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domenica 3 novembre 2013

Il sentiero lungolago

A proposito del viottolo pedonale che attraverso il boschetto mette in comunicazione Pauliara con il “centro commerciale” e gli uffici della Cooperativa.   

A settembre ho fatto un breve periodo di vacanze nel nord Sardegna, precisamente a Platamona, in Comune di Sorso. Arrivando in questa località, percorrendo la provinciale che prende il nome dal rio “Buddi Buddi”, proprio al confine con il Comune di Porto Torres,  fra la pineta  e la strada   che costeggia tutto il litorale marino, si trova un grande stagno che mi ha colpito per come è stato valorizzato. Con un finanziamento della Comunità Europea, il Comune di Sorso ha realizzato un percorso naturalistico di 2,5 kilometri che, partendo dalla pineta, si avvicina al laghetto,  prosegue  attraverso il canneto su palafitte,   poi torna  nuovamente in pineta.
Lungo il percorso sono stati posizionati due punti d’ imbarco per canoisti e torri per l’ osservazione dell’ avifauna (bird watching). Tutto il percorso, sia la parte in pineta che la parte su palafitte, è stato realizzato con passerelle di legno. L’ andamento a serpentina del percorso ha consentito di rispettare  la quasi totalità delle essenze arboree presenti nella pineta. L’ utilizzo  delle passerelle in legno   permette di salvaguardare e proteggere il loro apparato radicale.

Un amico, tramite una sua mailing list, ha sollevato un problema da non sottovalutare. Trasformare un viottolo fra gli alberi in una strada  potrebbe essere devastante. Sappiamo che la funzione delle radici non è solo quella di alimentare l’ albero. Le radici lungo il pendio trattengono il terreno e ne limitano lo smottamento. Se il lavoro è stato pensato e progettato per ottenere l’ opera con il massimo risparmio, o al minimo costo, si può presumibilmente presumere che si rischia di ottenere un pessimo risultato. Un’ opera con gli adeguati standard di sicurezza deve comportare una seria progettazione ed una accurata e competente realizzazione.

Poter realizzare un percorso che partendo dalla diga, attraversato il boschetto costeggiasse il laghetto, a cui siano stati adeguatamente rimossi i massi e i detriti lasciati dalle alluvioni recenti e passate, per poi incrociare altri  percorsi pedonali, è sicuramente un sogno. Per ottenerlo ci vorrebbe il concorso e la collaborazione di persone, associazioni ed enti vari. Ci vorrebbero capacità e fantasia, amore per la natura  e volontà di valorizzare il paesaggio,senza però danneggiare l’ habitat.

Mi piacerebbe che si aprisse un dibattito su questo argomento.
Mi piacerebbe sapere  come il CdA , a cui comunque va riconosciuto il merito di aver deciso di realizzare l’ opera, di aver chiesto  e ottenuto le autorizzazioni necessarie, di aver progettato e stanziato i fondi necessari, abbia valutato l’ “impatto ambientale”.
Mi piacerebbe sapere come la pensano i Soci  su questo progetto. Anche se i Soci  hanno pochi o nessun elemento per giudicare. Non mi risulta che il CdA abbia reso pubblico il progetto e il suo costo. Se il progetto prevede lavori in economia o in appalto e, se fossero previsti lavori in economia, se disponiamo delle competenze e professionalità adeguate alla realizzazione dell’ opera. Se i costi di realizzazione provengono da risorse disponibili o da indebitamento della Società. Se questo intervento è stato deciso in alternativa ad altri e le motivazioni che hanno fatto propendere la scelta su questo.


Spero di non aver attizzato una polemica non necessaria. La mia idea, di realizzare il percorso in passerella, vorrebbe solo essere un proposta concreta, seria e realizzabile, un contributo modesto per  favorire le esigenze di chi vuole poter percorrere il viottolo sufficientemente comodo e sicuro, di giorno e di notte, e chi si preoccupa di salvaguardare al massimo la natura e il territorio.  

Silvio Ceccarelli

1 commento:

Giorgio Plazzotta ha detto...

ciao. Mi ricollego a quanto scritto da Silvio per ricordare che nel post alluvione quell'area ha rischiato grosso. Il CdA a guida Calvisi aveva infatti deliberato di consentire che la ditta che doveva effettuare i lavori per il passaggio di una condotta idrica realizzasse una strada carrabile a due corsie al posto del sentiero di cui parliamo. L'impatto di questa realizzazione sarebbe stato devastante non solo per il lungolago, ma per tutto il panorama della collina di Pauliara sopra il lago che rappresenta la cartolina di Poggio dei Pini. La cosa sarebbe stata aggravata dal fatto che quell'intervento sarebbe stato realizzato da una ditta incaricata di posare una condotta idrica che era pronta a intervenire con ruspe di grandi dimensioni e non avrebbe avuto nessun interesse a rispettare il paesaggio (non essendo pagati per questo e non essendo specializzati). L'intervento relativo a un passaggio pedonale progettato da esperti ha ovviamente dimensioni e caratteristiche ben differenti. Oggi una carrozzina non puo' percorrere quel passaggio e forse sarebbe anche opportuno pensare ad anziani, portatori di handicap etc. La valutazione del pregio naturalistico di quella pineta non deve essere stravolta,. E' un luogo molto bello che deve essere preservato per la sua importanza paesaggistica e sociale, ma non si tratta di una foresta vergine. Credo che ci si possa permettere un sentiero di 1,5 metri di ampiezza, realizzato con materiali naturali.

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