A proposito del viottolo pedonale
che attraverso il boschetto mette in comunicazione Pauliara con il “centro
commerciale” e gli uffici della Cooperativa.
A settembre ho fatto un breve
periodo di vacanze nel nord Sardegna, precisamente a Platamona, in Comune di
Sorso. Arrivando in questa località, percorrendo la provinciale che prende il
nome dal rio “Buddi Buddi”, proprio al confine con il Comune di Porto
Torres, fra la pineta e la strada che
costeggia tutto il litorale marino, si trova un grande stagno che mi ha colpito
per come è stato valorizzato. Con un finanziamento della Comunità Europea, il
Comune di Sorso ha realizzato un percorso naturalistico di 2,5 kilometri che,
partendo dalla pineta, si avvicina al laghetto,
prosegue attraverso il canneto su
palafitte, poi torna nuovamente in pineta.
Lungo il percorso sono
stati posizionati due punti d’ imbarco per canoisti e torri per l’ osservazione
dell’ avifauna (bird watching). Tutto il percorso, sia la parte in pineta che
la parte su palafitte, è stato realizzato con passerelle di legno. L’ andamento
a serpentina del percorso ha consentito di rispettare la quasi totalità delle essenze arboree
presenti nella pineta. L’ utilizzo delle
passerelle in legno permette di
salvaguardare e proteggere il loro apparato radicale.
Un amico, tramite una sua mailing
list, ha sollevato un problema da non sottovalutare. Trasformare un viottolo
fra gli alberi in una strada potrebbe
essere devastante. Sappiamo che la funzione delle radici non è solo quella di alimentare
l’ albero. Le radici lungo il pendio trattengono il terreno e ne limitano lo
smottamento. Se il lavoro è stato pensato e progettato per ottenere l’ opera
con il massimo risparmio, o al minimo costo, si può presumibilmente presumere
che si rischia di ottenere un pessimo risultato. Un’ opera con gli adeguati
standard di sicurezza deve comportare una seria progettazione ed una accurata e
competente realizzazione.
Poter realizzare un percorso che
partendo dalla diga, attraversato il boschetto costeggiasse il laghetto, a cui
siano stati adeguatamente rimossi i massi e i detriti lasciati dalle alluvioni
recenti e passate, per poi incrociare altri
percorsi pedonali, è sicuramente un sogno. Per ottenerlo ci vorrebbe il
concorso e la collaborazione di persone, associazioni ed enti vari. Ci
vorrebbero capacità e fantasia, amore per la natura e volontà di valorizzare il paesaggio,senza però
danneggiare l’ habitat.
Mi piacerebbe che si aprisse un
dibattito su questo argomento.
Mi piacerebbe sapere come il CdA , a cui comunque va riconosciuto
il merito di aver deciso di realizzare l’ opera, di aver chiesto e ottenuto le autorizzazioni necessarie, di
aver progettato e stanziato i fondi necessari, abbia valutato l’ “impatto
ambientale”.
Mi piacerebbe sapere come la
pensano i Soci su questo progetto. Anche
se i Soci hanno pochi o nessun elemento
per giudicare. Non mi risulta che il CdA abbia reso pubblico il progetto e il
suo costo. Se il progetto prevede lavori in economia o in appalto e, se fossero
previsti lavori in economia, se disponiamo delle competenze e professionalità
adeguate alla realizzazione dell’ opera. Se i costi di realizzazione provengono
da risorse disponibili o da indebitamento della Società. Se questo intervento è
stato deciso in alternativa ad altri e le motivazioni che hanno fatto
propendere la scelta su questo.
Spero di non aver attizzato una
polemica non necessaria. La mia idea, di realizzare il percorso in passerella, vorrebbe
solo essere un proposta concreta, seria e realizzabile, un contributo modesto
per favorire le esigenze di chi vuole
poter percorrere il viottolo sufficientemente comodo e sicuro, di giorno e di
notte, e chi si preoccupa di salvaguardare al massimo la natura e il
territorio.
Silvio Ceccarelli
1 commento:
ciao. Mi ricollego a quanto scritto da Silvio per ricordare che nel post alluvione quell'area ha rischiato grosso. Il CdA a guida Calvisi aveva infatti deliberato di consentire che la ditta che doveva effettuare i lavori per il passaggio di una condotta idrica realizzasse una strada carrabile a due corsie al posto del sentiero di cui parliamo. L'impatto di questa realizzazione sarebbe stato devastante non solo per il lungolago, ma per tutto il panorama della collina di Pauliara sopra il lago che rappresenta la cartolina di Poggio dei Pini. La cosa sarebbe stata aggravata dal fatto che quell'intervento sarebbe stato realizzato da una ditta incaricata di posare una condotta idrica che era pronta a intervenire con ruspe di grandi dimensioni e non avrebbe avuto nessun interesse a rispettare il paesaggio (non essendo pagati per questo e non essendo specializzati). L'intervento relativo a un passaggio pedonale progettato da esperti ha ovviamente dimensioni e caratteristiche ben differenti. Oggi una carrozzina non puo' percorrere quel passaggio e forse sarebbe anche opportuno pensare ad anziani, portatori di handicap etc. La valutazione del pregio naturalistico di quella pineta non deve essere stravolta,. E' un luogo molto bello che deve essere preservato per la sua importanza paesaggistica e sociale, ma non si tratta di una foresta vergine. Credo che ci si possa permettere un sentiero di 1,5 metri di ampiezza, realizzato con materiali naturali.
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