Per comprendere cosa sta accadendo alle tariffe idriche dei soci della Cooperativa Poggio dei Pini è necessario andare a cercare il motivo che ha spinto il CdA a prendere una iniziativa che sta facendo discutere. Dal 2005 la Cooperativa non ha più lotti da vendere. Sino a quel momento le maggiori spese gestionali erano state controbilanciate con la vendita di lotti di terreno. E' un argomento che abbiamo sviscerato più volte nel blog, pertanto non mi dilungo. Da allora, il bilancio della Cooperativa ha incominciato a segnare il rosso. Riferendoci alla sola gestione ordinaria, ogni anno la Cooperativa è andata "sotto" di cifre che variano da -400.000 a - 200.000. L'unica eccezione, che viene spesso volutamente trascurata nelle analisi degli attuali amministratori, si riferisce alla gestione della presidenza Cocco (2009-2010) che era riuscita a raggiungere il pareggio di bilancio. Certamente a duro prezzo. Aldilà di un notevole abbattimento degli sprechi, che avevano caratterizzato le gestioni precedenti (consulenze inutili e onerose, errori etc.), quella amministrazione aveva aumentato la quota condominiale di 12 euro al mese, ottimizzato i servizi e ridotto il personale.
Dopo di allora, con le presidenze Sanna e Sechi, il passivo di bilancio è nuovamente cresciuto, tanto da rendere necessario un nuovo intervento. Un punto fermo che non si può assolutamente far finta di non vedere è che il bilancio non può restare perennemente in passivo. Quel passivo va a corrodere il patrimonio della società che, seppur consistente, non è illimitato. Un intervento era perciò necessario.
La cessione delle opere di urbanizzazione al Comune di Capoterra avrebbe potuto portare una boccata di ossigeno alla Cooperativa, perchè circa 150.000 euro annui (ma forse di più) utilizzati per la manutenzione di quei servizi pubblici avrebbero liberato risorse per dare ai soci altri servizi "non pubblici". Chi, in questi decenni, ha operato affinchè quei servizi non fossero ceduti al Comune di Capoterra ha sulla coscienza di amministratore una grave responsabilità anche su ciò che sta accadendo oggi. Tanti ringraziamenti a chi ha curato qualche potatura o si è occupato dello sport a Poggio, ma contemporaneamente sono stati compiuti errori (non sempre in buona fede) che hanno dilapidato un patrimonio di milioni di euro e hanno gettato al vento molte opportunità che avrebbero portato frutti di cui oggi avremmo potuto godere.
Pensate quali benefici avremmo avuto se ai tempi del primo o secondo conto energia (2006-2008) la Cooperativa avesse installato pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri edifici (es. palestra). Oggi non solo non pagheremmo 50 mila euro all'anno di energia elettrica, ma avremmo anche i benefici del conto energia. Pensate che proprio in quegli anni la Cooperativa aveva investito 300 mila euro in un conto vincolato che fruttò la bellezza dell' 1,5% di interessi.
Parlando d'acqua, che scenario vivremmo se fosse stata realizzata una rete idrica alternativa, da utilizzare solo per l'irrigazione dei giardini? Certo una rete siffatta costa molto, ma dal 1995 al 2005 sono stati gettati al vento milioni di euro.
Veniamo all'oggi. Per riportare in pareggio il bilancio societario il CdA poteva seguire varie strade,
Ridurre le spese, secondo me è stato fatto e non ci sono margini per altri interventi. Questo CdA, ne sono certo, non sta effettuando spese inutili e non sta nemmeno compiendo errori tecnici clamorosi (che provocano costi), come avvenuto in passato. Il personale non deve pagare errori gestionali del passato. E' stato chiesto ai dipendenti della Cooperativa maggiore impegno e flessibilità ottenendo risposte nel complesso soddisfacenti.
Si sarebbe potuta aumentare la quota sociale. Di quanto? 150 mila euro (il deficit) per 850 soci = circa 180 euro all'anno a socio. Vogliamo dire 15 euro al mese? Si sarebbe trattato di un intervento orizzontale che colpisce tutti.
L'altra soluzione (e non è che ce ne siano molte altre) è aumentare gli introiti del servizio idrico che a Poggio dei Pini è gestito dalla Cooperativa, unico caso del genere in tutta Italia, grazie alla scandalosa sentenza del Consiglio di Stato. Come aumentarli?
La soluzione ideata dal CdA prevede che a pagare per i maggiori costi del servizio siano soprattutto quegli utenti che consumano una quantità di acqua superiore alla media. Lo fanno perchè non hanno un pozzo e vogliono curare il giardino. In alcuni casi hanno una piscina che, notoriamente, "consuma". Abitare a Poggio dei Pini e curare il giardino non dovrebbe essere una abitudine "punita" con una "multa" di 1000 euro, ma è quello che sta per accadere.
Rimodulando le tariffa con una computazione annuale e non più trimestrale, le simulazioni portano a incrementi che raggiungono il 300% per chi consuma più acqua. Tanto per intenderci stiamo parlando di una bolletta annuale che passa da 500 a 1500 euro nei casi "medi", ma anche da 1000 a 4000 per i "top consumers".
Il CdA afferma che con questa scelta vuole adottare un metodo che dia al socio una possibilità di non essere colpito dall'aumento. In pratica chiudendo il rubinetto non si subirebbe nessun aumento, ma il giardino andrebbe in malora. Sono scelte.
Ci sono alcuni elementi che non convincono. Il CdA afferma che il computo si riferisce alla sola gestione del servizio idrico, ma i conti non sembrano tornare. Il costo del servizio appare "gonfiato", mentre i presunti introiti con i nuovi incrementi tariffari appaiono sottostimati.
Se cosi' fosse il risultato sarebbe che l'intero risanamento del bilancio nel suo complesso andrebbe a gravare sui soci che curano il giardino e non possiedono un pozzo. Una follia.
Se è vero il principio che i costi devono essere pagati da chi usufruisce di un servizio è ancor più vero il principio che non si possono cambiare le carte in tavola all'improvviso in questo modo. Un incremento del 300% è roba da settimana enigmistica, questi amministratori rischiano di coprirsi di ridicolo. Ci sono famiglie che hanno operato delle scelte sulla base dei costi del servizio idrico e hanno investito in un giardino. Oggi a queste persone si dice: "O la borsa, o il giardino".
Grazie a questa "genialata" prevedo una guerra tra chi la il pozzo e chi non ce l'ha. Ci saranno persone che dovranno rinunciare a una delle caratteristiche più significative del vivere a Poggio provocando una diminuzione dei consumi che a sua volta genererà un minor introito per la Cooperativa. Si potrebbe replicare, nel piccolo, l'assurda spirale di depressione in cui si trova l'economia italiana: aumento della pressione fiscale che provoca diminuzione dei consumi e conseguente gettito. Forse in Cooperativa c'è qualche giovane emulo di Mario Monti. Non bastano cento lauree, precoci o tardive, se manca una valutazione complessiva della qualità della vita. Per valutarla, la vita bisogna pero' conoscerla.
Il mio suggerimento, spassionato e libero è: "state facendo una cazzata, fermatevi.".
Purtroppo mi sembra di avere capito che ce ne sono anche altre in arrivo. Lo scollamento tra il Comitato Tecnico e il CdA, emerso anche nel corso dell'ultima riunione, è significativo. Il triumvirato sembra andare avanti per conto suo. Comprendo l'esigenza di ignorare i personaggi che fanno della contestazione la propria ragione di vita, oppure gli azzeccagarbugli che fanno solo perdere tempo, ma in questa comunità ci sono tantissime persone che vantano competenze in settori per i quali una laura precoce in economia e commercio non fornisce alcuna competenza. Non mi risulta siano stati consultati. C'è sempre tempo per correggere la rotta.
15 commenti:
Carissimi soci,
Finalmente leggo con piacere che il buon Plazzotta riesce a entrare nella prospettiva che: "non è sempre oro ciò che lucica".
Un apprezzamento va indirizzato anche all'ing. Lodovica Mulas che con la sua solita caparbietà nella riunione informativa è riuscita a puntualizzare con dovizia di particolari che il comitato tecnico,avrebbe dovuto avere la priorità di consultazione prima di divulgare ai soci decisioni di una gravità assoluta che sinceramente a me e suppongo anche a molti altri soci hanno procurato il voltastomaco.
E' da molto tempo che anche a me "il triunvirato" sembra andare avanti per conto suo.
Appena ho letto il notiziario inviatomi dalla cooperativa dove si infarmavano tutti i soci che il consiglio di amministrazione aveva approvato le tabelle delle nuove tariffe da applicare ai consumi dell'acqua ho subito inviato una comunicazione scritta alla cooperativa chiedendo chiarimenti in merito e prospettando soluzioni migliorative che non gravassero sostanzialmente sulle tasche dei soci.Nessuna risposta ho ricevuto in merito e neppure si è fatto mensione del fatto nella riunione informativa di sabato scorso.
Poichè ritengo opportuno e doveroso che ciascun socio venga informato sulla maggiorazione dei costi che dovrà sostenere per i consumi di acqua nel 2015 ho confezionato il seguente quadro comparativo delle tariffe e fasce di consumo del 2015 e 2014- Il consumo massimo di acqua consentito senza aumento di spesa nel 2015 con le nuove tarffe rispetto a quelle del 2014 non dovrebbe superare i mc 207 all'anno. Oltre i mc 207 si ottengono con l'applicazione delle nuove tariffe e per le fasce proposte i seguenti risultati: Da mc 207 a mc 260= mc53x1,155=€. 61,22rispetto amc 53x0,47=€24,91 Da mc 261 a mc 300=mc 40x1,936= €.77,44 rispetto a mc 40x0,47=€. 18,80. Da mc 301 a mc 400=mc100x3,025=€. 302,50 rispetto a mc 100x0,47= € 47,00
Da mc 401 a mc 500=mc100x3,025=€ 302,50 rispetto a mc 100x 0,63=€ 63,00
Da mc 501 a mc 600=mc100x3,0731=€ 307,31 rispetto a mc 100x0,63= € 63,00
Da mc601 a mc 700= mc100x3,0731=€ 307,31 rispetto a mc100 x 0,63=€ 63,00. Le variazioni in aumento restano costanti di €307,31-63,00 = € 244,31 ogni cento mc oltre i 700 mc.
nella speranza di essere stato esaustivo invio cordiali saluti e che.... Dio ce la mandi buona....
Fintanto che si continua a commentare i comportamenti di certe persone, comportamenti che hanno delle conseguenze economiche negative sulla collettività, si finisce solo per esprimere un mugugno senza costrutto.
Bisognerebbe avere il coraggio di inchiodare certe persone alle proprie responsabilità e chiedere conto dei loro comportamenti.
Fai giustamente l' esempio del mancato investimento in pannelli fotovoltaici ed in particolare, se non ho capito male, sul tetto della palestra. Un buon amministratore che sa che il tetto della palestra è in amianto e prima o poi va sostituito, che può disporre di contributi pubblici per questo intervento, non avrebbe dovuto combinare l' esigenza di sistemare il tetto con un investimento produttivo?!?!
Questa è comunque una bazzecola. Ma il non aver continuato su quanto deliberato dal CdA a guida Cocco, sul ricorso al TAR per la cessione delle OOUU al Comune, non rappresenta quantomeno una omissione che ha provocato un danno alla collettività che si pretende di amministrare?
chiedo cortesemente al "Lino" che ha scritto un commento di scrivermi il suo nome e cognome a poggio@isolasarda.it. una vecchia regola del blog è da sempre quella di evitare l'anonimato.
Per Silvio. come sai non manco mai di rammentare, a furia di apparire ripetitivo, quali gravi responsabilità del passato (anche recente) abbiano provocato danni enormi alla nostra comunità. Il ricordo non serve a "rimuginare", ma siccome è evidente che alcuni personaggi che hanno provocato quei danni continuano a pontificare anche sulla stampa (vedi articolo di oggi) credo che sia importante ricordare ciò che è accaduto. Ho grande fducia e stima degli attuali amministratori e credo che in questa occasione abbiano distribuito male il loro intervento, sebbene io personalmente non ne fossi colpito (consumo poca acqua). C'è tempo per correggere il tiro e il confronto può aiutare.
Marco Locci ci scrive:
L’attuale CDA, frutto della fusione delle due componenti che si sono contrapposte in questi ultimi anni, è nato col “solenne” impegno di voler pacificare la comunità. La sconcertante e amara verità che è scaturita dall'assemblea di sabato sera ci ha invece rivelato che lungi dall'essere pacificata, la comunità viene ulteriormente trascinata in una virulenta contrapposizione a causa della scellerata delibera sulle tariffe dell'acqua, che di fatto ha sancito che a Poggio esistono due categorie di soci: I “virtuosi” da premiare e gli “spreconi” da punire; questi ultimi circa il 20% sui quali ricadrà la maggior parte dell’onere del risanamento del settore idrico. Non voglio entrare nel merito della questione, già sufficientemente dibattuta in assemblea, ma soffermarmi su quanto reiteratamente affermato dal presidente: “La delibera assunta dal CDA è frutto di una decisione politica”. Cosa significa? A saldi invariati, come si dice appunto in politica, il CDA avrebbe potuto investire del problema, in primis, il Comitato Tecnico, che avrebbe potuto trovare una soluzione equa e soddisfacente per tutti e con ciò chiudere rapidamente la vicenda. Ma a questa, che era la soluzione più semplice e razionale, si è preferita invece quella più traumatica. Che fosse necessario risanare il bilancio del settore idrico è fuori discussione, che fosse necessario “moralizzare” i consumi più alti, poteva anche avere un senso, ma farlo al prezzo di far litigare i soci tra di loro, grazie all'adozione di criteri forsennati, questo si, è veramente immorale. Attentare alla concordia e alla civile convivenza di una comunità, in dispregio a quanto ci si era impegnati a fare, rappresenta il più odioso dei tradimenti, soprattutto verso coloro che su questo nuovo consiglio avevano riposto molte delle loro speranze. Tuttavia a meno di non voler considerare l'attuale dirigenza composta da personaggi ingenui e sprovveduti, perchè volersi inimicare il 20 o forse, il 30% dei soci? Che senso ha? L'ipotesi più inquietante è che colpire pesantemente una parte minoritaria dei soci fosse la condizione per garantirsi invece la benevolenza e il consenso della parte maggioritaria, tra cui i molti soci “graziati”, anche di pochi euro, del loro già esiguo contributo al comparto idrico. Ma cosa si è voluto ottenere? Comprare il consenso dei soci per pochi denari? A che prò? A cosa dovrà servire la buona disposizione della maggioranza di quei soci beneficiati o comunque non penalizzati dalla delibera sull'acqua? A far digerire loro più facilmente, eventuali,future e probabili devastanti, iniziative? Tutte Fantasie? Facciamo ancora delle ipotesi: Se le cose dovessero essere veramente così, dovremmo prendere atto che ci troviamo di fronte a persone ciniche, che non si fanno scrupoli di scaraventare i soci gli uni contro gli altri pur di raggiungere in maniera spregiudicata i loro scopi. Se le cose non dovessero essere in questi termini, visto che comunque la spaccatura della comunità è ormai nei fatti, ciò significa che la dirigenza è composta da persone quantomeno superficiali e irresponsabili che non si rendono conto delle conseguenze dei loro atti.
A questo punto faccio un duplice appello: Ai soci chiedo di riflettere su tutta la vicenda e invitarli a non cadere nella trappola di farsi trascinare in questo scellerato gioco al massacro e di non farsi distrarre, ma al contrario di concentrarsi attivamente sulle prossime mosse della dirigenza, che pertanto dovrà doverosamente diventare un “osservato molto speciale”. Invece a quei componenti più sensibili del CDA, che pur sono convinto ci siano, chiedo di non girarsi dall’altra parte e di non rendersi complici di certe, nefande, decisioni. La reputazione ha un valore che ciascuno di noi ha il dovere di preservare, sia nei confronti della propria coscienza che, nel vostro caso, nei confronti dei soci dai quali avete avuto la fiducia e che giustamente non si aspettano che venga tradita, e questo, ovviamente, vale per tutto il CDA.
Marco Locci
Marco hai sollevato diversi punti su cui vorrei replicare. La fusione tra gruppi di cui parli risponde a una logica di "fazioni, eserciti e guerriglie" che mi sembra alquanto romanzata. Abitiamo tutti qua e ci conosciamo quasi tutti di persona. Certo che quando ci sono elezioni o referendum spesso ci si schiera e io sinceramente ho piu' stima in chi si schiera rispetto a chi, spesso per opportunismo, resta sempre a guardare e lascia che siano gli altro ad agire. Dovremmo essere tutti abbastanza maturi da affrontare le differenze di opinioni e obiettivi con il confronto e non con lo scontro. Purtroppo cosi' non è stato, ma speriamo che sia finita quella stagione e che le differenti opinioni si possano affrontare con piu' serenità.
Quando Sandro Anedda ha parlato di decisione politica a mio avviso voleva dire che la scelta su come intervenire era una scelta di tipo politico e non tecnico e che, pertanto, non era corretto parlare di contrasto con il CT. In questo gli do ragione. Il CT è tenuto a dare indicazioni tecniche, sottolineando, ad esempio, errori di calcolo, suggerendo interventi che possano mitigare o migliorare la situazione etc. Poi è il CdA, eletto dai soci, che si prende la responsabilità di decidere. In questo senso si tratta, legittimamente, di una decisione politica. Io la trovo inappropriata perchè aumentare del 100% o anche di più una tariffa significa cambiare le carte in tavola a persone che hanno effettuato delle scelte anche sulla base di quelle tariffe. Se anche fosse vero che certi comportamenti meritano una azione repressiva (ho visto prati enormi irrigati mentre pioveva), credo che nella rete delle nuove tariffe ci siano finiti anche dei soggetti che hanno l'unica colpa di curare bene il proprio giardino, magari nemmeno tanto grande. Siamo a Poggio, la città-giardino! Non mi sembra giusto. Capisco l'esigenza di tirare fuori i soldi, ma a mio avviso gli interventi devono essere piu' "diffusi", vorrà dire che pagheremo tutti per gli errori del passato. Veramente incredibile trovare in prima fila, tra i lanciatori di palle di neve (per non essere volgare), sempre i soliti "battitori" che hanno provocato, quando sono stati amministratori, i problemi di cui oggi dobbiamo pagare i costi. Sono certo che il cdA saprà correggere il tiro. gli osservati speciali, per me, non sono gli attuali amministratori, ma quelli che ci hanno portato a questo punto.
Diciamo che i due gruppi teatrali ci hanno tenuto compagnia per 10 anni e i risultati si vedono.
Sarà il caso di farsi da parte?
Seguito (Lino),
In questi dieci giorni ho cercato di trovare soluzioni correttive alle proposte di aumento delle tariffe e delle fasce dei consumi di acqua.
a) Nel febbraio del 2014 l'ing. Lodovica Mulas facente parte del comitato tecnico pubblicava nel memoriale del portale "Comitato noi per Poggio" una relazione dettagliata dal titolo "ECCO QUANTO CI COSTA L'ACQUA" ove si afferma che grazie alla contabilità idustriale avviata nel 2010 risulta che ogni anno tra acqua prodotta dalla Coop,(180 mila mc)e acqua aacquistata dal comune di Capoterra (170 mila mc) vengono immessi nelle rete poggina 350 mila mc dei quali però la cooperativa fattura ai soci 250 mila.Ci si chiede perchè oltre 100 mila mc vengono persi per strada a causa della vetustà delle codotte pari a circa 80 mila euro di mancati introiti.
Mentre ne fattura ai soci circa 170 mila euro all'anno.Quindi la coopereativa spende ogni anno circa 250 mila euro. In realtà aggiugo io,le perdite effettive non sarebbero 100 mila mc perchè non si è tenuto conto delle numerose utenze della cooperativa che non hanno il contatore,(uffici, irrigazione campi sportivi e aree piantumate rubinetti nella piazza Richi, nel campo giochi ed altre prese sconosciute)oltre naturalmente alle zone irrigate di proprietà della cooperativa.
La stessa ing Lodovica Mulas fa notare che la Cooperativa ha costi di produzione e gestione insostenibili (circa O,96 euro a mc) che appaiono del tutto insensati visto che il prezzo dell'acqua acquistata dal Comune è meno di 0,50 euro al mc.
Ora mi domando io, perchè il presidente e gli amministratori delegati in carica nella cooperativa non hanno tenuto conto delle valutazioni sopra citate!!!
b)Sarebbe opportuno conoscere quali altri costi accessori (consumi di energia elettrica per il riempimento dei serbatoi di accumulo acqua, potabilizzazione acqua)vengono imputati contabilmente in proporzione al consumo dell'acqua) e quali altri costi(manutenzione ordinaria e straordinaria,riparazioni e sostituzione di tubazioni di adduzione principale fino al punto di presa delle singole utenze,mano d'opera impiegata per irrigazione campi di proprietà comune) vengono imputati ai singoli soci in proporzione ai valori millesimali delle singole proprietà.
c)-Poichè la recente legge di riforma del condominio n. 220 del 11/12/2012 in vigore dal 18/06/2013 stabilisce inequivocabilmente che le norme sul condominio si applicano ai residence ed ai così detti super condomini ovvero a quei complessi costituiti da più corpi di fabbrica autonomi sarebbe opportuno e consigliabile che si proponesse la necessità di modificare la proporzionalità delle quote sociali fissata originariamente in funzione del valore dei singoli terreni edificabili con quella del valore effettivo di tutta la proprietà di ciascun lotto comprensiva di valore del terreno e del fabbricato.
d)-si ritiene che l'eliminazione del minimo fatturato e del nolo contatore abbia valenza se l'onere sostenuto per la lettura del contatore ed il corrispettivo delle perdite in linea e della manutenzione ordinaria e staordinaria della condotta di adduzione principale venga ripartita fra tutti i soci in millesimi di proprietà e non concorra alle spese di fornitura e distribuzione dell'acqua. e)- Ritengo infine che l'elaborazione delle tabelle millesimali di proprietà venga elaborata da tecnici di provata capacità ed esperienza. In diffetto occorrerà rivolgersi al tribunale per nominare un perito d'ufficio.
Resto in attesa di conoscere le vostre determinazioni in merito e porgo cordiali saluti. Procolo D'Agostino
Ciao Lino concordo pienamente con il tuo pensiero, purtroppo si fa molta confusione tra cooperativa a mutualità prevalente e condominio.....vogliono applicare determinate regole condominiali alla nostra società,dimenticando un fattore molto importante: Lo Statuto che noi soci abbiamo sottoscritto.
Purtroppo la ripartizione tra i soci con tabelle millesimali la vedo molto dura..
Erasmo Chinappi
Carissimo Erasmo,
Mi fa piacere che anche tu concordi con il mio pensiero,ma a mio parere La Legge non può essere disattesa neanche dalla nostra società cooperativa a mutualità prevalente e non c'è nessuno statuto che possa affermare il contrario. I ricavi e le spese sono una questione contabile e la legge afferma che questi devono essere imputati a ciascun socio in funzione dell'uso che fa della proprietà comune rapportandola al valore della sua proprietà.Tutti i beni comuni che rimarranno di proprietà della cooperativa dopo la consegna delle opere di urbanizzazione primaria al Comune di Capoterra diverranno proprietà comune di tutti i soci.
D'altra parte sarebbe opportuno che gli amministratori della cooperativa si informassero e prendessero esempio dal sistema che viene adoperato per il riparto delle spese di fornitura dell'acqua nella vicina lottizzazione delle "CASE DEL SOLE" CHE COME LA NOSTRA LOTTIZZAZIONE UTILIZZA L'ACQUA PROVENIENTE DALLA TRIVELLAZIONE DI UN POZZO DI PROPRIETA' COMUNE.
Ti saluto caramente
Procolo D'Agostino
Sono venuto a conoscenza dalle così dette "voci da cortile" che venerdì sera si è tenuto un consiglio di amministrazione per discutere la nuova proposta di modifica delle nuove tariffe e le variazioni delle fasce di consumi dell'acqua potabile che tutti i soci della cooperativa abitanti a Poggio dei pini dovranno pagare durante l'anno 2015.
Non è lecito venire a conoscenza delle risultanze scaturite dalla riunione del consiglio di amministrazione sopra citato perché parrebbe che le nuove proposte dovranno passare e ridiscusse dal comitato tecnico.
Per ricuperare le perdite di esercizio del 2014 tutte da imputare alle spese per l'approvvigionamento dell'acqua e ammontanti a circa 62.000 Euro è stato proposto e convenuto che ciascun socio dovrà pagare un forfait di 60 euro.Mentre per il costo dell'approvigionamento dell'acqua si procederà per fasce di consumo, sempre annuali e tariffe differenziate.
Queste sono le voci che circolano, dato che non è lecito sapere alcuna informazione in merito dagli amministratori che hanno partecipato al recente consiglio e neppure si è fatto cenno nel Blogger di Poggio dei Pini che non contiene ancora una cartella che ci consenta di interloquire con gli uffici della cooperativa ed i singoli amministratori delegati o il Sig. Presidente.
Restiamo perciò in paziente attesa di conoscere le buone o cattive determinazioni in merito.
Per intanto viene naturale domandarsi perchè questo una tantum di 60 euro debba essere uguale per tutti i soci sia che possieda un solo lotto o due lotti.Ricordo infatti che le quote sociali quantificate all'inizio e a carico di ciascun socio erano proporzionali alle superfici dei lotti e chi aveva comprato due lotti godeva di una riduzione del 30% della seconda quota sociale.
Nella sostanza si era cercato di proporzionale le quote sociali in funzione delle superfici dei lotti.Ritengo che in sede di acquisizione dei lotti si sia voluto operare equamente per distribuire le spese delle parti comuni in funzione del valore delle singole proprietà terriere acquisite da ciascun socio.
Perché invece non si è proceduto ugualmente ed in proporzione quando si è deciso di aumentare le quote sociali e come si intende fare oggi per ricuperare le perdite di esercizio.
Probabilmente si sentirà affermare dagli amministratori che la cooperativa Poggio dei pini non è un condominio e quindi non si è tenuti a scquisire le regole del condominio, ove si afferma inequivocabilmente che le spese delle proprietà comuni debbono essere ripartite in proporzione all'uso che ciascun socio ne fa riferendola al valore della proprietà dell'area di sedime del fabbricato sommata al valore del fabbricato.Tale ragionamento è confortato anche dalla ecente riforma sul condominio (Legge !! dicembre 2012 n. 220) Art. 1117 e 1117 bis riguardante le parti di proprietà destinate all'uso comune di più unità immobiliari, quali: gli impianti idrici e fognari,i sistemi centralizzati di distribuzione dell'energia elettrica ed i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale delle singole unità immobiliari.
Quanto sopra descritto è un invito accorato affinchè venga tenuto in considerazione tale suggerimento in quanto si intende operare in seno alla nostra cooperativa che è a mutualità prevalente e senza scopo di lucro.
In difetto e a malincuore non resterà altra alternativa che quella di ricorrere alla richiesta di referendum consultivo in base a quanto viene indicato all'art,63 dello statuto della Cooperativa
Cordiali saluti a tutti
Lino
Carissimi soci.
Prendo atto che la Cooperativa ha inviato via email a ciascun socio una comunicazione della delibera del consiglio di amministrazione che nella seduta del 27 febbraio ha modificato le tariffe idriche del 2015 ritenendo opportuno operare una parziale rimodulazione delle tariffe e delle fasce dei consumi idrici del 2015 deliberate nella precedente delibera del C.d.A del 19.12.2014.
A mio parere appare sconcertante e grave che un consiglio di amministrazione frettolosamente comunichi ai soci decisioni apparse senza alcuna logica costruttiva e di equità nei confronti dei soci.
Dalla lettura della delibera della
seduta del C.d.A. del 19.12.2014 si rileva che un centinaio circa di soci vengono graziati dal pagamento di 120 mc annuali di acqua di fatto non utilizzata e dell'ulteriore onere per loro e per tutti gli altri soci utenti di 22 euro sempre annuali per oneri di nolo contatore. Una illusione per questi soci che nel giro di circa due mesi è svanita nel nulla, ma si è aggravata in quanto ciascuno di questi soci si vedrà costretto a pagare nell'arco dell'anno 2015 un forfait di 60 euro corrispondenti alle precedenti 22 euro di nolo contatore e di Euro 38:0,4268 = MC 89 di consumi idrici.Tanto valeva lasciare invariate le tariffe già esistenti nel 2014 confermando per tutti i soci il nolo contatore di 22 euro annuali e i 120 mc di forfait per i consumi dei soci che non raggiungono tale consumo annuale.
Si propone quindi di lasciare invariato per tutti i soci utenti e non, il compenso di 22 euro per nolo di contare(tenuto conto che numerosi contatori dovranno essere sostituiti o revisionati)ed un forfaii di 38 euro annuali per tutti i soci.
Faccio infine un'ultima considerazione nel rispetto delle opinioni e giustificazioni espresse dal Sig. Presidente ponendo alla sua e a quella dei consiglieri che hanno approvato la delibera di variazione delle tariffe ampliamente discusse e soppesate in questi circa cinquanta anni di vita della nostra cooperativa ove probabilmente saranno state apportate anche correzioni di lieve entità,non possono nel modo più assolute essere stravolte da decisioni drastiche e imprevedibili da qualsiasi consiglio di amministrazione in carica presente e futuro ma devono essere confortate da risultanze contabili ove vengano chiaramente quantificate le spese complessive che concorrono alla determinazione dei costi di approvigionamento e di distribuzione dell'acqua alle singole utenze,distinguendole da quelle di manutenzione ordinaria e straordinaria per riparazioni e sostituzione dello condotte di approvigionamento,di irrigazione delle zone verdi di proprietà comune,di servizi offerti alla comunità quali uffici, attività sportive,piscine, giochi per bambini e altre attività comunitarie.
Si prospetta per tanto che all'inizio di ogni anno venga predisposta una previsione di costi di bilancio relativo ai consumi d'acqua prendendo a base i dati dell'anno precedente ed eventualmente recuperare le perdite di esercizio a fine anno.
Vi saluto tutti molto cordialmente.
Lino
ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLE ULTIME NUOVE TARIFFE DA APPLICARE SUI CONSUMI IDRICI PER L'ANNO 2015-
A)Nel mese di aprile 2013 il bollettino pubblicato dal Comitato "NOI PER POGGIO" del cui consiglio di Amministrazione faceva parte l'attuale Amministratore delegato della Dott. Giuseppe Monni condivideva gli articoli in esso contenuti e di seguito elencati:
A)BILANCIO DELLA COOP:LA SOCIETA' E' SEMPRE PIU' IN ROSSO.
B)LE OPERE DI URBANIZZAZIONE Ci COSTANO PIU' DI MEZZO MILIONE DI EURO ALL'ANNO.
C)INIZIA LA BATTAGLIA IN CONSIGLIO DI STATO.
D)ABBIAMO VINTO IL REFERENDUM!
E)IL COMITATO HA UN NUOVO DIRETTIVO.
F)MEGA BOLLETTE DELL'ACQUA: SAREMO GLI UNICI A PAGARE?
Tralascio di esaminare le voci A-B e C perché sappiano tutti bene come le cose sono andate.La batosta che la cooperativa ha ricevuto è fuori discussione e confermo che sarà assai difficile riprendersi.
Le previsioni future sull'sssetto del nostro territorio e con esso l'approvazione del nuovo piano di lottizzazione per il completamento delle opere di urbanizzazione saranno certamente alla mercé dell'amministrazione comunale di Capoterra che difficilmente riuscirà ad ingoiare il ricorso al Tar ed al Consiglio di Stato fatto da una certo numero di soci e loro familiari, ben noto a tutti gli altri soci che si sono dissociati.
Speriamo comunque che il buon senso prevalga e che gli interlocutori preposti alla futura trattativa siano animati da buona volontà e che tutto si risolva al più presto con soddisfazione delle parti.
Degli altri argomenti mi limito solamente a sottolineare che sarebbe opportuno che il rispetto dell'esito del referendum esiga la massima considerazione da pare del consiglio di amministrazione in carica e il termine di tre anni per la vendita dei lotti e la cessione delle aree verdi avvenga solo alla scadenza del termine fissato.
Infine per quanto riguarda le nuove tariffe dell'acqua deliberate dal consiglio di amministrazione ritengo inopportuno e fuori da ogni logica che la perdita di esercizio venga imputata tutta al consumo idrico e debba essere ripartita in eguale misura a tutti i soci utenti, ma venga imputata proporzionalmente al valore delle quote sociali originarie calcolata proporzionalmente alla superficie ed al numero dei lotti acquisiti a suo tempo da ciascun socio.
Mi preme infine ricordare che la nostra è una cooperativa a mutualità prevalente senza fine di lucro e che a tutti i suoi soci dovranno essere addebitate le sole spese corrispondenti ai costi effettivi risultanti dal bilancio annuale.Nella sostanza la quota fissa corrispondente farà capo alle sole spese di manutenzione ordinaria e straordinaria della condotta idrica di adduzione e distribuzione fino al punto di allaccio all'utenza, mentre i costi da imputare ai consumi idrici, comprendenti le spese elettriche di pompaggio dai pozzi fino ai serbatoi di accumulo,le spese di potabilizzazione e le spese di fornitura dalla rete comunale, calcolati per fasce di quantità di consumi annuali e tariffe differenziate dovrà essere imputato a ciascun utente. Eventuali perdite di esercizio potranno essere recuperate a conguaglio nella bollette dell'anno successivo.
Si auspica infine che la delibera definitiva venga sottoposta all'approvazione di assemblea straordinaria dei soci prima dell'approvazione del bilancio di esercizio-
Cordiali saluti a tutti
Lino
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