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venerdì 23 settembre 2016

Foto di gruppo con le autorità nel bosco fuorilegge

A Poggio dei Pini è nato un nuovo giardino dove giovani ontani crescono rigogliosi tra filari di eucalipti. Hanno messo radici anche le tamerici e alcune robinie mostrano i baccelli gravidi di semi, sicuro presagio di nuove piantine che arriveranno nelle stagioni a venire. L’alveo del rio San Gerolamo, nel tratto compreso tra le piscine e il ponte a monte del lago, è un tripudio di piante e cespugli che meriterebbero una citazione nell’album delle passeggiate poggine. Se fossimo stati più attenti a valorizzare le nostre risorse, avremmo potuto ospitare in questo giardino il ministro dell’Ambiente che ci ha fatto recente visita. E magari avremmo potuto invitare anche l’assessore regionale ai Lavori Pubblici che, invece, ha preferito farsi fotografare a ridosso delle case di Frutti d’Oro. E, immersi nel verde, avremmo potuto immortalarci con un selfie in compagnia del sindaco e dei nostri amministratori.

Peccato. Già, peccato, perché avremmo potuto mostrare ai vertici del potere di Roma e della Sardegna, al primo cittadino di Capoterra e a tutta la pletora di invitati il miracolo di una piccola foresta fuorilegge nata e cresciuta dove non sarebbe dovuta esistere. Quella distesa di piante, cespugli e rovi, infatti, costituisce un pericolo perché intasa un canale dove scorre un torrente che dopo un acquazzone può diventare un fiume impetuoso.  Le autorità che ci hanno onorato della loro presenza hanno discusso della necessità di salvaguardare l’ambiente e dei milioni occorrenti per realizzare viadotti, argini, sistemi di monitoraggio. Tutte opere importanti per la cui realizzazione sgomitano imprese e professionisti del settore.  Peccato sia mancato il tempo per parlare delle poche centinaia di euro necessarie per ripulire quel piccolo tratto del rio San Gerolamo, appena 135 metri, dove una barriera di alberi ostacola il regolare deflusso dell’acqua e può trasformare un temporale in un disastro.


Angelo Pani


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