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giovedì 6 giugno 2013

Al via l'acquodromo di S. Girolamo

Dopo quasi 5 anni dall'alluvione del 22 ottobre 2008, sono ai nastri di partenza (si fa per dire)  i lavori per la sistemazione del Rio S. Girolamo e del Rio Masone Ollastu. Si tratta del I° lotto di una consistente serie di progetti che sono stati esaminati e descritti nello Studio Hydrodata, ampiamente discusso in questo blog. In questa fase del procedimento i lavori sono sottoposti a valutazione da parte del SAVI e si raccolgono eventuali osservazioni da parte di tutti i soggetti interessati, cittadini compresi. 

In realtà anche alcuni degli altri progetti sono stati già finanziati, ma quei soldi giacciono da qualche parte, insieme ai 500 mila euro con i quali il Comune dovrebbe risistemare la zona sportiva di Poggio. Non ci sono elezioni vicine, quindi tempo al tempo. Visto come vanno le cose, ci vorranno decenni prima che tutto sia completato.
 Se ci hanno messo 5 anni per far partire solo il I° lotto, quanto ci vorrà per mettere in sicurezza l'intero bacino del Rio S. Girolamo?  
Non illudiamoci, le possibilità di lavori-lumaca sono elevate. Di certo non aiuterà il menefreghismo della popolazione. Non sarà di giovamento l'assenteismo dalle amministratori locali, con un Comune di Capoterra rispetto al quale Erode farebbe la figura di Don Chisciotte, una Cooperativa Poggio dei Pini ben poco coraggiosa e una pletora di Enti Regionali che sembrano creati apposta per fare andare le cose sempre più a rilento. 
Chissà quindi quando si parlerà del 2° e del 3° lotto, quando ci si occuperà delle due dighe (quelle vere)  martoriate a Poggio dei Pini e di quelle (occasionali) costituite dai due attraversamenti stradali situati a monte del lago di Poggio e presso l'Hydrocontrol. Chissà se mai ci si occuperà dei ruscelli montani trasformati in pietraie. Ai posteri l'ardua sentenza, oggi pensiamo a questo primo lotto di lavori che consentiranno di dare un po' di tranquillità a quelle popolazioni che hanno subito uno choc psicologico incancellabile e che rivivono la paura ad ogni forte acquazzone. Non è retorica, ma è un sentimento che conosco bene. Anche se fortunatamente la mia casa non è stata inondata, quel mostro era li a pochi metri e sia nel 1999 che nel 2008 ha trascinato con se chi ha avuto la sventura di passare sulle "mie" strade nel momento sbagliato. Sarebbe potuto capitare a ognuno di noi. 

Come sarà il Rio S. Girolamo nella parte che va dal borgo rio S. Girolamo alla foce? Per semplificare potremmo dire che non sarà molto differente dal rio S. Lucia nella sua parte terminale. Un canalone con le sponde geometricamente sagomate con pietre che proverranno da Maracalagonis. Chissà perchè non da questa stessa zona. Misteri degli appalti. 
Il nuovo alveo del S. Girolamo sarà caratterizzato da un tracciato che farà invidia all'Autodromo di Monza. Una chicane separerà la curva di Lesmo da quella del Tabaccaio. La cosa mi preoccupa un pò anche perchè ho sentito che l'acqua non ha freni, soprattutto quando scende giù come quel giorno, accompagnata da tronchi e detriti di tutti i tipi. 


Osservando il rendering che mostra come sarà il nuovo canale abbiamo una immagine molto chiara di questo andamento tormentato. Ricordiamoci, inoltre, che molto presto il canale sarà invaso da un folto canneto e che la manutenzione spetta al Comune di Capoterra, ente non certo noto per la sua efficienza. 

L'andamento di quest'opera mi fa pensare che in questo territorio pare ci sia uno strano fenomeno che fa assumere ai tracciati ti tutte le infrastrutture pubbliche uno strano andamento a zig zag. Incominciamo con l'elettrodotto che collega Sarroch con Macchiareddu. Nonostante si tratti di un'opera "aerea" il suo andamento zigzagante lo porta verso la collina all'imboccatura della valle di Masoni Ollastu, per sfiorare le case di Poggio e tirare poi dritto verso Macchiareddu. Anche il percorso della nuova strada 195, come ho fatto notare nel post "Lo strano slalom della nuova SS 195", va a zig zag, mentre avrebbe potuto seguire un percorso più rettilineo. Chissà cosa c'è in quella zona di così importante da far deviare elettrodotti e superstrade! 

In questo caso sappiamo, dal progetto Hydrodata, che c'era la possibilità, peraltro suggerita dagli esperti, di ottenere un percorso più naturale del canale, ma questo avrebbe comportato la delocalizzazione di alcune abitazioni. Il Comune di Capoterra ha invece richiesto che venisse adottato il tracciato meno sicuro, evitando le delocalizzazioni. Anche se comprendo il trauma provocato dall'abbandono della propria casa (peraltro di recente costruzione), mi lascia perplesso il fatto che i proprietari vivranno comunque a ridosso di un canalone in curva, e che questa scelta metterà a repentaglio anche tante altre persone che avrebbero potuto godere di una migliore protezione. 

Ad ogni modo, quando i lavori saranno conclusi, la sicurezza di migliaia di Capoterresi "costieri" sarà di gran lunga superiore all'attuale. Io però continuerei a sperare che la piena del 2008 ritorni davvero tra mille anni, perchè non so cosa succederebbe in quelle curve. Spingerei affinchè vengano effettuati rapidamente (ronf..) i lavori nella zona più a monte, perchè la "tenuta" del canale di rio S. Girolamo dipende anche da cosa accadrà nella parte più alta di questo corso d'acqua apparantemente ridicolo, ma allo stesso tempo pericoloso.    

1 commento:

giacomo ha detto...




Titolerò così:


Il Grande depistaggio ha prodotto La solita mangiatoia inutile.

Gli anni sono 14, esattamente dal 1999 prima alluvione importante.

Basterebbe che facessero la manutenzione del tratto del Rio a monte della diga, buttare giù il rilevato stradale del ponte mal calcolato , rilevato che era crollato scatenando l'onda di piena che fece straripare il lago grande che è quello del ponte a monte che porta alla chiesetta di San Gerolamo. Basterebbe fare piccole cose che mai erano state fatte neanche dopo l'alluvione del 1999, manutenzioni ordinarie e strarodinarie.

Invece si stanziano quantità enormi di soldi per lasciare tutto così e sopratutto, di dubbia efficacia.

Non dopo 5 anni ma dopo 14 anni e cioè dopo il 1999, una vergogna che dovrebbe far riflettere tutti quanti sulla utilità di certi enti regionali , sulle eventuali responsabilità di alte cariche politiche compresi i presidenti della regione dal 1999 a oggi e su altre responsabilità circa lavori alle foci , al ponte citato e sul canaletto monte della lottizzazione rio San Gerolamo.

Tutti questi lavori avvennero nel 2004, anche in quel caso si utlizzarono dei soldi pubblici peggiorarando le cose, . Chi sono i prgettisti di queste opere?, nell'ordine: ponte che porta alla chiesa di rio san Gerolamo, canaletto a monte della lottizzazione S. Gerolamo e le foci.

Notare che questi lavori , se nn ricordo male, vengono difesi da diversi dipendenti regionali del luogo..saranno regionali anche i progettisti??

No ma non credo che esista la casta/cricca dei regionali, compreso un giornalistuccolo che scrisse che la diga crollò nonostante la vide.

Tutto ciò ha prodotto questo assurdo sperpero di soldi sul quale dovrebbe indagare la magistratura da subito.

Ciao Giacomo

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