Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

sabato 31 maggio 2008

Il socio, soggetto intraneo e non terzo estraneo alla società.

Il 23 corr. ho fatto un intervento light, volto al rasserenamento della situazione e, se possibile, costruttivo. Mi aspettavo da parte di “qualcuno” tra i tanti che leggono il blog una apertura, non dico condivisa ma, comunque, un iniziale e concreto segno di disponibilità. Viceversa, assordante silenzio. Istituzioni nostrane comprese. Evidentemente la bagarre, come si è visto, tira ancora.
Bene, anzi male, e visto che nulla si muove vorrei aprire un dibattito su uno degli argomenti pregnanti, l’accesso agli atti, proponendo una lettura sul nuovo diritto societario e, se possibile, commentarla con le Persone interessate, analizzando le conseguenti interpretazioni.
Si tratta di brevi riflessioni del dr. Rosario Fortino del Foro di Cosenza su una riforma che ha interessato tutte le società di capitali, nessuna esclusa.
Traggo dalla dispensa, che ho trovato su internet, degli stralci per ovvi motivi di sintesi:

… la riforma della disciplina delle società ha animato l’autonomia statutaria ed ha introdotto un insieme di regole improntato sulla rilevanza centrale del socio.
… il controllo dei soci e la consultazione di documento sociali assumeva, nella previdente disciplina, una diversa connotazione a seconda del tipo di società.
Nelle società di persone, illimitatamente responsabili, raggiungeva la massima espansione. Mentre il controllo era più limitato nelle società di capitali (e questo si è voluto correggere).
Vi era distinzione nelle società di capitali fra società prive di controllo interno, il Collegio sindacale, e società come le srl e le spa nelle quali tale organo è nominato.

… importanti novità sono state introdotte nelle srl dal nuovo art. 2476 c.c., il quale va a modificare i poteri di controllo attribuiti ai soci dal previgente art. 2489 c.c., equilibrando, con tale modifica, ulteriori novità sull’amministrazione, il controllo e la responsabilità sia dei soci che degli amministratori.

… in merito al controllo del socio nelle nuove srl il secondo comma dell’art. 2476 c.c. dispone:


i soci che non partecipano all’amministrazione hanno diritto di avere dagli amministratori notizie sullo svolgimento degli affari sociali e di consultare, anche tramite professionisti di loro fiducia, i libri sociali e i documenti relativi all’amministrazione.

… in secondo luogo è stato notevolmente esteso il diritto d’ispezione concesso al socio. Le nuove norme, infatti, prevedono per ciascun socio, senza limiti al numero annuo delle ispezioni eseguibili, prescindendo dalla percentuale di capitale sociale detenuta, consultare non solo i libri sociali ma anche la documentazione concernente l’amministrazione (ricevute etc. etc.).
Le nuove disposizioni estendono, prevedibilmente, il diritto del socio anche ai libri contabili e del lavoro (quali libro paga etc. etc.).

cosa potrebbe accadere se gli amministratori rifiutassero l’ispezione/controllo al singolo socio ?

… si trova risposta nel riformato art. 2625 del c.c.: ci sono pesanti sanzioni sulle quali non mi sembra necessario dilungarsi.

… dice ancora il trattato: lo stesso socio potrebbe chiedere, inoltre, la consultazione in forma completa (vale a dire integrità di tutta la documentazione e senza nomi oscurati) dei libri sociali e dei documenti relativi all’amministrazione, in attuazione del diritto di controllo di cui al nuovo testo dell’art. 2476, co. 2 c.c. etc. etc.

… nel nuovo assetto legislativo, infatti, il socio è visto non come un terzo estraneo cui opporre la tutela della riservatezza, bensì quale soggetto intraneo al quale deve essere riconosciuto un penetrante diritto di controllo, anche in vista dell’esperimento …

la nuova disciplina non ha dettato limiti ne rinviato a disposizioni preclusive, onde deve ritenersi che il legislatore abbia consapevolmente introdotto un penetrante controllo del singolo socio, il quale, con la nuova normativa, non è visto alla stregua di un terzo contro il quale far valere la riservatezza della società, ma allo stesso è, innovativamente attribuito l’esercizio di determinate azioni

… la presunta esigenza di riservatezza della società, di rispetto della privacy nei confronti dei terzi non appare costituire un limite astratto ed intrinseco al diritto di controllo del socio, con la società che ne limita l’ampiezza, bensì:

  • a) estrinseco, nel senso che il rispetto della riservatezza opera semmai nei confronti del socio verso l’esterno, perciò avente il diritto di acquisire conoscenza di documentazione ma di non divulgarla
  • b) concreto, nel senso di effettiva congruenza dell’esercizio del diritto di controllo alla specifica situazione.


… la società dovrà rimuovere le clausole contra legem

Queste norme valgono, ed eventualmente in che misura, anche per la nostra Cooperativa ?

Mi farebbe tanto piacere che qualche esperto si pronunciasse in merito.

Saluti.

Maurizio Cadone

giovedì 22 maggio 2008

Una petizione per la strada dissestata

Caro Giorgio
in seguito all'inerzia dell'amministrazione comunale e di tutti i suoi consiglieri verso i problemi di Poggio dei Pini, ho ritenuto che fosse il caso di fare qualcosa di concreto promuovendo una petizione affinché il comune metta in sicurezza la strada che collega Residenza con Poggio.
Chi vorrà potrà firmare la petizione che sarà presente al centro sportivo, centro commerciale bar ecc.

Luca Madeddu


Al sindaco di Capoterra: Giorgio Marongiu
Al Presidente del Consiglio comunale di Capoterra: Caboni Salvatore.
Ai Consiglieri del Comune di Capoterra
All’assessore all’urbanistica ambiente e territorio:Arrais Efisio
All’Assessore Lavori Pubblici : Demuru Efisio

Oggetto: Petizione per la messa in sicurezza del tratto di strada che dalla rotonda di Residenza del Poggio si congiunge con Poggio dei Pini

I SOTTOSCRITTI CITTADINI

Premesso
Che la strada di collegamento suddetta riversa in condizioni disastrose;
Che riscontrano difficoltà nel percorrerla a causa della massiccia presenza di buche e avvallamenti;
Che detto percorso obbligatorio è ad elevata densità di traffico;
Che le condizioni si aggravano maggiormente in seguito alle precipitazioni piovose rendendo né visibili né prevedibili le insidie stradali;
Che il manto stradale manca della necessaria segnaletica verticale creando un ancor maggior pericolo nei momenti di forte traffico;
Che numerosi sono gli abitanti di Poggio dei Pini costretti a riparazioni del proprio veicolo a seguito dei danni provocati dal cattivo stato della strada;
Che nei momenti di transito di veicoli in direzione opposta risulta impossibile evitare le buche presenti nella strada;
Considerato
· L’articolo 53 della carta costituzionale

· L’articolo 2050 del codice civile: Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, e tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno.
C H I E D O N O
Un intervento immediato per la messa in sicurezza della stessa;
La pianificazione nel più breve tempo possibile di un intervento serio e di lungo termine per la risoluzione definitiva del problema.
Nominano Luca Madeddu residente in Capoterra loc. Poggio dei Pini str 14 n°11 quale “portatore di interessi” ai sensi dell’art. 9 legge 241/90 e successive modificazioni.
Sicuri di un Vs. riscontro positivo porgiamo i più cordiali saluti.
Capoterra lì 23/05/2008si allegano le firme dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione.

mercoledì 21 maggio 2008

Un volantino contestato

Prima della assemblea del 10 maggio è stato recapitato a tutti i soci un volantino firmato dal Comitato che era dedicato alla sentenza del TAR sulla realizzazione di una strada asfaltata nella pineta di Pauliara e sui suoi risvolti, in particolare morali, nei rapporti tra i soci e il Presidente della Cooperativa che è stato indubbiamente coinvolto in prima persona da questa vicenda (la strada abusiva porta a casa sua).
Successivamente mi sono giunti alcuni commenti che si riferiscono proprio a questo volantino. Commenti principalmente di dissenso che lo hanno ritenuto nei migliori dei casi inopportuno, ma anche offensivo con i soliti echi di "denunce" che si alzano ogni volta che nella nostra piccola comunità si leva una voce critica. Dato che una prima lettura non aveva destato in me alcuno scalpore, incuriosito, sono andato a rileggermi il testo, alla ricerca dei contenuti offensivi o presunti tali che mi erano stati segnalati. Devo dire sinceramente che non li ho trovati. Pregherei i lettori di indicarmi quali sarebbero le frasi calunniose o gravemente offensive.
Parlando più generalmente esiste una nutrita schiera di persone che, del tutto legittimamente, ritengono che gli elementi aspramente polemici o fortemente critici non siano utili e che debbano essere evitati. Costruire e non distruggere, pare giusto. Ma a quali condizioni? Senza alcuna condizione? Scusate ma questo non mi sembra ne corretto, ne utile. Un gentlemen agreement è cosa assai diversa da una "insabbiatura".
Io personalmente sono un fautore del compromesso come strumento per la risoluzione dei contrasti, ma la mediazione ha sempre bisogno di una azione che si svolge sui due lati del tavolo. Ciò significa che di fronte a una situazione certamente spiacevole, ma non prioritaria, come quella relativa alle irregolarità, ormai certificate, relative alle questioni strada e laghetto, sarebbe necessario, da parte di chi queste irregolarità ha commesso, un segnale che agevoli la conciliazione. Forse sarebbero sufficienti tre semplicissime parole: "scusate abbiamo sbagliato", ma Denim, l'uomo che non deve chiedere mai, non si giustifica. Bene, se è così ritengo che non possa nemmeno rappresentare una comuntà di 2000 persone.
Invece fino ad ora ai soci sono state propinate interpretazioni, cavilli, scuse che si sono dimostrate infondate. Non si può, a mio avviso, fare finta di niente. Le giustificazioni ufficiali sui fatti di questo tipo sono una azione doverosa e non si tratta, a mio avviso, di una poco rilevante questione di principio, ma è un modo di tutelare la correttezza futura dei rapporti tra gli organi rappresentativi e i rappresentati: non è cosa da poco.
Detto questo qualcuno può pensare che ci siano argomenti più importanti della benedetta strada 7 e che "strategicamente" non conviene parlare di questo argomento. Sono d'accordo su entrambi i punti. Della strada me ne sono sempre fregato e spero invece di assistere a cambiamenti sul fronte della trasparenza, della difesa della armonia urbanistica e della limitazione degli sprechi di denaro. Per quanto riguarda la strategia, sara' forse un problema prioritario per chi si propone di succedere agli attuali amministratori. Io continuo a dare più importanza alla verità e alla correttezza.

lunedì 19 maggio 2008

La Regione respinge la Variante di Poggio

Pubblico integralmente l'articolo dell'Unione, riportato nel sito della Regione Sardegna (clicca qui) che fornisce importanti novità sulla questione Variante.


Poggio dei Pini, stop alle nuove ville
19.05.2008

Bloccati i 187 nuovi lotti previsti dalla variante urbanistica
L’intesa regionale dice no alle nuove ville nel centro residenziale di Poggio dei Pini. La variante di lottizzazione dovrà essere discussa nel Puc. Inammissibile, dunque bloccata. Per la variante al piano di lottizzazione di Poggio dei Pini, voluto con forza dal Consiglio di amministrazione della coop che governa il centro residenziale e poi accolto lo scorso ottobre dall’Assemblea civica di Capoterra, è arrivato ora lo stop della Regione. Un no deciso scritto a chiare lettere durante la riunione della cosiddetta intesa, l’istituto che consente, durante l’adeguamento dei piani urbanistici comunali al Ptp, di attivare gli interventi coerenti con le disposizioni paesaggistiche. Sta di fatto che l’idea di realizzare a Poggio (e in particolare nelle storiche pinete di Pauili Ara e Sa Birdiera) 189 nuovi lotti per una volumetria pari a un milione e 391 mila metri cubi e una superficie di 244 mila e 786 metri quadri, è stata ritenuta assolutamente inaccettabile. Incoerente, appunto con il Piano territoriale paesaggistico regionale perché le nuove ville, le future abitazioni che avrebbero dovuto portare nella lottizzazione di Capoterra tremila e duecento nuovi residenti rispetto ai duemila attuali, sarebbero spuntate troppo vicino al lago, al rio San Girolamo, in area boscata e sotto le pinete. Insomma, dopo le durissime polemiche venute a galla alla fine dello scorso anno tra i dirigenti della coop e la stragrande parte dei residenti, da subito contrari a una variante di lottizzazione ritenuta in contrasto con lo spirito che aveva animato (e continua a farlo) le scelte di vita dei pionieri e degli attuali poggini, la questione sembra prendere una piega diametralmente opposta a quella pensata, studiata e difesa dal Consiglio di amministrazione guidato dal presidente Giovanni Calvisi. Che aveva più volte puntualizzato lo “spirito ecologista” della variante, capace di rinunciare a 406 mila e 379 metri cubi di cemento rispetto a quelli previsti e dunque edificabili con il vecchio piano di lottizzazione del Settanta. Per il Cda della cooperativa di Poggio dei Pini, inoltre, i lotti e quindi le nuove abitazioni (lo aveva detto esplicitamente il presidente) «non saranno concentrate in un’unica area e di sicuro non in zone di pregio. Incidendo in modo marginale sulle pinete di Sa Birdiera e Pauliara». Per Franco Magi, consigliere dell’opposizione ma anche poggino, «dopo gli errori sostanziali di chi aveva previsto di urbanizzare le pinete, anche la Regione ha certificato l’inammissibilità tecnica della variante poroposta dal Cda della cooperativa. Ciò ha confermato che la nostra risorsa non sono i metri cubi ma il verde che caratterizza il nostro splendido poggio». Insomma, il cemento potrà attendere. “Non rientra tra i casi contemplati dall’articolo 15 del Ppr”: così la motivazione ufficiale dell’intesa. Riunione a cui hanno partecipato il direttore generale dell’Urbanistica regionale, Paola Lucia Cannas, il dirigente Giuseppe Biggio, l’assessore comunale Efisio Arrais, l’ingegner Sergio Garau e il tecnico Pina Lai per il Comune di Capoterra. Un incontro in cui è stato confermato quel che a Poggio dei Pini non erano in pochi a dirlo: e cioè che è inverosimile sostenere che siano ancora valide le volumetrie del vecchio piano di lottizzazione del 1970. Non una variante, insomma, ma quella proposta dal Cda sarebbe una vera modifica al piano urbanistico comunale. Perché una aumento così consistente di residenti, tra l’altro in un’unica zona, non può essere approvato dalla Regione.

Andrea Piras
Immagine: monkeyc.net

sabato 17 maggio 2008

Rinnovato il Collegio Sindacale

Purtroppo non ho potuto essere presente alla assemblea del 10 maggio scorso perchè ero all'estero. Al mio ritorno ho trovato due comunicati del Comitato che precedevano quell'evento e ho cercato di sapere come sono andate le cose da alcuni amici.

Ritenendo che si sia trattato di un altro appuntamento importante per la nostra comunità, considerando che non pochi lettori seguono le vicende poggine tramite questo blog e immaginando che qualcuno di voi vorrà commentare questi avvenimenti, inserisco questo articolo riportando quanto mi è stato riferito. Vi prego di volere correggere eventuali inesattezze.

  • L'assemblea del 10 maggio è stata di genere "elettrico", con molta tensione. A un certo punto sono volate anche parole grosse tra alcuni partecipanti e mi si riferisce anche un tentativo di passare dalle parole ai fatti;
  • Il numero dei partecipanti sarebbe stato inferiore a quello registrato nelle ultime assemblee;
  • L'assemblea e la immediata elezione del Presidente sono iniziate prima che tutti i soci partecipanti, effettuato l'accreditamento, fossero regolarmente presenti in aula;
  • A presiedere all'assemblea è stato chiamato il sig. Benussi, Presidente del Collegio dei Probiviri e autore nell'assemblea precedente della famosa proposta "votiamo per decidere se votare oppure no";
  • Il Presidente della Cooperativa Calvisi ha illustrato il Bilancio senza fornire dettagli sulle voci troppo generiche come ampiamente previsto anche nel precedente articolo del blog;
  • Si sono svolti alcuni interventi di soci. Non tutti quelli che desideravano intervenire hanno potuto parlare per mancanza di tempo o per una non ottimale gestione dello stesso;
  • Il voto sul bilancio si è svolto ancora una volta con il sistema del voto palese. Il Bilancio è stato approvato ma questa volta vi sono stati numerosi voti contrari e astenuti. Non era mai accaduto in precedenza;
  • Dopo il voto sul Bilancio si sono svolte le votazioni per il rinnovo del Collegio Sindacale che si sono avvalse, come sempre, dello scutinio segreto;
  • Una controversia è sorta a causa del tentativo del Presidente dell'assemblea di modificare la prassi (o la legge) relativa al meccanismo di elezione dei sindaci effettivi e supplenti proponendo di esprimere 3 preferenze per un totale di 5 eletti, considerando un corpo unico i sindaci effettivi ed i supplenti. Interventi di esperti in materia presenti in sala hanno poi fatto ripristinare il meccanismo da sempre utilizzato nella nostra Cooperativa di votare esprimendo 2 preferenze per l'elezione dei 3 sindaci effettivi e 1 preferenza per i 2 sindaci supplenti. Deve essere segnalato che durante lo spoglio sono state annullate alcune schede che riportavano tre preferenze invece di due e questo a causa della inevitabile confusione generata da questa poco utile controversia;
  • Si è, come al solito, perso molto tempo nel tentativo di dirimere questa controversia e pertanto le votazioni sono state avviate molto tardi (20.30) quando ormai un elevato numero di soci aveva abbandonato l'aula;
  • L'esito del voto è stato favorevole al rinnovamento del Collegio Sindacale. Sono stati eletti Balzano, Presidente con circa 125 voti, Del Rio e Altea. La Balzano è revisore dei conti all'Hydrocontrol, Del Rio è il Presicente uscente del Collegio Sindacale e Altea è un esperto in gestione delle Cooperative;
  • Esistevano innegabilmente candidati supportati dal CdA e candidati suggeriti dal Comitato per lo Sviluppo Sostenibile. Dei tre sindaci eletti, due, tra cui il Presidente, sono stati sponsorizati dal Comitato mentre dei 4 candidati espressi dal CdA è stato eletto solo Del Rio. Deve essere anche fatto notare che in un certo numero di schede le preferenze sono state assegnate a Balzano e Del Rio. Questo è, a mio avviso, un dato estremamente positivo perchè testimonia la volontà, da parte di alcuni soci, di sottrarsi alla morsa della contrapposizione "muro contro muro";
  • Nello spoglio dei sindaci supplenti pare che sia successo un vero macello, perchè moltissime schede riportavano due preferenze, mentre ne era consentita una sola. Evidentemente si è perso molto tempo a discutere di cavilli e non sono state chiaramente spiegate le, invero piuttosto semplici, regole del voto. Era davvero così difficile?;
  • Si è votato anche per la sostituzione di un consigliere: è stato eletto Pasqualino Cabizza che qualche tempo fa dialogava con noi in questo blog. Anche in questo spoglio non sono mancate le polemiche per l'attribuzione di due schede con una indicazione non corretta del nome del candidato e a causa di turbative di persone esterne anche all'assemblea dei soci;
  • Pare che lo spoglio delle schede sia terminato alle 0.45.

Le mie considerazioni e domande personali a quello che ho sentito sono:

  • per quale motivo si è cercato di cambiare il meccanismo elettorale del Collegio Sindacale? Di chi è stata l'idea? Possibile che ad ogni votazione vengano proposte variazioni di cui spesso non si comprende la reale utilità ma che certamente fanno perdere tempo a centinaia di soci che poi sono costretti ad abbandonare le assemblee per ovvi impegni familiari...
  • cosa è emerso di concreto e degno di attenzione dalla discussione sul bilancio?
  • mi risulta, dai volantini e dalle riunioni pubbliche a cui ho potuto partecipare, che il Comitato per lo Sviluppo Sostenibile non abbia invitato i soci a non approvare il bilancio. Come mai ci sono stati invece tanti voti contrari o astensioni?
  • Quali sono gli immediati possibili effetti della presenza di in collegio sindacale meno legato al CdA? Sarà, per esempio, possibile accedere agli atti sociali che sono stati occultati alla consultazione da parte dei soci?

sabato 3 maggio 2008

Bilancio e nuovi Sindaci

Il 10 maggio c'è un assemblea dei soci della Cooperativa Poggio dei Pini in cui si dovrà deliberare sui seguenti argomenti.
  • rinnovo del Collegio Sindacale;
  • approvazione del Bilancio consuntivo della Cooperativa per il 2007;
  • elezione di 1 consigliere

Ritengo che, perlomeno i primi due punti siano molto importanti e degni di particolare attenzione. Per decenni queste assemblee dedicate al bilancio sono state disattese dalla maggior parte dei soci e questo ha comportato, come risultato, una assoluta mancanca di conoscenza sul modo in cui è stato utilizzato il patrimonio sociale, ed in particolare le entrate derivanti dalle quote sociali e ai proventi derivanti dalla vendita dei lotti. La nostra assenza dalle decisioni su come investire il patrimonio sociale è nostra colpa, ma è una assenza che non ha giustificazioni. In realtà, se non bastasse lo status di socio, la ragionevolezza direbbe che versando un miliardo di vecchie lire ogni anno e avendo investito molto, non solo in termini economici, per vivere in questo posto, abbiamo diritto di sapere e decidere come si investono le risorse della società. Gli amministratori nel modo in cui li intendo io, non solo amministreranno con oculatezza, ma sentiranno DOVEROSO mostrare nel modo più possibile trasparente i propri atti che dovranno testimoniare proprio la loro buona e corretta amministrazione. Nascondere gli atti della cooperativa e redigere bilanci criptici dai quali non si capisce come vengono spesi i soldi è invece, a mio avviso, una pratica che dovrebbe terminare, a prescindere dalla sua legittimità.

Quest'anno, dopo un lungo periodo di disinteresse, molti soci hanno compreso che una gestione economica della Cooperativa non oculata porta a conseguenze molto gravi. Gli equilibrismi verbali di chi ci dice, con un sorriso, "tutto a posto, tutto bene", possono funzionare per un pò, ma prima o poi il conto da pagare viene presentato. Nel nostro caso è innegabile che sono stati venduti 900 lotti di terreno e, con il ricavato, gli amministratori non sono stati in grado di realizzare le opere di urbanizzazione previste. E non solo; le strutture sportive sono state lasciate a marcire, tanti altri servizi che si sarebbero potuti realizzare sono rimasti sulla carta. Oggi ci si dice che dobbiamo edificare altre 200 abitazioni, in aggiunta a quelle già previste e dobbiamo "infilarle" a chiudere molti di quegli spazi verdi che i saggi fondatori avevano creato per dare a Poggio dei Pini quell'aspetto di borgo "immerso nel verde" che ha oggi. Diventerà invece il luogo in cui un pò di verde è "immerso tra le case", così come ce ne sono tanti altri.

Che dire del Bilancio. Ecco quello che ho sentito da alcuni nostri "paesani" che hanno esaminato il bilancio. Ovviamente tutti possono contribuire alla discussione.


Quast'anno il Bilancio sarà criptico e indecifrabile come gli altri anni e nessuno capirà come realmente sono stati spesi i soldi. Ci saranno quelle classiche voci "contenitore" che tutto o niente vogliono dire: SPESE DI RAPPRESENTANZA, si ma quali? SPESE PER IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, si ma più in dettaglio? e poi SPESE PER CONSULENZE e così via.

Immagino che sarà impossibile comprendere perchè il numero dei Consiglieri che fanno parte del Comitato esecutivo (quelli che ricevono un rimborso per intenderci) che è sempre stato limitato a TRE, sia passato quindi a QUATTRO per giungere e adesso a CINQUE (terno, quaterno e cinquina ... a quando la tombola?)

E dopo la revisione della branduardiana Fiera dell'Est di qualche mese fa vi propongo un remake di una famosa filastrocca:

se prima eravamo in tre a prendere l'assegno
adesso siamo in quattro a prendere l'assegno
se prima eravamo in quattro a prendere l'assegno
adesso siamo in cinque a prendere l'assegno

E' vero che le spese per il CdA ammontano a 30 mila euro? (ma non erano benefattori?). Sarà possibile sapere a chi e per cosa sono andati i 27.000 euro in consulenze? Sappiamo che esiste un fantomatico consulente che ha un contratto con la Cooperativa da mese di ottobre 2007. possibile che quei 27 mila euro siano andati tutti a lui? Se così fosse sarebbero 9 mila euro al mese: alla faccia! Non si sa perchè vi ricordo che è tutto secretato.

Abbiamo visto come il castello degli azzeccagarbugli che ha impegnato molti soci e anche i lettori di questo blog per mesi sia miseramente crollato sulla triste questione della strada costruita abusivamente nella pineta. Il TAR ha parlato chiaro e allo stesso modo parlerebbe se dovesse pronunciarsi sulla legittimità del mancato accesso ai documenti contabili relativi all'amministrazione della Cooperativa ai soci della stessa.

In passato abbiamo già avuto problemi simili, ma con questo CdA il grado di conflittualità con i soci e di illegittimità ha raggiunto livelli impensabili. Davvero crediamo ancora alla teoria del complotto che ora coinvolgerebbe, oltre all'abominevole "figlio di socio" anche: Unione Sarda, Comune di Capoterra, genio Civile, Guardie Forestali e Tribunale Amministrativo Regionale?

In passato, dicevo, questi conflitti erano stati "ammortizzati" anche attraverso un differente atteggiamento degli organi di controllo della Cooperativa e cioè il Collegio Sindacale e il Collegio dei Probiviri. Vi ricordo l'intervento di questi organi nel caso raccontatoci dal socio Andrea Vacca, che si era visto dare piena ragione proprio per un problema di accesso agli atti. Il Presidente dei Probiviri non ha partecipato a quello che è stato il più grave conflitto della storia della nostra comunità, ne tantomeno ha cercato di dirimerlo. E' stato alla fine costretto (dato che gli avevano assegnato quella carica) a presentarsi favoleggiando di tentativi di compromesso mai esistiti e proponendo la "votazione più pazza del mondo", quella di "votare per non votare". Dopodiche il prode Probiviro, raggiunto l'obiettivo prefissato, si è rituffato nell'ombra come se il conflitto che gli stava tanto a cuore non esistesse più. Mi permetto di ringraziare invece Antonello Monni che si è attivato da subito nel tentativo di trovare soluzioni al problema.

In realtà, e torniamo all'argomento del giorno, esistono a Poggio dei Pini, come in tutti gli altri posti, uno o due "gruppi di potere", o forse potremmo dire che ne esiste uno che vince quasi sempre ed altri che ogni tanto cercano di "scalzarlo". Noi soci veniamo solitamente coinvolti in occasione delle varie azioni di guerriglia tra i contendenti e ci viene chiesto di votare. Ecco che questi personaggi sciamano uno dopo l'altro nelle nostre case e ci telefonano (ma adesso abbiamo anche i telefonisti ufficiali). Nel frattempo versiamo il nostro obolo annuale ma, soprattutto, VIVIAMO QUI. Quindi ci godiamo il nostro vede che credevamo "perenne" (ma abbiamo capito che in parte sparirà), usufruiamo dei servizi che funzionano bene o male, non usufruiamo dei servizi che non ci sono ma avrebbero potuto esserci. Sulla base di queste cose noi soci dovremmo andare a votare quando ci viene chiesto. Non siamo contenti di come il CdA ha amministrato? Non lo votiamo! Siamo soddisfatti? Lo confermiamo!

Non approviamo il modo in cui i sindaci hanno controllato l'operato dell'amministrazione? Ne scegliamo altri. A me sembra semplice, non capisco perchè a Poggio dei Pini quando si deve votare sembra sempre di essere ai tempi della Rivoluzione Francese e che cambiare amministratori sia un atto di "lesa maestà". Non è un modo di vedere le cose corretto.

Sarebbe certo opportuno che il tutto avvenga con un certo "savoir faire", ma a comportamenti arroganti la risposta deve essere decisa, altrimenti si finisce come alla assemblea di febbraio, dove si è dato un premio a chi non lo ha meritato creando una situazione di ingiustizia, non certo di signorilità.

Ad ogni elezione il "gruppo di potere" e gli eventuali outsider propongono l'elezione non solo degli amministratori, come è naturale che sia, ma anche dei rappresentanti degli organi di controllo. Il risultato è che controllori e controllati vengono espressi dallo stesso "gruppo", riducendo la garanzia di neutralità che invece dovrebbe contraddistinguere l'azione di questi organi.

Ecco perchè ho trovato interessante la proposta, che mi è stata recapitata nella cassetta delle lettere, di candidare due professionisti esterni ai giochi di potere poggini (Cinzia Balzano e Alberto Vacca). Gli altri candidati, sia quelli uscenti che le eventuali altre "nuove proposte" possono scrivere al blog per esprimere il loro punto di vista. Lo stesso possono fare, come sempre, tutti gli altri lettori (sempre non anonimi ricordo).

Ultima cosa, per l'unico consigliere da eleggere, ricordo che l'attuale Consiglio di Amministrazione è MONOCOLORE (direi colore GRIGIO), in quanto tutti i suoi componenti sono stati espressi dal gruppo che ha vnto le ultime elezioni. Il nuovo eletto andrà a operare quindi in questo contesto: non potrà fare quasi niente.

Anche in questo caso sarebbe interessante se i candidati, anche su internet, dicessero qualcosa su come intendono vivere questa esperienza nell'amministrazione della cooperativa.

giovedì 1 maggio 2008

Un sentiero che sta scomparendo

Proseguo la serie di articoli sui sentieri. Qualche settimana fa ho provato a percorrere il sentiero che attraversa il versante del Monte Santa Barbara orientato a est. Si tratta in pratica di un percorso di "mezzacosta" tra il nostro centro residenziale e il crinale.
In questa immagine una vista prospettica da est evidenzia chiaramente la posizione del percorso rispetto all'abitato e al monte.
Il sentiero è chiaramente tracciato sulle carte IGM in scala 1:25.000. Su Google Earth è parzialmente visibile. Andiamo a vedere sul posto ....
Un punto di partenza del sentiero è la fine della strada 71 (o l'inizio della 74) nel rione del Centro Commerciale (oltre la Chiesa tanto per intenderci). Nelle due immagini presenti in questa pagina è segnato come PUNTO A. Alla partenza il sentiero è tracciato molto chiaramente e invita ad inoltrarsi nella boscaglia.
Ho fatto la mia passeggiata in aprile, uno dei mesi migliori per godere la natura di questi luoghi. Si procede abbastanza bene, il sentiero facilmente riconoscibile ed è impossibile perdersi. Anche se si tratta sempre di un sentiero "stretto" (single trek) si riesce a camminare abbastanza bene. I guai incominciano quando si arriva al "guado" (Punto B nelle mappe). E' uno dei punti più belli del percorso perchè al costante panorama dall'alto su Poggio, con il lago e il mare in lontananza, si aggiunge un bel costone roccioso del M. S. Barbara. Dal punto del "guado" in poi il sentiero in pratica non esiste più. Sebbene il fondo continui a essere buono (non ci sono smottamenti o erosioni alluvionali che rendano difficile il cammino), il problema è costituito dalla vegetazione che si chiude sullo stretto passaggio rendendo il procedere veramente complicato. Inoltre tra le specie della macchia è abbondante la presenza di quell'arbusto spinoso (filirrea?).. cosi doloroso. Vi consiglio vivamente di non percorrerlo con maniche o pantaloncini corti, vi graffiereste.

Poco dopo il punto B il sentiero è, in pratica, impercorribile, e vi verrà voglia di tornare indietro.
Io volevo vedere come continuava e sfruttando la mia mole non indifferente mi sono aperto la strada tra i cespugli. Superata la zona critica il sentiero migliora e a un bivio si scende verso l'abitato. Si arriva a Poggio all'incrocio tra la strada 64 e la 65, in zona S. Barbara (punto C della mappa).
Un'altra diramazione del sentiero probabilmente continua ancora sino alla chiesetta di S. Barbara. Mi riprometto di perlustrarlo prossimanente.
Concludendo penso che questo sentiero possa tornare a far parte della rete sentieristica di questa zone e possa essere uno dei percorsi pià belli per i seguenti motivi: non presenta salite impegnative come quelle lungo il crinale, parte e arriva in una strada di Poggio, è panoramico.
Il sentiero andrebbe ripristinato nei punti in cui la vegetazione rende difficile il cammino. Poi per quanto riguarda la segnaletica sarebbero sufficenti alcuni cartelli nei punti di partenza e qualche segnale di vernice lungo il percorso. Si puo fare? (yes we can?)

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