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martedì 4 febbraio 2014

Chi non vota, in realtà vota .. PD e Forza Italia

Si lo so, sembra un ossimoro scritto in un momento di ubriachezza. Nell'imminenza delle prossime elezioni regionali c'è chi entra nel "recinto" del PD o in quello  del PDL con tutte le varie liste civetta popolate dagli amici, vicini e parenti. Tutti appassionatamente sguinzagliati e  raccattare qualche voto con l'illusione di cambiare qualcosa o di fare una carriera che per molti, prima di loro, è stata fortunata. Sono 1600 i candidati alle prossime elezioni regionali. saranno solo 60 i consiglieri eletti. Tutti gli altri torneranno a casa con i loro 30 o 50 voti e diranno "bella esperienza", mentre i capibastone delle varie liste si piazzeranno ai posti di comando e i figliocci delle lobbies occuperanno le mille poltrone del sottobosco amministrativo regionale. 

Fuori dagli schieramenti troviamo i movimenti. Quello di Michela Murgia ricalca, per certi versi l'esperienza del Movimento Cinque Stelle, di cui spera di ereditare i molti voti, dopo l'harakiri grillino. Non si sa quale sarà l'effettivo peso elettorale di Sardegna Possibile, perche più si scende sul livello locale e piu' conta il voto di scambio e di parentela che vede favoriti i partiti che detengono il potere a discapito degli outsider. 
Certamente, anche grazie all'abandono del M5S, la Murgia avrà un buon risultato. Questa legge elettorale, pero', sembra fatta apposta per premiare i primi due partiti e affossare gli altri. Chi arriva terzo, anche se di poco,  rischia di non avere alcuna voce in capitolo. 

Un'altra proposta interessante e fuori dalle caste è il Movimento Zona Franca di Gigi Sanna. Una lista piccola, caratterizzata dallo spirito movimentista, incentrata sulla proposta di istituzione della Zona Franca, ma non mischiata in alcun modo con chi, pur dichiarandosi favorevole alla ZF, ha dimostrato incapacità e disonestà nella azione di governo. 
Insomma di scelta ce n'è eccome, anche senza il Movimento 5 stelle. 

Siete contenti di come vanno le cose e avete fiducia nei grandi partiti che fanno finta di scontrarsi, ma in realtà si spartiscono il paese? Votate Forza Italia o PD e i loro satelliti SEL, Psd'Az, UDC etc.
Non siete molto contenti, ma credete che il cambiamento possa avvenire dall'interno? Votate gli altri partitini che fanno parte delle due coalizioni principali (liste civetta).

Se, invece, ritenete che non basti cambiare qualche faccia, ma che debba essere rigenerato completamente il modo di fare politica, dovreste votare Sardegna Possibile. 
Non vi piace la Murgia e credete che il suo movimento possa portare piu' danni che benefici, ma non volete nemmeno premiare la partitocrazia? Se credete nelle potenzialità della Zona Franca  potete sostenere il Movimento di Gigi Sanna.

Eppure, nonostante questa molteplicità di proposte che sembrerebbero fornire una chance a tutte le differenti sensibilità presenti nella nostra società, ci sono molte persone che vorrebbero esprimere il proprio disagio non andando a votare, o esplicitando la loro astensione con il ritiro della scheda

Non penso tanto al non voto "menefreghista", cioè a quello di chi si è sempre disinteressato della politica preferendo lasciare ad altri l'onere di stabilire come deve funzionare la società in cui viviamo. Penso, invece, vuole esprimere il proprio disagio, la propria insoddisfazione, l'incazzatura se vogliamo, la rinuncia, la mancanza di speranza. Chi, per fare tutto cio', pensa di rinunciare al voto per dare uno schiaffo morale a chi ha cosi' profondamente deluso le aspettative. Chi desidera che quel giorno ci sia una forte percentuale di astensione che faccia capire ai "potenti" che la gente non ha piu' fiducia in loro. 
Bella soddisfazione, che durerebbe pero' un giorno o due. Immediatamente dopo il voto, anche con un'astensione del 50%, tutte le poltrone (e dico tutte, nemmeno una di meno) sarebbero occupate da chi è riuscito a convincere gli altri elettori a votarlo. E sappiamo bene che tra i sistemi con cui si conquista il consenso ce ne sono alcuni ben poco legati al merito. 

Ecco, quindi, che chi si astiene, in realtà produce un effetto sul risultato elettorale che è esattamente l'opposto di quello che vorrebbe produrre. L'astensione favorisce i peggiori, favorisce chi il voto se lo compra. Di contro chi realmente vorrebbe cambiare le cose, e non disporrebbe certamente degli strumenti  (potere e denaro) per amplificare la propaganda o comprare il voto, non verrebbe sostenuto da questi delusi astensionisti. Ecco perchè chi non vota in realtà sta votando PD e Forza Italia. 

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