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sabato 30 aprile 2011

Poggio al voto

Questa volta sarò breve, lo prometto. Allora... sin dai tempi della civiltà nuragica ... Scherzi a parte la visita dei monumenti archeologici e dei luoghi storici suscita in me, oltre a un profondo interesse anche un forte senso di immedesimazione. 

Quando visito, per esempio, le capanne delle riunioni presenti nei villaggi nuragici, cerco di immaginare gli abitanti di quell'epoca intenti nelle loro attività e gli edifici, ora ridotti a macerie, ancora integri e funzionali. Chissà com'erano quelle riunioni tremila anni fa, come si svolgevano, quali importanti argomenti venivano affrontati. Immagino che i pericoli per la comunità a quel tempo fossero grevi: guerre, malattie, disastri naturali. Sono certo che la popolazione affrontasse queste avversità riunendosi compatta, lavorando insieme. Oggi, nella società del benessere e dell'egoismo i luoghi di riunione sono assai poco frequentati. Anche quando ci si dovrebbe riunire per prendere decisioni importanti che incidono sulla vita di tutti, questo non avviene. L'individualismo e la conflittualità hanno il sopravvento e così la comunità si dissolve e altre strutture meglio organizzate  e motivate (partiti e lobbies per esempio) prendono le decisioni per tutti, ispirate però da interessi di parte. 
Si verificano episodi di unità solo quando solitamente è troppo tardi, come ad esempio in seguito ai grandi disastri provocati dall'Uomo o dalla natura o, come nel caso del 22 ottobre del  2008, da entrambi.
Eppure Poggio dei Pini era nato con potenzialità di vita comunitaria molto superiori a quelle di qualsiasi altro luogo che io abbia conosciuto. Alcune di quelle potenzialità sono ancora vive, soprattutto nelle associazioni poggine. Molte si sono invece perse per strada.
Parliamo delle prossime elezioni comunali capoterresi. Se è vero che adesso, diciamo per tutto il mese di aprile 2011, la propaganda politica impazza, il tema "che fare a Poggio per le prossime elezioni comunali" era ben noto e poteva/doveva essere affrontato già da tempo. Il 12 novembre avevo introdotto l'argomento in un articolo di questo blog  con la speranza di sensibilizzare la comunità affinchè si trovasse una strategia unitaria per affrontare un problema unitario. In quell'articolo avevo proposto la formazione di un "comitato" elettorale che si occupasse del problema. Invece non si è fatto nulla. Nonostante la presenza di grandi saggi e soloni della politica nella nostra comunità, si è preferito andare allo sbaraglio, disuniti verso un possibile disastro.
Si è già detto che la presenza di una rapprersentanza di  Poggio dei Pini all'interno del consiglio comunale è importante in senso generale, ma è ancora più importante in questo momento storico. Badate qualcuno storce in naso quando sente nominare le lottizzazioni e vorrebbe che ci si riferisse esclusivamente a Capoterra. Io sono da sempre un fautore di una Poggio dei Pini inserita all'interno di una realtà comunale che comprende diversi nuclei urbani, quindi una Poggio che fa parte di un contenitore un pò più ampio quale è  il Comune di Capoterra. Sinceramente, oltre che essere un sostenitore di questa idea, penso di avere fatto anche qualcosa per realizzarla e di avere contribuito alla creazione di quei "fili" di comunicazione che si sono improvvisamente creati anche grazie alla palpabile emotività del post alluvione.  Non si può però negare che, anche se Poggio fa parte di Capoterra, questa comunità abbia una storia molto speciale e delle caratteristiche che intende legittimamente preservare. 
Purtroppo ed indiscutibilmente ci sono ancora molti capoterresi che portano avanti una visione di una Capoterra caratterizzata dalla divisione tra i residenti del centro storico e gli "strangius". Allo stesso tempo ci sono molti "poggini" che non ne vogliono sapere di sentirsi  anche "capoterresi", in quanto privilegiati residenti della repubblica autonoma di Poggio dei Pini e forse "superiori", non si capisce poi perchè. Entrambe queste posizioni, oltre a non essere condivisibili dal punto di vista umano e sociale, sono anche molto dannose dal punto di vista economico per entrambe le comunità e rappresentano una scelta autolesionista per tutti. Ci sono vantaggi e svantaggi nell'essere in pochi o in molti, ma essere in molti e comportarsi come se si fosse in pochi significa unire gli svantaggi di entrambe le situazioni. 
Ognuno di noi, però, può decidere di essere di dove gli pare e se si sente "paularino", norvegese o della Kamchakta sono affari suoi. Valeria Marini, ad esempio, può legittimamente dichiararsi "romana" pur avendo lo stesso accento di Massimiliano Medda dei Lapola.
Aldilà degli aspetti "emotivi", molto più significativi sono invece i risvolti amministrativi della questione. Il cittadino, infatti, paga le tasse allo stato e agli enti pubblici, comune compreso. Noi li paghiamo a Capoterra a ed è dal comune di Capoterra che dovremmo ricevere i servizi di competenza comunale. 
Sarebbe troppo facile  chiedere adesso a qualsiasi residente di Poggio dei Pini quali siano i servizi che il comune ha realizzato o gestito nel territorio in cui vivono. Tutti conosciamo la risposta: ZERO, assenza totale del Comune. Per molti anni, in realtà, Poggio dei Pini è stato una specie di comune fantasma. La Cooperativa ha realizzato questo posto da zero, senza alcuna partecipazione da parte del Comune. Era giusto che fosse cosi. Sono passati 45 anni e nessuna lottizzazione, per quanto avveniristica, può restare in uno stato di "sospensione" in eterno. Oggi lo dicono tutti, lo dice la legge, lo dicono anche i politici come per esempio il consigliere regionale Chicco Porcu del PD, che nel corso di un incontro tenutosi in Cooperativa l'anno scorso ha detto senza mezzi termini che Poggio dei Pini è "l'unico comune privato in Italia" e che questa situazione non può continuare in eterno. Non credete quindi a chi vi dice che si può ancora "tirare a campare", magari usando per altri 10 anni gli ultimi lotti da edificare per sistemare strade, fogne etc. 
Una delle azioni più importanti inseguite dal nuovo Consiglio di Amministrazione è proprio la Cessione delle Opere di Urbanizzazione, vedremo come finirà, speriamo non in tribunale come accaduto a Maracalagonis e in altri comuni italianiQuesta, come moltissime altre importanti decisioni per Poggio dipendono molto dal risultato di queste elezioni comunali. 
Chi invece ostacola questo processo è certamente il Comune che è sa sempre amministrato dai fautori della divisione e della discriminazione tra i residenti e che quindi vorrebbe continuare ad incassare i soldi delle tasse senza muovere un dito, per poi distribuire queste risorse il altro modo, magari a favore di amici e familiari.  A giudicare da come stanno gli altri capoterresi, con scuole, mense, strade, pulizia, sicurezza etc. questi soldi non vengono spesi granchè bene. 
Veniamo quindi alle nostre elezioni. Ci sono due schieramenti che si contrappongono. Uno è rappresentato dalla giunta uscente che ha governato Capoterra negli ultimi 10 anni e viene definito in modo a mio avviso piuttosto ambiguo "centro sinistra". Questo schieramento, difatti è guidato da personaggi (Francesco Dessi e Giorgio Marongiu) che fanno riferimento a una gestione del potere di scuola socialista e democristiana anni '80 (e si vede!). Le formazioni di sinistra (quella vera, non i reduci craxiani e andreottiani) non hanno attualmente alcun ruolo nella giunta se non quello di comparse. I risultati delle primarie di febbraio parlano chiaro: Francesco Dessì ha in pugno la situazione e agli altri restano briciole di consenso che si trasformeranno in briciole di libertà d'azione. Non capisco veramente chi si illude del contrario e pensa di avere qualche voce in capitolo con una manciata di voti.  
Nello schieramento opposto (chiamiamolo centro destra se ci piacciono le etichette), invece, si è formata una proposta nella quale la società civile è predominante rispetto alle strutture di partito. La candidata sindaco, Lucia Baire, sebbene abbia svolto alcuni importanti incarichi politici nella giunta di centrodestra regionale, è principalmente una professionista, legata quindi più al mondo del lavoro (e, mi dicono, alla chiesa) che a quello dei partiti. La lista civica di Lucia Baire è sostenuta anche da Demos Capoterra, il gruppo di persone che da alcuni anni anni sostiene i valori di un nuovo modo di fare politica basato sulla trasparenza dell'amministrazione e sulla partecipazione dei cittadini. La mia stima per loro e per il loro leader Franco Bayre, la condivisione di molti ideali comuni non l'ho mai nascosta.
Mi perdoni Carlo Carcangiu se lo cito brevemente in quanto, a mio avviso, la sua lista non ha alcuna possibilità di incidere su queste elezioni anche a causa di una scelta isolazionista di partenza. Nonostante ciò stimo molto gli amici di quel movimento e comprendo le motivazioni, o forse meglio direi, l'esasperazione, che li ha spinti a creare una lista con quegli obiettivi. La presenza di un movimento che si chiama "solidarietà e pari dignità"  nel nostro comune la dica lunga su quanto la linea di governo della attuale giunta sia lontana da quei valori che la sinistra da sempre richiama a se.

Non voglio andare a fondo in questo articolo sulle motivazioni che possono spingere ognuno di noi  a scegliere la proposta di Francesco Dessì o quella di Lucia Baire. Cercherò di farlo nei prossimi giorni. Vorrei invece rispondere alla domanda: "che fare per Poggio dei Pini a queste elezioni?". Nel mio articolo di novembre sottolineavo la necessità di avere un numero di candidati molto ridotto e concentrarsi su di essi. Massimo tre o quattro. Infatti gli elettori di Poggio sono si e no 1600 e di questi, presumibilmente, si reca alle urne il 65% al massimo, quindi 900 o 1000 voti, non di più. Sappiamo che invece l'elettorato capoterrese è composto da 20 mila elettori potenziali, che possono diventare  12 mila alle urne. E' chiaro che in questo contesto i mille voti poggini spariscono. L'unica possibilità è quella di unirsi e convergere su pochi candidati. Invece i candidati di Poggio dei Pini alle comunali sono ... DICIANNOVE
Il ventesimo forse avrei dovuto essere io, dato che ho ricevuto alcune proposte di candidatura. Il mio impegno sociale, da sempre assolutamente libero e apartitico, mi ha spinto due anni fa a impegnarmi nell'amministrazione della Cooperativa, proprio perchè ritengo che sia giusto mettersi in gioco e non solo osservare la società in cui viviamo. Ho preferito restare fuori da quei legami che potrebbero condizionare la mia attività di informazione e libera espressione del pensiero che svolgo con questo blog, apprezzato da molti di voi.  Questo non vuol dire che, come ho sempre fatto, io non  esprima le mie preferenze in modo chiaro. Lo farò anche in questa occasione. Pero' ritengo che stando fuori dalle candidature possa farlo con maggiore libertà, che è anche una garanzia per quei pochi o molti lettori che percorrono questo cammino di confronto qui nel piccolo blog di Poggio dei Pini. 

Se questi 19 candidati dovessero spartirsi i 1000 voti equamente ognuno avrebbe la bellezza di 50 voti.  Il risultato a questo punto sarebbe matematico: tutti fuori.  Se invece i poggini avessero concentrato i loro voti su tre candidati, avremmo avuto quasi certamente 3 rappresentanti. La differenza non è da poco. In termini numerici è 3, ma in termini poltiici questo risultato rappresenta esattamente la differenza tra l'unità e la divisione
E' importante per Poggio dei Pini avere dei rappresentanti nel consiglio comunale? Direi di si. Se consideriamo il contesto di grave discrminazione esistente nelle giunte capoterresi (tutte), se consideriamo importante decisioni che dovranno essere prese a livello comunale, primo fra tutti il PUC, ma in generale sono tantissime le decisioni che vengono prese in Via Cagliari e che riguardano il nostro territorio. Pensiamo al guado, alle strade, alle aree comunali abbandonate etc.

Che fare adesso? Se non vi vuole percorrere lo scenario "tutti fuori", per il bene della nostra comunità,  sarebbe invece opportuno concentrare la propria attenzione su pochi candidati nella speranza che, a questo punto, almeno uno entri. Vedete, non essere candidato mi consente di dire la mia in piena libertà.
Innanzitutto tutte quelle candidature estemporanee di giovani dalle belle speranze hanno poca utilità, se non quella di racimolare un pugno di voti tra amici e parenti  e portarli pari pari al "capopopolo" di turno. Alla fine delle elezioni il ragazzotto di turno riceverà una bella pacca sulla spalla e probabilmente un calcio nel sedere, e potrà dire di avere fatto una "esperienza", mentre noi dovremmo sopportare altri 5 anni di angherie. Non mi sembra conveniente per Poggio e nemmeno per il ragazzo.
Un'altra cosa che trovo negativa è il fatto che molti giovani candidati compaiono dal nulla all'improvviso prima delle elezioni. Secondo me l'impegno sociale, se è veramente sentito,  dovrebbe manifestarsi in situazioni non elettorali; ce ne sono molte anche nella nostra comunità, altre se ne potrebbero creare. 

Detto questo, mi permetto di segnalare alcuni candidati di Poggio che, al contrario, hanno da tempo mostrato impegno sociale e politico. Non si tratta, se volete credermi, di persone che mi sono per forza simpatiche, anzi può darci che qualcuno di loro vorrebbe infilarmi un pugnale nella schiena. Non me ne vogliano i candidati che non citerò (suocera inclusa) ma diciannnove sono veramente troppi. Quelle che seguono sono tutte persone che, a mio avviso, sono in grado di fare il bene della nostra comunità qualora venissero elette nel consiglio comunale. In ordine alfabetico:

  • Stefano Fratta - Sinistra e Libertà (Dessì sindaco)
  • Franco Magi (Baire Sindaco)
  • Giorgio Manunza - IDV (Dessì sindaco)
  • Antonio Secchi - UDC (Dessì Sindaco)

Anche se ho segnalato tre candidati della lista Dessì, la mia preferenza personale per queste elezioni va alla lista di Lucia Baire, alternativa rispetto alla giunta uscente, che secondo me ha lavorato molto male. Nonostante non abbia mai nascosto il mio orientamento politico di sinistra, mi ritengo una persona libera dalle ideologie e valuto che la proposta presentata da Lucia Baire sia tanto superiore a quella della giuta uscente da andare ampiamente aldilà delle barriere ideologiche, che in un contesto territoriale limitato come quello di un piccolo comune sardo, hanno ben poco senso di esistere.
In un prossimo articolo scriverò i motivi di questa mia preferenza.

5 commenti:

Donatella Lissia ha detto...

Veramente mi stupisce vedere che si utilizza il sito di Poggio dei Pini, cioè un luogo di libera discussione su problematiche inerenti il territorio, per fare propaganda elettorale, qualunque essa sia. Mi si potrebbe obiettare che tutto è politica e che non serve nascondersi dietro un dito per mostrare come la si pensa. Io sono per il libero pensiero, ma un moderatore e gestore del sito non può utilizzare il mezzo che encomiasticamente ha creato per indirizzare la gente a votare. Mi sembra un nonsenso ed anche una caduta, grave, di stile. Senza malevolenza dico ciò e non volendo qui abbracciare nessun credo politico
Donatella Lissia

Giorgio Plazzotta ha detto...

Donatella cosa intendi con "sito di Poggio dei Pini"? Questo è un blog, uno strumento di comunicazione che fa riferimento ad una singola persona, in questo caso il sottoscritto, che non per magolamania, come suol dirsi "ci mette la faccia". Quasi tutti i blog hanno questo format e anche io affronto le probematica non con taglio informativo-giornalistico ma come luogo di espressione e di confronto delle idee e delle opinioni, cosa che sul quotidiano ovviamente non può essere fatto.
Non è il "Corriere della Sera" per intenderci e non vuole esserlo. Sul giornale non troverai mai i temi che sono stati trattati in questo blog, non dei rischi di cementificazione delle pinete, della assurda discriminazione esistente tra i cittadini capoterresi, dei ritardi della burocrazia e cosi' via. Non so se sai che, di volta in volta, mi sono arrivati segnali "infastiditi" da parte di chi è invece abituato a non essere disturbato dai mass-media. Sono certo che mi capisci. Tu quindi mi chiedi di conformarmi all'Unione e scrivere: ci sono le elezioni, tutto va bene, stop. Ma allora che senso avrebbe aprire un blog? Torneremmo tutti a leggere la verità dell'unione e basta

Donatella Lissia ha detto...

Se tu vuoi un blog di questo genere allora lo intitoli Giorgio Plazzotta, scrivi quello che ti pare etc etc. Ma se tu ti fai moderatore di un gruppo che si chiama Poggio dei Pini, devi solo moderare i vari pareri, senza indirizzare nessuno, come invece stai facendo. Questa è l'etica in rete. Poi se uno se ne vuole fregare, faccia pure. Guarda che non ne sto facendo un fatto politico: mi esprimo solo sul metodo!
Donatella Lissia

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ti ringrazio del suggerimento Donatella ma lascerei perdere il riferimento all'etica della rete, argomento sul quale penso di avere qualche piccola esperienza.

Trovo bzzarra questa disquisizione su come deve chiamarsi un blog per poter parlare o non parlare di un argomento, senza violare quella che tu chiami etica, ma che in realtà è solo una tua sensibilità personale, del tutto legittima per carità, come tutte le opinioni.
Il blogger non è mica un prete. Ci sono su Facebook almeno 3 o 4 profili che si chiamano Poggio dei Pini. Quando questo blog è nato non c'era assolutamente nessun luogo che parlasse di Poggio. Come sai allora la Cooperativa era muta. Da 3 anni parlo di questo posto, parlo anche dei problemi di tutto il comune e quasi mai mi sono addentrato su problematiche extracomunali. Mi sembra quindi che "Poggio dei Pini - gruppo spontaneo di discussione" fosse un nome calzante 3 anni fa e lo sia ancora anche se abbiamo il Portale e Facebook.
Un blog è un blog, c'è sempre stato il mio faccione qui a destra e tutti sanno da sempre che lo curo io.
Mi sembra anche strano che tu, che mi segui da tempo anche su internet, non abbia notato che tre anni fa scrissi alcuni articoli in cui spiegavo perchè Renato Soru, di cui sei ammiratrice se non sbaglio, fosse il miglior rappresentante dei sardi in quelle elezioni regionali. In quell'occasione la cosa non ti ha infastidito, ma si era seccato qualche mio amico di destra.
Prima ancora avevo apertamente lodato l'azione del consigliere comunale Franco Magi del PDL che ha fatto veramente tanto per Poggio dei Pini anche se militava nel partito dell'odiato Berlusconi. Successivamente ho spiegato perche Efisio Demuru era a mio avviso il più meritevole tra i candidati alla guida del centrosinistra capoterrese. Ho lodato il consigliere regionale del Psd'Az Cristian Solinas per la sua azione in difesa degli interessi dei capoterresi e dei poggini.

Come vedi è da anni che mi occupo di politica anche in questo blog e mi schiero sempre in modo molto netto, senza ipocrisie ed inciuci, senza cerchiobottismi.
So bene che questa sincerità non rappresenta una buona strategia. Chi ha ambizioni preferisce tenersi buoni tutti, non è evidetemente il mio obiettivo.

Si potrebbe anche evitare di parlare di politica, certo, ma si da il caso che le amministrazioni prendono decisioni importanti per la nostra vita (talvolta incidono anche sulla morte) ed è a mio avviso importante che i cittadini sappiano, commentino e si confrontino senza mettere la testa sotto la sabbia.
Certo sarebbe spiacevole se chi ci racconta qualcosa lo facesse seguendo gli interessi di una lobby, di un partito, di un suocero.
Spero che tu mi consideri solamente libero. Se non condividi la mia opinione o a mia scelta di campo potrai scriverne i motivi e cosi' saremmo entrambi arricchiti dalla conoscenza del punto di vista dell'altro. L'obiettivo è quello, l'informazione asettica la lascio volentieri al corriere.

Unknown ha detto...

Visto che i candidati sono diciannove, forse sarebbe utile conoscere anche i nomi degli altri. Per par condicio. E per non sentirsi dire che si sta facendo propaganda elettorale!
Io ho saputo ieri che ci sarebbero anche Nicolò Scalici e Giancarlo Esu, ma gli altri chi sono?
Potresti elencarli tutti?

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