Il mese di maggio sarà un mese elettorale per i capoterresi, ma ancor di più per i soci della Cooperativa Poggio dei Pini. Nel giro di due settimane si dovranno esprimere per:
- sabato 7 maggio - rinnovo del Collegio Sindacale della Cooperativa
- sabato 7 maggio - elezione di n. 3 componenti del Consiglio di Amministrazione
- domenica 15 maggio - elezione Consiglio Comunale di Capoterra
- domenica 15 maggio - Referendum Regionale sul Nucleare
Riunione soci del 2010 |
Incominciamo con la Cooperativa (rimando le considerazioni sulle elezioni Comunali a un post successivo). Riepiloghiamo la situazione.
Come sapete quasi due anni fa il CdA è stato rinnovato. Si sono presentate, per la prima volta nella storia di Poggio, due liste di candidati con due programmi inviati ai soci proprio tramite questo blog.
In seguito alle elezioni sono stati eletti 15 consiglieri: i primi dieci provenivano dalla lista guidata da Giacomo Cocco, mentre altri cinque erano presenti nella proposta guidata da Antonio Secchi. Il CdA non è un consiglio comunale, si è giustamente detto. Dopo tutta una serie di disquisizioni retoriche in cui si affermava che non si dovrebbe parlare di maggioranza e di minoranza, tutti hanno tranquillamente proseguito a definirsi, a seconda dei casi, maggioranza e minoranza. Il teatrino della politica è purtroppo operativo anche da noi, anche se qui non si parla di destra e sinistra.
Insomma se da una parte si deve per forza parlare di maggioranza e opposizione, perchè sarebbe ipocrita negarlo, dall'altra, per fortuna, accade assai spesso che proposte, anche importanti, della "minoranza" vengano accolte e deliberate cosi come che alcuni consiglieri di "opposizione" sostengano proposte della maggioranza. Cosi stanno le cose, che ci piaccia o no. Spero quindi di non essere frainteso o strumentalizzato quando parlo di maggioranza e opposizione, avendo cercato di descrivere quale sia il significato di queste definizioni nel Consiglio poggino. Innegabilmente pero' esiste a Poggio un gruppo di persone che ha amministrato la Cooperativa per molti anni, nel bene e nel male, e che vorrebbe "riconquistare" la cosiddetta poltrona. Interviene in questo contesto anche un effetto generazionale. Molti ultra sessantenni sono felicemente pensionati (chissà se capiterà lo stesso ai loro figli) e con molto tempo libero. Indubbiamente dietro la cooperativa di Poggio c'è e ci sarà una "lotta per il potere" che il 7 maggio vivrà uno degli episodi più importanti.
Tornando a noi, nel corso dei quasi due anni di mandato del CdA si sono dimessi (o sono scaduti per cumulo di assenze) 3 dei 15 consiglieri eletti nel giugno del 2009. Questi consiglieri sono stati sostituiti con 3 consiglieri "cooptati", scelti dalla stesso consiglio.
Lo Statuto prevede che i consiglieri debbano essere eletti dall'assemblea, cosa che avverrà il prossimo 7 maggio. Potranno quindi essere confermati i consiglieri cooptati, oppure essere scelti altri candidati. Si tratta del dott. Giorgio Ibba, che si è occupato della gestione economica e del Bilancio e l'Ing. Ludovica Mulas e del cartografo Silvio Piras , che hanno seguito molti aspetti legati a discipline tecniche.
Ho piacere di ricordare che Ludovica Mulas, che oggi collabora attivamente (e gratuitamente) in numerosi progetti di questo Consiglio, si era presentata tra i candidati delle elezioni del 2009, nella lista di Antonio Secchi, quindi potenzialmente "di minoranza". Il fatto che invece collabori attivamente con la c.d. "maggioranza" testimonia che gli steccati e le "fazioni" esistono solo nella misura in cui le singole persone vogliono farli esistere e non mi riferisco solo ai consiglieri di amministrazione, ma veramente a tutti i residenti. Ludovica ha invece tutta la mia ammirazione che, per quanto ho detto, va aldilà della sua competenza professionale.
Di Giorgio Ibba non dico niente, ma invito tutti a guardare gli ottimi risultati del bilancio 2010 che, veramente, parlano da soli e testimoniano l'utilità del suo lavoro all'interno del Consiglio.
Non so se dicendo queste cose a proposito di persone con cui collaboro da un anno e che sono contento di avere conosciuto ho fatto propaganda. Me ne frego, dato che si tratta esattamente di ciò che penso.
Appare evidente che questa elezione è in grado di influenzare sia gli equilibri che la operatività del Consiglio. Parlando di equilibri, sebbene ogni consigliere, perdipiù quasi tutte persone mature, rappresenta un soggetto autonomo e libero, c'è da segnalare comunque la potenziale modifica numerica nei rapporti di forza esistenti tra la maggioranza e la minoranza e anche la potenziale riduzione del numero di consiglieri che lavorano attivamente rispetto a quelli che, a seconda dei casi, stanno a guardare o cercano di mettere i bastoni tra le ruote.
Ricordo che si è verificato un "ripensamento" di uno dei consiglieri dalla maggioranza che da tempo esprime palesemente sfiducia verso l'attuale amministrazione.
Se, quindi, alle prossime elezioni, il gruppo di soci che ostacola l'operato di questo Consiglio di Amministrazione, riuscirà a "piazzare" nel Consiglio i suoi candidati, il divario numerico esistente tra un gruppo e l'altro di consiglieri si ridurrà, al punto da rendere ipotizzabile la strada del "ribaltone", una situazione tipicamente politica che, è giusto ricordarlo, non sarebbe una novità nella storia della nostra Cooperativa e c'era già stato un tentativo del genere nell'estate del 2009.
Se questo è lo scenario numerico, dal punto di vista operativo si potrebbe verificare la non riconferma di tre consiglieri che stanno lavorando molto e bene nell'interesse dei soci.
Ovviamente questo è il mio punto di vista personale. Ci tenevo condividerlo insieme ad informazioni che molti residenti non hanno, in modo che ci sia maggiore chiarezza su ciò che avviene e le scelte siano effettuate perlomeno in modo più consapevole possibile.
Saranno quindi i soci, il 7 di maggio a decidere se la maggioranza "operativa" di questo Consiglio di Amministrazione, meriti di essere supportata per continuare il suo lavoro oppure se sia invece il caso di dare fiducia a chi gli si oppone. Nel primo caso io consiglio ovviamente di confermare i consiglieri Ibba, Mulas e Piras.
Per quanto riguarda il Collegio Sindacale ci vorrebbe un articolo a parte. Il Collegio controlla i conti della Cooperativa ma, a seconda dei casi, si spinge ben oltre.
Non conosco, considerate le mie scarse competenze in materia, quali siano i limiti effettivi e l'ambito dell'azione del Collegio Sindacale. Ho l'impressione che questi limiti, sebbene chiaramente scritti in qualche norma, diventino poco chiari una volta che le parole, spesso fumose nella normativa, devono essere interpretate e messe in pratica.
Mentre nell'ambito della verifica contabile penso che vi sia ben poco da "interpretare", alcuni episodi e situazioni del passato recente e meno recente, mi hanno lasciato perplesso.
Penso che sia impossibile, anche scegliendo le persone più preparate dell'universo, attendersi o pretendere che il Collegio possa esprimersi con certezza su temi che vanno dal Diritto, all'urbanistica, l'idrogeologia, la sicurezza, l'impiantistica, l'economia, la comunicazione e chi più ne ha più ne metta. Sono discipline che richiedono competenze specialistiche di cui nemmeno un gruppo di lavoro di 10-15 consiglieri è in grado di disporre. E' evidente che la Cooperativa commetterà anche errori nell'effettuare le sue migliaia e migliaia di azioni in tutti questi settori e che ogni errore potrebbe avere ripercussioni economiche. Non credo che ci si possa attendere che il collegio Sindacale possa valutare e addirittura prevedere in anticipo tutti questi eventi ed eventualmente mettere in guardia il Consiglio e gli stessi soci sui possibili rischi e sulle potenziali ricadute negative di ogni singolo intervento. Ci vorrebbe veramente Mandrake. Ecco perchè resto perplesso quando, in talune circostanze, ho visto il collegio Sindacale addentrarsi in disquisizioni relative a temi molto distanti da quelli legati alla revisione contabile e sottolineare questo o quel fatto, inevitabilmente trascurando altri fatti magari più importanti.
In realtà di errori, nelle amministrazioni della Cooperativa, ne sono stati fatti molti, anche grossi e talvolta molto onerosi. Sono state compiute anche molte scelte felici, che hanno fatto si che Poggio dei Pini diventasse quello che è. Non so fino a che punto il Collegio avrebbe dovuto o potuto intervenire su quelle scelte. Ho l'impressione, ma potrei sbagliarmi, che non fosse il suo compito. D'altronde in recenti casi di qualche anno fa ho sentito, con le mie orecchie, il Presidente del Collegio fare delle affermazioni in tema si concessioni edilizie che sono state successivamente smentite dai giudici del TAR. Non sarebbe quindi stato meglio evitare di addentrarsi in certi settori ed attenersi invece ai fatti economici?
Più recentemente ho assistito alla riesumazione di uno dei tanti "gentlemen agreement" che la Cooperativa ha messo in essere con gestori di strutture, spesso in ambito sportivo, che presentavano difetti o carenze di adeguamento alla normativa. Pensate che quest'anno nel bilancio dovrà essere inserita una perdita di ben 50 mila euro derivante dalla risoluzione di uno di questi contenzioni. Mi è parso strano che, invece, un episodio che risaliva al 2006 e che metteva in gioco una somma inferiore ai 500 euro sia stato sorprendentemente riesumata dal Collegio Sindacale nel 2009, ben tre anni dopo, e segnalata ufficialmente ai soci nel corso della relazione annuale.
Quante altre cose importanti relative all'amministrazione della Cooperativa di cui sono socio avrei voluto sapere nel corso dei miei 20 anni di vita qui, ma purtroppo nessun Collegio sindacale mi ha mai informato.
Ancora più strano ho trovato il fatto che quella situazione non fosse stata segnalata dal Collegio sindacale del 2006 (perche 3 anni dopo?). Penso che l'episodio in questione riguardava un attuale consigliere di amministrazione e mi chiedo se c'entri qualcosa.
Il 7 maggio i soci dovranno rinnovare i tre "sindaci". Tra l'altro ricordo che gli emolumenti (spero di avere utilizzato il termine corretto) di questi professionisti ammontano a circa 800 euro al mese per ciascuno di essi. In un mese si tengono mediamente 3 sedute (due di CdA e 1 di comitato esecutivo). Il costo annuale per la Cooperativa sfiora i 40 mila euro.
La mia opinione personale, e quindi il mio consiglio per i soci che dovranno eleggerli, è che i Sindaci debbano essere scelti cercando di garantire la massima neutralità rispetto a chi amministra, ma anche a chi vorrebbe amministrare.
Nessun commento:
Posta un commento