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sabato 24 giugno 2017

Non sempre il silenzio fa bene alla democrazia


Tacent, satis laudant: il silenzio è una virtù lodata dagli antichi ma, come accade spesso alle cose desuete, oggi è poco apprezzato. Dovevano tenerne conto gli amministratori di Poggio dei Pini che, di fronte alla richiesta di chiarimenti sui fatti accaduti durante le ultime elezioni per il rinnovo delle cariche sociali hanno preferito fare scena muta. O, come si usa dire in altri contesti, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Molti poggini, ignari della saggezza antica, non hanno gradito.
Il perdurante silenzio delle fonti ufficiali non ha arrestato la doverosa ricerca della verità e oggi, grazie alle notizie diffuse dall’opposizione (anche questa è democrazia, non scordiamolo) conosciamo nuovi dettagli sull’operazione che ha consentito a 16 soci di esprimere il loro voto nonostante fossero in debito col pagamento delle quote sociali. Chiariamo subito: l’articolo 38 del nostro Statuto stabilisce che “sono esclusi dal voto i soci morosi e coloro che non siano iscritti da almeno novanta giorni nel Libro dei Soci”. Lo stesso articolo precisa quali sono le condizioni in base alle quali un abitante di Poggio dei Pini può essere definito socio moroso e lì si ferma. Lo Statuto, che è la nostra Carta Costituzionale, non prevede casi in cui un socio moroso può essere ammesso al voto.

Torniamo ai fatti: prima delle elezioni del 6 maggio scorso, la Cooperativa ha offerto a un gruppo di soci morosi la possibilità di rateizzare i debiti. Non c’è nulla da ridire, l’operazione è perfettamente legittima. Ciò che suscita perplessità sono due dettagli:

1 la proposta è stata fatta durante la campagna elettorale

2 il socio moroso è stato ammesso al voto dopo la stipula di questo accordo, senza aver preventivamente versato nelle casse sociali neppure una parte di ciò che doveva. La copia di una delle proposte di rateizzazione del debito, pubblicata sul sito “Insieme per Poggio” vicino ai consiglieri d’opposizione, ci dice infatti che il pagamento della prima rata era previsto per il 15 maggio, una settimana dopo il voto!

In uno degli interventi di questo blog si è cercato di giustificare tale pratica sostenendo che sarebbe stata adottata più volte anche in passato. Ammesso e non concesso che questo corrisponda al vero, mi limito a osservare che stiamo parlando di una procedura sicuramente censurabile. Negli anni scorsi è stato commesso un errore? Male, ma questo precedente non può essere portato come scusante da chi ha voluto ripetere lo stesso sbaglio. Anche perché (lo ricordate?) gli attuali amministratori erano scesi in campo sostenendo la necessità di chiudere con le cattive abitudini dei loro predecessori.

Angelo Pani

4 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

Grazie Angelo. concordo sul fatto che dagli amministratori, che anche dopo il voto sono stati fatti oggetto di una corposa serie di accuse, mi aspetterei delle repliche. capisco che si tratti al 100% di notizie false, distorte o di insinuazioni talvolta ignobili che potrebbero non essere degne di replica, ma questo è purtroppo il pane che si deve mangiare quando si amministra, quindi mi associo all'invito di Angelo chiedendo: replicate punto per punto.

Mi spiace di non avere il tempo, soprattutto in questo periodo in cui al mio lavoro vorrei abbinare anche un po' di sana attività sportiva e vacanziera, per ribadire io stesso ad alcuni temi sollevati per quanto è di mia conoscenza in relazione a quanto avvenuto negli ultimi decenni. eventi sul quale ritengo di essere abbastanza informato e che trovo incredibile vengano presentati oggi anche da chi, in passato aveva fatto le stese cose 8anche peggio) di cui oggi si lamenta.
Devo sottolinear, pero', caro Angelo, che non solo gli aministratori non hanno risposto alle tue domande, ma nemmeno le mie, in replica al tuo recente articolo hanno trovato risposta da parte tua oppure degli anonimi amici di "Insinuazioni per Poggio".

Quindi, anche in questa occasione ti chiedo e vi chiedo di specificare quale sia effettiamente l'oggetto del contendere.
Dici che i piani di rientro sono Ok, è normale che vengano proposti e si sono sempre proposti. L'accusa è quindi di averli proposti in periodo pre-elettorale? giusto?
Oppure l'accusa è che il piano di rientro non dovrebbe avere delle condizioni che non prevedano un "anticipo"? Oppure l'accusa è che in presenza di un accordo di questo tipo il socio venga considerato "non moroso" e quindi gli sia concesso votare?

Ho anche letto, anche se non sei tu a scriverlo in questo ultimo post, che ci sarebbe addiruttura un illecito amministrativo per avere deliberato senza la presenza del collegio sindacale. Mi confermi questa accusa?
Per quanto riguarda poi il tema "è stato fatto in passato" concorderei con te se effettivamente ci fosse qualcosa di illecito o anche inopportuno, il che mi sembra tutt'altro che comprovato, ma ritengo molto importante che si sappia se anche tra gli accusatori di oggi ci fossero soggetti che hanno effettuato le medesime delibere in passato.
Scusa ma anche questa è una informazione importante per valutare la coerenza e soprattutto la buonafede di chi fa certe affermazioni.






















Anonimo ha detto...

Caro Angelo, mi dispiace deluderti ti assicuro che, come sempre fatto anche in questi tre anni, risponderemo a tutto con serietà, ma non ci presteremo a scendere nella rissa dei Blog. Quantomeno non lo farò io. E’ curioso che tu abbia avuto la necessità di rivolgermi delle domande nel blog ma non abbia avuto la necessità di venire in cooperativa a chiedere o verificare di persona, certo venire di persona non avrebbe avuto lo stesso impatto mediatico che ha scrivere nel blog; forse perché alla fine, magari, non sono neanche tanto importanti le risposte, l’importante è alimentare un po’ di veleni. E’ curioso che apprezzi un blog, non questo, ma quello che tu definisci vicino all’opposizione, in cui chi scrive preferisce nascondersi nell’anonimato. Vedi Angelo, ritengo sacrosanto che tutti scrivano nei blog, anche nel blog “anonimo” e critichino anche pesantemente il nostro operato, ma considero la cooperativa una cosa troppo seria per pensare che gli amministratori debbano buttarsi a capofitto a rispondere a ogni lettera apparsa sui Blog. Ti garantisco che daremo tutte le risposte, ma lo faremo rispettando le regole che una società come la nostra merita. Lo farò già nel CDA che avremo questa settimana, lo farò con gli strumenti di informazione che la cooperativa dispone, (che tu simpaticamente poco tempo fa hai definito “stampa di regime”), lo farò nelle riunioni informative che trimestralmente faremo e che abbiamo fatto in questi tre anni, nelle quali peraltro raramente eri presente. Lo faremo non perché una persona invade le caselle mail urlando, lo faremo non perché un blog, in cui oggi mi consta abbia scritto solo Franco Magi, un giorno si e un giorno no mi attacca, lo faremo perché lo abbiamo sempre fatto e risponderemo nei tempi e nel rispetto dei ruoli che ciascun caso merita.
Caro Angelo a te molti poggini dicono che si aspettano risposte alle tue domande a me molti poggini, la “maggioranza”, e questa si che è la democrazia, mi dicono di lavorare e andare avanti, ignorando chi vuole operare per riportare odio e polemiche a Poggio.
Angelo avrai come sempre le risposte ma la cooperativa è una cosa seria, molto di più che un continuo bisticcio sui blog.
Un saluto
s.a.

a.p. ha detto...

Nota di servizio: caro Giorgio curatore del blog, per favore, modifica gli automatismi dei messaggi in arrivo e butta via la dicitura “Anonimo” che compare quando non si compila la casella del nome. Non è bello leggere un intervento preceduto dalla scritta in neretto “Anonimo ha detto …” e poi scoprire che è un messaggio del presidente che se la prende (anche) con gli anonimi.
Detto questo (e scusandomi per la divagazione), aggiungo che mi ha fatto piacere constatare che, nonostante l’asprezza del confronto, la replica si è mantenuta nei limiti di un civile contradditorio. Non è poco, visti i tempi, ma gli apprezzamenti finiscono qui. In fatto di risposte, siamo ancora a zero.
Rispondendo alle osservazioni mosse dal presidente, faccio osservare che nessuno ha chiesto alla Cooperativa di scendere nella rissa del blog; sarebbe stato non solo irrituale ma anche fuori luogo. Non era questa la sede in cui i vertici della Cooperativa dovevano intervenire. Credevo che, di fronte ad accuse che mettevano in discussione il corretto svolgimento delle elezioni di poche settimane fa, accuse dettagliate che erano state portate a conoscenza di tutti gli abitanti di Poggio, chi rappresenta la Cooperativa e ne garantisce la legittimità degli atti avvertisse la necessità di dire la sua. Doveva rispondere, come è accaduto in altre circostanze, in un comunicato ufficiale. Non l’ha fatto e continua a non farlo. Se ne parlerà nel prossimo CDA, nelle riunioni informative trimestrali e negli strumenti di informazione che la Cooperativa dispone. Il presidente allude ai Notiziari che continuo a definire “di regime” in quanto contengono solo notizie care ai detentori del potere. I bei fogli di carta patinata che riportano il logo della Cooperativa Poggio dei Pini sono preclusi agli interventi esterni, sono scritti in forma anonima da una sola persona che si dilunga sulle tante cose belle fatte e volutamente ignora che la vita comunitaria non è fatta solo di prati verdi e di famigliole felici. Siamo all’ A B C delle buone regole di convivenza civile e lo voglio ricordare senza alcuna intenzione di fomentare odio e polemiche.
a.p.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Angelo questo blog utilizza la piattaforma Blogger che appartiene nientepopodimeno che a Google. Talvolta ricevo messaggi via email che pubblico io con il copia e incolla e a quel punto compare il mio nome oppure "anonimo" ma il commento è sempre firmato.

Vorrei anche replicare brevemente in difesa dello strumento che è stato talvolta definito come "il tritacarne" oppure " la rissa etc. In realtà il blog è, appunto, uno strumento. Noi informatici diciamo "garbage in, garbage out" cioe' se ci metti dentro spazzatura avrai come risultato.. spazzatura. Non è quindi lo strumento che di per se genera risse, ma semmai sono le persone che possono calunniare, raccontare falsità o distorcere la verità.
E' una banalità dire che senza internet o blog lo farebbero lo stesso utilizzando altre forme., quindi il dilemma di sandro non è tanto se scrivere nel blog, ma se rispondere alle insinuazioni. Io, al posto suo, lo farei. e infatti nessuno mi h ancora chiarito quali sono le accuse mosse, forse perchè nella mancanza di chiarezza si alzano meglio i polveroni.

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