Ciao Giorgio,
ti chiedo di dare ospitalità a
una lettera aperta che mi permetto di inviare ai Poggini in vista dell’Assemblea
ordinaria del 9 maggio prossimo, nella quale saranno chiamati a eleggere un
nuovo componente del Consiglio di Amministrazione.
Come prima cosa, mi presento.
Mi chiamo Matteo Atzeni, ho 36
anni, ed esercito la professione di avvocato a Cagliari. Mi occupo, in
particolare, di diritto amministrativo.
Ho avuto la fortuna di crescere e di vivere a
Poggio fino a circa cinque anni fa, e mi sento talmente legato a questo
territorio che, quando mi sono trasferito, non sono andato più lontano del
centro storico di Capoterra.
Vent’anni di vita poggina mi
hanno permesso di capire che l’esistenza, e la sopravvivenza, di un luogo così
particolare, così unico nel contesto sardo (e forse italiano), sarebbe stata impossibile senza il
contributo dato, nel corso degli anni, da tutti i residenti.
Nel mio piccolo, ho modestamente
cercato di fare la mia parte.
Sono stato socio operativo, consigliere e poi
presidente del Gru.S.A.P.
Negli ultimi anni, in ragione
delle competenze maturate in ambito professionale, mi sono spesso confrontato
con alcuni componenti del CdA in merito alle problematiche urbanistiche che
condizionano, e condizioneranno il futuro della Cooperativa.
Quest’inverno, ho preso parte
agli incontri del tavolo di lavoro istituito dal CdA proprio in materia di urbanistica.
Quando sono venuto a sapere che,
nel contesto dell’Assemblea di maggio, i Soci avrebbero dovuto eleggere un
nuovo consigliere di amministrazione, ho pensato che potesse essere l’occasione
per dare un ulteriore, per quanto modesto, contributo a questa comunità.
Come tutti sappiamo, Poggio si
trova difatti in una fase delicatissima, e forse decisiva, della propria
storia.
Il problema delle opere di
urbanizzazione, le valutazioni su se, ed eventualmente come, lottizzare ancora,
l’approvazione del PUC di Capoterra, compongono un complicatissimo puzzle che
la Cooperativa deve, necessariamente, riuscire a risolvere.
Quale sia la migliore strada da
seguire è, allo stato, difficile dirlo.
Ciò di cui sono convinto è che la
soluzione ottimale necessariamente dovrà, da una parte, assicurare la tutela
della unicità di Poggio sotto il profilo ambientale e naturalistico;
dall’altra, dovrà consentire alla Cooperativa di assicurare una efficace
gestione del patrimonio sociale.
Altro tema decisivo, oggi più che
mai, è il rapporto col Comune, che dovrà essere improntato al rispetto
reciproco e a una chiara distinzione dei
ruoli e delle responsabilità.
Sarebbe quindi per me un
privilegio poter contribuire ad affrontare una sfida così rilevante per il
futuro del luogo che, nonostante non vi abiti più, comunque considero come la
mia casa.
Di conseguenza, se i Soci riterranno di
votarmi, avrò il piacere di mettere il
mio impegno e le mie capacità a disposizione della comunità Poggina e del CdA.
Un saluto cordiale
Matteo Atzeni
3 commenti:
Caro Giorgio
chiedo anch'io di dare ospitalità alla seguente domanda (aperta) che
rivolgo al candidato avv.to Matteo Atzeni per la disponibilita e
l'impegno
quale componente del cda della cooperativa.
In tal senso condivido in larga misura le riflessioni sul futuro
di Poggio dei Pini con particolare riguardo ai temi importanti indicati
nella sua lettera aperta.
Pur tuttavia per tale promessa elettorale pare opportuno chiedersi
se per il ns futuro - e presente - e per quello della cooperativa sia
compresa la costruzione di nuove case di abitazione, (citato PUC)
oppure se il nostro territorio intenda tornare ad essere rappresentante
di una esperienza riguardante un progetto dell'abitare con politiche
locali
di pianificazione urbana, ambientale e paesaggistica non piu tese
al rapporto di sfruttamento del territorio ma, invece, ad un rapporto
di sopravvivenza nei confronti dell'ambiente in cui viviamo.
Cordiali saluti
Francesco Cilloccu
Ciao Francesco,
Ti ringrazio per l'opportunità che mi dai di ampliare, nel risponderTi, le riflessioni fatte nella mia lettera.
Ciò che rende Poggio dei Pini il gioiello che tutti conosciamo è il contesto ambientale nel quale la lottizzazione è inserita.
Il "faro" che, necessariamente, deve guidarci nel progettare quello che sarà il futuro della Cooperativa, pertanto, non può che necessariamente essere la tutela e la salvaguardia di questo contesto.
Peccherei però gravemente di presunzione (e sarei in mala fede) se ti dicessi che, oggi, sono in grado di prevedere se il futuro di Poggio dei Pini renderà o meno necessaria la realizzazione di ulteriori lotti.
Troppe sono le variabili in campo per avere, adesso, certezze in merito.
Ciò di cui sono però sicuro è che chi amministra la Cooperativa deve avere due fondamentali obiettivi:
preservare il contesto ambientale poggino;
assicurare alla Società, e alla lottizzazione, un futuro.
Qualsiasi decisione in merito al futuro di Poggio, pertanto, dovrà necessariamente tenere conto di entrambi questi aspetti.
La soluzione ottimale sarebbe ovviamente quella di riuscire a individuare una strada che permetta di garantire la sopravvivenza della Cooperativa, senza andarne a intaccare, neanche in minima parte, il patrimonio di verde.
Ove, malauguratamente, questa si dovesse rivelare come una ipotesi non percorribile, comunque si dovrà tendere, in qualsiasi caso, alla maggiore tutela possibile del nostro territorio.
Spero di essere stato esauriente, e Ti saluto cordialmente.
Matteo Atzeni
Ciao,
Bisognerebbe parlare più chiaramente , non mi riferisco a Matteo che reputo mente libera e spero venga eletto ( non fare l'alza palette , ne abbiamo già troppi) , ma a tutti gli attuali consiglieri della maggioranza e tutti coloro che vogliono appunto salvaguardare quello che è rimasto del fù gioiello e rispondere a queste domande:
1 - si vuole continuare a vendere i reliquati? Si o No
2 - Si vogliono spendere altri soldi per stipendi agli amministratori? Si o No
3 - Si vuole continuare la strada provatamente dannosa del dare tutto in affitto a terzi e a due lire? Si o No
4 - Si vuole continuare a gestire con autoritarismo tutto quanto per poi innescare guerre assurde e danni come già visto?
5 - Si vuole coinvolgere la gente che abita qui o gestire il tutto con mano politico partitica e dannosa anch'essa? Si o No
Per il PUC che apporterà risorse non prima dei 3/4 anni, tra crisi e realizzazioni varie, perché non si è previsto un distributore di benzina e elettrico così come previsto da Statuto? Ennesima Occasione persa. Investimento esterno.
Se la Cooperativa verrà gestita con questi criteri che si sono visti negli ultimi 20 anni la strada è segnata. Innalzamento del condominio ormai altissimo e carenza di servizi veri, più i danni .
La Cooperativa necessita urgentemente di un cambio radicale di mentalità che ancora non si è visto e che si è aggravato ulteriormente. Il cambio della mentalità dovrà comprendere tre caratteristiche molto semplici che sono: coinvolgimento, cooperazione, informazione. Se questa mentalità non dovesse esistere , oggi ancora non si vedono novità, la soluzione è quella di cambiare le persone. Se le persone che gestiscono non trovano soluzioni, idem come sopra. perché altrimenti ci troviamo davanti ai migliori di ogni e allora ciccia.
Ciao
Alain Delogu
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