di Giuseppe Elia Monni
L’altro giorno un Socio ripeteva: “Un Amministratore si giudica dai risultati che raggiunge”. Questa affermazione sembra così vera da essere ovvia. E invece non è così: spesso i risultati non ci dicono se un Amministratore ha agito bene o male. Un esempio. Se un Amministratore spende 10 mila euro per acquistare dei Gratta&Vinci e grazie ad essi fa incassare alla Società 10 milioni, il risultato è eccezionale ma tutti noi diremmo ch’è stato un irresponsabile, cioè un pessimo Amministratore. Anche un risultato oggettivamente ottimo, insomma, deve essere valutato in relazione a molti altri elementi: l’entità e la probabilità dei rischi che sono stati corsi; il rapporto tra risorse impiegate e risultato raggiiunto; le possibili alternative; etc. In particolare, l’avvedutezza di un Amministratore si misura da “come” ha operato la scelta gestionale, perchè ciò che accade dopo dipende da mille variabili, tra le quali vi è anche la scelta gestionale, che però pesa assai poco. Un buon Amministratore, quindi, è colui che pondera più elementi (è impossibile ponderarli “tutti”) dopodichè i risultati possono arrivare o meno, possono essere buoni o cattivi, ma questo spesso non dipende da lui.