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mercoledì 4 febbraio 2015

In Cooperativa niente fotovoltaico. In 8 anni persi 130.000 euro.

Molto spesso a Poggio dei Pini, terra di "professori, notabili e avvocati", le discussioni sulle problematiche della nostra piccola comunità si allontanano dal concreto per addentrarsi negli infiniti meandri dalle diatribe politiche. Cosa c'è di più concreto dei numeri? Oggi vi propongo di tornare indietro nel tempo, alla nostra infanzia, per risolvere, insieme, un semplice problema di aritmetica. 

Passano treni molto importanti, ma i poggini non ci salgono su. Si dovevano cedere le opere di urbanizzazione al Comune nel 1985, no nel 95, anzi nel 2005, aspetta facciamo nel 2009. E cosi' mentre in tutti i comuni sardi, compresa Capoterra, le reti idriche sono state ricostruite con i fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea, le condutture di Poggio (rimaste private) sono un colabrodo che disperde nel sottosuolo ogni anno circa 100.000 mc. (pagati a caro prezzo ad Abbanoa). Mentre i poggini cincischiano e servono assist al Comune di Capoterra (indegna sanguisuga che prende senza nulla dare), arrivano i giudici del Consiglio di Stato che appioppano ai cittadini, unico caso in Italia, la proprietà dei tubi vecchi, insieme a strade e illuminazione.

Una delle poche cose che serve veramente a Poggio è l'acqua. Non c'è residente che non voglia curare in qualche modo un giardino, bello o brutto che sia.
Razionalmente ci aspetteremmo di apprendere che erogare acqua in quantità sufficiente e a costi il più contenuti possibile sia stata una delle priorità delle amministrazioni poggine. Con tanti milioni di euro incassati negli anni 90 dalla vendita dei lotti si sarebbe potuta realizzare una rete idrica dedicata solo all'irrigazione, alimentata con acqua grezza dai ricchi pozzi di Pauliara, senza alcuna necessità di depurarla, clorarla, analizzarla, come invece accade adesso.  Invece no. I soldi si sono volatilizzati e oggi ci ritroviamo con l'acqua insufficiente in quantità in estate e costi che, come riportato recentemente, provocheranno un aumento di spesa di varie centinaia di euro all'anno per ogni famiglia che voglia curare mediamente il proprio giardino. 
Cose semplici e concrete: acqua, bollette, giardino fiorito, conti che devono ornare a fine mese. 
Cose non fatte. Per cosa sono stati utilizzati quei milioni di euro, cari amministratori del "passato"? E non si scarichi sempre la colpa sul personale. I conti li sappiamo fare bene e sappiamo (quasi tutti)  che un metro cubo di acqua è composto da 1.000 litri e non da 1. 

Pensate che tra chi critica l'attuale CdA a causa dello spiacevole aumento delle tariffe idriche ci sono molti personaggi che hanno contribuito, con la loro "attività" in CdA e fuori, a provocare i danni di cui vorrebbero lamentarsi. Talvolta la faccia tosta non ha veramente limiti. 

Tra i tanti treni ignorati dalla Cooperativa non possiamo dimenticare quello dell'energia rinnovabile. Nonostante consumi circa 150.000 kwh all'anno, la Coop non possiede nemmeno un centimetro quadro di pannello fotovoltaico

Ricordate i problemini delle scuole elementari? Quelle usati per imparare l'aritmetica e la logica?
Facciamone uno insieme.

Problema: se la Cooperativa, nel 2007, avesse realizzato un impianto fotovoltaico da 20 Kwp, quanto avrebbe risparmiato oggi?
 
Svolgimento.
Nel 2007 un impianto da 20 Kw sarebbe costato circa € 90.000.  Requisito; per un impianto di quella potenza servono 160 mq di tetto. La Cooperativa ne ha molti di piu', quindi andiamo avanti.
Per semplicità ipotizziamo che il costo di un KW sia stabile (in realtà aumenta rendendo sempre più conveniente l'autoproduzione) a  0,28 euro per un Kwh.
Un impianto di quella potenza produce circa 30.000 Kwh in un anno. Avrei potuto raddoppiare questa produzione e i relativi benefici, ma preferisco mantenermi su uno scenario veramente semplice da realizzare. 
Produrre 30.000 Kwh all'anno avrebbe fatto risparmiare alla Coop 30.000 x 0,28 = 8.400 euro all'anno. . 
Grazie al Conto Energia la Coop avrebbe ricevuto dal GSE un bonus pari a 0,42 euro per ogni Kw prodotto, quindi 30.000 x 0,42 =  12.600 euro all'anno. 
Passiamo alle spese
La Coop avrebbe speso € 90.000 euro per acquistare l'impianto. Siamo conservativi e supponiamo che l'impianto produca solo per 20 anni e poi sia da buttare. Ipotizziamo anche che in questi 20 anni sia necessario sostituire l'inverter (€ 3.000) e che sia necessario spendere altri 2.000 euro in manutenzioni anche se si tratta di impianti che solitamente non ne richiedono. Quindi che il totale delle nostre spese ammonta a 95.000 euro da ammortizzare in 20 anni. 95.000 / 20 = 4.750 euro. 
Ma i 90 mila la Coop dove li prende, dalla banca? Nel 2006 il CdA aveva molti più "liquidi" praticamente immobilizzati, Infatti ha investito 300.000 euro in un conto vincolato che rendeva la miseria di 1,5 % annui di interessi. Diciamo allora che utilizzandoli in altro modo la Coop ha rinunciato a 4.750 * 0,015 =   € 71 di interessi (ullallà che investimento!).
facciamo un po di totali. Per ogni anno:
entrate:
€   8.400 risparmio su costo energia
€ 12.600 conto energia da GSE
-----------
€ 21.000 tot entrate annuo

uscite
€ 4.750 ammortamento impianto
€      71 mancato interessi attivi
________
€ 4.821 tot. uscite

bilancio
€ 21.000 - entrate
€   4.821 - uscite
________
€ 16.179  guadagno annuale

dal 2007 al 2014 sono passati 8 anni, quindi il risultato del nostro problema è:

NON REALIZZANDO UN SEMPLICE IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 20 kw/p, NEGLI ULTIMI 8 ANNI LA COOPERATIVA HA BUTTATO AL VENTO  € 129.432 E IN TUTTI I 20 ANNI DI VITA DEL'IMPIANTO € 323.520. 

Cari amici che avete provocato questo danno alla nostra comunità questi sono numeri, sono sprechi di soldi, anche miei, buttati al vento. Questa è cattiva amministrazione. 
Continuate pure con le supercazzole sui guelfi e sui ghibellini e con i compensi degli amministratori.

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