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sabato 14 giugno 2008

Ambiente e burocrazia

AMBIENTE E BUROCRAZIA BONIFICA DELLE AREE BRUCIATE
da Maria Rita Lai

Vorrei segnalare un altro argomento di discussione che ho trovato nel Forum della Cooperativa che, come sapete, è riapparso qualche giorno fa (anche se non aggiornato - vedi nominativi dei sindaci).

Riguarda il problema della bonifica delle aree percorse dall'incendio dell'estate scorsa.
In pratica pare che la Coop non abbia potuto provvedere ancora alla eliminazione dei rami e delle piante bruciate perchè è necessaria una specifica autorizzazione da parte del Corpo Forestale.
Questo problema è stato sollevato da un post di G. Montali, che scrive: "La bonifica non si può iniziare sino a quando non ci sono tutte le autorizzazioni: Forestale, Genio Civile e chissà quali altre che comunque non sono ancora arrivate .... Questo mi sembra un tipico e purtroppo sempre più frequente esempio dove le norme per la salvaguardia dell'ambiente si ritorcono pesantemente sullo stesso provocando danni. Infatti come possiamo notare, la mancata bonifica, oltre a mantenere un paesaggio indescrivibile, danneggia ogni giorno che passa il futuro ripristino ambientale: infatti il seccume ritarda l'accrescimento della nuova vegetazione. Quando poi si provvederà alla bonifica, inevitabilmente con il taglio si danneggerà la vegetazione che nel frattempo è ripartita. In pratica a causa della mancata autorizzazione perderemo minimo un anno di ricrescita. C'è qualcuno che possa intervenire per sbloccare questa situazione assurda?"

Provo a girare il quesito al GRUSAP. Possible che nessuno abbia pensato di coinvolgere anche il GRUSAP in queste attività, che potevano essere svolte nel periodo invernale-primaverile anche con il vostro supporto? Esiste qualcuno dei lettori del blog che ha qualche risposta? Effettivamente il paesaggio che si vede attraversando quelle aree è veramente desolante, anche se molte piante sono riuscite a ricacciare i nuovi germogli, sicuramente l'eliminazione dei rami morti avrebbe favorito la ripresa della vegetazione.

Io posso provare a sentire qualche forestale che conosco, per farmi dare informazioni in merito. Vi farò sapere se riesco a farmi dare delle indicazioni più precise sulle procedure e su come accelerare le autorizzazioni.

Ciao Rita
Immagine: NeoLightEOS

60 commenti:

Anonimo ha detto...

Da Silvio Ceccarelli.

Avevo già saputo da altre fonti che la Forestale (stazione di Capoterra) aveva autorizato la pulizia delle aree bruciate.
Quando casualmente ho incontrato un consigliere, che so essere cortese e disponibile al dialogo, ho chiesto come mai la Cooperativa non aveva provveduto per tempo a tagliare i rami bruciati, esponendo gli argomenti esposti da Maria Rita Lai, cioè il danno che verrà inevitabilmente provocato ai nuovi germogli che faticosamente si stavano riprendendo e dicendogli che avevo saputo che la Stazione del Corpo Forestale di Capoterra non avrebbe fatto obiezioni in proposito. La risposta è stata più o meno di questo tenore: si lo so che la Forestale di Capoterra ci avrebbe autorizzato ma dopo quello che è succeso per i lavori effettuati sul lago piccolo non ci fidiamo più, non vogliamo correre il rischio di altre denunce, perciò aspettiamo l'autorizzazione della Regione.

A me suona molto come una ripicca. Sarebbe importante sapere preventivamente se effettivamente questa domanda agli organi regionali preposti sia stata effettivamente inoltrata ed in che epoca. Questo servirebbe a chiarire se c'è effettivamente la volontà di bonificare quell'area o se si inventino delle scuse per aspettare che la vegetazione, ricrescendo spontaneamente, ricopra tutto il bruciato. Sappiamo che nel giro di un paio di stagioni il cisto riempirebbe tutti gli spazi vuoti.

Sapete il vecchio detto "a pensar male si fa peccato però spesso ci si azzecca"

Chi fosse in grado potrebbe fare un' indagine per verificare se quest'opera, così come il ripristino dell'alveo del canale che scorre fra il centro commerciale e la strada 51, danneggato da un pesante acquazzone un paio di anni dopo l'evento alluvionale del novembre 1999, siano nei progetti dei lavori da fare o da dimenticare.

Scusate la prolissità.

francomagi ha detto...

Ciao Silvio,
ovviamente il Consigliere che Ti ha dato qelle informazioni probabilmente non conosceva le vere ragioni del ritardo, certamente non imputabili al Lago piccolo, che ci sta come i cavoli a merenda.
La verità è che la richiesta della Cooperativa ha ottenuto tutte le autorizzazioni ad eccezione di quella del Genio Civile, in quanto lo stesso Servizio del Genio Civile ha richiesto formalmente alla Cooperativa (ormai da parecchi mesi) una semplice piantina con una decrizione degli interventi da effettuarsi, ma mai nessuno ha risposto!
E' vero quello che sostiene Rita, e che cioé spesso le leggi sono eccessivamente invasive (a mio personale giudizio è assurdo che per bonificare un'area percorsa da incendio serva il Nulla Osta del Genio Civile), ma purtroppo queste sono le leggi.
Purtroppo nessuno di noi può fare nulla, in quanto la documentazione deve essere consegnata formalmente a nome della Poggio dei Pini, ma possiamo sperare che qualche Amministratore della Cooperativa che legge il blog si attivi al più presto (ovvero attivi gli uffici) per rispondere al Genio Civile e per dare inizio, finalmente, alla necessaria bonifica dell'area percorsa dall'incendio.

Franco

p.s.
se serve la testimonianza provata di quanto ho affermato, lunedì farò le copie al Comune e le invio per la pubblicazione nel blog.

Giorgio Plazzotta ha detto...

la burocrazia può essere anche una seccatura ma con 20 dipendenti e 15 consiglieri non dovremmo avere problemi.

giacomo ha detto...

Ciaoa tutti, io penso che il taglio e la pulizia delle piante bruciate non avrebbero portato dei vantaggi significativi, qualcosa in più forse nella ripresa a livello di ricrescita e qualcosa di più in termini di estetica, quest'ultima possiamo anche lasciarla da parte.

Uno dei rischi maggiori in casi di bonifica è che vengano fatti da persone non competenti in materia di botanica, inoltre la mentalità molto diffusa del tipo albero tagliato/potato è molto meglio è sempre persistente e poi c'è chi fa più legna approfittandosi della situazione, ho fatto un giro in bici per vedere se alcune piante avevano rigettato nuovi germogli e posso dire che la stragrande di esse lo abbia fatto ( esclusi alcuni ginepri ), dico anche che i tronchi bruciati e in decomposizione arricchiscono il terreno e creano una situazione vantaggiosa al fine della ricrescita sia delle piante che della vita in generale ( tane di animali e insetti nonchè apporto di materiale concimante ), in certi boschi vengono lasciati dal corpo forestale nazionale appositamente per creare queste situazioni che sono naturali.

In definitiva a parte il grave danno causato dall'incendio la situazione non grave ed è in ripresa.

Invece penserei a creare un gruppo competente che si occupi dell'ambiente a poggio con dei programmi che includano sia la salvaguardia degli ecosistemi e anche del lato estetico ( ambiente e verde ) lasciando al primo la precedenza assoluta.

Per quanto riguarda le aree percorse dal fuoco si dovrebbbe far luce su quanto avvenuto perchè ho sentito che anche il Grusap non ha fatto la giornata dell'albero quest'anno ( che da più anni è fatta erroneamente solo per le scuole ) in quanto la zona prevista era l'area incendiata ( di zone ne esistono altre 100 ), se così fosse, sarebbe davvero incredibile, il Grusap dirà qui la sua se riterrà di doverlo fare, le mie sono solo osservazioni per sentito dire.

Ciao a tutti
Giacomo Cillocu

giacomo ha detto...

Aggiungo anche che poi uno dei diversi sospetti ( sono molte le possibili cause ) che ricadono sulle cause degli incendi è appunto quello della pulizia a posteriori, al poggio bisogna dire basta con le politiche di dar lavoro su questi temi sopratutto ad esterni perchè ogni volta che si va verso questa strada nascono diversi fatti negativi tra iquali uno è quello degli incendi.

Con la situazione che si è creata o meglio con il danno creato dall'incendio, si sarebbe potuto intervenire per fare un ulteriore linea tagliafuoco lato nord piscine per poter ( purtroppo ) settorizzare ancora di più le aree boscate al fine di salvaguardarle, questo almeno in alcune zone colpite più volte da eventi simili, un tagliafuoco si dovrebbe fare da una parte all'altra del vallone del fiume ( mia opinione ).

Per la ricrescita, nel mio articolo precedente si potrebbe anche fare un esperimento( questo perchè neanche io sono sicurissimo delle mie tesi ) cioè quello di lasciare una parte del bruciato intoccata, e un altra invece con le potature del seccume, questo lo dico perchè sono vere le due cose ma insisto anche col dire che i rami secchi se da un lato rallentano la crescita dall'altro contribuiscono all'apporto nel tempo di sostanze utili per il terreno anche al fine del evitare la creazione di zone sterili dove l'acqua piovana porterebbe ad un dilavamento eccessivo, è vero infatti che la prima ricrescita protettiva del suolo si ha dalle erbe pioniere le quali hanno bisogno di terreno fertile, insomma è un argomento che necessita di studi per poi intervenire non con le solite azioni alla buona.

Ciao e grazie

Giacomo Cillocu

Rita ha detto...

Vorrei precisare che la frase virgolettata, all'inizio del mio intervento, e le relative osservazioni erano di G. Montali e che le ho lette e riportate dal forum della Coop.
Apprendo dai vostri commenti che il problema relativo alle autorizzazioni sarebbe costituito non tanto dalla Forestale quanto dal Genio Civile, il quale avrebbe chiesto ulteriori documenti alla Coop. Mi sembra di capire che tali documenti non siano certo impossibili da produrre.
In ogni caso mi attiverò anche per contattare il Genio Civile e avere ulteriori spiegazioni, così come ho fatto in altre occasioni.
Riguardo al punto se sia più o meno vantaggioso il taglio e l'eliminazione dei rami e piante bruciate, credo che ciò andrebbe chiesto appunto ai Forestali, i quali potrebbero anche essere consultati per fornire delle indicazioni metodologiche, su come e quando fare certi interventi.
E' vero che, come dice Giacomo, tutta la vegetazione "morta" produce biomassa, che va ad arricchire il substrato organico e produce humus, ma è anche vero che questo avviene molto lentamente e tale processo potrebbe essere accelerato mediante un intervento umano mirato, fatto secondo i dettami della buona pratica forestale, nonchè secondo le indicazioni dell'Ingegneria Naturalistica.
Questa nuova scienza multidisciplinare, infatti, fornisce valide indicazioni tecniche per diversi tipi di azioni nel campo della salvaguardia e gestione delle aree percorse da incendio. (Si veda in proposito: Il recupero delle aree percorse dal fuoco con tecniche di Ingegneria Naturalistica di U. Bruschini, P. Cornelini in: www.regione.lazio.it/web2/contents/ingegneria_naturalistica/manuale_versanti/Cap_20_20.pdf).
Anche il Ministero dell'Ambiente ha prodotto alcuni documenti con indicazioni tecniche, che consentono di effettuare le scelte operative più consone al sito di intervento. Queste linee guida (in www.minambiente.it/index.php?id_sezione=935) prevedono anche il trattamento dell'eventuale vegetazione esistente per la quale si legge quanto segue:
"valgono i seguenti indirizzi generali: bonifica della vegetazione, si intende l'eliminazione del materiale legnoso morto in piedi per combustione e/o attacchi parassitari, ecc.. Si procede al taglio al colletto di tutte le piante, che saranno sramate e depezzate in misure adatte ad un eventuale reimpiego in opere di I.N. quando lo stato di degrado ed i diametri del legname siano soddisfacenti; trattamento delle ceppaie di latifoglie: le latifoglie hanno la capacità di emettere polloni dal colletto della ceppaia. L'entità ed il vigore di tale ricaccio sarà direttamente dipendente dai danni subiti dalla ceppaia stessa, ma raramente sono state osservate ceppaie completamente danneggiate. In ogni caso è preferibile procedere ad un taglio selettivo, a favore dei ricacci esistenti, eliminando i fusti morti in piedi"
Insomma le indicazioni su come intervenire ci sono, basta avere personale esperto ed addestrato.

Semmai il nostro problema è proprio questo: a chi vengono affidati tali lavori? Come sempre bisogna essere esperti del mestiere e non semplici tagliatori di legna!
Scusate anche me per la lungaggine del commento.
Ciao Rita

Rita ha detto...

Scusate nel copia-incolla sono saltate alcune frasi, che sono utili per rispondere Giacomo. Le ricopio così come si trovano nel sito del Ministero dell'Ambiente, ma si potrebbe comunque chiedere una conferma della bontà del metodo ad un forestale locale.

1. Trattamento della eventuale vegetazione esistente dopo il passaggio di un incendio:
Nel caso di trattamento della vegetazione esistente valgono i seguenti indirizzi generali:
• bonifica della vegetazione: si intende l'eliminazione del materiale legnoso morto in piedi per combustione e/o attacchi parassitari, ecc.. Si procede al taglio al colletto di tutte le piante, che saranno sramate e depezzate in misure adatte ad un eventuale reimpiego in opere di I.N. quando lo stato di degrado ed i diametri del legname siano soddisfacenti. La ramaglia ed il materiale minuto devono essere preferibilmente sminuzzate con cippatrice, ridotto in scaglie (chips), che potranno essere reimpiegate sul terreno. In mancanza di viabilità per l'accesso della cippatrice, la ramaglia potrà essere concentrata in piccoli mucchi e sminuzzata con la motosega, in pezzi da 40-50 cm. massimo, in modo da facilitarne la decomposizione sul terreno e la cessione di sostanza organica. Il legname non utilizzabile per opere di I.N. potrà comunque essere depezzato e posato sul terreno, lungo le curve di livello, fissandolo sommariamente con picchetti reperiti in loco o altro, svolgendo comunque una azione di rallentamento dell'acqua. (N. B. si riferisce ad incendi su versanti)
• trattamento delle ceppaie di latifoglie: le latifoglie (lecci, sughere,ecc.) hanno la capacità di emettere polloni dal colletto della ceppaia. L'entità ed il vigore di tale ricaccio sarà direttamente dipendente dai danni subiti dalla ceppaia stessa, ma raramente sono state osservate ceppaie completamente danneggiate. In ogni caso è preferibile procedere ad un taglio selettivo, a favore dei ricacci esistenti, eliminando i fusti morti in piedi; nel caso in cui tale operazione sia materialmente difficoltosa e purchè i ricacci siano giovani, si provvede al rinnovo della ceppaia, tagliando tutti i polloni al di sotto del loro punto di inserzione, favorendo la ripresa vegetativa della ceppaia. Per i materiali di risulta valgono le stesse considerazioni già fatte per la bonifica (ossia sminuzzamento e decomposizione sul terreno).

Ciao di nuovo Rita

giacomo ha detto...

Ciao, perfetto Rita, l'importante è procedere in questi modi, grazie, davvero molto interessante, ciao.

Giacomo Cillocu

giacomo ha detto...

Sono chiaramente interventi che hanno bisogno di persone competetenti e appassionate, sia privati che pubblici sia di enti che di associazioni, è una rarità ma è possibile.

Anonimo ha detto...

Da Silvio Ceccarelli

Grazie Franco, sei sempre il più informato. Riguardo al mio colloquio col consigliere ribadisco che di intervento (contestato) sul lago piccolo ha parlato lui. Le cose sono due o è una sua deduzione forse per giustificare la sua ignoranza sull'argomento, oppure è una tesi che è stata discussa in seno al CdA.

Forse è sfuggito il secondo argomento cui ho accennato nel mio post. La riparazione del canale che passa nei pressi del centro commercilale (parallelo a quel lato della strada 51).
Si dice che siano state chieste le autorizzazioni e si è in attesa di risposta. Altri "si dice" che sarebbe di competenza della Regione in quanto canale di gronda del territorio.
Ritengo che sarebbe opportuno chiarire di sono le competenze e provvedere alla messa in sicurezza del sito. Un altro evento di pioggia tropicale, in mancanza di interventi efficaci, potrebbe addirittura minare le fondamenta del centro commerciale.

In seguito mi piacerebbe parlare e dibattere su un diverso utilizzo della zona dovastata dall'ultimo incendio.
Vedrei un intervento per rendere l'area fruibile ai soci per attività ludiche o sportive. Non lascerei che ritornasse un insieme di cespugli incolti pronti per un prossimo divertimento del piromane di turno.

Vorrei ricordare Gianni Bacchetta. Figlio di Mimmo, socio della Coop. dal 1980 circa. Studioso di scienze naturali (forse ora sarà professore) da Ricercatore aveva fatto alcuni progetti per la valorizzazione delle zone verdi, mi ricordo ben articolati e completi nei dettagli e li aveva offerti alla cooperativa.
Qualche cialtrone, che non era in grado di capire il valore del progetto, non si è limitato a rifiutare lo studio ma lo ha umiliato ed ha persino tentato di screditarlo presso l'Università in cui prestava la sua attività.
Questa è storia ,neppure tanto lontana nel tempo. Comunque continuiamo a sognare e a fare progetti, può darsi che in futuro qualcosa possa cambiare.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Gianni Bacchetta, che ha tra l'altro collaborato con me nelle pubblicazioni telematiche Isola Sarda e Linea Poggio, è attualmente direttore del CCB Centro per la Conservazione delle Biodiversità presso l'Orto Botanico di Cagliari.

Anonimo ha detto...

per Rita,

dopo vari mesi mi sono collegato con il sito della cooperativa e guarda caso i notiziari relativi alla variante al piano di lottizzazione ( bocciata ) e alla strada abusiva presidenziale ( dove dicevano di avere tutte le autorizzazioni) sono stati " prudentemente " rimossi.
Chissa il perch�?????????????


Ciao
Claudio Magi

giacomo ha detto...

Ciao a tutti, vorrei parlare anche di insostituibilità delle persone, un piccolissimo argomento che merita giusto qualche riga ma che è abbastanza importante assieme a tanti altri.

Abitando qui da diversi anni una delle cose che ho sempre sentito da parte di alcuni personaggi che amano il politichese, è quella relativa al fatto che solo loro hanno il tempo per gestire le cose, che solo loro lo sanno fare e che tutti gli altri se ne fregano e non sanno farle, ora come in tutte le cose o quasi la verità sta nel mezzo, però al Poggio è sempre successo che coloro che ripetono in maniera morbosa questo detto ( per me una scusa )sono sempre state i soliti e i loro pagetti ( quasi si fossero messi d'accordo ), e inoltre gli altri soci che si volevano avvicinare per contribuire alla cooperazione sono stati allontanati a più riprese ( in questi mesi abbiamo assitito a qualcosa di simile ).

Oggi come pro memoria sarebbe bene anche per il futuro stare attenti a chi si voterà cercando di non votare chi ha questo vorace tarlo mangia cervelli ( mangia pochissimo ), quanto meno per non ripetere gli aspetti negativi del passato.

Poggio dei Pini ha numerose persone validissimee, le ha sempre avute, le persone valide poi sono anche coloro che sanno creare un grande gruppo che sia coeso e che partecipi a tutte le attività aiutando nella gestione del sistema, il discorso è quasi matematico ed è di una semplicità estrema.

Cordiali saluti
Giacomo Cillocu

giacomo ha detto...

Ciao a tutti, qualcuno ha mollato 5 cani cuccioli vicino palestra lato fiume nel sentiero che conduce alla residenza, sono 4 bianchi e uno nero, se si sa da dove provengono si potrebbe denunciare chi li ha abbandonati, in ogni caso bisogna attivarsi per sfamarli e sistemarli, sono a 10 metri dalla strada vicino alla palestra inzio del sentiero sotto un carrubo, ciao.

Occhi aperti per chi abbandona i cani, il Poggio è diventato ormai un luogo ambito per queste attività, per chi volesse dare segnalazioni mantenendo l'anonimato può contattare a questa email info@poggionatura.org - oppure penso anche alla email di questo sito

Cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Anonimo ha detto...

Ciao Rita

La burocrazia che permette di raggiungere un certo grado di efficienza nelle organizzazioni moderne ha, purtroppo, come risvolto, quel ritualismo burocratico nel quale le regole formali sono difese ad ogni costo , anche quando una soluzione diversa sarebbe più vantaggiosa per tutti.
Lo notiamo tutti i giorni nella nostra quotidianità. La rigida conformità alle regole burocratiche ha la precedenza sul risultato da raggiungere, anche se a volte il risultato sarebbe più facilmente raggiungibile con uno snellimento delle formalità burocratiche.
Da quel poco che so io, diversi e complessi sono gli adempimenti richiesti alla cooperativa dal genio civile per poter effettuare i lavori di bonifica della zona colpita dall’incendio.
In assenza di quelle autorizzazioni anche il grusap si è trovato impossibilitato a svolgere attività che riguardassero le zone colpite dall’incendio.
Io credo che il pensiero del consigliere con cui ha parlato il sig. Cecarelli si possa sintetizzare nel rispetto assoluto e rigido delle regole in un momento delicato dove comune e union sarda troppo insistentemente controllano ogni movimento di poggio dei pini.
Ad ogni modo,ritengo che la prevenzione sia l’arma migliore per sconfiggere la desolazione delle zone bruciate e …la burocrazia.

In attesa che qualcuno voglia prendere i cani, si potrebbero organizzare dei turni per portare loro da mangiare.

Luca Madeddu

Giorgio Plazzotta ha detto...

si possono fare 2 foto a quei cagnetti?

giacomo ha detto...

Piantare alberi è una cosa utlissima, chi li pianta e in genere chi partecipa a piantarli lo fa senza poter vedere magari una quercia o un dopo 100 anni, è diciamo una specie di lascito futuro in termini ambientali naturalistici e paesaggistici, al Poggio ci sono zone dove si possono effettuare interventi di riforestazione, esempio una che mi viene in mente è quella davanti ai caseggiati del bar e della pizzeria ( anche se comunale ) oppure tante altre, così come si è sempre fatto, gli anni prossimi la giornata dell'albero si dovrà fare coinvolgendo tutti i soci e famiglie ( sempre così come si è sempre fatto ) ed evitare eventi simili per pochi eletti o esercitando tali attività gelosamente escludendo la popolazione che vive in questo luogo è che ha per prima il diritto/dovere di partecipare.

Nell'area incendiata non c'è alcun bisogno di riforestarla, la quantità di piante presenti è alta, si potrebbe piantumare giusto qualche ginepro o qualche quercia da sughero, per le altre ( arbusti o simili ), non serve in quanto gia presenti e in ricrescita, aò massimo un intervento di piantumazione si potrebbe fare lungo il ruscello ( non il il rio ) magari con essenze adatte tipo pioppi o salici o oleandri.

Per poter piantare alberi in terreni privati non serve autorizzazione ( anche se percorsi dal fuoco ), è invece per segarli che servono sia l'autorizzazione che il buon senso nonchè il buon gusto seguiti da motivi validissimi.

Per i cani andrò a fare qualche foto stasera, anticipo che sono di razza ignota ma molto simpatici.

Cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Giorgio Plazzotta ha detto...

10 anni fa, quando tentai di partecipare alle attività del Grusap, proposi di intensificare l'attività di riforestazione durante i mesi non estivi, dato che in estate l'attività dell'associazione era giustamente concentrata sulla campagna antincendio.
Altra cosa che proposi era l'effettuazione di un censimento del patrimonio vegetazionale che poteva avvalersi delle (allora) nuovissime Carte tecniche Regionali in scala 1:10.000 come strumento base per la pianificazione territoriale.
A quell'epoca l'associazione, frequentata principalmente da ragazzi, era poco inetressata ad attività diverse da quelle legate all'antincendio e non vi fu interese per questo tipo di progetti che avrebbero potuto coinvolgere persone appartenenti a fasce di età diverse da quelle che hanno sempre caratterizzato il Grusap.

Anonimo ha detto...

siamo alle solite,un altra legge salva berlusconi! vergogna

Giorgio Plazzotta ha detto...

questo commento è anonimo e fuori tema, ma lo lascio come "goccia di umorismo" in questo blog, talvolta troppo serio, non guasta.
Anzi ho una proposta per Franco Magi: dato che Luca ha sottolineato che nessun Presidente (nemmeno della bocciofila o degli amici del Bonsai) scrive in questo blog, perchè cerchi di avere una risposta all'anonimo lettore direttamente dal presidente del Consiglio?

Anonimo ha detto...

Per Rita,

il portale della cooperativa Poggio dei Pini è stato nuovamente "oscurato"...........
Perchè??????????????



Ciao
Claudio Magi

Anonimo ha detto...

Per Liucca,

da quel poco che sai la cooperativa a fine anno scorso ha iniziato a chiedere le autorizzazioni al genio civile?

Forse Ti sei dimenticato, ma dovresti darci una risposta riguardo la " petizione".



Ciao
Claudio Magi

Anonimo ha detto...

claudio


non mi pare di aver letto la tua firma a sostegno della petizione quindi devo desumere il tuo totale disinteresse verso tale iniziativa.
Non vedendo inoltre il motivo, oltre la sterile polemica, dei tuoi continui attacchi, ti inviterei a non rompere e al massimo a beneficiare del risultato che eventualmente si potrà ottenere.

Sempre baci

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

Luca,
in questo blog non ci sono solo io: alcuni lettori hanno firmato in buona fede la Tua petizione, e penso che sarebbe corretto da parte Tua spiegare il motivo per cui non è mai stata depositata in Comune.
Io non ho certo disinteresse per la messa in sicurezza della strada, il disinteresse lo ha mostrato nei fatti chi si è opposto, con motivazioni risibili, alla prosecuzione dei lavori.
Tu, dopo aver repentinamente cambiato idea e disconosciuto la petizione fatta da Te medesimo, hai preso pubblicamente un impegno: spiegare i motivi per cui a Tuo giudizio il ricorso della Cooperativa era giusto e depositare in Comune le firme.
Non hai adempiuto né all'uno, né all'altro.
Non io, ma penso che i lettori (oltre i 100 ogni giorno) vorrebbero sapere qualcosa in più...
A presto

Claudio Magi

Anonimo ha detto...

Cari claudio e franco (
Si capisce quando scrivete in 2
)

Non mi pare vi sia stata conferita alcuna investitura ufficiale quale difensore e rappresentanti dei firmatari la petizione, i lettori altrettanto, non hanno bisogno di chi scrive in nome loro.
Debbo dire, con profondo dispiacere, che comprendo il fastidio che una petizione come questa possa arrecare ad un consigliere comunale che non essendo stato in grado di apportare delle migliorie tangibili alla comunità dalla quale è stato eletto debba tramite giornali e discutibili dichiarazioni, delegittimare il lavoro altrui oltre che addossare delle responsabilità infondate.
Posso anche comprendere i motivi che ti potrebbero tentare in un boicottaggio di questa petizione, ma ti assicuro che sarebbe una cosa che non conviene a nessuno, visto che la petizione in oggetto ha in interesse la sola sicurezza di tutti.
Ti invito piuttosto a collaborare, qualora lo volessi, alla riuscita di questa iniziativa dalla quale tutti usciremo vincitori.

Cordialmente

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

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Claudio Magi

Anonimo ha detto...

Caro anonimo
Se permetti le modalità e i tempi di presentazione sono cose che preferirei valutare senza il tuo supporto. Grazie

Luca Madeddu

giacomo ha detto...

O Antoniccu!!!, la comunità sarà anche riservata ma tu mi sa che sei riservato tipo muzzica surda ( infatti non ti firmi ), o magari la vorresti riservata per farti i cavolacci tuoi vero? Chi vuole il rispetto deve prima portarlo verso la comunità dando l'esempio, magari rispettando il lavoro fatto da tanti negli anni e rispettando la piccola storia del Poggio , se poi si vuole cercare di trovare un capro espiatorio in Franco Magi penso che si stia facendo un altro errore grossolano che va ad aggiungersi ai tanti altri e che inoltre non attacca, proprio perchè non siamo riservati come intendi tu, nessun dorma e nessuno sia riservato come dice Antoniccu!!, inoltre penso che si stia cercando di rimettere in sesto una situazione difficile per cercare di ritrovare un dialogo costruttivo quindi proseguiamo su questa strada.

Cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Anonimo ha detto...

Ciao Liucca,

hai notizie riguardo la tua "petizione" ?
Cosa ti ha detto il comune di capoterra? e la cooperativa poggio dei pini ?


Ciao
Claudio Magi

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Essendomi interessato personalmente della vicenda “zona bruciata” spero siano d’aiuto per una maggiore chiarezza sull’argomento,quanto di seguito esporrò.
L’autorizzazione della forestale è giunta con una certa celerità il cui contenuto prevedeva il taglio culturale delle piante presenti nella zona incendiata. Il corpo forestale raccomandava soltanto “che le ceppaie vengano sottoposte a tramarratura per favorire la rinnovazione per via agamica ed il ricaccio di polloni vigorosi”.
I problemi, o meglio, l’aggravamento burocratico, nascono in seguito alla richiesta al genio civile!
Infatti ha richiesto:
2 copie della relazione tecnica che oltre a descrivere dettagliatamente l’intervento,valuti il medesimo in riferimento ai vincoli del Reggio Decreto 523/1904
2 copie di corografie in scala 1:25.000 e 1:10.000
6 marche da bollo
Proporre la richiesta all’amministrazione comunale di Capoterra che proveerà a trasmetterla a questo servizio munita dei pareri di propria competenza(conformità urbanistica inquadramento dell’intervento all’interno del vincolo e fattibilità del medesimo)
La documentazione da produrre allegata alla richiesta di cui sopra,dovrà essere la seguente:
2 copie della relazione tecnica che verifichi il rispetto dell’intervento alle prescrizioni del P.A.I.
2 copie di corografie in scala 1:25.000 e 1:10.000.



I cuccioli hanno trovato una casa. Dei 5 due sono stati presi da G.P. gli altri 3 da una ragazza che però preferirebbe tenerne soltanto 1 e dare i rimanenti 2.


Luca Madeddu

giacomo ha detto...

Ciao a tutti, concordo con Luca nel analizzare ancora e meglio questa vicenda, infatti trovo giusto che ci sia uno studio su tutte le azioni di questa portata al fine di fare interventi che potrebbero danneggiare ulteriormente le aree percorse dal fuoco, consiglio che al Poggio nasca un pool di esperti per l'ambiente e rimango però dubbioso sul fatto che in un area privata si debbano richiedere tutte queste cose, è invece sacrosanto che le cose siano fatte anche meglio di quanto richiede la legge che non sempre è perfetta.

Per qualsiasi intervento sull'ambiente dobbiamo metterci l'obbligo morale in futuro di dover procedere quanto meno previa consultazione di esperti in materia, tali esperti oltre che conoscitori e amanti generici della natura dovranno avere anche titoli specifici, questo per non rifare i numerosi errori commessi in questi ultimi 10 anni, dove chi si sveglia taglia quello che vuole perchè ha in mente il suo giardino tipo, con magari le piante potate a sua misura, i cespugli e i rovi ( dove nidifica qualche specie ) eliminati perchè quando ci passa si graffia le gambe o avere un paesaggio tagliato a tabula rasa perchè altrimenti si incasina il suo unico neurone e altimenti non riesce più a ragionare.



Cordiali saluti

Ciao

Anonimo ha detto...

Ciao Liucca,

" purtoppo " bisogna osservare le leggi dello stato Italiano, mi rendo conto che qualche volta l'iter è troppo ma cosi bisogna fare.
Credo che le giuste osservazioni che hai fatto Ti derivino certamente dagli uffici della cooprativa e quindi Ti chiedo di informarTi se le pratiche sono già state presentate ai relativi enti( comprare le 6 marche da bollo mi sembra abbastanza facile ) in modo da velocizzare il + possibile l'iter legislativo.
Hai avuto modo di informarTi sulla vicenda della " petizione " e sulla veridicità del ricorso al TAR della cooperativa poggio dei pini che impedisce la messa in sicurezza della strada?
Hai presentato le firme della " petizione " al comune di Capoterra ?
Cosa Ti è stato detto?
Quando hai qualche notizia Ti prego di informarci.


Ciao
Claudio Magi

Anonimo ha detto...

claudio:

a volte sono le leggi e a volte sono le persone fisiche che ci lavorano!

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

Ciao Liucca,

non Ti capisco.
Come già detto da Giorgio trattasi di persone umane non x-man( tranne ovviamente Te che hai il record mondiale di prevenzioni),che hanno due mani e dieci dita come noi e possono benissimo richiedere le autorizzazioni in tempo.
La mia domanda quindi è:

è già fatta in tempo la domanda al genio civile?


Altrimenti Luca rischi di fare la stessa figura della " petizione " dove accortoti dell'imbarazzante gaffe hai preferito abbandonare il giusto problema da Te stesso proposto.



Ciao
Claudio Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Claudio, possi chederti la cortesia di lasciar da parte le provocazioni e le ripetute domande?

Liucca: non sei riuscito poi a fare una foto a questi cani? almeno puoi dir eche tipo di cani sono? o meglio come dovrebbero diventare ....

giacomo ha detto...

Ciao a tutti ritengo utile che si combatta uniti per i diritti del Poggio, consiglierei che d'ora in avanti si ragionasse meglio e democraticamente per risolvere alcuni problemi e per far valere le nostre richieste e che le stesse vengano discusse tra tutti e dalla cooperativa con tutti, c'è bisogno di voltar pagina e inizare un nuovo cammino dove l'unità tra noi deve essere ricercata a priori, altrimenti le tante azioni sarebbero indebolite e tutti ci si perderebbe .

ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Claudio

Sai benissimo che le persone possono aggravare il lavoro di una qualsiasi società!
Poi avendo dei parenti stretti che se non sbaglio lavorano negli uffici del genio civile, non ti sarà difficile avere informazioni sulla vicenda!
Certo che da una persona intelligente quale tu sei mi sarei aspettato che l’imbarazzo a me attribuito fosse invece rivolto a tuo fratello il quale parlava di una semplice piantina! Tu stesso hai constatato che non si tratta di una semplice piantina come affermato da tuo fratello!

Tornando alla zona bruciata, la domanda dovrebbe essere a parer mio: l’irrigidimento burocratico del genio civile, e quindi i tempi che ne conseguono, ha rispettato i principi di efficacia e efficienza propri della pubblica amministrazione che avrebbero permesso alla cooperativa una puntuale opera di bonifica della zona bruciata?
La mia personale risposta non potrà che essere in senso negativo in quanto il potere discrezionale della pubblica amministrazione permette, anche al genio civile, di ottenere risultati efficaci in tempi congrui al lavoro da effettuare. La documentazione richiesta è solo un ostacolo a questa efficacia determinando un’inutile perdita di tempo. Purtroppo la natura segue un ciclo naturale e non aspetta che tutte le pratiche siano portate a termine.

Luca Madeddu


P.S. claudio, sai benissimo, visto che ci conosciamo da tanto, che non lascio mai le cose a metà. Vedrai che quel pezzo di strada sarà sistemato .

Anonimo ha detto...

ti ho inviato le foto Giorgio

Luca Madeddu

francomagi ha detto...

Ciao a tutti,
io confermo quanto affermato da Luca, e mi chiedo: se i motivi ostativi alla bonifica delle aree percorse da incendio sono quelli comunicati da Luca (e non ho motivo di dubitarne, in quanto li ho anticipati io stesso!!!) mi chiedo: cosa aspettiamo a produrre la documentazione richiesta, sono passati mesi e mesi.......
Nelle richieste del Genio Civile non mi sembra ci sia nulla di trascendentale...
tutte richieste che vengono ordinariamente fatte a qualunque persona fisica o giuridica si rivolga al Genio Civile...
sono di una semplicita' quasi paradossale...
Abbiamo il personale negli uffici, abbiamo i migliori esperti di diritto e di urbanistica che siedono nel Consiglio di Amministrazione, e siamo fermi da mesi perche' mancano:
2 copie della relazione tecnica che oltre a descrivere dettagliatamente l’intervento,valuti il medesimo in riferimento ai vincoli del Reggio Decreto 523/1904
2 copie di corografie in scala 1:25.000 e 1:10.000
6 marche da bollo??????????????????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mi sembra veramente inverosimile!
Se serve una mano di aiuto,che la chiedano!
Rita, sei molto piu' esperta di noi..... AIUTALI!!!
Sulla strada per il momento mi posso solo limitare a confermare che la petizione con le "moltissime" fiirme raccolte da Liucca non e' mai stata protocollata in Comune.
Ma conoscendo Liucca sono sicuro che rispettera' gli impegni assunti con tutti i firmatari e con i lettori del blog, e che pertanto a bereve depositera' le moltssime firme.
Quanto ancora alla strada, che venga messa in sicurezza e' una vittoria di tutti!




p.s.
per Silvio: come vedi Liucca ci ha confermato la bonta' delle affermazioni del Consigliere...

giacomo ha detto...

Per quanto mi riguarda e con la mia poca esperienza l'area incendiata dal fuoco si sta riprendendo con vigore, per me è stato anche un bene che non si sia intervenuti o meglio se si fosse fatto un intervento attento e certosino sarebbe stato ancor meglio, ma la realtà ci insegna che l'intervento sarebbe stato fatto per far legna e pulire danneggiando di più il luogo, le ceppaie hanno tutte rigettato, la legna è in decomposizione, il secco/bruciato apporterà elementi che arricchiranno il suolo, l'unica cosettina che forse rallenta sono i rami bruciati verticali ancora attaccati, però cadranno anche quelli con le intemperie e anche loro con qualche ritardo daranno sostanza al terreno stesso, quindi signori non preoccupatevi per un pò di nero nel quadretto paesaggististico, uno dei traumi più gravi che l'area in questione ha subito è la perdita di alcuni esemplari di ginepri e di alcuni carrubbi secolari questi ultimi però avranno una ricrescita molto veloce in quanto hanno radici appunto estese e capaci di dare energia alla pianta stessa i tronchi bruciati o crollati invece contribuiranno anche loro alla formazione dell' humus.

Ripeto invece che si sarebbe potuti intervenire con una leggera piantumazione ed una ridisegnazione di alcune aree tagliafuoco, questo si potrà fare nel prossimo inverno.

Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Franco

Ti invito a leggere i commenti con uno spirito meno polemico in modo da facilitarti la comprensione del problema.
La zona bruciata aveva bisogno di un intervento entro il mese di febbraio perchè tutti sanno che in quel periodo le piante germogliano e una eventuale potatura avrebbe sicuramente causato più danni che benefici. Se si parla di burocrazia e di irrigidimento burocratico, è abbastanza evidente che trattasi di tempi lunghi per le amministrazioni (ricevimento domande, analisi domande ,individuazione responsabile, responsabile provvedimento, infine tutte quelle pratiche che poi portano all’adozione de provvedimento). Avrai già capito che in Italia tutto questo significa tempo,tanto tempo.
Poiché la documentazione richiesta a me sembra abbastanza complessa e costosa, visto che le relazioni tecniche necessitano di una “firma”, mi sembra scontato che procedere alle richieste del genio civile sarebbe stata un inutile spreco di tempo e di risorse. Detto in altri termini, la cura sarebbe arrivato che ormai il paziente è morto.
Sono d’accordo con Giacomo quando dice che sono interventi delicati e necessitano di personale esperto,però non mi convince l’idea della non potatura dopo gli incendi!
Attraversando le zone percorse dagli incendi , anche di 10 anni fa, ci si renderà facilmente conto di come sia difficile per la natura “smaltire” le piante carbonizzate. Non credo che possano essere un nido per gli insetti in quanto la parte nera dovrebbe essere poco gradevole al gusto di questi :-)

Luca Madeddu

Giorgio Plazzotta ha detto...

mia domanda da incompetente:
a prescindere dalla burocrazia vorrei capire se dopo l'incendio si sarebbero dovuti cimare i rami bruciati per favorire la ripresa vegetativa oppure no.
Non forse si o forse no. Esiste una risposta chiara?

Anonimo ha detto...

Giorgio

Credo che valga il discorso di Giacomo: se vogliamo modellare la natura secondo le preferenze di alcuni, il taglio è necessario perché mediante la potatura le piante crescono meglio ed assumono la forma che le si vuole dare.
Essendomi consultato con un agrario, mi è stato detto che la potatura e comunque necessaria perché i rami bruciati rischiano di far ammalare la pianta.
La potatura dei soli rami bruciati permette alle piante di riprendere la naturale crescita.
Naturalmente oramai è meglio lasciare le cose come stanno.

A proposito di petizione
Da una prima analisi delle carte ho potuto constatare che non si tratterebbe di un piccolo esproprio,pochi/alcuni metri come affermato da franco magi , ma di qualcosa di molto più importante.
Caro Giorgio devo constatare, mio malgrado, che i buoni propositi di soppiantare le polemiche con un nuovo spirito collaborativo tarderanno a germogliare se il comitato permetterà ancora a persone come franco di strumentalizzare polemicamente ogni episodio riguardante la vita di poggio.
Trovo ancor più vergognoso che tale polemica venga portata avanti anche attraverso l’uso dei giornali mettendo in ridicolo ed esponendo alle chiacchiere un intera comunità.

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

Luca, io le informazioni sull'esproprio le ho desunte dal ricorso notificato al Comune: se Tu hai informazioni diverse, forniscile serenamente.
Tra l'altro hai preso pubblicamente l'impegno di presentare in Comune le firme e di rendere edotti i firmatari e gli utenti del blog delle Tue motivazioni.
Ad oggi, me ne darai atto, non hai fatto ne' l'uno, ne' l'altro.
Io intendo dialogare serenamente, e posso anche sbagliare (accade spesso), ma non puoi ridurre tutto cio' che non va bene a presunte strumentalizzazioni.
Tutti gli iter amministartivi di cui parli " è abbastanza evidente che trattasi di tempi lunghi per le amministrazioni (ricevimento domande, analisi domande ,individuazione responsabile, responsabile provvedimento, infine tutte quelle pratiche che poi portano all’adozione de provvedimento", sono quelli ordinariamente in uso nello Stato Italiano.
E molto sommessamente aggiungo sono anche abbastanza semplici...
Non vedo spiriti polemici, ma penso che nessuno possa assurgere al ruolo di garante della verita' correttezza etc...

Attendo le Tue motivazioni ed il numero di protocollo delle firme depositate in Comune e Ti assicuro che qualora le ritenessi valide non esiterei a darTi ragione.

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Quindi riepilogando.
I rami andavano potati pero' non è stato fatto perche la procedura (che hai dettagliatamente esposto)è stata considerata troppo impegnativa.

Per quanto riguarda le presunte strumentalizzazioni di Franco Magi, Luca ti invito a fare l'avvocato del diavolo. Sei certo che il ruolo dello strumentalizzato non possa essere invece attribuito proprio a te?
Adesso l'avvocato del diavolo lo faccio io: Magi è uno strumentalizzatore. Poichè non mi sembra sia dotato di magnetismo ipnotico è probabile che la sua strumentalizzazione si basi sulla diffusione di informazioni false o di visioni distorte della realtà.
Penso che sia le une che le altre possano essere facilmente contrastate con informazioni corrette e punti di vista più equilibrati. Non è difficile per il CdA pubblicare le notizie veritiere. Potrebbe pubblicare una nuova edizione del notiziario, non importa se faziosa e piena di omissioni, ci siamo abituati. Potrebbe pubblicare su uno dei suoi siti internet (possibilimente non firmandosi con ridicoli nomignoli) oppure potrebbe anche effettuare un intervento in questo blog.
Noi soci siamo tutt'orecchi.
Per esempio: Franco Magi ha detto che la fascia da espropriare è di 70 cm, tu hai ribattuto vari metri. Puoi essere piu preciso? e ad ogno modo, in 4 righe potresti farti dire qual'era l'impatto sulla progettazione della zona A2 A3?
Se rileggi i miei commenti vedrai che io per primo avevo detto: sentiamo cosa dice la Coop, magari aveva delle buone ragioni per opporsi a quell'esproprio.
Sono ancora dello stesso avviso, ma il silenzio di certo non mi aiuta a capire.

Anonimo ha detto...

Franco

Credo che, come la maggioranza di poggio dei pini, anche i lettori del blog si siano resi conto di quanto da me scritto ovvero del tuo facile modo di distorcere la realtà al fine di creare polemica.
Se tu hai desunto dal ricorso notificato al comune che la colpa è della cooperativa che si sarebbe esposta all’esproprio di pochi metri lineari, forse dovresti, come ti consigliai gia in passato, prestare maggiore attenzione prima di fare dichiarazioni infondate.
Prendi la zona dell’esproprio ad esempio! Devo essere io a scrivere che è la stessa nella quale dovrebbero sorgere le aree A2 A3 ? Devo essere io a scrivere che un esproprio in quella zona limita la capacità edificatoria della cooperativa? Bisogna che ti ricordi che il comitato in primis era favorevole alla lottizzazione A2-A3 dal cui ricavato asseriva di poter risolvere i problemi di poggio? Devo essere io a dire che il comune poteva tranquillamente espropriare dalla parte opposta, che quel muro è solo un muro di pietre senza valore, che espropriando dalla parte opposta avrebbe fatto una strada migliore evitando che la strada stessa entrasse anche nella zona del lago piccolo?

Franco,possibile ti sia sfuggito che il comune voleva espropriare 2700 metri quadrati di terreno a poggio dei pini e a tutti i suoi abitanti? Hai una vaga idea del valore di quei terreni e di quanto ci avrebbe dato il comune? Tu ritieni ancora che la cooperativa abbia sbagliato?

Creare due fazioni non conviene,specie ad una comunità ristretta come la nostra.
Non dimenticare che è l’unione a fare la forza, dalle divisioni di poggio dei pini abbiamo solo da perdere.
Voglio augurarmi che le tue parole non restino ferme tra le pagine di questo blog ma che trovino conferma nei fatti ponendo rimedio agli errori fatti. Le responsabilità derivanti dagli errori commessi saranno sicuramente motivo per maturare e daranno modo a tutti di ponderare le scelte future.

Luca Madeddu

giacomo ha detto...

Ciao , diciamo che le piante della macchia mediterranea è molto difficile che si ammalino, è per essere davvero pibinchi ( è sarebbe giusto esserlo ) bisognerebbe chiamare un botanico o un ingegnere forestale o un biologo, l'agrario o agronomo lo dice la parola stessa si deve occupare di agricoltura e quindi piante da produzione o coltura intensiva, e comunque un intervento di più persone che operino in stretta collaborazione sarebbe il massimo, da soli è un altro sbaglip e di questi ne sono stati fatti tanti e inoltre non bisogna assolutamente creare del lavoro pagato ad esterni per le aree bruciate, dietro queste vicende c'è anche chi mette fuoco per trovarsi lavoro, il tutto senza voler polemizzare assolutamente con Luca e con nessun altro, vi invito a fare un giro in mezzo alla zona bruciata, counque è possibile andare a tagliare qualche ramo bruciato in maniera certosina ma in generale la natura è in forte ripresa e non ha quasi nessun bisogno di aiuto se non in qualche caso, un intervento mal fatto crea molti più danni del lasciare tutto com'è.

Ciao Giacomo

giacomo ha detto...

I muri di pietre senza valore in sardegna non esistono, hanno tutti un valore e una bellezza che solo alcuni possono notare, rappresentano un simbolo storico millenario che determina il confine agro pastorale di un campo, sappiamo anche che il comune di Capoterra ama i muri in cemento armato o in blocchetti ( muro in brocchetti della residenza ) ed è altrettanto vero che molte persone sin da piccole che li hanno sempre visti li reputano un qualcosa di vecchio o rozzo da buttar giu, ma ad esempio al turista o all'osservatore attento piacciono molto perchè sono parte integrante di un paesaggio che se non difeso scomparirà e con lui una parte della storia della Sardegna.

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,

non voglio fare l'avvocato del diavolo, ma come vedi da Liucca non si riesce mai ad avere una risposta su domande concrete.
Per esempio: Franco Magi ha detto che la fascia da espropriare è di 70 cm, tu hai ribattuto vari metri. Dove sta la verità?


Ciao

p.s
Liucca,

non ho parenti stretti che lavorano al genio civile ( se sei più informato di me ( ??????? ) fai pure il nome, ti autorizzo.
Comunque se riesci a farmi avere il numero di protocollo con la quale la cooperativa ha chiesto le autorizzazioni prendo l'impegno di informarmi ( sempre che per la cooperativa non ci siano problemi di privacy) sullo stato della pratica.


Ciao

Claudio Magi

giacomo ha detto...

Per la strada vorrei dire ancora qualcosina, per metterla in sicurezza non vi è alcun bisogno di espropri o altro, basterebbe chiudere le buche.

ciao giacomo

Anonimo ha detto...

claudio scusa, ma ti capita mai di leggere i precedenti post prima di scrivere i tuoi?

Luca Madeddu

Giorgio Plazzotta ha detto...

Luca penso che abbia riportato quello che è in qualche modo il pensiero del CdA, peccato che ogni volta bisogni tradurre. Ci provo.

- l'ampiezza totale dell'area espropriata sarebbe di 2700 metri quadrati.
- sul valore di questo terreno si potrebbe discutere. Non è detto che perdere quella fascia significhi perdere ad esempio 2 lotti. Dipende dal progetto della zona. Puo anche darsi che non si perda alcuna cubatura.
- Il comune di capoterra a mio avviso non può espropriare la fascia dalla parte opporta della strada perche li c'e' il famoso muretto a secco. Ora non credo che al Comuene importi qualcosa del valore storico del muretto. Semplicemente costerebbe molto di piu demolirlo per fare spazio da quella parte.
- Luca trascuri il fatto che la strada è per noi che abitiamo a Poggio quindi se è vero che opporsi all'esproprio di 2700 m2 puo significare difendere i nostri interessi, anche l'allargamento della strada è un nostro interesse

Per quanto detto sopra continuo a richiedere un elemento che non mi è stato fornito: in quale modo l'esproprio di quella fascia incide sul piano di lottizzazione, e ancora: è possibile eventualmente modificare il disegno delle zone a2-a3 senza che vi siano signifiative perdite di cubatura.

Anonimo ha detto...

Giorgio
Ognuno fa le considerazioni che meglio crede.
Io ritengo che un manto d’asfalto con delle banchine laterali che evitino il continuo crearsi di buche sia sufficiente e che ci sia lo spazio necessario. Credo che non ci sia neanche bisogno di alcuno esproprio.
Ti chiederai perché il comune voleva espropriare: perché voleva modificare il tracciato della strada.
Quanto al resto che rispondesse un ingegnere, anche io sono curioso di conoscere la risposta.
Senza alcuna vena polemica, tra i vari commentanti del blog, chi è il presidente del comitato?

Luca Madeddu

giacomo ha detto...

Una notizia tecnica, le buche si formano perhè sotto il manto ci sono banchi di argilla che fanno stagnare l'acqua sotto l'asfalto, bisognerebbe prelevare l'argilla e sostituirla con materiale drenante.

Io personalmente sono contrario all'esproprio perchè mi sembra inutile e dispendioso, il comune magari dovrebbe utilizzare i soldi dell'esproprio per altre cose, tipo le mille discariche abusive che ci sono in tutto il territorio.

Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Ciao Liucca,

cosa intendi( e cosa si intende per legge) per messa in sicurezza?( non credo sia solo tappare i buchi).
Non hai ancora detto chi � il mio parente stretto che lavora al genio civile ( non voglio fare l'avvocato del diavolo ma......), forse ti sei confuso.
Ti ribadisco la mia disponibilit� a verificare l'iter della pratica una volta datomi il numero di protocollo ( sempre che per la cooperativa non ci siano problemi di Privacy )al Genio Civile.


Ciao
Claudio Magi

Anonimo ha detto...

ma vedi che sei anche poco sveglio e non fai che confermare quanto gia detto!
firmati franco magi e non claudio
ma tu guarda... siete proprio comici!
meno male che mi fate sorridere!

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

Liucca,

ti ho solo fatto delle osservazioni,perchè Ti nascondi dietro frasi immotivate?che problema hai ad avere un contradditorio sereno?chi mai sarà il pinocchio che dice bugie?


claudio Magi

Anonimo ha detto...

non lo so!
giorgio,vuoi essere tu a rispondere?

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

Ciao Liucca,
Nel precisarTi che sono del parere che la strada debba essere messa in sicurezza e che secondo me anche la cooperativa dovrebbe autorizzare l'esproprio degli 80 cm lineari ( e per la messa in sicurezza come hai giustamente scritto nella petizione purtoppo anche noi dobbiamo cedere una parte di terra, altrimenti non è possibile)non capisco quale delle Tue dichiarazioni devo considerare valida, visto che sono diametralmente opposte.



"Io personalmente ritengo che per la messa in regola di quella strada bisognerà aspettare parecchio,forse mai la vedremo."


"P.S. claudio, sai benissimo, visto che ci conosciamo da tanto, che non lascio mai le cose a metà. Vedrai che quel pezzo di strada sarà sistemato ."


Ciao
Claudio Magi

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