Il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa è decaduto e dovrà essere rinnovato con nuove elezioni che si terranno il prossimo 10 maggio, contemporaneamente al consueto appuntamento di metà anno dedicato all'approvazione del bilancio societario. Ne ha dato comunicazione ai soci il Presidente Tonino Secchi utilizzando la mailing list, segno che gli strumenti telematici sono stati accettati anche dalla generazione vintage che li ha strenuamente osteggiati.
Tecnicamente il motivo dello scioglimento del CdA è insito nell'art. 2386 del Codice Civile che stabilisce la decadenza automatica dell'organo di rappresentanza qualora il numero dei componenti eletti dall'assemblea sia inferiore alla maggioranza dei consiglieri stessi. Una lunga serie di dimissioni tra i consiglieri ha fatto scattare questo meccanismo.
Il CdA avrebbe dovuto concludere il suo mandato nel maggio 2015, viene sciolto con un anno di anticipo.
Non è facile stilare un riassunto dei risultati ottenuti da questo CdA. Infatti non ci prova nemmeno il presidente uscente, ben noto per i suoi sermoni celebrativi. Ciò ci fa pensare che ci sian ben poco da raccontare.
Ancor più difficile lo è per noi osservatori, dato che l'informazione proveniente dalla Cooperativa, in questi ultimi anni è stata veramente scarna. I notiziari, che secondo lo Statuto poggino dovrebbero essere pubblicati ogni due mesi, sono usciti si è no con cadenza semestrale. il sito Internet pubblica solo notizie relative ad eventi, ma niente sulle delibere societarie. La mailing list è stata usata con il contagocce; il forum chiuso da tempo e i social media inutilizzati.
Abbiamo comunque saputo che il bilancio della Cooperativa continua a segnare un rosso crescente, che dura ormai dal 2007, se si esclude la parentesi dell'amministrazione guidata da Cocco. Ogni anno la Cooperativa erode una parte del suo patrimonio (valore stimato circa 4,5 milioni di euro).
Attendiamo l'esito della vicenda relativa alla cessione delle opere di urbanizzazione che dovrebbero passare in carico agli enti pubblici, dove tra l'altro vanno le copiose tasse versate dai contribuenti.
Sappiamo che presto sarà realizzata la nuova strada a 4 corsie, che sfiorerà alcune case di Poggio trasformando in incubo quello che è stato il sogno di una vita: una casa in mazzo alla natura. Seguiamo da lontano i lentissimi percorsi burocratici delle attività che dovrebbero portare alla sistemazione idraulica della valle del rio S. Girolamo e, di conseguenza, delle infrastrutture che la attraversano e del lago, amato da tutti i poggini.
Ma in tutte queste cose la Cooperativa ha ben poche possibilità di intervenire, così come sembra essere del tutto fuori controllo il progetto di nuove edificazioni su cui ha sempre puntato una parte dei dirigenti poggini, in primis proprio il presidente uscente.
Una volta il cemento era la manna che cadeva dal cielo alimentando tanti ingranaggi che ruotavano intorno alla Cooperativa. Era l'osso da spolpare sul quale si lanciavano, anche con una certa aggressività, personaggi soliti all'arrampicamento nei luoghi di controllo del potere e del denaro. Storie tipiche dell'italietta che sta andando a rotoli, ma che non hanno nulla a che vedere con il mitico periodo della fondazione di Poggio dei Pini e con coloro che, dal niente, hanno creato questo posto meraviglioso. La storia degli ultimi decenni è ben diversa e, infatti, nulla è stato realizzato, ma tanti lotti sono stati venduti a caro prezzo. I proventi sono finiti appunto negli "ingranaggi" e adesso, dopo il canto delle cicale, si assiste al lamento del coccodrillo.
Oggi, con quei tanti, tristi cartelli "Vendesi", che affiorano cosi' numerosi nella nostra lottizzazione, l'idea di nuovo cemento e della relativa tassazione (ben diversa da quella degli anni 70-80) ha portato la maggioranza dei soci a imporre lo stop. Una speculazione edilizia azzardata potrebbe rappresentare il colpo di grazia per la Cooperativa che, peraltro, non è affatto stata creata per effettuare speculazioni edilizie.
Insomma, se escludiamo qualche piccolo lavoro, come un impluvio sistemato presso la pineta di Pauliara, qualche ruspata e qualche potatura, non c'è niente di veramente interessante da riportare. D'altronde la Cooperativa, lo sappiamo, non ha fondi sufficienti a realizzare alcunche' perche tutti gli introiti provenienti dai soci vengono utilizzati per il mantenimento della macchina amministrativa e per le attività di manutenzione ordinaria.
Preoccupante, e parzialmente sottaciuto, è l'incremento della morosità, giustificabile a mio avviso non solo con la grave crisi economica, ma anche da una sempre piu' sentita disaffezione nei confronti di questa entità.
Curioso leggere nella lettera dell'ex-presidente, che alla Cooperativa siano attribuiti i meriti per la realizzazione del Ponte di Pauliara e per i lavori che saranno effettuati presso i campi sportivi, ben sapendo che quelle opere sono gestite da ben altri soggetti.
Altrettanto curioso è leggere, in una lettera di commiato, che Secchi, "lancia" la campagna elettorale di un altro socio, grande abbastanza (46 anni) da presentarsi da solo. Inoltre i soci sono 800 e tutti hanno l'opportunità di candidarsi alla guida della Cooperativa.
Sponsorizzare un candidato è una scorrettezza che lo stesso Secchi definirebbe "caduta di stile" e inoltre non so fino a che punto la sua sponsorizzazione possa giovare al futuro candidato.
4 commenti:
Anche io penso che la questione della pubblicità di chi si candida è un ERRORE madornale, che in questo caso, non è di buon augurio ma che è tipico di certe persone. Speriamo sia la fine di un'epoca davvero incredibile e per niente produttiva ( idee e risultati ).
Tutti coloro che vogliono/possono dare un qualcosa ( cooperazione ) possono candidarsi. Sarebbe bene che si candidassero più persone
...Il Poggio non ha bisogno di grandi amministratori ( soltanti quelli ), a loro detta, ne abbiamo visti troppi, ha bisogno di persone semplici che promuovano la partecipazione, sappiano coinvolgere e abbiano idee vincenti su tematiche di piccola impresa, in parole povere tutto il contrario di quello che si è visto fin'ora salvo rare e piccole eccezioni.
Ciao Giacomo
Per quanto riguarda ponti e zone sportive lascerei stare visti i risultati, il primo dopo 5 anni e il secondo caso ( zona sportiva) stà andando verso una direzione un pò rischiosa e strana. Avrei chiesto i danni ufficialmente anzichè lasciare le cose in mano ai politici. La questione è zeppa di fesserie. Chi si vanta delle due cose lo fà usando i famosi termini politici non considerando eventuali e possibili vizi di forma.
C'è da rimarcare come alcune persone abbiano, volontariamente, messo a posto l'area sportiva, facendo rinascere il settore calcio e altrettanto da rimarcare è il fatto che molti, facenti parte dell'uno o dell'altro schieramento, non abbiano partecipato a diverse inizative, per partito preso.
Ciao Giacomo
Temo che la sponsorizzazione di quel giovane, con quel cognome, da parte di Secchi sottenda la volontà di mantenere una continuità amministrativa che si è distinta, salve poche e felici parentesi, per molte scelte gestionali a dir poco criticabili.
Oggi ho letto il programma del nuovo gruppo dei 15, non mi piace per nulla perchè propone delle cose che sono quasi impossibili.
Non mi piace per il modo propagandistico e per i toni nei confronti di eventuali soci morosi, non è certo questo l'attegiamento costruttivo che invece suona come vendicativo, anche perchè i danni maggiori sono stati causati da ben altri soggetti e da politiche rigide e poco cooperativistiche e da delle amministrazioni totalmente incapaci nel trovare nuove idee condivise , costoro o alcuni di essi, oggi si nascondono dietro queste piccolezze, una visione che mette le mani avanti su eventuali responsabilità future, il problema non è la morosità dei soci ma la incpacità di chi ha gestito e di chi vuole gestire dando di già le colpe( porima di partire ) ai soci...bella partenza!! .
la condivisione e la buona gestione sono gli unici mezzi per riappacificare questo posto tentado di renderlo produttivo in ogni senso.
Invito tutti i soci a votare e / o a candidarsi per avere una più democratica forma di governo.
Tra queste persone ci sono alcuni che hanno dato già prova certa di non capire cosa sia la cooperazione e la condivisione.
Lo sport
Lo sport al Poggio è stato distrutto dall'idea da fuori di testa di distruggere il Gruppo Sportivo, azione che ha creato dei danni economici e sociali, l'alluvione è stata marginale e già un altra , quella del 99, aveva fatto gli stessi danni o quasi.
Manca totalamente la questione idrgogeologica del Rio a monte della diga grande, oggi peggiore, problema dimenticato per miopia galoppante e recidiva. Ricordiamo che se dovesse risuccedere un'alluvione simile, la zona sportiva e altre strutture verrebbero distrutte nuovamente. Il rio è in condizioni disastrose per mancata manutenzione ordinaria e straordinaria , questo è un gravissimo problema che dovrebbe essere messo per primo.
Escludo dalle mie critiche i nuovi soggetti.
Infine:
Da non votare come gruppo.
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