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lunedì 28 aprile 2014

Poggio in campagna elettorale: Sandro Anedda guida una lista "arcobaleno".

A causa del suo scioglimento anticipato, il 10 maggio prossimo, si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Cooperativa Poggio dei Pini. Contemporaneamente sarà anche proposto all'approvazione dei soci il bilancio relativo al 2013.
Ho ricevuto un comunicato del Comitato NoiperPoggio che, negli ultimi anni, ha portato avanti importanti temi, come la cessione delle opere di urbanizzazione, il contrasto alla cementificazione del Poggio, il risanamento della Società, la realizzazione nuovi servizi ai residenti e la trasparenza.

Questi argomenti hanno fatto emergere nella comunità poggina punti di vista differenti che, purtroppo, si sono più scontrati che confrontati. Oggi, giustamente, molte persone vorrebbero che non ci fossero più tensioni, ma allo stesso tempo vorrebbero che le opere di urbanizzazione fossero finalmente cedute agli enti pubblici, ai quali versano copiose tasse,  vorrebbero una Cooperativa che spende meno e fornisce più servizi, vorrebbero che, in questo momento drammatico con decine di case in vendita, non venissero realizzati nuovi lotti e nuove case. Ovviamente vorrebbero anche non costruire nelle pinete e intorno al lago, vorrebbero ricevere più informazioni ed essere maggiormente coinvolti per le decisioni importanti.
Vorrebbero, certo. L'importante però è che siano gli altri a scomodarsi e ad esporsi alle vendette o alle reprimende del chiacchiericcio da bar o da sagrato. Poi, ovviamente tutti in coro a dire  "cediamo le opere di urbanizzazione", oppure "non costruiamo altre case, ce ne sono cosi' tante in vendita". Si da il caso, però che certi risultati si raggiungano grazie all'impegno di alcune persone e non stando immobili ad aspettare la Provvidenza.
A questo proposito mi è piaciuto quanto scritto nel comunicato del Comitato NoiperPoggio che, nell'annunciare il proprio sostegno alla lista guidata da Sandro Anedda,  scrive: "una proposta al contempo semplice e ambiziosa: mettere insieme un gruppo di 15 persone di buona volontà che, superando le divisioni degli ultimi anni, si impegnino a perseguire un programma comune. Noi del Comitato riteniamo di esserci sempre comportati correttamente, le nostre battaglie hanno sempre perseguito il bene di tutti i Poggini e anche quando abbiamo utilizzati toni duri lo abbiamo fatto solo per denunciare soprusi o situazioni gravi, che ledevano gli interessi generali della nostra Comunità."

Credo che sia veramente giunto il tempo di voltare pagina, soprattutto per chi vola un pò più in alto di certe bassezze umane.  Credo che alcuni concetti siano stati assimilati, e che certe superficialità, prepotenze, presunzioni siano state ridimensionate. Non sarà facile riproporre oggi quegli stessi metodi da "prima repubblica", che hanno portato al quasi fallimento dell'intera nazione. Peraltro la divisione dei poggini rappresenta un gravissimo rischio per i poggini stessi. Sarebbe veramente autolesionistico perseverare.

Ho definito quella guidata da Sandro Anedda con il termine  "lista arcobaleno", proprio perchè mi sembra unisca differenti sensibilità e punti di vista che oggi potrebbero, proponendosi "insieme", e non "contro", trovare quella sintesi che potrebbe favorire il superamento dell'empasse amministrativo che sta bloccando la Cooperativa da molti anni. In questa lista troviamo rappresentanti di varie "anime" della comunità poggina. Il candidato presidente è figlio di Marcello Anedda, che ha amministrato la Cooperativa per moltissimi anni, sin dal periodo immediatamente successivo alla sua fondazione. Il sostegno del Comitato NoiperPoggio è stato comunicato pubblicamente e testimoniato dalla presenza, tra i candidati, del suo portavoce Giuseppe Monni, una delle persone più preparate ed attive nell'azione di cambiamento della Cooperativa avviata negli ultimi anni.  Credo poi che, tra i candidati ci siano anche persone vicine alla Parrocchia ed altre collegate alla politica stile "prima repubblica". Insomma, quasi tutti. Mancano all'appello, fortunatamente solo i fautori del "muoia Sansone con tutti i Filistei" che, però, non credo si daranno facilmente per vinti. 
So di non sbagliarmi nell'affermare che tutti i candidati abbiano un comune denominatore nel desiderio di agire per il bene del Poggio. 

Anche se non viene scritto nel programma, a mio avviso, il primo punto di chiunque voglia amministrare oggi la Cooperativa è proprio "salviamo la Cooperativa". Non è una boutade, ma se non vengono presi provvedimenti la vita stessa della Cooperativa è a rischio. E' vero che dal punto di vista patrimoniale la situazione è più che solida, ma da troppo tempo il patrimonio societario viene corroso, ogni anno, da un deficit di circa 450 mila euro. Continuando così i circa 5 milioni di euro di patrimonio potrebbero durare solo 10 anni, senza considerare che il loro valore è stato rivalutato nel 2007, e oggi credo che potrebbe anche essere inferiore.  Nondimeno deve essere considerata la scarsa popolarità di cui la Cooperativa gode presso i soci. Se oggi si facesse un sondaggio,  moltissimi soci preferirebbero uscire dalla Cooperativa, non ritenendo congrui i servizi offerti con l'ammontare della quota sociale. Credo, invece, che i soci dovrebbero essere lungimiranti, perchè la fine della Cooperativa aprirebbe scenari devastanti per il Poggio, soprattutto in considerazione dei personaggi che popolano la politica capoterrese.Ovviamente chi la ammiistra deve fare si' che Coopertiva rappresenti, per i soci, una scelta e non un obbligo.

Conosciamo bene le logiche che governano il Comune di Capoterra. Poggio è la vacca da mungere, il luogo di residenza di cittadini ricchi e snob che meritano di essere tartassati anche aldilà di ciò che impone la legge. Non importa se Poggio abbia contribuito in modo importante all'aumento del benessere della comunità capoterrese, Non importa se oggi i servizi presenti nel centro storico sono ampiamente superiori, in quantità e qualità, a quelli esistenti nella nostra frazione. L'invidia è purtroppo l'erba cattiva della nostra terra e non ha una fine.
Se i poggini non si difendono saranno sbranati, perchè perlomeno questa generazione di capoterresi li considererà sempre in questo modo: quelli a cui deve essere preso senza mai dare nulla.
Il problema non riguarda solo i poggini, ma tutti i residenti delle frazioni insediate nel territorio. Ci vorrà un'altra, forse due generazioni, prima di assistere a una maggiore saldatura delle varie comunità che compongono questo comune.

Nel programma della Lista Arcobaleno troviamo, finalmente, l'intenzione di cedere le opere di urbanizzazione agli enti pubblici. Adesso a Poggio sono tutti d'accordo su questo, ma qualche candidato della lista aveva remato contro.

Un po' meno entusiasmante è la posizione sul fronte urbanistico. Vengono citati numeri superati ormai da decenni : 1.600.000 mc è il valore del 1970,  mentre 1.100.000 mila è il valore dell'ultima variante approvata nel 2010. Si sa, però che questi numeri sono destinati a un ulteriore ridimensionamento perchè la Regione ha ridotto il piano di espansione proposto del comune. La giunta capoterrese ha fatto sapere che intende dimezzare il valore di cubature da destinare a Poggio dei Pini. Questa numerologia urbanistica ci porta comunque a capire che tra i colori della Lista Arcobaleno c'è anche il grigio cemento e che l'intenzione è quella di realizzare il maggior numero di lotti possibile. E' pero' molto impostante l'impegno a consultare i soci per qualsiasi decisione e quindi perlomeno è scongiurato il pericolo di qualche colpo di mano come avvenuto in passato. Certo non saranno contenti i soci che hanno da anni la casa in vendita e hanno visto ridurre considerevolmente il suo valore. Inutile dire che l'immissione sul mercato di nuovi lotti costituirebbe una mazzata per queste persone e un danno per tutti.  Non sarà d'accordo nemmeno chi ritiene che costruire oggi, con un mercato disastroso e tasse in notevole incremento, possa rappresentare anche un fallimento dal punto di vista economico, oltre che ambientale.  

Importante è l'obiettivo di risanare il bilancio della Cooperativa, in costante perdita. Purtroppo, però non viene detto come. E' da anni che il bilancio è in perdita. Solo l'amministrazione guidata da Giacomo Cocco è riuscita nel 2009-2010 a far tornare i conti in pareggio. Sarebbe opportuno fornire ulteriori dettagli su come si vuole raggiungere un risultato cosi' difficile.

Nessun accenno, purtroppo, alla trasparenza, da che ne devo dedurre che continueremo a non essere informati su cosa avviene nelle segrete stanze del CdA. Non ci si lamenti poi della mancata partecipazione dei soci e del desiderio di abbandonare la Cooperativa.

Un elemento di novità è rappresentato dal riferimento alla morosità, che la nuova lista si propone di "attaccare". Ce la faranno? Non è facile. Evidentemente il mancato introito nelle casse della Cooperativa è in crescita. Si tratta di soci scontenti, oppure la crisi fa sentire i suoi morsi anche nell'eldorado poggino?  La mia impressione è che sia un obiettivo quasi impossibile e che la maggior parte di quella morosità sia difficilmente recuperabile. 

Aldilà della lista Arcobaleno guidata da Sandro Anedda pare che si sta formando una seconda lista alternativa. Non si sa se questa lista si presenterà pubblicamente ai soci, con un programma e un incontro pubblico, oppure se preferirà agire nell'ombra utilizzando il vecchio sistema del passaparola, cercando di ottenere qualche posto in consiglio con cui esercitare pressioni. 

L'invito che rivolgo ai soci e di andare a votare, perchè la qualità della vita di questo posto meraviglioso dipende dall'impegno di tutti.

20 commenti:

giuseppe monni ha detto...

Ringrazio Giorgio per l’articolo e i complimenti rivolti alla mia persona. Mi sembra però doveroso fare un paio di precisazioni (una sull’urbanistica e l’altra sulla trasparenza) anche considerata la mia doppia veste di candidato della lista unitaria e di portavoce (uscente) del Comitato Noi Per Poggio. Per quanto riguarda l’urbanistica, il programma della lista unitaria coincide con la posizione ufficiale assunta finora dal Comitato, cioè quella del referendum che il Comitato ha proposto e vinto l’anno scorso. Quel referendum ha dato agli amministratori le seguenti direttive: 1) non rinunciare alla cubatura che il Puc ci dovesse riconoscere; 2) presentare ai soci un serio business plan che dimostri (se c’è) la necessità e la convenienza di realizzare un certo numero di nuovi lotti; 3) sottoporre in ogni caso al giudizio dei soci qualunque ipotesi di realizzazione di nuovi lotti. Bene: su questi tre punti (per me sacrosanti e irrinunciabili) c’è un impegno chiato e convinto di tutta la lista unitaria. Vogliamo quindi rassicurare Giorgio e tutti i sostenitori della cosiddetta “opzione zero”, una posizione che sta avendo sempre più consenso dentro e fuori del Comitato, anche grazie ad alcune interessanti analisi compiute soprattutto dall’ing. Mulas, che sembrano dimostrare che gli svantaggi di realizzare nuovi lotti sarebbero anche economicamente assai superiori a quelli di realizzarli. Proprio per questo c’è l’impegno a fare anzitutto un serio business plan, perché laddove si confermasse che non è conveniente realizzare neanche un lortto, neanche quelli delle aree A2.A3, nessuno di noi sarebbe mai così irresponsabile da approvarne la realizzazione! Anche se i soci ci dicessero di farlo (a maggior ragione se la maggioranza dei soci ci dicesse che non vuole più neanche un lotto). Insomma: sono finiti gli anni nei quali una Variante veniva approvata senza analisi costi benefici e senza la condivisione coi soci. Ma voglio rassicurare tutti anche sul secondo punto evidenziato da Giorgio, e cioè la trasparenza. Il fatto che nel programma della lista unitaria (che abbiamo voluto contenere in una paginetta) non vi sia cenno alla questione della trasparenza è perché, molto semplicemente, diamo per scontato che la Cooperativa, d’ora in poi, sarà COMPLETAMENTE trasparente nei suoi conti, nelle sue decisioni, nelle sue procedure: renderemo accessibile tutto e, personalmente, proporrò che gli amministratori delegati tengano incontri informativi periodici coi residenti. Grazie ancora a Giorgio e a tutti coloro che contribuiranno ad aprire una stagione nuova per la nostra Comunità.

Marco Pintus ha detto...

Non mi dilungo sulle perplessità che ho in merito a questa lista nata dalla fusione di due anime che fino a poco tempo fa erano ostinatamente contrapposte. Ma c'è un passaggio del programma che proprio non mi va giù. Cito testualmente: "è indubbio che una sentenza favorevole metterebbe comunque la cooperativa in una condizione di forza nei confronti del comune, permettendole di proporsi in seguito per l'eventuale gestione di alcuni servizi (manutenzione strade, servizio idrico) in modo da non esporre i residenti alle potenziali inefficienze della gestione comunale." Sono sorpreso. facciamo un grande passo in avanti cedendo (per legge!) le opere di urbanizzazione al comune e poi, in qualche modo, vogliamo continuare a gestirle noi? Mi piacerebbe leggere i commenti di Giorgio e Giuseppe in proposito. Saluti a tutti.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ciao Marco. innanzitutto non condivido la lettura basata sulla contrapposizione tra gruppi o addirittura tra singole persone. Quando si hanno proposte diverse sono queste ultime a dovere essere confrontate. Parlare di guerre tra persone significa alimentare la conflittualità. Spesso ho sentito evocare la favola dei Guelfi e dei Ghibellini con il risultato, forse voluto, di allontanarsi dai problemi reali per metterla in caciara. E' una vecchia tattica di difesa che in politica o nel pugilato viene usata quando non si hanno forze ed argomenti validi da contrapporre. Detto questo, leggendo i nomi dei candidati di questa lista non trovo se non vaghi riferimenti a gruppi che hanno amministrato la Cooperativa in passato. Certamente ci sono, come ho scritto, varie anime, varie sensibilità, ma non credo proprio che siano presenti, nello stesso tempo, sia le cicale che le formiche. Parlando in termini piu' concreti sono più che certo che con queste persone, tantomeno nella situazione attuale, non vederemo incarichi di consulenza da 200 mila euro, soci che non possono accedere agli atti, cause legale che, seppur vinte, costano piu' di quanto si incamera perche affidate ad avvocati di grido. Non ci saranno pinete cementificate o fidejussioni pagate da tutti i soci senza il loro consenso.

Per quanto riguarda la questione della gestione dei servizi non sono un legale di settore e non so dirti sulla base di quale scenario normativo il comune o l'ente pubblico che per legge sarà titolare delle strade o della rete idrica di Poggio potrebbe affidarne la gestione ORDINARIA e la manutenzione a una società privata come la nostra. Di certo non saremo costretti al rifacimento di tutte le opere di urbanizzazione (5 milioni di euro) come prospettato dal CdA guidato da Calvisi nel 2007. Poi sarà l'ente pubblico a decidere come erogare il servizio. Come si organizza per la riscossione dei tributi (esosissimi) si organizzerà anche per questo. Certo comunque che lo scenario della gestione di alcuni di questi servizi da parte della cooperativa, che li conosce bene, toglierebbe non poche castagne dal fuoco anche al comune. Non so se sia possibile e sinceramente dubito che la giunta capoterrese sia dotata della capacità di azioni intelligenti.

giuseppe monni ha detto...

Ciao Marco, tenterò anch'io di non dilungarmi. Il concetto espresso dal programma è il seguente: la Cooperativa deve liberarsi della proprietà delle oouu così da non avere più i costi e le responsabilità della gestione ordinaria e straordinaria. e su questo stiamo tutti d'accordo (dico "tutti" ma ricordo che fino a uno due anni fa metà del Poggio ci considerava degli eretici.... considero un successo che oggi la maggioranza dei candidati sottoscrivano un programma che ci da ragione). Ma una sentenza vittorosa ci potrebbe mettere nelle condizioni di ottenere dal Comune qualcosa di ancora più vanraggioso, e cioè una gara pubblica d'appalto per la manutenzione ordinaria delle infrastrutture alla quale la Coop potrebbe partecipare con qualche possibilità di vincere (stante i pià bassi costi di intevento dati dalla presenza e dalla esperienza): vincendo una simile gara, ottenendo un simile appalto, noi riusciremmo nel capolavoro di trasformare in ricavi quelli che fino a oggi sono stato costi. Con l'ulteriore vanraggio che, se si rompesse un tubo, saremmo sempre noi a intervenire, non dovendo attendere il Comune (pagati per farlo). Ci sono molti strumenti normativi per raggiungere questo obiettivo, li valuteremo alla luce di ciò che deciderà il Consiglio di Stato. Ti saluto cordialmente,

Marco Pintus ha detto...

Caro Giorgio, non ho certo inteso parlare di guerre tra persone e non voglio proprio fomentare alcunchè. La contrapposizione, che è sotto gli occhi di tutti, è relativa all’idea di gestione della cooperativa (direi quasi antitetica tra i due gruppi) ed è stata ostinata in quanto non ha portato finora a nessun confronto fruttuoso. Ci vorrà una grande volontà da parte dei componenti della lista Arcobaleno di superare le diversità di idee del passato e, rimanendo personalmente perplesso, faccio i miei migliori auguri che ciò possa accadere nell’interesse di tutti gli abitanti del Poggio.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Marco non mi riferivo certo a te, ma confutavo l'idea dei gruppi che si confrontano sul piano personale. Se così fosse non avrei espresso un giudizio positivo su questa lista che comprende anche persone che hanno remato contro l'azione di trasparenza e informazione che ho portato avanti con il blog che state leggendo, con il Portale della Cooperativa, la mailing list e l'Help desk.

Giorgio Plazzotta ha detto...

da Ludovica Mulas:

ciao a tutt'e tre, ho seguito da lontano in questi giorni il vostro dialogo e vorrei intervenire soprattutto per riprendere il discorso di Giorgio che ha scritto riferendosi ai soci che se ne stanno beatamente a casa brontolando salvo poi dichiarare di essere d'accordo per le cessioni delle oouu, ma mantenendosi inermi come se attendessero il passaggio del cadavere di non si sa quale nemico...eh, già...proprio non si sa a questo punto chi sia il nemico
voglio esplicitare meglio il discorso di Giorgio che scrive: "Se si facesse un sondaggio oggi, moltissimi soci preferirebbero uscire dalla Cooperativa, perchè non ritengono congrui i servizi offerti con l'ammontare della quota sociale. I soci dovrebbero essere lungimiranti, perchè la fine della Cooperativa aprirebbe scenari devastanti per il Poggio, soprattutto in considerazione dei personaggi che popolano la politica capoterrese." e ancora: "Se i poggini non si difendono saranno sbranati"
e allora insieme a voi e ai lettori di questo blog, provo a ragionare senza mezzi termini su quale sarebbe lo scenario se domani un gran numero di poggini optasse per l'uscita dalla coop e questa dovesse essere sciolta; in quanti sanno cosa accadrebbe? essendo una coop a mutualità prevalente e non potendo quindi realizzare proventi dalla vendita dei suoi beni questi ultimi, compresi edifici, pinete e tutti gli ettari di verde che ci circondano, dopo vari passaggi che non enumero perchè ci vorrebbero tutti i richiami di legge, finirebbero dritti nelle mani del comune che si troverebbe a dover amministrare, volente o nolente, opere di urbanizzazione, zone verdi e non, zone edificabili....ma quali zone edificabili? quelle previste dal puc che saranno veramente tante perchè non si tratta solo delle parti residenziali (potremo trovarci lotti in giro dappertutto perchè a quel punto non avremo più voce in capitolo); ricordiamoci che il puc prevede volumetrie abnormi per servizi da piazzare, in ossequio al pdl presentato dal presidente emilio sanna senza passare appunto in cda, in tutta la parte che sta, diciamo, a monte dell'Hydrolcontrol, in una conca secondo me meravigliosa che mai e poi mai vorrei vedere invasa da neanche 1 mc di cemento...
e allora chiedo ancora: chi è il nemico del quale aspettare il cadavere? i vecchi amministratori? allora non votiamoli; la cooperativa? ma la cooperativa siamo noi; se solo ci rendessimo conto che basta andare a votare per chi si è sempre battuto per la cessione delle oouu allora non ci sarebbero più cadaveri da aspettare!
quindi che fare? sento qualcuno che dice: ma i candidati chi sono, da dove vengono? e qualcun altro che si chiede se fidarsi o meno di Sandro, e qualche altro che fa le pulci ad un programma che, come ha scritto bene Giorgio, non poteva non portare le diverse anime del poggio, un poggio però che, dice chiaramente Sandro, vuole fermamente arrivare alla cessione delle oouu....e non dimentichiamo quanto giustamente scrive
(continua)

Giorgio Plazzotta ha detto...

da Ludovica Mulas -- segue

Giuseppe: due anni fa mai e poi mai avremmo immaginato che si potesse presentare una lista con nomi, sempre CONTRO le cessioni, che oggi si dichiarano PER le cessioni, e questa è stata una conquista del comitato NoiperPoggio e di coloro che hanno votato per i loro candidati nel 2012; non vi fidate di quei nomi? non votateli, ma votate gli altri che abbiamo indicato.
Quindi non buttiamo a mare il lavoro e l'impegno di tanti degli ultimi tre anni e mezzo, non dimentichiamoci che abbiamo speso bei soldoni per portare avanti l'azione davanti al TAR e al Consiglio di Stato, e quest'ultimo a giugno si riunirà quasi certamente per l'ultima volta e dopo non ci resterà che aspettare fiduciosi...perchè noi abbiamo fiducia su quel risultato e a quel punto se non saremo stati lungimiranti, come scrive Giorgio, se non avremo votato quei nomi che ci garantiscono i passi successivi presso il comune per ottenere quelle cessioni in tempi accettabili, avremo veramente consegnato il poggio al comune e così l'unica cosa che ci rimarrà da fare è mangiarci mani, piedi e chissà cos'altro!
Siamo realisti e ragioniamo per obiettivi, non per sfiducia o sospetti; oggi l'obiettivo è la cessione delle oouu quindi facciamo di tutto per arrivare a quello, venite a votare per quelle 10 persone che ci assicurano il massimo impegno per arrivare a quel risultato, non lasciatevi fuorviare dalla presenza di altri che fino a ieri non la pensavano come noi; non ci dimentichiamo che dobbiamo dare 10 preferenze e quindi se saremo compatti passeranno i nomi che vogliamo noi e questo è l'unico modo per non "rischiare", come dice qualcuno, di dare il voto a nostri oppositori fino a ieri.
Voglio infine ricordarvi che l'affermazione "la cooperativa siamo noi" non è una frase retorica, è la realtà; non ci sono altri filtri tra noi soci e la coop, le elezioni servono a eleggere i nostri amministratori e se ci alzeremo dalle nostre sedie e poltrone il 10 maggio per una decina di minuti decidendo di mettere 10 nomi in una scheda poi avremo senz'altro tutto il diritto di arrabbiarci o brontolare con i nostri amministratori se non faranno ciò per cui li abbiamo votati; ma se rimarremo comodamente seduti a guardare i nostri giardini e magari mangiarci un buon gelato, poi dovremo subire le decisioni di altri e poco potremo contro questi ultimi, assumendoci così, in ultima analisi, la grande responsabilità di aver consegnato la coop a coloro che non ci piacevano e che l'hanno portata a questo punto, e contro i quali non potremo più fare nulla, tranne andarcene e consegnare la coop al comune che non si degnerà neppure di ringraziarci sentitamente.
Quindi siamo coerenti con quanto abbiamo creduto e perseguito fino ad ora, impegniamoci ancora una volta e diamo fiducia al Comitato NoiperPoggio; ci conoscete molto bene, mai vi abbiamo mentito e mai abbiamo fatto qualcosa per nostro tornaconto personale; noi siamo coloro che hanno trovato le carte che giacevano in Cooperativa e le abbiamo portate alla vostra attenzione; ricordo ancora la prima riunione, era l'estate del 2011, con Giuseppe e Rita Lai esponemmo con le slides tutta la situazione delle convenzioni e delle oouu, nonchè i costi enormi che dobbiamo sostenere per gestirle, e alla fine qualcuno ci disse che era la prima volta che a Poggio finalmente veniva fatta un'analisi esaustiva della situazione; da allora sono passati 3 anni che ci hanno visto sempre in prima linea, ci abbiamo messo faccia, fatica, impegno, tempo e anche soldi...e adesso dovremo lasciar perdere tutto? perchè abbiamo cambiato strategia e vogliamo condividere con qualcun altro il nostro progetto per renderlo condiviso e quindi più forte? no, mi dispiace non possiamo fermarci, è giunto il momento di raccogliere finalmente i frutti di tanto lavorare e quindi siamo nuovamente a chiedervi fiducia e il voto.
Contiamo su di voi, vi aspettiamo il 10 maggio.
Ludovica

giacomo ha detto...

L'acqua per statuto può e deve ( per me ) restare al Poggio, questioni strategiche che alcuni non comprendono. Il ricorso non è fatto ufficialmente dalla Cooperativa la quale può mantenere codesto servizio.

Tutte queste manifestazioni di gioia e vittoria le lascerei stare perchè in alternativa, in questi anni, non è stato proposto nulla di innovativo.

Fare Impresa: mi sembra davvero un unicum sentire che il Poggio vincerà gli appalti, davvero that's incredible!! ma d'altronde non sapendo fare impresa le si possono dire tutte.

Giorgio Plazzotta ha detto...

con tutto il rispetto per lo Statuto della Cooperativa, Poggio dei Pini fa ancora parte dello Stato Italiano ed è pertanto lapalissiano che quel documento non può avere un valore superiore a quello delle leggi dello Stato.
Per quanto riguarda il discorso "impresa" effettivamente in passato, ai tempi delle "cicale" ci si poteva permettere di sprecare i soldi che entravano copiosamente dalla vendita dei lotti. Oggi cio' non è piu' possibile e quindi l'efficienza diventa una delle poche strade percorribili. C'è ovviamente sempre quella di "sfasciare" per vedere di nascosto l'effetto che fa.

sol ha detto...

Buongiorno, innescare il sistema dinastico non credo sia opportuno. Non conosco il valore e le intenzioni del "candidato presidente".
La decisione di proclamarlo presidente prima delle elezioni lede il principio di democrazia, il buon senso e l'intelligenza delle persone. Il candidato presidente si presenterà come qualsiasi socio che intende impegnarsi per questa comunità. Se poi avrà meno consenso di altri diventerà presidente? Non lo voterò e spero che altri soci facciano altrettanto. Le dinastie sono state bocciate dalla Storia da qualche secolo. Vogliamo ripristinarle proprio a Poggio dei Pini?
Saluti
francesca

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ciao Franca. E' vero che nello Statuto non è prevista ne la candidatura preventiva di un presidente, ne la presenza di una lista di candidati con un programma. Ma, ovviamente, non è nemmeno vietato e direi che sarebbe anche del tutto comprensibile qualora ci siano due diversi progetti amministrativi.
Se ci pensi bene nemmeno nel sistema elettorale nazionale è previsto che il presidente del consiglio venga indicato prima della sua elezione, che avviene dopo incarico assegnato da parte del Presidente della repubblica e votazione di entrambe le camere. Eppure cio' avviene da un po' di tempo.
Il fatto è che presentarsi con una lista, un programma e un presidente è indubbiamente più "trasparente" nei confronti degli elettori che, altrimenti, dovrebbero accordare la propria fiducia sulla base di elementi molto più deboli: chi ha il sorriso piu' smagliante? chi è più abile a raccattare voti stressando i soci con il porta a porta?
Io, sinceramente, preferisco essere coinvolto PRIMA, soprattutto in una piccola comunità come la nostra.
Per quanto riguarda il discorso dinastico, non mi sembra corretto giudicare una persona sulla base delle sue parentele.

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti,
Vorrei subito precisare che la lista non è una fusione tra anime contrapposte, è una lista che ho/abbiamo costruito cercando proprio di non essere l’espressione di nessun gruppo precostituito e il fatto che più del 75% dei candidati della nostra lista siano persone “nuove” ne è la testimonianza. Questo non vuol dire che si riparta da zero, la cooperativa non può permetterselo, saranno portati avanti quei progetti, che indipendentemente dalla loro genesi, si ritenessero utili per Poggio. Il programma che abbiamo scritto mi pare, per quanto sintetico, molto chiaro. Quando scriviamo che in caso di “esito positivo” della sentenza (dico positivo perché spero nella vittoria dei soci promotori) avremo una maggiore forza contrattuale con il comune di Capoterra, mi pare di dire una cosa scontata. Forse è un po’ miope pensare che in caso di vittoria i problemi per Poggio siano risolti. Forse ci può essere l’opportunità di continuare a gestire in proprio alcuni servizi, ma a quel punto la Coop avrebbe la possibilità concreta di definire le condizioni anche economiche.
Non entro nelle questioni interne del comitato e dell’”appello” di Ludovica Mulas (che comunque ringrazio) a votare la nostra lista, dico però che è opportuno, anzi necessario che ci sia un nutrito numero di componenti della lista all’interno del CDA. Per questo è importante che si votino 10 nomi. Ci sono due liste che concorrono, bisogna scongiurare che si ritorni a situazioni di 8/7 o 9/6. La lista che vince deve avere i numeri per gestire poggio, non credo negli accordi post-elezione, per cui chi vince amministra.
Ho letto anche il messaggio di Franca (che non conosco) e alla quale chiedo comunque, anche se non vota me, di votare gli altri componenti della lista. In merito alla “proclamazione preventiva alla presidenza” ho ben chiare le regole, più che della democrazia, dello statuto di Poggio. Io ho dato la disponibilità a fare il presidente, è trovo poco trasparente e offensivo dell’intelligenza (come dici tu) non dirlo subito e non metterci la faccia. Poi è chiaro che saranno gli eletti del CDA a eleggermi o meno.
Un’ultima cosa, mi fa sorridere sentire parlare di “sistema dinastico” a Poggio, ma tant’è. Io però rispetto tutte le idee de è’ giusto che se si ritiene questo un problema non mi si voti. Posso però qui dire, quasi pubblicamente, che se guidassi la cooperativa mi piacerebbe dedicargli il tempo, l’entusiasmo e la competenza che il capo dinastia a suo tempo ha dedicato. Sui risultati ognuno è libero di valutare come crede!!!
Un saluto a tutti
Sandro anedda

sol ha detto...

Buongiorno, non credo che la situazione di Poggio sia assimilabile a quella nazionale. Ragioni di opportunità suggerirebbero di non candidare persone in stretta parentela con chi ha gestito la cooperativa per decenni. Si può contribuire al benessere della cooperativa anche al di fuori del consiglio o dai posti di rilievo dell'amministrazione. Le situazioni gattopardesche non faranno altro che acuire conflittualità che favorirà la restaurazione dopo qualche intervallo di possibilità di cambiamento che purtroppo non si è avverato. E di fatto amministrerà chi l'ha sempre fatto, anche dietro le quinte.

saluti

francesca

Ludovica ha detto...

Saluto Sandro e provo a invitare tutti a non fare il solito vecchio discorso: "le colpe dei padri sui figli"....dai, ma usciamo da logiche banali e proviamo a guardare in faccia la realtà.
Siamo alla frutta, o ci muoviamo oppure, ragazzi, finisce qui!
Sandro dice che i problemi non saranno risolti dalla sentenza del CDS; posso auspicare che insieme a quella sentenza la presenza di Sandro, Giuseppe, Federico, Stefania e gli altri finalmente daranno a Poggio un CDA degno di questo nome? E non mi importa che questa affermazione dia dell’incompetente anche alla sottoscritta, tanto il mio valore lo conosco.
La sentenza del CDS non sarà una bacchetta magica, ma potrà essere l’inizio di un nuovo percorso che porti finalmente Poggio fuori dal guado e solo un CDA solido, competente, forte dei numeri che lo compongono, finalmente interessato a Poggio e non agli affari di qualcuno in particolare, potrà avviare quel percorso.
E voglio aggiungere che dichiarare a chiare lettere di essere candidato presidente non mi sembra così vergognoso, è pleonastico dire che sarà il cda ad eleggerlo, e ci mancherebbe altro!
Ma io ho e dò fiducia al candidato di oggi, così come nel 2012 in tanti la diedero a me, e non mi pare di ricordare tante critiche per averlo dichiarato pubblicamente dall’inizio; ci lamentiamo tanto della mancanza di trasparenza e poi non ci piace che qualcuno dica: mi propongo a capo del prossimo Consiglio di amministrazione?

Saluti
Ludovica

giuseppe monni ha detto...

Ciao, io credo che le parole di Franca siano state in parte fraintese, credo che lei, quando parla di inopportunità, si riferisca alle difficoltà che un figlio potrebbe trovare nel modificare un modello gestionale, direi anche culturale, ereditato da cotanto padre. Se mi consentite un paragone piuttosto esagerato, la perplessità di tanti (non mia) è che il figlio di Tolomeo possa essere un Galileo! Perché, nel nostro piccolo, la situazione è proprio questa: a Sandro (e alla squadra che sta tentando di mettere su) stiamo affidando l’onere di rivoluzionare il modo con cui la Cooperativa è stata concepita e gestita nei suoi primi 5 decenni. Perché o la Cooperativa cambia, oppure finisce (ed è questo il triste dato di fatto al quale non si rassegna l’amico Giacomo Cilloccu, nostalgico di un’Età dell’Oro che, se mai è esistita, non è più replicabile). Sandro si è preso quindi una doppia, tripla, quadrupla incombenza: fare sintesi tra persone provenienti da posizioni diverse, sperare che questo contribuisca alla fine degli scontri, far condividere (e accettare…) un programma che (lo sappiamo bene) è per molti rivoluzionario, e, come se non bastasse, fare tutto questo portanto un cognome così significativo (ed evocativo). Definire ambiziosa questa operazione è, a mio parere, riduttivo, ma proprio per questo, io penso, sarebbe stato miope, da parte nostra, non provare a dargli una chance. L’alternativa, peraltro, sarebbe stato l’ennesimo muro contro muro, con la quasi certezza di un CdA bloccato e rissoso come gli ultimi due. A chi avrebbe giovato? Vi ricordo che il gruppo di Cocco aveva vinto col 75 per cento dei consensi, piazzò 10 consiglieri su 15, eppure riuscì solo ad avviare il suo programma di riforme e durò meno di 2 anni. Perché così poco? Perché quel CdA nacque e amministrò in un contesto di guerra civile, lavoravamo come in un fortino. Oggi con Sandro cerchiamo di rompere questa logica dell’assedio, e vedere se con un clima diverso si possono fare quelle riforme che servono non solo a salvare la Coop, ma anche a rilanciarla. Provo quindi a lanciare una specie di provocazione, proponendo di ribaltare la citazione che Franca fa del Gattopardo: nel Gattopardo tutto doveva cambiare perché tutto restasse uguale: e se dessimo al cognome di Sandro il buon auspicio che tutto deve apparire uguale perché tutto finalmente cambi? (ps: a proposito: è da anni che i gruppi si presentano alle elezioni dichiarando preventivamente quali saranno, nel caso, i presidenti condivisi: Cocco e Secchi nel 2009. Mulas e Sanna nel 2012: anch’io lo considero un passo in avanti della trasparenza e quindi della democrazia poggina; nel nostro caso Sandro è il nostro candidato presidente perché, ove il nostro gruppo fosse eletto coi numeri sufficienti per amministrare in serenità, egli sarebbe quello che più degli altri potrebbe garantire la coerenza programmatica della nostra azione; se poi non ci riuscirà, se poi non ci riusciremo, che devo dire, almeno non potremo rimpiangere di non averci provato, si tornerà al muro contro muro e God Save The Coop!)

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
sento parlare molto spesso, tra i tanti problemi, della “morosita” che investe la cooperativa come un ciclone……. anche quest‘anno le cifre sono da capogiro.
Vi chiedo: il sistema di calcolo delle quote sociali, rispecchia l’articolo 11 dello statuto?
Come mai da calcoli effettuati (dati cooperativa) chi ha il lotto più grande proporzionalmente paga meno?
E l’acqua? Chi consuma meno paga di più!!!!
Grato per un riscontro.
Saluti
Erasmo Chinappi

Ludovica ha detto...

Solo due parole per rispondere al signor Chinappi.
Non mi sono mai occupata di verificare i conteggi della Cooperativa relativamente alle quote in funzione della superficie dei lotti, e ne so talmente poco che credevo che la valutazione fosse proporzionale alla superficie e non il contrario.
Però mi sono occupata di controllare le bollette dell'acqua degli ultimi quattro anni e devo darLe ragione; ci sono situazioni paradossali, con spese doppie per consumi praticamente uguali, spese generate dal metodo di tariffazione che dividendo in trimestri i consumi annuali, in caso di concentrazione soprattutto nei mesi estivi per ovvi motivi, porta il conteggio, come dicevo a sperequazioni incredibili e direi oramai inaccettabili.
Spero che il prossimo CDA si occupi anche di questo e di tutta la partita dei costi dell'acqua applicati da Abbanoa in maniera retroattiva quindi illegittima.
A breve cercherò di relazionarvi proprio su questo problema che ha visto il comitato in prima linea con la richiesta all'Autorità dell'Energia e del Gas (oggi competente per il settore idrico) di un parere su tutta la situazione dell'AATO, di Abbanoa e del comune di Capoterra.
Buona serata a tutti
Ludovica

giacomo ha detto...


Caro Giuseppe, intanto io non ho mai governato la Cooperativa, prima cosa chiarire. La Cooperativa vive in queste condizioni perchè mal gestita in questi anni, ma non facciamo finta che erano gli altri...la sostanza ..i fatti ...il merito...etc etc...parlano chiaro, nessuna alternativa e nessuna idee..ostruzionismo partitico e sterile che ha i suoi autori..ben chiari ...o facciamo come i politici italiani che hanno gestito per 20 anni e poi riescono dicendo che vogliono la pacificazione...io non volevo la guerra e chi non ha avcuto i meriti di trovare solzuioni se ne dovrebbe stare a casa o zitto ...diamo un altra chance ma la danno i poggini e non i candidati..please!!

sol ha detto...

Buongiorno
L'intervento di Sandro Anedda mi conferma l'orientamento per non votarlo per la difesa naturale dell'operato paterno. La valutazione dell'operato di quelle amministrazioni è quantomeno discutibile per chi può, come semplice socio, avere una visione non condizionata da rapporti amicali o parentali. E' ovvio che il giudizio può essere condizionato dall'amore filiale. ( e guai se così non fosse). Non mi permetto di giudicare nessuno e soprattutto chi non conosco.
Ciò non toglie che auspico che chi guiderà le sorti della cooperativa nei prossimi 3 anni, lo faccia con competenza e soprattutto pensando all'interesse generale.
Nulla vieta comunque, anche prima delle elezioni, di confrontarsi di persona su temi cruciali che non sono stati nemmeno sfiorati nei programmi presentati dalle liste "concorrenti".
Saluti
Francesca

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