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martedì 13 agosto 2019

Senza opposizione

con la dimissioni della minoranza il CdA della Cooperativa resta senza opposizione.

Maggioranza,  opposizione. E' legittimo chiedersi se nel Consiglio di Amministrazione di una società come la nostra Cooperativa sia opportuno che esistano due gruppi di consiglieri che si "fronteggiano" e contrastano, non sempre signorilmente.  Gli ideali "buonisti" inviterebbero a negare queste antipatiche divisioni, adottando stili comportamentali condivisibili come "siamo una grande famiglia", oppure  "facciamo squadra per risolvere problemi comuni".  

Si tratta, però, di favole. La realtà è sempre stata diversa. Personalmente non ho vissuto lo spirito che animava Poggio negli anni della sua fondazione (70-80), anche se abbiamo tutti letto  di quel periodo e abbiamo anche ascoltato le testimonianze dirette.  Immaginatevi però l'eccitazione e l'impegno che si trova nel fondare una nuova città!  Anche se i fondatori avessero avuto divergenze personali e idee diverse, molto probabilmente c'era poco spazio per litigi e divisioni con tutto quello che c'era da fare.


La storia della nostra comunità ci racconta, però, che dopo quel periodo iniziale, dopo tutto quel costruire infrastrutture, dopo che, in poche parole, il sogno di tre folli nato in un bar di Via Roma si è realizzato, Poggio ha vissuto periodi diversi. Qualcuno ha provato a mitizzare il passato dipingendolo solo con rose e fiori, ma sappiamo che non fu sempre così. 
Qualche anno fa, in occasione del 50° dalla fondazione,  abbiamo avuto la possibilità di sentire la diretta testimonianza di alcuni soci fondatori. Purtroppo, molti di loro non ci sono più. Alcuni hanno continuato ad occuparsi della Cooperativa per decenni, ma la maggior parte è "uscita di scena" un po' prematuramente, quando la Cooperativa, superata la pionieristica fase della "fondazione", ha vissuto la sua seconda stagione, quella dello sviluppo. Non mi sono sfuggite le parole di Pierluigi Monni (uno dei tre "eroi dell'Excelsior") quando in quel giorno di commemorazione ha fatto esplicito riferimento al momento in cui si è allontanato dalla vita della comunità, attribuendolo alla presenza di "affaristi".

Se è vero che dei primi 15 anni della vita di Poggio parlo per sentito dire, ho vissuto in prima persona la vita della comunità a partire dalla fine degli anni '80. Sarebbe assurdo affermare che a quel tempo si fosse tutti uniti. In occasione delle elezioni c'erano delle belle battaglie. Una curiosità: in quell'epoca non esisteva la regola che limitava il numero di deleghe che potevano essere raccolte da un socio.  Ricordo quindi che durante le votazioni si presentò un noto socio con un enorme pacco di deleghe che, in pratica, consegnarono la vittoria al suo gruppo, con grande disappunto degli "oppositori".

Esistevano sicuramente maggioranza e opposizione intorno al 2003, sotto la presidenza Pittaluga, quando assistemmo al primo clamoroso e vergognoso  "ribaltone" nel CdA poggino. Tradimenti e accoltellamenti a go-go. Tutt'altro che una grande famiglia!  Ancor più da vicino ho assistito, facendone parte, al triennio che ha fatto registrare un netto cambiamento nella modalità di gestire la Cooperativa, che stava prendendo una deriva pericolosa, anche dal punto di vista numerico (pesante passivo nel bilancio, fallimento di società sportiva collegata etc.). Nel triennio 2009-2011, per la prima volta si presentarono liste di candidati e programmi che andavano a sostituire il precedente sistema "mi manda Picone". Anche in quel caso ne abbiamo viste di tutti i colori, tradimenti, ribaltoni, presidente condannato per truffa.

E' però servito, eccome. Se oggi la gestione della Cooperativa è tornata sui binari più sani di una gestione quantomeno oculata lo dobbiamo al sacrificio di chi ci ha messo la faccia (e qualcuno anche le gomme della macchina) per dire "adesso basta". Non a caso, basta guardare il bilancio annuale per constatare che da quegli anni si è passati da disavanzi di 500 mila euro a valori molto più vicini al pareggio (nel 2018 -40 mila).

Ma torniamo alla nostra questione principale. Oggi nel CdA non esiste più una opposizione perchè consiglieri che non condividevano la linea gestionale della attuale maggioranza guidata da Sandro Anedda, hanno deciso di dimettersi e sono stati sostituiti (attraverso la cooptazione diretta) da persone scelte direttamente dall'esecutivo.  Come dobbiamo considerare questa situazione? E' un bene oppure un male?
Un certo tipo di opposizione vista all'opera nel CdA poggino è estremamente dannosa.  abbiamo visto cose  che voi umani ......  ripetute azioni di boicottaggio arrivate fino all'ostruzionismo vero e proprio con l'obiettivo di impedire al consiglio di lavorare. Abbiamo tutti letto volantini anonimi contenenti mistificazioni  della realtà, con scenari catastrofistici che ovviamente non si sono avverati, il tutto condito  con illazioni e calunnie personali che hanno inquinato il clima sociale della nostra comunità. E i tradimenti? che vergogna.  L'assenza di questo tipo di opposizione è la benvenuta e non ci mancherà. E' un grande regalo per tutti noi.

Ma l'opposizione non vuol dire solo questo. Opposizione vuol dire anche controllo degli atti amministrativi e delle iniziative messe in atto dall'esecutivo.  Opposizione ha significato far emergere discutibili consulenze assegnati direttamente ad altri consiglieri e protette dal fantomatico "diritto alla privacy". Opposizione vuol dire far conoscere ai soci scenari futuri che riguarderanno la loro vita nei quali talvolta non vengono coinvolti. 

La domanda che mi pongo oggi è: perderemo anche questa utile funzione di controllo? Lo scrivo con una certa preoccupazione che viene amplificata da alcuni comportamenti di questo consiglio di amministrazione. La trasparenza oggi è 100 volte maggiore rispetto ai tempi bui del 2006, quando il CdA tentò di fare approvare, senza alcuna comunicazione ai soci,  un piano di lottizzazione che avrebbe raso al suolo entrambe le pinete di Poggio dei Pini. Nonostante ciò resta scarsa. I notiziari sono molto autoreferenziali, quasi degli spot pubblicitari. Il sito della Cooperativa è veramente misero. 
Ritengo che anche in questa operazione della cooptazione dei nuovi consiglieri il CdA (o meglio l'esecutivo) non si sia mosso come avrebbe dovuto e potuto. Perchè non inserire tra i consiglieri anche qualche socio che aveva mostrato di avere visioni contrastanti con l'amministrazione? 
Oltre a fare una bella figura, avrebbero fornito segnali di trasparenza che ultimamente latitano. 

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