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martedì 7 aprile 2015

L'Unità 2.0 di Jovanotti

Unità, unione, unico sono concetti, "parole chiave" che troviamo frequentemente nel gergo politico di questo periodo storico. Poi, in effetti, il termine "unità" viene usato con parsimonia per evitare riferimenti a una ideologia sconfitta, ma sempre pericolosa. Quella con la falce e martello era una unità che proveniva dal basso. L'unità 2.0 viene gestita e pilotata dalle lobbies e sbattuta in faccia al popolino bue addomesticato da decenni di lavaggio del cervello mediatico.

In compenso vengono abbondantemente utilizzati termini come "unione" e "unico". Il riferimento  è soprattutto all'Unione Europea e alla Moneta Unica. Ne parliamo tutti, anche troppo. Lo fa anche Lorenzo Cherubini aka Jovanotti, perchè no? 
D'altronde negli anni '70 i temi legati alla società e alla politica erano presenti nei testi dei più seguiti cantautori italiani, mentre storie d'amore e di pivelle erano confinati nella cosiddetta "musica da zeracche", quella dei Cugini di Campagna e Collage.
Oggi è tutto diverso, "non conviene" occuparsi di politica. Potresti essere estromesso dal giro che conta, quello alimentato dai mass media che, come è noto in Italia sono ampiamente politicizzati. Non tutti hanno il coraggio di Caparezza o Fedez. Certamente non Jovannotti. 

Il nostro cantautore in età giovanile aveva già fatto vedere di che pasta era fatto. Si era messo in luce con una canzone in cui paragonava la sua ragazza a una moto, con cui "farci un giro". Che stile! Certo, era un ragazzo. Ma non erano ragazzi anche quei Bach o Behetoven che componevano opere mirabili in eta adolescenziale? E' veramente cosi' automatico avere la profondità di pensiero di un cercopiteco a 18 anni? Non credo proprio.

Comunque la "classe" ogni tanto riemerge e, così, colto da un improvviso raptus di slecchinamento, il Jovanotti esprime un miribile pensiero in quel di Ballarò: "A me piace l'Europa, la moneta unica. Io vorrei una moneta unica mondiale. L'Europa è il mio progetto interiore, è quello a cui tendo".
Pietoso, vero? Proviamo però ad allontanarci da un mondo popolato da Renzi, dalla Fornero, dalla Merkel, da Supermariofiguremerda Monti,  siamo certi di non pensarla anche noi cosi?
Non sarebbe meglio vivere in un sistema sociale in cui, nel rispetto delle tradizioni e della cultura di ogni popolo, i cittadini fossero garantiti dai medesimi livelli di giustizia, libertà, tutela, benessere? Non sarebbe utile "l'unione"?
E non vi sembra che quanto enunciato cosi' puerilmente dal giovanotto corrisponda a quello che un eroe della musica pop, idolatrato da tutti, come John Lennon cantava nella sua canzone-cult "Imagine"?  Lui diceva: "imagine there's no countries ... and the world will be as one". 
Quindi Jovanotti dice esattamente le stesse cose di Lennon, ma allora perchè gli sono piovute addosso tutte queste critiche?

La risposta è talmente semplice da far seriamente dubitare che l'uscita jovanottiana sia una semplice castroneria infantile e mi fa invece pensare che si tratti di una squallida marchetta politica. 
E' fin troppo ovvio che "l'unione" che stiamo vivendo in questi anni non ha nulla a che vedere con la giustizia, con il benessere, con l'ugualianza, con la libertà. Si tratta di una unione delle banche, delle lobbies, delle caste che si proteggono una con l'altra per mantenere in piedi un sistema fondato sui privilegi di pochi che impedisce di condividere con gli abitanti di questo pianeta i benefici che il progresso tecnologico ha messo a disposizione dell'umanità.

Anche Hitler e Mussolini, mio caro giovanotto che te ne vai in giro a scimmiottare Fidel e Che Guevara, volevano in cuor loro una  "unità", ma forse non è la stessa a cui "tendi" tu.  Non ti passa per la testa che non sia questo il modo di unire l'Europa, con la metà dei giovani senza lavoro, con paesi ridotti alla fame ed altri che ingrassano, con l'impossibilità di fare impresa, con differenze sociali in aumento, con una corruzione che succhia le risorse di tutti impedendo a chiunque di fare impresa onestamente. E' questo il mondo a cui "tendi"?

Eppure la strada ci era stata indicata chiaramente duemila anni fa. Abbiamo davvero bisogno di questi profeti ignoranti come capre?

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