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mercoledì 13 aprile 2011

Tifosi

Il 15 maggio si terranno le elezioni per il rinnovo della giunta comunale di Capoterra. In pratica la coalizione che uscirà vincitrice dalla competizione elettorale governerà questo paese per ben 5 anni. Chi opererà questa importante scelta? Non i partiti, non le lobbies, non Berlusconi, non i magistrati, non il clero, non i sindacati. Stavolta tocca veramente a noi. Si proprio noi che spesso ci lamentiamo per quello che non va e ci proclamiamo impotenti. 


Sebbene ci sia tempo sino al 15 aprile per la presentazione delle liste e dei candidati, gli schieramenti più importanti si sono già delineati. A contendersi la poltrona di primo cittadino saranno Francesco Dessì e Lucia Baire, ma parlerò di loro nel prossimo articolo. Vorrei invece approfondire quale sia, per noi, il significato di questo "momento", quello delle elezioni. Vale per Capoterra, ma probabilmente anche per Casalpusterlengo.
Si è messo in moto quello che qualcuno ha, molto opportunamente, chiamato "il teatrino della politica", che ha nelle "elezioni" una delle sue rappresentazioni più significative. Anche quest'anno la commedia recita esattamente lo stesso copione, e non c'è da meravigliarsi se consideriamo che molti dei suoi protagonisti si sono formati politicamente negli anni '80 in quello schieramento che veniva chiamato "il pentapartito" (DC-PSDI-PSI-PLI-PRI).  Per i giovani, che quegli anni non li hanno vissuti o che erano all'asilo, tanto per essere chiari, si tratta del periodo in cui è stato rubato il loro futuro, innalzando, in soli 10 anni, il debito pubblico del nostro paese sino all'irreversibile soglia del 110% del PIL (oggi siamo al 125% se non sbaglio), aprendo quindi la strada al declino economico del paese, che oggi stiamo toccando con mano.
Ecco quindi che anche in un comune di dimensioni modeste, come Capoterra, vengono create liste più o meno fantasma che riportano il simbolo dei partiti nazionali, ma che al loro interno, sono composte da persone che, in gran parte, non non si sono mai occupate dei problemi del paese. Decine e decine di candidati che compaiono, come gli zombie del famoso video di Michael Jackson, solo poco prima delle elezioni, per poi irrimediabilmente scomparire il giorno dopo. Come in una Halloween per adulti, assilleranno per un po' tutti i loro parenti, amici, conoscenti, promettendo mirabilie e cambiamenti assicurati.
Si sa che molti elettori non seguono le vicende comunali e in Italia la politica viene vissuta un pò come il calcio, con i suoi tifosi e la "casacca" della propria squadra da non abbandonare mai.
Per questo motivo, alle elezioni, una discreta percentuale di elettori si presenta come se andasse allo stadio, e mette la croce sul segno del "partito del cuore". 
Durante i lunghi cinque anni di una legislatura, sono sempre poche le persone che si fanno carico dei problemi della cittadinanza. Ci sono ovviamente gli amministratori comunali e tutti quei soggetti che, nel volontariato e nell'associazionismo partecipano alla vita politica e sociale della comunità, facendo ognuno la sua piccola parte. Chi sono questi "soggetti attivi" lo sappiamo tutti, inutile nominarli uno per uno.  Quando si accendono i riflettori delle elezioni sono invece a centinaia i personaggi (mai visti prima) che si propongono di fare qualcosa per questa città, con tutte le sue frazioni. Perchè non si sono dati da fare anche prima?  Ecco quindi comparire, nel menù elettorale, liste come quella di "Sinistra e Libertà" (SEL), l'Italia dei Valori, i Rossomori, Fortza Paris, Riformatori, UDC etc. 
Si tratta di "specchietti per le allodole", reti a sciabica che inseguiranno i pesciolini più sprovveduti cercando di raccogliere il loro voto.
Dietro la lista di SEL non troverete Vendola, non Casini nell'UDC e neppure Di Pietro nell'IDV. 
Il sistema maggioritario farà si che i voti di queste piccole liste vengano fagocitati dai veri, pochi, soggetti forti presenti nel comune. Mentre quindi voi pensate di votare per Vendola, il vostro voto potrebbe beccarselo uno che segue le orme di Pietro Longo o Bettinio Craxi; mentre votate pensando al coraggioso Di Pietro, in realtà potreste mettere il comune nelle mani di Scilipoti (sono ovviamente esempi a caso).

Un altro personaggio tipico della commedia elettorale è il "giovane candidato", quello che spesso si trova in una situazione lavorativa precaria, cosi' tristemente comune di questi tempi. Gli viene proposta una chance, una carta da giocare. Il giovane (la cui età oggi potrebbe anche sfiorare i 40 anni) sarà utilizzato dai "vecchi marpioni" per darsi una rinfrescata all'immagine della lista ed apparire innovativi e moderni.  Sinceramente tra tutti i sistemi, più o meno subdoli,  per raccogliere voti, questo di illudere e utilizzare i giovani in difficoltà lo trovo il più squallido di tutti.
Non so quante liste si presenteranno il 15 aprile, penso molte. Ognuna avrà dai 13 ai 20 candidati. In totale, i candidati saranno centinaia, forse 300 come gli spartani delle Termopili. In questo caso, però, a resistere all'assalto dovremo essere noi: aspettatevi telefonate, email, e persino inseguimenti al bar. 

Tutto fa brodo, se al voto clientelare ci aggiungiamo quello dei "tifosi" il gioco è fatto. E' addirittura inutile presentare un programma elettorale, anche farlocco. A che servirebbe? 
Non dovremmo invece esaminare quello che è stato fatto, quello che non è stato fatto, quello che viene proposto?
Non saremmo anche noi corresponsabili di un asilo nel quale decine di bambini hanno rischiato di morire, dello spreco delle risorse pubbliche, della discriminazione esistente tra cittadini a seconda del loro luogo di residenza se poi non avremo espresso il nostro giudizio nell'urna elettorale? Cosi' facendo stiamo dando un segnale ben diverso a chi governerà in futuro. Stiamo dicendo: "fate pure tutte ciò che volete, noi vi voteremo comunque perchè facciamo parte della vostra squadra". 

Questa è la commedia, che si ripete sempre uguale ad ogni elezione. Talvolta si usa dire "il mercato del voto". Al mattino presto arrivano le bancarelle, fervono i preparativi, arriva la gente, i venditori urlano per attirare l'attenzione e, a fine serata, tutti smontano e la piazza ritorna vuota come il giorno prima. 

Indubbiamente le cose in Italia adesso vanno molto male e forse sarebbe il caso di riflettere sull'opportunità di continuare a vivere la politica, a partire dalle elezioni, in questo modo.
I cittadini sono abituati ad attribuire tutte le responsabilità alla classe politica: mangioni, disonesti, traditori, bugiardi e così via. Sembrerebbe che i cittadini non svolgano alcun ruolo, che siano succubi e ininfluenti, obbligati e condannati a subire in eterno. Qualcuno dice che la democrazia non esiste, che viviamo in un sistema governato dai partiti, che il popolo non può scegliere, che sono "tutti uguali" . Poi però se in un qualsiasi consesso di amici o conoscenti, una pizzata, una escursione, si parla di politica, emerge clamorosamente che nessuno ha votato per il governo. Un mistero cui assistevo da ragazzo, quando nessuno apparentemente votava per  la Democrazia Cristiana (40% dei voti) e, allo stesso identico modo, nessuno oggi ammette di votare per Berlusconi. 

Ma non è, cari amici, che la classe politica che abbiamo sia, in fondo, lo specchio di una consistente parte della società italiana? E' inutile che ce la prendiamo con i politici, loro sono come noi li vogliamo. Rispecchiano il nostro modo di essere. Voi direte: "non il mio!". Bene allora facciamo in modo che la maggioranza pulita, onesta e capace ritorni ad avere il sopravvento.  
Se vogliamo veramente che le cose cambino, quelle di cui ci lamentiamo continuamente, dobbiamo aspettare l'avvento di un "messìa" della politica che risolva tutti i nostri problemi, oppure sarà il caso che incominciamo a cambiare il modo con cui scegliamo chi effettuerà le scelte importanti per la vita nostra e delle nostre famiglie. 
Certo non è facile, soprattutto a livello nazionale, dove vige un sistema elettorale truffaldino, dove imperversano  le lobbies dei banchieri, la mafia, i grandi interessi economici, forse addirittura la "sovrastruttura".  Ma nel piccolo comune di Capoterra, siamo sinceri, tutte queste cose non ci sono e sarebbe molto più facile "cambiare" le cose. Non è un caso che le grandi rivoluzioni democratiche siano sempre partite dal basso, mentre quelle che partono dall'alto si chiamano dittature. 
Il cambiamento, se verrà. dovrà partire dalla gente. Non aspettatevelo dai potenti, piccoli o grandi che siano, che non rinunceranno mai ai loro privilegi. Le elezioni comunali rappresentano quindi un'ottima occasione per voltare pagina.
Dopodomani saranno presentate ufficialmente le liste con in candidati, ma soprattutto spero compaiano anche i programmi. Potremo esaminare quindi le persone e le proposte. Saremo tifosi? 

3 commenti:

WildTuareg ha detto...

Non restiamo spettatori, solo tifosi..Scegliamo con coscienza e responsabilità di cambiare.
Il vero cambiamento, come intendi anche Tu,Giorgio, comincia dentro noi stessi
E se NON andiamo a votare, qualcuno mi dica quali altri Diritti abbiamo.
Quale altra Libertà, soprattutto.

Stefano Fratta ha detto...

Non sono d'accordo con le tue conclusioni. SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' non può essere considerata uno "speccchietto per le allodole", ma finalmente la possibilità di dare un voto di sinistra su questioni CONCRETE.
Ma soprattutto non sono d'accordo con il fatto che chi si impegna -e si sottopone a critiche, a dileggio e a quello che conosci benissimo anche nella veste di amministratore di Poggio dei Pini- debba essere considerato per forza un arrivista, uno sprovveduto o uno che "chissà dov'era".
Io ero qui, e lo sai benissimo, mi sono esposto a viso aperto per i problemi della nostra comunità.
"Dietro la lista di SEL non troverete Vendola," dici.
Benissimo, infatti Vendola non c'è. E quindi puoi votare per me.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ovviamente il termine "specchietto per le allodole" era provocatorio. oltre a quella di SEL ci sono altre liste cosiddette "minori" che hanno una loro storia del tutto rispettabile. Per par condicio citerò la lista dei Riformatori presente nello schieramento avverso rispetto al tuo. Nonho poi fatto alcun riferimento all'arrivismo degli "sconosciuti" o "peones". Sono cose che stanno dentro le persone e non sono proprio in grado di conoscere. Mi interessano di più i risultati.
Ciò che invece confermo è il fatto che soggetti politici come SEL, Riformatori, Le donne, ma anche UDC, Rifondazione, Forza Paris sono stato ampiamente assenti o poco attivi in questi 5 anni e compaiono all'improvviso solo per le elezioni. io invece mi aspetterei che chi si vuole impegnare nella società lo faccia un anche prima delle elezioni. Ovviamente non mi riferisco a te e ad altri miei amici presenti nella tua lista. Considera che questo pezzo è stato scritto prima della presentazione delle liste. resta poi molto forte la mia convinzione che la vostra possibilità di incidere sulla amministrazione capoterrese sia pratiamrnte nulla e che quindi, in soldoni, il risultato della vostra azione sarà esattamente contrario rispetto a quei principi e quei valori che voi vorreste portare avanti.

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