoi ettari, priva di legami socio culturali con il resto della cittadina. E' necessario invece dialogare ma sopratutto informare, far conoscere fuori le Vostre giuste opinioni e combattere quando, come accade in questo periodo, amministratori miopi rischiano di depauperare un patrimonio enorme, e non parlo solo di beni materiali. Per questa ragione non mi sento di condividere la posizione di Giacomo. Se non seguissi da vicino le vicende di Poggio, perchè vivo ai suoi confini da più di 30 anni, perchè li ho tanti amici e anche perchè sono ospite di questo blog, sarei portato a ragionare solo attraverso gli articoli, bruttini, dell'Unione Sarda, ed il mio ragionamento, vi assicuro, non sarebbe questo.
Bene fa Franco Magi quando denuncia le omissioni, le storture, le irregolarità della gestione della Cooperativa -anche se a suo tempo non condivisi il clamore per la vicenda della pulizia del lago piccolo- sarebbe invero sciocco se questo avvenisse solo per una sterile opposizione a qualcuno o per il vecchio vizio italico del bastian contrario, però anche a lui mi permetterei di consigliare maggiore pibblicità delle sue azioni, degli atti, nel senso di non limitarsi a circoscrivere l'azione alla sola presenza delle sue opinioni nel blog di Giorgio. Il miglior alleato di qualunque azione che interessi la collettività è l'informazione corretta, solo percorrendo questa strada si genera il necessario consenso, dunque utilizzo di tutti i mezzi di infirmazione possibili. Il rischio è una sovraesposizione della persona, ma è un rischio che vale la pena di correre, se le ragioni sono corrette.
Infine un'idea che farà inorridire Giorgio: il ciclostile, già proprio il ciclostile. Io utilizzo il pc per lavoro, dunque non vi è alcun problema nel leggere e scrivere, ma penso che non tutti i 900 soci facciano altrettanto. Allora perchè non affiancare alla versione elettronica e velocissima del Blog, una sua versione cartacea. D'altronde è il mezzo che i moderni palazzinari usano per convincere le popolazioni a condividere i loro scempi. Forse la carta, per ora, è ancora uno dei mezzi più convincenti ed invasivi; un ciclostile si legge in salotto, in macchina, in cucina, in ...bagno!
Però si legge.
Scusate, mi sono dilungato troppo.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Gianleonardo innzitutto permettimi la battuta, nel caso di comunicazione cartacea io proporrei di cambiare il tuo nome perche da solo occupa mezza pagina.
Scherzi a parte ... in tutte le proposte per una informazioni più condivisa qui a Poggio non è mai stato escluso completamente l'utilizzo della carta.
Se tra i soci una percentuale metti del 20% non fosse in grado o non volesse per qualsivoglia motivo utilizzare lo strumento telematico, questi riceverebbero comunque un estratto cartaceo. Vorrà dire che saranno stampati e consegnati solo 150 "notiziari" con significativo risparmio.
La soluzione da sempre per me è il portale + la sintesi cartacea per i soci che lo richiedono.

giacomo ha detto...

Ciao, io ho espresso il mio pensiero che riconfermo di nuovo, ognuno faccia quello che vuole, al Poggio c'è sempre stata una regola e cioè quella di percorrere le vie del confronto interno con l'ausilio di un arbitro, siamo d'accordo che questo cda non l'ha applicata più volte, che qualche vecchio di Poggio si è approfittato di certe dinamiche, cioò nonostante penso che si debba ripristinare questa usanza semplice e costruttiva, proprio per la salvaguardia di questo posto e per il suo futuro.

Per il laghetto piccolo dirò soltanto una cosa all'anonimo che ha scritto, sarebbe meglio che stia zitto, perchè quei lavori eseguiti e fatti eseguire da alcune persone, erano inutili, escluso il problema della salvinia molesta erano dannosi sia naturalisticamente parlando che idraulicamente, non servivano a nulla se non a tagliar legna, inoltre mancavano di fatto 3 figure professionali, ingengere idraulico, biologo e geologo, ricordiamoci tutti che ogni pietra mossa nel sistema fluviale e dei due laghi può arrecare grandi anomalie in concomitanza di eventi eccezionali, ricordiamoci anche che il sistema dei due laghi oltre a essere stato fatto da persone molto competenti ha una dinamica complessa che andrà in futuro ultra rispettata, appunto per la sicurezza e per la natura stessa.

Per quanto dico se si vuole fare un confronto, riabadirò le stesse cose che dissi in quell'occasione, tenendo presente un fatto, che ho le foto di ogni centimetro quadro del lago piccolo, prima durante e dopo i lavori, per sostenere le mie tesi che però non utlizzerò per deunciare nessuno ma per dire una volta per tutte quello che penso delle persone che hanno operato, sempre in privato e senza denunce, ma solo per ricordare a qualcuno che è un emerito ignorante e anche prepotente, se poi non capirà ancora allora ci scapperà il famoso vaffanculo ( scusate ), sempre senza denunce.


ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Dimenticate la cosa secondo me più grave:
oltre luca madeddu e Pasqualino Cabizza ( rileggetevi i loro post in merito anche al problema della strada )cosa fanno gli altri consiglieri di Amministrazione?
Stanno a guardare?


Ciao
Claudio Magi

francomagi ha detto...

Veramente assurdo! quasi spettacolare.
Ho appena finito di leggere la nuova "opera" degli ignoti autori dell'autorevolissimo "NOTIZIARIO", e sono sbalordito:
Si nega perfino l'evidenza dei fatti: innanzitutto si argomenta che il Cda ha ritenuto si potesse derogare al consulto referendario sulle antenne (considerazione priva di fondamento, in quanto lo statuto non prevede deroghe, se non in presenza di adeguate motivazioni). Inoltre lo stesso Cda si era formalmente vincolato a rispettare l'esito referendario.
Ma la cosa più sconcertante è che viene detto che "il nuovo impianto, se si deciderà di autorizzarlo..."
COSA???
Ma se è già autorizzato e con concessione rilasciata dal Comune?
Vi risparmio le altre suggestive valutazioni sul piano di lottizzazione.
Io suggerirei agli ignoti estensori del prestigioso "NOTIZIARIO" di attribuire ai Soci una intelligenza pari ad almeno la loro...

Franco Magi

Sandro Atzeni ha detto...
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Sandro Atzeni ha detto...

Questo significa che a loro insindacabile giudizio l'antenna "provvisoria" può rimanere per un periodo infinito e che si sono arrogati il diritto di fare ciò che ritengono più opportuno in dispregio a qualsiasi consultazione dei soci, pardon dei sudditi, e per qualsiasi argomento, antenne e non, si sentono in diritto di ribattere anche legalmente a qualunque opposizione anche legittima impelagandosi in cause perse in partenza, tra poco assumeranno il potere di vita e di morte ( quello di malattia l'hanno già assunto) infatti la prossima spesa importante potrebbe essere la gogna e la ghigliottina nel piazzale antistante il bar, facciamo attenzione perchè all'ordine del giorno si potrebbe contemplare anche l'approvazione della jus primae noctis.

Anonimo ha detto...
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giacomo ha detto...

Giorgio puoi dare questo nome ad un nuovo eventuale POST il nome è :

ZACCA STRADONI!!! ogni riferimento è puramente casuale.


Ciao, allora vi voglio aggiornare sulla ridicola situazione del guado ormai diventato il ponte sul missisipi, ma purtroppo in Sardegna le persone che ricoprono posti di comando a volte non sanno gestirli e spesso sono senza meriti, di conseguenza non sono capaci e sono spesso gente rognosa e complicata cerebralmente, ammesso che di cervello ne abbiano se non per i fatti loro.

La Cooperativa ha fatto tagliare dei tubi così come richiesto dal genio civile tramite me, anche per questa azione lungaggini burocratiche assurde, comunque è stato fatto, lo stesso genio non ha potuto metterli a causa di un imprevisto dato da un tubo rotto sulla diga, il tutto è rimandato a lunedì prossimo 19 gennaio 2009.

La strada: sarebbe di competenza del comune di Capoterra, il sindaco aveva detto che dopo le feste avrebbe provveduto, vi ricordate??? ..ponti militari e compagnia cantante , ecco non ha ancora provveduto, questi sono i fatti, teniamone conto per questi ritardi alle prossime elezioni comunali, questa strada è soltanto una piccola cosa che assieme a tante altre ci hanno fatto capire bene la piccolezza di certe persone, anche perchè questi politici di maggioranza attuale hanno da dire spesso nei giornali locali che loro si occupano a 360° di tutto il territorio, non so se conoscano angoli e geometria, ne dubito, comunque sia e fuori da ogni presa di posizione politica alle prossime elezioni andranno estirpati radicalmente e sostituiti con persone più capaci, di sinistra o di destra, questo mi interessa poco.

Ricordo a tutti che questo lavoro di risistemazione della strada è ridicolo e poco dispendioso ( 4 ore di lavoro e circa 400,00 euro di spesa ) ma risolverebbe di gran lunga l'isolamento del Poggio, un isolamento che sta creando dei gravi danni al vivere di questo posto, sono passati 3 mesi dall'evento catastrofico e ancora non si è fatto niente.

L'unica alternativa attuale è questo guado, le altre sono il ponte ( 2 anni ) e un eventuale attraversamento pedonale e ciclabile sotto la diga grande.



Per la strada dissestata sarebbe meglio che ci preparassimo per una manifestazione organizzata contro questi baroni inconcludenti e ad avvisare qualche testata giornalistica su tutta la situazione fogne comprese, che sono molto più importanti di un altra strada.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

hai detto 400 euro per sistemare la strada?

Giorgio Plazzotta ha detto...

colletta e facciamocelo da soli

giacomo ha detto...

Ciao si in effetti ci sta pensando anche la coop. io ho parlato con il titolare del greder parcheggiato nella zona , lui è disponibile a trattarci bene, vediao un pò come si mette così la settimana prossima facciamo il tutto, sarebbe molto meglio farlo da soli almeno lo facciamo anche meglio.

ciao Giacomo

Anonimo ha detto...
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Stefano Fratta ha detto...

Davvero incredibile il Notiziario di Poggio, ad opera del Consiglio di Amministrazione o del suo gruppo direttivo:
1)Nessuna menzione sul fatto CHE I LOTTI IN PINETA SAREBBERO DOVUTI ESSERE TOLTI DAL PIANO DI LOTIZZAZIONE. Con disinvoltura si fa finta di nulla, non si cita neppure per incidente L'IMPEGNO -DATO PER COSA FATTA- SULLA BASE DEL QUALE SI E' IMPEDITO LO SVOLGIMENTO DEL REFERENDUM DI DICEMBRE 2007 E SI E' TENUTO IL REFERENDUM, "COOPERATIVO" CHE ASSICURAVA CHE I LOTTI IN PINETA ERANO ESCLUSI. QUELL'IMPEGNO ERA UNA SIMULAZIONE, LO SAPPIANO TUTTI! In compenso ci si fa sapere che la Regione -che secondo loro non deve spendere nulla per noi- dovrà riesaminare il piano stoppato, e che non ci sono soldi per affrontare l'emergenza dopo-alluvione e che quindi.... Che so, potrebbe rendersi necessaria la vendita di qualche lotto..magari qualche bel lotto in pineta, magari magari...
2) Ennesima surroga/cooptazione di nuovi membri in Consiglio di Amministrazione. Quando si sono dimessi i consiglieri non si sa, come e perchè si sono scelti i sostituti (degnissime persone, ma non è questo il punto) non si sa, QUANTI SONO I CONSIGLIERI REGOLARMENTE ELETTI, QUANTI I COOPTATI, E' MORALE TENERE IN PIEDI UN CdA IN QUESTE CONDIZIONI? Ho perso il conto, sta di fatto che la composizione del Consiglio di Amministrazione comprende oramai una quota improponibile di membri cooptati e non eletti.
3)STRADA 7: una ricca documentazione dimostra inoppugnabilmente che ha ragione la coop, tutto regolarissimo, solo che ..... NON C'E' NEANCHE UNA PAROLA!!! MUTI -SILENZIO- NON SE NE PARLA.
4) Antenna: se non fossero cose serie -un referendum tra i soci che escludeva l'installazione e i rischi per la salute legati a questo tipo di impianti- sarebbe comico. "nel 2005 il CdA ritenne che, viste le ridotte dimensioni dell'antenna....si potesse autorizzare tale installazione IN DEROGA AL CONSULTO REFERENDARIO (il maiuscolo è mio) avvenuto nel 2001, PREVIA ADEGUATA COMUNICAZIONE AI SOCI TRAMITE I NOTIZIARI." Comunicazione? Quando? Dove? Prima? Dopo? A cose fatte? Senza poi citare nè il contratto -vedi copia linkata al posti di giorni fa- nè la cifra pattuita.
Sconfortante, davvero. Non ci meritiamo di essere trattati in questo modo.
Stefano Fratta

Giorgio Plazzotta ha detto...

mi spiace ma io il notiziario non l'ho ricevuto. potresti dirmi qual'e' la notizia su dimissioni/cooptazioni? Chi si è dimesso è chi è stato cooptato.
Ricordo che eravamo già a quota 4 consiglieri cooptati su 15.

Per quanto riguarda le pinete è chiaro che il CdA non ha mai gradito la rinuncia a quei lotti che era stata ottenuta grazie alla spinta del Comitato e di tutti i soci che lo hanno appoggiato.
Ho sempre ritenuto una balla la storia del "possiamo lasciare i lotti ma poi non siamo mica obbligati a costruire".
Considerata la scarsissima fiducia e le numerose violazioni commesse da questo CdA, quella che si vuole spacciare per una "promessa di gentiluomini", mancando i presupposti per potere utilizzare questa formula, rappresenta a mio avviso un rischio tuttora molto elevato per le nostre aree verdi.
Chi non rispetta lo Statuto perchè dovrebbe rispettre ciò che viene scritto in un foglio ciclostile?

Il silenzio sulla strada 7 è ovviamente, comprensibile.

Un vero è proprio insulto è la giustificazione, se Stefano l'ha bene riportata, che riguarda l'antenna. Anche i questo caso avrebbero veramente fatto meglio a tacere.

Piergiorgio ha detto...

Stefano vedrai che IN DEROGA AL CONSULTO REFERENDARIO costruiranno i loti nelle pinete.

Noi soci non contiamo più nulla, il potere nella gestione di poggio è nelle mani di pochi eletti che lo gestiscono a loro piacimento.

E noi sudditi dobbiamo sottostare al loro volere, si ogni tanto fanno un referendum per accontentarci coscienti che alla prima occasione non se ne terra conto.

Il volantino, come sempre da noi non è ancora arrivato( alle 7.00, quando sono uscito la cassetta era vuota), sono curioso di leggerlo.

Il mandato del CDA è scaduto naturalmente il 31/12/08, RICORDIAMOCELO.

Sandro Atzeni ha detto...

Caro Piergiorgio, non mi meraviglierei se IN DEROGA ALLO STATUTO
e a quanto previsto dai soci si decidesse di procrastinare a data da destinarsi le elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione, questa esigenza si renderebbe necessaria per il bene e la sopravvivenza stessa della comunità in quanto soggetta a ripetuti attacchi di elementi sovversivi.

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